Le basi neurobiologiche della coscienza

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Gerardo Favaretto, Bruno Forti e Giulio Anichini discutono delle basi anatomiche e neurobiologiche del concetto di coscienza.
Partendo da una discussione dello stesso Forti, che analizza in un paper recente gli assunti più comuni sul concetto di coscienza (esiste, è qualcosa di materiale, ha una struttura), discutiamo di questa e di altre teorie su uno degli argomenti più complessi delle neuroscienze. O meglio, delle scienze della mente.
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Пікірлер: 39

  • @mattiapanza5275
    @mattiapanza52752 жыл бұрын

    Rinnovo i miei ringraziamenti e apprezzamenti per la rubrica e la puntata, aspettando la parte 2 sulle teorie attuali più nel dettaglio. Anche per gli altri argomenti sarebbe interessante un approfondimento perchè avete messo tantissima carne al fuoco però lasciando anche tanta curiosità.

  • @enricochestri

    @enricochestri

    8 ай бұрын

    A quando questa seconda parte????

  • @fabriziomelendez1542
    @fabriziomelendez15422 жыл бұрын

    bellissima puntata grazie!!

  • @MicheleBoldrin
    @MicheleBoldrin2 жыл бұрын

    Forte il Forti!

  • @parenoy5789

    @parenoy5789

    2 жыл бұрын

    Bel gioco di parole prof ahah veramente una rubrica di qualità eccelsa

  • @giovannichiaranti9775
    @giovannichiaranti97752 жыл бұрын

    Molto interessante

  • @mariagiovannacola7844
    @mariagiovannacola7844 Жыл бұрын

    Molto interessante. Mi sono iscritta. Grazie

  • @francescodarin8100
    @francescodarin81002 жыл бұрын

    Ci sono video di Boncinelli in cui lui dà dei numeri, dei dati che misurerebbero i tempi brevissimi degli stati di coscienza. Intendendo che dall'enorme ingresso di dati sensori vengano momentaneamente "canalizzati" e quindi coscientemente percepiti, una piccolissima quantità per un brevissimo tempo. Lui non dice mai da dove provengano quelle misurazioni. Che però sarebbero precisissime.

  • @lorenzomoriondo6338
    @lorenzomoriondo63382 жыл бұрын

    interessante ad 1:10:00 la relazione tra coscienza e esperienza della novità. si potrebbe ipotizzare una selezione positiva delle menti più portate all'esplorazione; l'esperienza della coscienza potrebbe essere interpretata in termini evoluzionistici come ricompensa per chi esplora oltre la frontiera del conosciuto e dell'esperito.

  • @francescodarin8100

    @francescodarin8100

    2 жыл бұрын

    basterebbe che lo stupido non si replichi ma invece si replica

  • @lorenzomoriondo6338

    @lorenzomoriondo6338

    2 жыл бұрын

    non sarei così drastico, la diversità è un valore sia in termini genetici che culturali

  • @francescodarin8100

    @francescodarin8100

    2 жыл бұрын

    @@lorenzomoriondo6338 funziona pressappoco nello stesso modo ci sono fesserie che sopravvivono nel tempo basta che resti vivo un divulgatore semina anch'egli ma stavo anche scherzando su quella battuta delle madri dei cretini sempre incinte. Certo che la diversità è un valore. Forse l'unico serio.

  • @MicheleBoldrin
    @MicheleBoldrin2 жыл бұрын

    "Il computer non prova qualcosa, lo sappiamo". Lo sappiamo? Forse ... anche i computer evolvono.

  • @domins1959

    @domins1959

    Жыл бұрын

    Ma cosa evolve... Ma che dite?

  • @danielescanzi6493
    @danielescanzi64932 жыл бұрын

    Puntata molto interessante, complimenti! Sto per iniziare un PhD in neuroscienze cognitive focalizzato esattamente sulla coscienza (con uso di EEG) ed alcuni di questi temi avrei un paio di questioni legate ad aspetti che avete trattato e su cui sarebbe interessante avere le vostre opinioni. La prima riguarda l'integrazione e differenziazione dell'informazione. Una delle situazioni piú interessanti a riguardo è quella degi pazienti "split brain". In quel caso si ha una coscienza divisa oppure no? È un ambito molto dibattuto e affascinante. Un'altra questione è piú terminologia e fa riferimento alla differenza fra Dehaene GNW e Tononi IIT. Al di la' delle differenze fra la localizzazione anteriore o posteriore nel sistema nerovo centrale, mi sembra che le due teorie facciano riferimento a due aspetti differenti della coscienza. Dehaene è piú focalizzato sull'accesso (conscious access) e sulle firme neurali di quello (tipo l'ERP P3b, sebbene ora discusso). Mentre Tononi sambra piú interessato agli stati di coscienza, in parte operazionalizzato con il Perturbation Complexity Index. Secondo voi, sono due teorie davvero alternative come spesso vengono presentate o potrebbero rappresentare aspetti differenti dell'argomento? Quest'aspetto apre poi una questione che recentemente è stata presentata da Anil Seth. La coscienza è come il calore o come la vita? Nel senso, è un concetto che può essere ridotto a dei principi e meccanismi basilari, come il calore è stato ridotto allo stato di eccitazione molecolare. Oppure, è come la vita, un concetto che è composto da molteplici aspetti e meccanismi che si intrecciano, ma possono essere trattati separatamente. Scusatemi per la lunghezza del messaggio. Non vedo l'ora di sentire le prossime puntate!

  • @brunoforti644

    @brunoforti644

    2 жыл бұрын

    Grazie per le domande stimolanti! Concettualmente le teorie di Tononi e Dehaene hanno dei punti di contatto e dei punti divergenti. Alcuni autori hanno affrontato l'argomento, ne potremo parlare nel prossimo incontro. Così come potremo parlare dello split brain. L'unica cosa che sappiamo è che questi pazienti non hanno accesso cosciente a certe informazioni che indubbiamente recepiscono e che trattano ciò di cui dispongono coscientemente con una modalità che assomiglia a quella del delirio. Non sappiamo se ci sia una seconda coscienza nascosta... Assimilerei sicuramente la coscienza alla vita, anzi ad un aspetto funzionale importante e complesso degli organismi viventi. Penso che, pur se articolata in aspetti molteplici, possieda, come la vita, delle caratteristiche di base unitarie.

  • @enricochestri
    @enricochestri8 ай бұрын

    Finalmente al minuto 35 finisce la introduzione e comincia il discorso vero e proprio

  • @domins1959
    @domins1959 Жыл бұрын

    Veramente frustrante. Di tutto quello che si pensa della coscienza non c'è nulla di esplicativo, di assodato di capito. È tutto affidato alla nostra logica computazionale, che non porta a nessuna spiegazione veramente soddisfacente. La frustrazione sta nel fatto che nonostante tutti gli studi e le osservazioni nulla è chiaro nella fattispecie. D'altronde questo mi appare positivo, apre le porte a più ipotesi e ci dà la libertà di credere o non credere a questa o a quella idea, senza possibilità di confutazione. Libertà di pensiero,l'unico ambito dove può esistere il libero arbitrio.

  • @massimo80658
    @massimo806585 ай бұрын

    ho visto qualche video di Federico Faggin e sto leggendo "Silicio". ho ordinato anche "Irriducibile" che arrivera' oggi. la visione di Faggin mi affascina. devo iniziare a preoccuparmi?

  • @striref

    @striref

    Ай бұрын

    no, non devi preoccuparti, anzi! mitico Faggin

  • @apgspalmaapgspalma1768
    @apgspalmaapgspalma17682 жыл бұрын

    solo per giulio, e se fosse tutto falso? l'ipotesi che io difenderei e' talmente folle e radicale, che potrebbe esser vera, dimmi se ne vuoi parlare...

  • @GiulioAnichini1982

    @GiulioAnichini1982

    2 жыл бұрын

    Ben volentieri

  • @thugskem7607
    @thugskem76072 жыл бұрын

    Su questo argomento sarebbe bello anche invitare Peter Godfrey Smith che parla di evoluzione coscienza e animali

  • @enricochestri
    @enricochestri8 ай бұрын

    Insomma la coscienza per la scienza rimane e rimarrà un mistero, o no?

  • @scalatorepuro
    @scalatorepuro2 жыл бұрын

    @Anichini quando batte sui tasti tolga il microfono altrimenti non si sente chi parla

  • @enricochestri
    @enricochestri8 ай бұрын

    Cosa ne pensano questi autori delle idee di Faggin?

  • @orfeopezzotti
    @orfeopezzotti2 жыл бұрын

    Mio commento tattico ancora prima di ascoltare

  • @enricochestri
    @enricochestri8 ай бұрын

    Vorrei sapere perché Tononi non vuole partecipare a questi dibattiti

  • @enricochestri
    @enricochestri8 ай бұрын

    Della teoria di Tononi esposta dal casinaro Forti non ho capito praticamente nulla

  • @cesarenistri
    @cesarenistri2 жыл бұрын

    Ormai sono un fan di Giulio Anichini.

  • @enricochestri
    @enricochestri8 ай бұрын

    A dir il vero spirito in greco si dice pneuma non psyche

  • @apgspalmaapgspalma1768
    @apgspalmaapgspalma17682 жыл бұрын

    dudes, good though on the bats see K Akins for a string, perchance overstrong denial that Nagel's making any sense. on another note pay attention to the subtle ambiguity of 'bat'

  • @MicheleBoldrin
    @MicheleBoldrin2 жыл бұрын

    Per quale ragione la ricerca sulla coscienza NON dovrebbe seguire un approccio "riduzionista"? Il suo proposito NON e' replicare il vissuto esperienziale della coscienza di X che fa finalmente all'amore con la persona che ama! Il proposito e' molto piu' umile: identificare correlati fisici di quell'esperienza che ci permettano di comprenderla (modellisticamente ma anche operativamente) utilizzando "elementi di livello piu' basso" il cui funzionamento crediamo di aver compreso un po' meglio e di poter manipolare. La rappresentazione dei colori via, per dire, la trasformata di Fourier nello spazio delle frequenze puo' sostituire l'esperienza di ammirare un quadro di Mondrian dal vivo? NO! Pero' permette di riprodurne una copia del quadro, di "comprendere" e comunicare intersoggettivamente come quei colori siano ottenuti, di riprodurre il quadro via JPG, inviarlo agli amici e farne modificazioni che creano nuove esperienze artistiche, eccetera. Non vedo alternativa al "riduzionismo" per capire qualsiasi cosa. Altra questione e' cosa e' riducibile a cosa e a quali livelli si lavora ...

  • @francescodarin8100

    @francescodarin8100

    2 жыл бұрын

    Si partirebbe dal fatto che sono tutti neuroni. E come la stessa cellula serva a produrre la sensazione ma anche ad elaborarla. Fuori dal cervello o dentro il cervello - dove la sensazione non esiste più. C'è un bel filmatino in cui Giorgio Parisi dice la sua sull'AI. Come l'approccio sia sbagliato. Se cerchi Parisi La Mente in dieci minuti si esprime.

  • @gerardofavaretto8955

    @gerardofavaretto8955

    2 жыл бұрын

    Il riduzionismo non è un problema di per sé. Basta intenderci di cosa si sta parlando . A certi linguaggi è intrinseca una descrizione in terza persona che è , indiscutibilmente , possibile . Ma questi ,appunto sono i problemi “facili”. Quello che può essere discutibile e quando una spiegazione che appartiene a ciò che si sa dei correlati neuronali di per sè si pone a sistema . Intendo dire che ritiene di risolvere il tema della ricerca stessa sulla natura dell’esperienza dell’umano. Diverso e il caso in cui ci si trova ad adottare prospettive in prima persona , ossia cosa mi succede , e in seconda persona ossia cosa ti succede . Questa seconda prospettiva in particolare è molto implicata nella cura . Questi sono , di fatto , le questioni difficili

  • @brunoforti644

    @brunoforti644

    2 жыл бұрын

    Non ho nulla in contrario al riduzionismo. Ma, contrariamente a quando dici, i pezzi a cui "riduciamo" la coscienza, messi insieme, dovrebbero realizzare proprio un vissuto esperienziale. Così come i legami tra molecole di idrogeno e ossigeno, messi assieme, realizzano la liquidità dell'acqua, (ma non il vissuto esperienziale della liquidità ...).

  • @mikjcosta7755

    @mikjcosta7755

    8 ай бұрын

    Perché con il riduzionismo si esclude...

  • @striref

    @striref

    Ай бұрын

    perchè esitono sempre diversi approcci. perchè la mappa non è il territorio. perchè meglio non limitarsi ed esplorare altre vie. perchè il riduzionismo è figlio del materialismo, forse anche di (millenni? di) un certo maschilismo 😁🤣ecc ecc

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