'68 Magie, Veleni ed Incantesimi - Danilo Fabbroni

il mito del 68 nel libro di Danilo Fabbroni.
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Пікірлер: 85

  • @carladinardo4851
    @carladinardo48516 жыл бұрын

    Notevole. Un libro che merita di essere letto e che consiglio vivamente a chiunque.

  • @giupezio

    @giupezio

    5 жыл бұрын

    se lo avesse letto non lo consiglierebbe

  • @riot9ful

    @riot9ful

    4 жыл бұрын

    Io l'ho letto e lo consiglio. Consiglio anche quello di Marcello Veneziani: "Rovesciate il '68".

  • @cornoviglio

    @cornoviglio

    7 ай бұрын

    @@giupezio Perché?

  • @laradistefano3554
    @laradistefano35546 жыл бұрын

    Estremamente interessante, as usual..

  • @enrico_semeraroalberobello1522
    @enrico_semeraroalberobello1522 Жыл бұрын

    La nostra attuale epoca è la dimostrazione più lampante delle conseguenze sul Sessantotto!

  • @MentalAquaductz
    @MentalAquaductz4 жыл бұрын

    Si trova anche in italiano Acid dreams? Nel film Woodstock fanno capire come il governo americano usava già allora dei metodi per controllare il clima

  • @paolocristiano6848
    @paolocristiano68483 жыл бұрын

    Da insegnante delle scuole superiori vi devo informare che se qualcuno di voi portasse questi contenuti in una classe delle superiori vi becchereste una marea di denunce. È ovvio che io condivido la posizione dell"autore ma mi guardo bene dal parlare in classe di queste cose, verrei immediatamente chiamato dal preside, cazziato, e mi beccherei dell^impazzito. Esperienza già sperimentato.

  • @MentalAquaductz
    @MentalAquaductz4 жыл бұрын

    Ordinato da poco il libro, non vedo l'ora di poterlo sfogliare e scrutare

  • @walterpoluzzi9846

    @walterpoluzzi9846

    3 жыл бұрын

    Grande...Per fortuna c'è ancora chi legge. Ma siamo sempre troppo pochi.

  • @walterpoluzzi9846
    @walterpoluzzi98463 жыл бұрын

    Sarebbe interessante approfondire anche il discorso sul femminismo e su chi all'epoca tirava le fila dietro le quinte , che poi sono gli stessi che oggi aiutano il pensiero LGBT.( i perfetti consumatori tanto graditi al globalismo ) Ed anche stavolta non ci fu nulla di spontaneo, il tutto venne organizzato a tavolino.

  • @giacomolontra3707

    @giacomolontra3707

    2 жыл бұрын

    e lo hanno anche ammesso.

  • @walterpoluzzi9846

    @walterpoluzzi9846

    Жыл бұрын

    @@giacomolontra3707 Non hanno nulla da perdere.

  • @miles7699
    @miles7699Ай бұрын

    *Chi vuole conformare la cultura e le istituzioni a una visione **_immanentistica_** del mondo* a quel tempo *fece leva su un anelito giusto* - a un’equa distribuzione dei beni materiali - *per produrre* un clima libertario e *una corruzione intellettuale e morale* conseguente.

  • @dispregiatordelvulgo8310
    @dispregiatordelvulgo83103 жыл бұрын

    Riconosco un sessantottardo ad un chilometro di distanza dal fetore di zolfo che emana.

  • @CICCIOBELLUM88

    @CICCIOBELLUM88

    2 жыл бұрын

    ❤️

  • @monicatagliaferri9094
    @monicatagliaferri90946 жыл бұрын

    Interessante come sempre

  • @newgolddreamer4657
    @newgolddreamer4657 Жыл бұрын

    13:00 Verissimo. Lo spirito del 68 è vivissimo nelle scuole, dove chiunque può venire a contestare la minima scemenza al docente.

  • @renzabadagliacca2277
    @renzabadagliacca22775 ай бұрын

    Bravissimo Danilo.

  • @robertomarchesini3640
    @robertomarchesini36406 жыл бұрын

    Complimenti!

  • @mauriziofrigeriozen
    @mauriziofrigeriozen4 жыл бұрын

    Grazie mille!

  • @luigifilippini3462
    @luigifilippini34624 жыл бұрын

    bravo e coraggioso

  • @walterpoluzzi9846
    @walterpoluzzi98463 жыл бұрын

    Gli stessi Beatles diedero un grande impulso nella conoscenza delle discipline orientali.

  • @langelodidio-goaldo1105

    @langelodidio-goaldo1105

    2 жыл бұрын

    walter poluzzi Aveva iniziato quasi 100 anni prima Elena Blavatsky con la conoscenza delle discipline orientali.

  • @walterpoluzzi9846

    @walterpoluzzi9846

    Жыл бұрын

    @@langelodidio-goaldo1105 Sulla Blavatsky so poco, la conosco solo di fama.

  • @miles7699

    @miles7699

    19 күн бұрын

    P. es., la canzone *Lucy in the Sky with Diamonds* allude all’allucinogeno *LSD.*

  • @walterpoluzzi9846
    @walterpoluzzi98463 жыл бұрын

    Ce ne fossero di "impiegati " come lei. Comprerò il libro, ne vale la pena. Grazie per l'ottimo video. P.S. Purtroppo la frase " lo ha detto la televisione " è ancora attuale e data l'informazione che divulga è solo una disgrazia.

  • @cosedamondo
    @cosedamondoАй бұрын

    John Kleeves ne aveva già parlatop oltre trenta anni fa con il saggio "Divi di Stato". Emiliano-romagnolo, visse per 25 anni negli USA lavorando come ingegnere nel comparto militare-industriale e sposato con una ufficiale dell'US Army.

  • @walterpoluzzi9846
    @walterpoluzzi98463 жыл бұрын

    Interessante anche la lettura del libro di A. Hoffmann ( lo scopritore dell'LSD )" LSD, il mio bambino difficile "

  • @FondriniAlberto

    @FondriniAlberto

    2 жыл бұрын

    con una micropunta 💎 restai in giro tre giorni ... piu` che difficile era dispettoso.

  • @GeneraleRam

    @GeneraleRam

    Жыл бұрын

    Letto, libro molto serio sulla questione degli psichedelici. L'ho apprezzato

  • @alessiomacconi5045
    @alessiomacconi50456 жыл бұрын

    molto interessante...

  • @paolobreviyu8651
    @paolobreviyu86513 жыл бұрын

    Huxley citato nel video è l autore de "il mondo nuovo"?

  • @cornoviglio

    @cornoviglio

    7 ай бұрын

    Sono due fratelli. Uno alto funzionario ONU, l'altro autore di quel libro, dove finisce che i bambini vengono generati in laboratorio, non esiste la famiglia e le persone combattono l'alienazione con sostanza psicotropa detta "soma" (antico richiamo esoterico, essendo un termine che indica l'anima o lo spirito in lingua antica) che migliora lo stato temporaneo ma... abbrevia la vita. Ricorda qualcosa? il Fentanyl? Le prospettive di gestazione in utero artificiale in laboratorio? Ormai ci siamo..

  • @enricopezzi3858
    @enricopezzi38585 жыл бұрын

    Gli inglesi tirano una porcata dietro l'altra

  • @paolomolinari5938
    @paolomolinari5938 Жыл бұрын

    Interessante

  • @alexvoicu3387
    @alexvoicu33875 жыл бұрын

    La prima parte molto interessante MA al minuto 26:27 quando dice che la droga rende le persone più manipolabili.... nega quello che ha detto prima. VISTO CHE E' TUTTO IL CONTRARIO. Peccato solo che temi cosi importanti vengano condivisi con persone che parlano per sentito dire o perchè hanno letto qualche libro. Come pretendere di capire la droga allo stesso modo in cui si cerca di capire l'essere orfani dopo aver letto Oliver Twist....

  • @laradistefano3554

    @laradistefano3554

    5 жыл бұрын

    Non saprei ma se si chiamano tossicodipendenti forse troppo autonomi non sono. Del resto che un drogato sia più manipolabile di chi non invece non si fa credo sia un fatto evidenziato dalla stessa percezione alterata che la droga dà. Nessuno si droga per essere più lucido, forse per credersi più lucido o per vincere l'astinenza, ma basta prendere l'esempio dell'ubriaco per capire che gli si può far fare, con molta più facilità, cose stupide che da sobrio non avrebbe mai compiuto.

  • @danilofabbroni3067

    @danilofabbroni3067

    5 жыл бұрын

    GENTILE VOICU, DOVE NEGHEREI QUANTO DA ME ASSERITO PREVENTIVAMENTE è DATO DI SAPERLO SOLO A LEI. CORDIALI SALUTI

  • @alexvoicu3387

    @alexvoicu3387

    5 жыл бұрын

    @@laradistefano3554 con l'lsd si diventa tossicodipendenti? L'ignoranza sovrana di chi non sa di cosa sta parlando

  • @IacoLoco369

    @IacoLoco369

    4 жыл бұрын

    Lsd e gli altri allucinogeni non creano dipendenza, anzi ci sono studi scientifici che provano che alcuni allucinogeni combatto dipendenza da altre sostanze come l'alcol o le sigarette , se volete parlare di una cosa almeno informatevi prima.....

  • @texwillerize

    @texwillerize

    3 жыл бұрын

    @@alexvoicu3387 io per non saper ne leggere ne scrivere non me la prenderei

  • @salvodangelo5072
    @salvodangelo50726 жыл бұрын

    Si scrive un controstoria! 👍

  • @cosedamondo
    @cosedamondoАй бұрын

    Erano almeno una ventina gli operativi della strage di Via Fani. Nello stesso film di Martinelli sottostima questo dato. E Moro non poteva essere messo a rischio in una operazione comunque che poteva avere varianti esponendolo ad essere colpito e testimone della strage della sua scorta. Per cui fu prelevato prima con "l'amo" del comunicato radio sul presuto sequestro Moro alle 8.30. Il film di Martinelli è quello che si avvicina di più alla ricostruzione reale, peccato che invece avvallori la tesi ufficiale (e comoda per la scenecCIAtura per il volgo) sulla presenza di Moro in Via Fani. Che animo avrebbe avuto il Presidente Moro dopo aver assistito alla strage della propria scorta? Non di certo il comportamento (che si evince anche dagli scritti) che ebbe nei 55 giorni dopo il "prelevamento". Prelevamento, parola di Moro, che invece avvenne prima. L'itinerario deviato in Via Fani della scorta, nella menzogna impartita dall'alto, doveva servire da copertura. Anche secondo l'ex Generale Divisione dell’Arma del Genio Piero Laporta: "non era in macchina quella mattina. Vi furono una serie di preparativi, che partirono da almeno 5 anni prima e fino a mezz’ora prima dell’agguato”; questo spiegherebbe perché in quella caterva di colpi non ebbe neanche un graffio e perché non nominò quasi mai la sua scorta e il suo destino che secondo questa resi ignorava. Se #AldoMoro fosse stato in auto in via Fani sarebbe stato comunque attinto (almeno ferito) dal volume di fuoco. Non ha mai espresso una parola di pietà nei confronti dei suoi angeli custodi. Ergo: Moro non era in auto e gli agenti dovevano morire perché scomodi testimoni. Laporta si riferisce in particolare alla notizia trasmessa da Radio Città Futura il 16 marzo, poco dopo le 8 del mattino, mentre Moro era ancora a casa in attesa della scorta, di un possibile rapimento dello statista. Un episodio controverso, ben ricostruito dal giornalista Marcello Altamura in un libro, La borsa di Moro, oggi fuori commercio. “È probabile che proprio a seguito di questo messaggio radiofonico - ci spiega il generale esplicitando la sua teoria - qualcuno si sia presentato a casa di Moro mentre arrivava la sua scorta. Questo qualcuno potrebbe aver convinto Leonardi, che non era certo uno sprovveduto, della necessità di prevenire un eventuale rapimento prendendo in custodia Moro e facendo comunque sfilare le macchine di scorta lungo il tragitto stabilito quella mattina, magari con l’accordo di ritrovarsi da un’altra parte. A quel punto, i cinque agenti della scorta erano testimoni scomodi. Dovevano morire”. A questo, Piero Laporta aggiunge una serie di minuziose considerazioni pratiche e balistiche, ma dal suo punto di vista, la prova principe che Moro non si trovasse nella Fiat 130 quando questa venne investita di piombo, sta nelle parole dello stesso rapito. E qui dobbiamo fermarci. «Benché non sappia nulla né del modo né di quanto accaduto dopo il mio prelevamento, è fuori discussione - mi è stato detto con tutta chiarezza - che sono considerato un prigioniero politico…» E più avanti continua, riferendosi a questo brano: «Soprattutto questa ragione di Stato nel mio caso significa, riprendendo lo spunto accennato innanzi sulla mia attuale condizione, che io mi trovo sotto un dominio pieno e incontrollato…» Il Presidente Aldo Moro non fu rapito in via Fani, il 16 marzo 1978, alle ore 09.02, com’è raccontato da uomini dello Stato, da investigatori, magistrati, politici, stampa e tivvù. Ce lo assicura lo stesso presidente Aldo Moro nella sua lettera alla sua diletta moglie, Noretta. Lo fa col suo inconfondibile stile. Vediamo come. In via Fani furono rinvenuti 93 bossoli, 49 dei quali d’una sola arma, d’un tiratore mai identificato, d’altissima perizia, peculiare alle forze speciali, «un gioiello di perfezione», secondo un testimone, intervistato da “Repubblica” il 18 marzo 1978. 93 bossoli, 44 dei quali sparati dai rimanenti sei brigatisti. A detta di Valerio Morucci, «l’unica prova dell’azione era stata compiuta nella villa di Velletri». Ammesso che abbiano sparato, impossibile che abbiano acquisito perizia da tiratori, neppure lontanamente accostabile a quella del professionista. I brigatisti sono assassini che sparano alle spalle di vittime inermi a brevissima distanza, niente di più. Il presidente Aldo Moro, come si sa, sarebbe uscito indenne dalla tempesta di fuoco, quindi rapito e trasportato sull’auto che l’avrebbe poi portato alla “prigione del popolo”. I suoi assassini potevano permettersi un ostaggio ferito? No, perché sarebbe diventato un problema logistico d’asperrima gestione.

  • @cosedamondo
    @cosedamondoАй бұрын

    Moro non poteva essere messo a rischio in una operazione comunque che poteva avere varianti esponendolo ad essere colpito e testimone della strage della sua scorta. Per cui fu prelevato prima con "l'amo" del comunicato radio sul presuto sequestro Moro alle 8.30. Tutti i film sul caso Moro avvallorano la tesi ufficiale (e comoda per la scenecCIAtura per il volgo) sulla presenza di Moro in Via Fani. Che animo avrebbe avuto il Presidente Moro dopo aver assistito alla strage della propria scorta? Non di certo il comportamento (che si evince anche dagli scritti) che ebbe nei 55 giorni dopo il "prelevamento". Prelevamento, parola di Moro, che invece avvenne prima. L'itinerario deviato in Via Fani della scorta, nella menzogna impartita dall'alto, doveva servire da copertura. Anche secondo l'ex Generale Divisione dell’Arma del Genio Piero Laporta: "non era in macchina quella mattina. Vi furono una serie di preparativi, che partirono da almeno 5 anni prima e fino a mezz’ora prima dell’agguato”; questo spiegherebbe perché in quella caterva di colpi non ebbe neanche un graffio e perché non nominò quasi mai la sua scorta e il suo destino che secondo questa resi ignorava. Se #AldoMoro fosse stato in auto in via Fani sarebbe stato comunque attinto (almeno ferito) dal volume di fuoco. Non ha mai espresso una parola di pietà nei confronti dei suoi angeli custodi. Ergo: Moro non era in auto e gli agenti dovevano morire perché scomodi testimoni. Laporta si riferisce in particolare alla notizia trasmessa da Radio Città Futura il 16 marzo, poco dopo le 8 del mattino, mentre Moro era ancora a casa in attesa della scorta, di un possibile rapimento dello statista. Un episodio controverso, ben ricostruito dal giornalista Marcello Altamura in un libro, La borsa di Moro, oggi fuori commercio. “È probabile che proprio a seguito di questo messaggio radiofonico - ci spiega il generale esplicitando la sua teoria - qualcuno si sia presentato a casa di Moro mentre arrivava la sua scorta. Questo qualcuno potrebbe aver convinto Leonardi, che non era certo uno sprovveduto, della necessità di prevenire un eventuale rapimento prendendo in custodia Moro e facendo comunque sfilare le macchine di scorta lungo il tragitto stabilito quella mattina, magari con l’accordo di ritrovarsi da un’altra parte. A quel punto, i cinque agenti della scorta erano testimoni scomodi. Dovevano morire”. A questo, Piero Laporta aggiunge una serie di minuziose considerazioni pratiche e balistiche, ma dal suo punto di vista, la prova principe che Moro non si trovasse nella Fiat 130 quando questa venne investita di piombo, sta nelle parole dello stesso rapito. E qui dobbiamo fermarci. «Benché non sappia nulla né del modo né di quanto accaduto dopo il mio prelevamento, è fuori discussione - mi è stato detto con tutta chiarezza - che sono considerato un prigioniero politico…» E più avanti continua, riferendosi a questo brano: «Soprattutto questa ragione di Stato nel mio caso significa, riprendendo lo spunto accennato innanzi sulla mia attuale condizione, che io mi trovo sotto un dominio pieno e incontrollato…» Il Presidente Aldo Moro non fu rapito in via Fani, il 16 marzo 1978, alle ore 09.02, com’è raccontato da uomini dello Stato, da investigatori, magistrati, politici, stampa e tivvù. Ce lo assicura lo stesso presidente Aldo Moro nella sua lettera alla sua diletta moglie, Noretta. Lo fa col suo inconfondibile stile. Vediamo come. In via Fani furono rinvenuti 93 bossoli, 49 dei quali d’una sola arma, d’un tiratore mai identificato, d’altissima perizia, peculiare alle forze speciali, «un gioiello di perfezione», secondo un testimone, intervistato da “Repubblica” il 18 marzo 1978. 93 bossoli, 44 dei quali sparati dai rimanenti sei brigatisti. A detta di Valerio Morucci, «l’unica prova dell’azione era stata compiuta nella villa di Velletri». Ammesso che abbiano sparato, impossibile che abbiano acquisito perizia da tiratori, neppure lontanamente accostabile a quella del professionista. I brigatisti sono assassini che sparano alle spalle di vittime inermi a brevissima distanza, niente di più. Il presidente Aldo Moro, come si sa, sarebbe uscito indenne dalla tempesta di fuoco, quindi rapito e trasportato sull’auto che l’avrebbe poi portato alla “prigione del popolo”. I suoi assassini potevano permettersi un ostaggio ferito? No, perché sarebbe diventato un problema logistico d’asperrima gestione.

  • @paolobreviyu8651
    @paolobreviyu86513 жыл бұрын

    Confuso ma molto interessante, dovrei prima leggere il libro, ma così a istinto mi sembra la storia di un gruppo male assortito di personaggi che cerca di ottenere un risultato ma gli effetti collaterali sono inaspettati Se cerchi di sedare una generazione tramite sesso e droga, la violenza diffusa non è proprio un successo. Bella l'osservazione su Twitter e c...e simili, chi ha letto il libro Il Grande Fratello, ricorderà che uno dei sistemi di controllo più subdolo era l l'impoverimento sistematico della lingua usata.

  • @riassuntidistoria
    @riassuntidistoria5 ай бұрын

    Ricordiamoci che 68 ha reso la cultura più accessibile e meno un privilegio di classe: anche a chi non ha fatto il liceo può accederevall università; dubbio che senza il 68 un impiegato li sarebbe stato permesso di scrivere un libro e tenere una conferenza. Inoltre a mia memoria credo che questo movimento su iniziato nel 64 con gli scontri alla Berkeley della California. Il 68 negli USA è anche la lotta dei diritti, la lotta del femminismo. La cultura della droga spicadelica era stata ideata da visionati professori di Harvard che cercavano nuove forme di conoscenza del io. Il 68 sorpassa il razionalismo occidentale in favore del misticismo orientale. Gli anni Sessanta sono anni Anarchici che cercano di dare un altra via rispetto ai 2 blocchi, infatti nasce anarchismo post classico. Trovo che la questione sia molto più complessa di fare equivalenza 68=hippies

  • @domusorobica2014

    @domusorobica2014

    5 ай бұрын

    una rivoluzione di quella portata richiederebbe una serie di conferenze, in una sola si può a malapena accennare qualcosa. Per parlare di '68 (e solo in Italia, cioè di un fronte marginale rispetto alla vastità del fenomeno) bisognerebbe iniziare dalla riforma agraria del 1950 e dalla fine della civiltà contadina, per proseguire col miracolo economico, affrontare il Concilio Vaticano II che si apre nel '62 e della riforma scolastica del '63. Parlare del cambiamento di mentalità evidente nelle proposte cinematografiche "La Dolce Vita" (1960), "La Rimpatriata" (1963), "I Pugni in Tasca (1965), "I Sovversivi" (1967), dell'esplosione della violenza urbana. Ti va di iniziare da qualche parte?

  • @riassuntidistoria

    @riassuntidistoria

    5 ай бұрын

    ​@@domusorobica2014 riguardo all Italia e ai film onestamente non è il mio campo. Mi sono concentrato sulla democrazia partecipativa e la democrazia orizzontale e l anarchismo post classico dei Sixty. Oltre alla storia della democrazia usa

  • @salvodangelo5072
    @salvodangelo50726 жыл бұрын

    Viva fusero! 👍

  • @guymontag3355
    @guymontag33553 жыл бұрын

    Un po' incasinato ma del resto è il 68..

  • @IlLasa82
    @IlLasa826 жыл бұрын

    Complimenti, davvero molto interessante: un’analisi lucida della storia e di ciò che stette dietro ai fatti del cosiddetto ‘68. Su questo tema consiglio vivamente anche questa conferenza di Roberto Marchesini, a mio parere da non perdere: kzread.info/dash/bejne/h4iuypmOYcfdeKw.html

  • @chiaraderossi9516

    @chiaraderossi9516

    6 жыл бұрын

    Marchesini è sempre una certezza

  • @lucianobile9659

    @lucianobile9659

    5 жыл бұрын

    Anche l'ultima è molto interessante

  • @veronicadimaio5471
    @veronicadimaio54715 жыл бұрын

    argomento interessante ma lui è un po' confuso nell'esposizione

  • @danilofabbroni3067

    @danilofabbroni3067

    5 жыл бұрын

    GENTILE DI MAIO, PER SUA BONTA', DOVE SCORGE LA CONFUSIONE?

  • @salvodangelo5072
    @salvodangelo50726 жыл бұрын

    Viva fusaro! Il 68 era anti borghese ! Ma ultracapitalista e libirista! 👍

  • @uomofocaccina6697

    @uomofocaccina6697

    6 жыл бұрын

    L'errore di fusaro è nel credere che valori tradizionali come Dio, Patria e Famiglia siano valori borghesi. In realtà i valori "borghesi" (se così vogliamo definirli, anche se è sbagliato attribuire certe idee ad una classe sociale) sono proprio quelli del liberalismo e del capitalismo.

  • @corradodileuca2144

    @corradodileuca2144

    5 жыл бұрын

    non era anti-borghese ma differentemente borghese

  • @franksart7582

    @franksart7582

    5 жыл бұрын

    Sono valori agostiniani .

  • @messerschmittschwalbe9089
    @messerschmittschwalbe90895 жыл бұрын

    mah

  • @danilofabbroni3067

    @danilofabbroni3067

    5 жыл бұрын

    CARO SIGNORE, LEI è UN MONUMENTO ALL'ICASTICITA'

  • @senzamezzemisure7186
    @senzamezzemisure71865 жыл бұрын

    Confuso

  • @danilofabbroni3067

    @danilofabbroni3067

    5 жыл бұрын

    GENTILE MEZZE MISURE, CHISSA' SE IL SUO ICASTICO COMMENTO LE DARA' MAI LA BENEVOLENZA DI SPIEGARE CORAM POPULO COSA SOTTENDE AL SUO USO DEL LEMMA CONFUSO. TEMO CHE SIA IL NULLA.

  • @Diego-jl1of

    @Diego-jl1of

    Жыл бұрын

    Dopo 4 anni senza risposta possiamo intendere che era lui a sentirsi confuso.

  • @ajejebrazov6066
    @ajejebrazov60662 жыл бұрын

    Primo video della Domus orobica che non mi è piaciuto, tesi un po' troppo cospirazioniste per i miei gusti, vabbè c'è sempre una prima volta.

  • @pierolupi5940
    @pierolupi59405 ай бұрын

    Penso che l'autore abbia fatto abbondante uso di LSD per sviluppare le sue tesi

  • @cornoviglio
    @cornoviglio7 ай бұрын

    NOn so ancora se Fabbroni ne parli, ma il Maggio francese e il Club di Berna tra vertici dell'intelligence europea (capeggiati dall'Italiano Federico U. D'Amato) forse vanno ben connessi anche alla vicenda del 68. Sapevano, vollero, coordinarono.

  • @paolopende5590
    @paolopende55905 жыл бұрын

    Complimenti!