Io credevo di trovare il classico coniglio arrosto.
Almeno, così ero indotto a pensare dopo la telefonata con Gianico: "Vegni su che gò el conecio da farte sajare".
E vabbè, facciamolo questo assaggio, mi sono detto con la curiosità che si deve a chi conosce Gianico e alla sua voglia di stupire.
E anche questa volta, non ha tradito le attese. Mi aspettavo la teglia pronta per essere infornata e invece mi sono ritrovato... un secchio, bello colmo di pezzi di coniglio, verdure, aromi e vino. Insomma, una macerazione ultraricca di sapori, che poi avrei ritrovato nel piatto.
Ma prima di arrivarci, Gianico mi ha fatto vedere cose vuol dire per lui preparare il coniglio cucinato in quel modo, con un sacco di ingredienti ad arricchire il sapore dando vita a un piatto che sicuramente non si dimentica.
La vera abilità, tuttavia, non è soltanto la preparazione, bensì il grande equilibrio che si deve provare in bocca, una delle peculiarità più vere della cucina veneta.
E così, alla fine, ho sperimentato anche quello. Mi reputo una persona equilibrata, come potevo sottrarmi?
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