“Le voci della memoria: il reduce Giuseppe Castelli racconta…”

È tra le montagne della Valle Seriana, a Leffe, nella frazione di San Rocco che incontriamo Giuseppe.
Lo sguardo e la sua perseveranza sono rimasti quelli di molti anni fa, nonostante le primavere passate siano ormai 98, ma è la montagna che, come dice lui “ha nel sangue”, continua a tenerlo giovane e determinato.
La sua storia, durante gli anni della guerra, è molto particolare: classe 1925, ultima classe di leva, viene arruolato non ancora diciannovenne per andare a combattere la seconda guerra mondiale. Il giovane Giuseppe però riesce a fuggire per due volte, con due fughe rocambolesche, dalle caserme in cui si trovava e a tornare nel suo paese. Disertore decide di rifugiarsi tra i suoi boschi e le sue montagne, che conosce davvero bene. Cerca di tornare poco a casa e di non entrare a far parte dei partigiani, perché non se la sarebbe mai sentita di sparare ad un altro uomo.
Fortunatamente a Leffe inizia a lavorare in miniera, grazie al signor Soldano che gli offre un lasciapassare e lo rende suo dipendente; con il passare dei mesi la guerra finalmente finisce…
Sempre disponibile e sorridente il signor Giuseppe si commuove più volte mentre racconta la sua vita, lui che ne ha davvero passate tante, e a soli 18 anni ha dovuto vivere gli orrori di una guerra mondiale.
Ringraziamo calorosamente la famiglia Castelli per la gentile accoglienza.

Пікірлер: 1

  • @albertsystem1
    @albertsystem15 ай бұрын

    È simpatico questo vecchio. Bella intervista. Grazie.