1/2 Vera Gheno, Come vivere felici sui social network (2016/2017)

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Vera Gheno, Come vivere felici sui social network. Piccola guida all'interazione elettronica serena
I linguaggi giovanili e il lessico delle reti sociali telematiche (2016-2017); più info → www.cruscascuola.it/corsi/cors...

Пікірлер: 14

  • @olena_da_kyiv
    @olena_da_kyiv5 жыл бұрын

    Dottoressa Gheno, La ammiro! Grazie davvero.

  • @lorenzmoro4724
    @lorenzmoro47244 жыл бұрын

    Si impara per seduzione. C'è qualcosa di assai sgradevole in questa voce squillante e a tratti stridula. Da mal di testa. Ma ho abbassato il volume e ascoltato con molta attenzione. Interessantissimo. Grazie.

  • @maestrabenedettan6616
    @maestrabenedettan66165 жыл бұрын

    Super bravissima 😍

  • @Daniele_Manno
    @Daniele_Manno2 жыл бұрын

    40:00 "Vedo la gente scema" viene dalla parodia _Il sesto scemo_ di Maccio Capatonda (Marcello Macchia).

  • @FG-gk8ov
    @FG-gk8ov5 жыл бұрын

    "Testa" ammirevole, preziose lezioni.

  • @Daniele_Manno
    @Daniele_Manno2 жыл бұрын

    È vero che "reti sociali" non è una corretta traduzione di "social network"? Quest'ultima espressione è la contrazione di "social networking services/sites": letteralmente un "servizio o sito di rete sociale". Condivido, in parte, la proposta di "reti sociali virtuali" o anche "reti sociali informatiche"; anche per gli inglesi, però, "social network" significa in primis "rete sociale" proprio nel senso socioantropologico, non ancora virtuale. Di conseguenza, procedendo su questa linea di pensiero, l'uso della stessa espressione "social network" in italiano sarebbe criticabile tanto quanto lo è "reti sociali"! Questo anglopurismo, come lo chiama sagacemente Antonio Zoppetti, zoppica nel momento in cui ci si rende conto che le obiezioni all'adattamento italiano di determinati termini si dimostrano, a loro volta, scricchiolanti, poiché spesso poggiano di fatto su una "libera interpretazione", chiamiamola così, o nel migliore dei casi un uso limitato rispetto a quello proprio della lingua d'origine, di determinate espressioni provenienti dalla lingua inglese che poi però, di fatto, se ne distaccano nell'uso fatto in italiano. Questo fenomeno dovrebbe, al contrario, incoraggiare l'adattamento dei prestiti, così da evitare di "inquinare" (mi si passi il termine) due lingue al prezzo di una. Di conseguenza, anche la supposta utilità di questi prestiti integrali, al fine dell'apprendimento di una lingua straniera, rimane dubbia, nel momento in cui non ci si sofferma a riflettere sulle effettive differenze d'uso delle parole nella lingua originaria e nella pseudo-lingua (per qualcuno addirittura sempre più un creolo) spregiativamente definita "itanglese". Questa lingua ibrida ci regala perle come l'abusato "smart working", adoperato per parlare di lavoro da casa (invece che del diverso concetto di lavoro agile, fra l'altro ancora una volta esprimibile in italiano), che in "vero" inglese è "remote working" o "working from home"; "luna park" in luogo di parco diverimenti, che in inglese autentico si sarebbe detto "amusement park", laddove in italiano si parla di luna park per metonimia da Luna Park, nome del primo parco dei divertimenti realizzato a New York nel 1903; potremmo continuare, citando espressioni "tutte italiane" come cotton fioc, autovelox o beauty case che spesso i parlanti credono inglesi, ma dobbiamo ricordare che appartengono a una sorta di "micro-lingua dell'italiano", non certo alla lingua inglese. Questo per fare giusto un paio di esempi di pseudoanglismi diffusi in italiano: è un lavoro, questo, che in realtà dovrebbe fare proprio la Crusca e che in questo intervento è stato tradito, perché da anni si millanta di aver cambiato la ragione sociale in "linguistica descrittiva", così però non è nel momento in cui affermate che "si dice così e non cosà". È altrettanto indubbio, come qui detto menzionando le parole di De Mauro, che il vero problema è il pauroso impoverimento culturale degli italiani a ogni livello, da cui voi dovreste costituire una difesa, prestando maggiore attenzione a tecnicismi come quello di cui sopra, non proponendo anglicismi che alla prova dei fatti non sono in alcun modo preferibili all'omologo termine italiano. Cordialmente.

  • @Daniele_Manno
    @Daniele_Manno2 жыл бұрын

    N.B. riguardo al "se io sarei" in realtà non è sempre sbagliato. Ad esempio: "Non so se io sarei stato altrettanto coraggioso quanto lo sei stata tu, qualora mi fossi trovato nella stessa situazione" è corretto.

  • @ajiol
    @ajiol6 жыл бұрын

    W la Gheno!!!

  • @giuseppinasolinas
    @giuseppinasolinas3 жыл бұрын

    Social network? Ma che lingua e'? L'Accademia della Crusca ora parla itanglese. Non c'e' piu' niente da dire.

  • @Amba_Aradam
    @Amba_Aradam4 жыл бұрын

    Non sono una madrelingua, qualcuno potrebbe spiegarmi cosa vuol dire "magna tranquillo"?

  • @g.g.3262

    @g.g.3262

    3 жыл бұрын

    "Magna" significa mangia, è un regionalismo, "Magna tranquillo" significa stai tranquillo, non ti preoccupare

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