“Le voci della memoria: il reduce Ugo Balzari racconta…”
È a Milano, in quartiere San Siro, che mi trovo il 19 marzo 2022; di fronte all’ultimo Alpino reduce della campagna di Russia del Battaglione Edolo: il signor Ugo Balzari, classe 1922.
Ugo è la Storia, la Storia che vediamo spesso nei documentari televisivi, o che proviamo ad immaginare, ma che nessuno meglio di chi l’ha vissuta può esprimerla. Mi sento piccolo davanti a lui, al suo cappello liso e consumato dal freddo della ritirata di Russia. Provo ad immaginare di fronte a me Ugo con i suoi diciannove anni che si ritrova sulle sponde del fiume Don, a più di duemila chilometri da casa, circondato soltanto da morte e sofferenza. Ugo raccontando si anima e prendono vita i suoi ricordi che mi travolgono con la loro forza. In quell’inferno di ghiaccio e di fuoco, Ugo è il portaordini del suo battaglione, si muove con gli sci, ed è il più giovane di tutti. Lui e i suoi compagni vengono aiutati e sostenuti dal loro cappellano, il beato Don Carlo Gnocchi, che diviene per quei ragazzi, in breve tempo: un fratello, un compagno, un amico e un padre… Il tempo passa in fretta, e durante la ritirata il Battaglione Edolo affronta quattordici lunghe battaglie e marcia per molti chilometri fino a Nikolaevka per poi raggiungere la libertà.
Infine il ritorno in Italia, che descrive così Ugo: “Abbiamo pianto tutti sul treno, eravamo un esercito di scheletri”; ad aspettare lui e i suoi compagni alle stazioni migliaia di fidanzate, mogli e madri sventolavano invano le foto dei loro cari dei quali non avevano più notizie.
Ugo ha a cuore le madri dei caduti in guerra. Per lui quelle donne che aspettarono per lungo tempo un figlio mai tornato sono ancora oggi da ricordare con dei monumenti; sono il simbolo di amore e pace, per troppo tempo dimenticate.
Il tempo vola, è ora di salutarci, ci scambiamo i nostri doni, ma Ugo mi lascia qualcosa di speciale, qualcosa di unico che non si legge sui libri di scuola e non è nemmeno facile da descrivere…speriamo che grazie a questo video lo possa trasmettere anche a tutti voi!
Ringraziamo calorosamente la famiglia Balzari per la gentile accoglienza e la disponibilità.
L’Alpino Ugo Balzari è andato avanti il 15/03/2023
Пікірлер: 41
Ugo ci ha lasciati pochi giorni fa a 100 anni, e fino all'ultimo con novizia particolari e trasporto umano ha trasmesso ai più giovani la tragedia dell'ARMIR. Buon viaggio "vecio"!😢
@robertolibe5496
9 ай бұрын
Leggo solo ora...mi spiace veramente!Uno che poteva veramente parlare di Patria...il contrario,insomma, io li chiamo così, dei patrioti da parata e da PALCO VIP a prendersi meriti immaginari.Riascoltandolo mi sovviene il passo di una canzone : "QUELLI CHE L'HAN VOLUTA NON SON PATITI. QUELLI CHE SON PARTITI NON SON TORNATI". un commosso saluto
@parsifal_7784
2 ай бұрын
Vabbè erano uomini durri. Anche priebke è morto a 100 anni se non ricordo male
Dovrebbero fare vedere queste testimonianze ogni giorno alla Rai per fare capire a molta gente cos'è la guerra e per amare la vita
Grazie signor Ugo
bravissimo UGO
bravo
Storia molto interessante, pultroppo non ci sono più tanti che possono raccontare questi avvenimenti.
Cosa si può dire di fronte ad un personaggio tanto avvincente. È un eroe, di quelli veri. Che riposi in pace
Complimenti per la memoria e lo spirito
Dal minuto 50 fa veramente riflettere ... Che cuore , che pensiero , che capacità di linguaggio e di intelletto ... Grazie Sig . Ugo Balzari , La stimo .
@VideoPortogruaro
Жыл бұрын
Hai perfettamente ragione. Un grande uomo.
@jackmalone629
5 ай бұрын
Concordo..... , uno straordinario testimone contro la retorica Patriottica che spesso permea i discorsi commemorativi e soprattutto contro i saluti celebrativi a braccio teso ora ancor più sdoganati !
@jackmalone629
5 ай бұрын
Allora , per completare il discorso del sig. Ugo sui poveri morti e sulle madri, bisognerebbe che TV e media invece di mostrare video spesso falsi di militari che sparano avanzando, carri armati in corsa ecc. mostrassero i video ucraini che circolano della squadra di un tale Alexey che provvede a rimuovere ricomporre i poveri resti prevalentemente di russi uccisi non so se per propaganda o per provvedere poi allo scambio con caduti ucraini. Sono immagini strazianti spesso parzialmente censurate e anche se Alexey è ucraino penso che parli con rispetto dei caduti in quanto nei commenti traducibili ci sono spesso donne e uomini russi che lo ringraziamo e ne apprezzano l' operato. Spesso vi sono anche commenti imprecano contro i politici...ovvio anche i commenti con accuse reciproche!
ha sentito questi racconti di ugo e di tanti altri molte volte e sempre mi emoziono e mi commuove..onore a te ugo e a tutti i ragazzi che sono rimasti la,e non hanno fatto ritorno..❤
GRANDE...riesce a raccontare la tragedia non rinunciando all'ironia..lo conoscevo già da altri video, lo riascolto sempre molto volentieri.
😢❤❤🙏🙏🙏
Quando vedo questi video,penso a quanta sofferenza hanno dovuto patire.😔
@bergamofederazioneancr1230
2 жыл бұрын
Possiamo solo immaginarla…
Brau Ugo
Grazie a questo Grande Uomo per la sua testimonianza! Dovrebbero farlo parlare al ONU in questo brutto momento! Onore a Tutti i Giovani che hanno servito la patria in Guerra su tutti i fronti! Anche mio padre ha fatto la sua parte!
Che grande emozione sentire queste testimonianze! Mio padre, classe 1920, mancato nel 2004, era sottotenente nell'Edolo, fu ferito il 22 novembre 1942 nei pressi di Bassowka e probabilmente quella palla che gli trapassò il polmone destro fu la sua fortuna, perchè gli consentì di essere rimpatriato e di evitare il massacro della ritirata con l'epilogo di Nikolajewka. Ho sentito tante volte racconti simili a quelli di questa bellissima intervista dalle parole di mio padre, mi raccontava della facilità di inceppamento delle nostre armi alle bassissime temperature e la funzionalità dei fucili russi, che sembravano stare insieme per miracolo ma sparavano sempre, insomma ho seguito questa intervista con grande interesse e commozione. Dispongo di un po' di documentazione cartacea proveniente dal fronte, tra cui schizzi della zona di dislocazione dell'Edolo all'altezza dell'ansa del Don in corrisponsenza di Bassowka, sul lato occidentale del fiume. Se qualcuno fosse interessato sarò ben lieto di mettere a disposizione quanto ho in mio possesso. Un grande e forte abbraccio al Signor Ugo, Alpino vero, complimenti per come è arrivato alla soglia dei 100 anni, spero possa continuare a raccontare la sua esperienza ancora per tanti anni! P.s.: se il Sig. Ugo è partito per il fronte dalla stazione di Alpignano, è probabile che abbia fatto il viaggio con mio padre.
@bergamofederazioneancr1230
Жыл бұрын
Grazie mille per i complimenti e per aver condiviso con noi la storia di suo padre. Saremmo davvero interessati ai documenti che possiede, se riesce, le chiediamo gentilmente di inviarceli via mail all’indirizzo: bergamofedancr@gmail.com
@jeanjeudi6364
Жыл бұрын
@Giorgio Fiorio - sì penso anch'io che la ferita riportata da suo padre sia stata anche la sua fortuna tra i 2 mali, solo che al momento del ferimento suo papà non lo sapeva ancora. Mi spiace non ci siano più i miei 2 zii classe 1917 e 1920 uno in cavalleria e l'atro nel 6° rgt- btg Verona, conducente, che s'è fatta tutta la ritirata dal Don senza mai dire una parola e terrorizzato da tutti i morti sulla pista come dissero i suoi compagni e riuscirono tutti e 2 a ritornare.
@giorgiofiorio2602
Жыл бұрын
@@jeanjeudi6364 Purtroppo ormai non c'è quasi più nessuno in vita che possa raccontare quella terribile esperienza. Chi si è fatto la ritirata ed ha avuto la fortuna di tornare ad abbracciare i suoi cari, può certamente considerarsi un miracolato. Incredibile pensare che sulla via del ritorno quei poveri ragazzi abbiano dovuto affrontare così tanti combattimenti. E desolante è constatare quanto a pochi di loro sia riuscita l'impresa di far ritorno in Patria.
@jackmalone629
5 ай бұрын
@@jeanjeudi6364 se non sbaglio lei abita alle pendici del monte Baldo ....zona storicamente interessante. Ci siamo scambiati commenti su altro canale... Sono mantovano...se ricordo bene a Caprino ho letto che c'era un magazzino con i pezzi di ricambio per i panzer...inoltre stazionavano dei soldati collaborazionisti Francesi...mentre degli allievi SS dopo aver fatto saltare la colonia a Spiazzi , per contrastare il regg della X°Mountain poi scesero a Brentino per il sentiero del santuario. Inoltre non sono mai riuscito ad andare ad ispezionare la grotta dell' Orsa dove per mesi i partigiani dell' Avesani spiavano il traffico in Val d' Adige.
Bravo Ugo l' unico che ha avuto il coraggio di dire la verità
non si tratta di destra o di sinistra ma di giovani mandati in una guerra che non potevano combattere
Contro la sua volontà, ma il suo dovere lha fatto...In tutti i casi era una generazione di persone notevolmente superiore a quelle odierne.
che tempra.......
@bergamofederazioneancr1230
Жыл бұрын
classe 1922!
🌿🕊️❤️🔥. Classe 1922. Ben 10 anni più grande iei Genitori che nati nel 1931 e la Guerra se la Ricordavano bene ma erano Minorenni mentre i miei Zii e Nonni Devono aver avuto le stesse sensazioni 🇻🇦🇮🇹 🌹🐟maria novella Italia
@bergamofederazioneancr1230
11 ай бұрын
Grazie per il suo bel ricordo!
A nikolaweka. Qualcuno dice che i russi hanno chiuso un occhio non volevano più prigionieri,,,e l' aereo cicogna tedesco li indicava dove era no meno i russi
@bergamofederazioneancr1230
Жыл бұрын
Ugo ci raccontò che a Nikolajewka lui arrivò molto tardi a causa dei numerosi sbandati della fanteria privi di armi che ostruivano al suo reparto il cammino. Da quanto racconta tutti capirono davvero che si trattava dell’ultima possibilità per tornare a casa e si lanciarono disperati all’assalto.
Molto interessante con contenuti odierni
@bergamofederazioneancr1230
2 жыл бұрын
Grazie mille, l’intervista è stata realizzata questa primavera, e il signor Balzari è per noi un punto di riferimento essenziale.
dario niemen sforzesca ferito
C e qualcuno che è riuscito a passare senza passare da nikolaweka e valuiki