X Festival di Limes - Roma, la capitale impossibile. Lucio Caracciolo dialoga con Luigi Capogrossi

Roma e l’Italia: un rapporto antico ma attuale, profondo e controverso, trascurato ma sfruttato in chiave legittimante o squalificante. Mai neutra. Quanto italiana è Roma? E quanto impronta di sé l’Italia? Lucio Caracciolo, direttore di Limes, dialoga con Luigi Capogrossi Colognesi, professore emerito della Sapienza Università di Roma, già professore ordinario di Diritto romano. Evento della X edizione del Festival di Limes "Il fattore italiano nel mondo in guerra", Palazzo Ducale a Genova, sabato 11 novembre 2023.
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#LimesFestival #Italia #geopolitica

Пікірлер: 131

  • @tm75_88
    @tm75_888 ай бұрын

    Scambiare il carisma storico di Roma per un suo ruolo amministrativo è stato un grandissimo errore da parte dei Savoia. Errore storico che ha condannato alla arretratezza amministrativa l'intera Italia, fino ai giorni nostri. Sono cresciuto a Roma, dove ho preso i caratteri predominanti della mia personalità. Dove però ho anche appreso direttamente e personalmente che il tessuto socio-culturale non ha niente, ma proprio niente a che vedere con una capitale di uno stato moderno. Una buona parte di parenti, amici e conoscenti sono in ruoli pubblici: non solo il loro background è inadatto (genitori semianalfabeti di campagne del centro Italia soprattutto) ma anche la loro stessa mentalità è lontana anni luce da un modo di pensare che vada al di là dell'orticello di famiglia; anche una laurea non è sufficiente a cambiare questo. È quello che si respira in famiglia, fin da piccoli e da generazioni. Gli effetti di questo errore storico si sono manifestati completamente dopo la seconda guerra mondiale, e cioè con la caduta della monarchia. La monarchia infatti riusciva a mantenere un retaggio del senso amministrativo sabaudo. Caduta essa, il partitismo non ha avuto limiti, se non i diktat qua e là del padrone americano. Il partitismo al potere si è incontrato con l'arretratezza socio-culturale del centro-sud Italia, generando una miscela esplosiva, ma negativa: la corruzione di massa, che è stata elevata a patto sociale e per una logica perversa è divenuto nell'immaginario collettivo non solo simbolo di buona gestione ma addirittura di bene morale. Uffici ministeriali e ogni ruolo pubblico è stato invaso da chi proveniva da terre e società che non avevano, e ancora non hanno, le basi culturali di una società moderna, ove, per culturale, non si intende i libri che si sono letti, ma quello che le persone mediamente pensano e hanno nel loro orizzonte mentale. La macchina burocratica italiana si è ingolfata, e specialmente negli ultimi 30 anni di seconda repubblica è diventata elefantiaca e staccata dalle esigenze di una società e di una economia moderna. Roma stessa ne è stata soffocata. I partiti cercavano disperatamente voti, le masse povere cercavano disperatamente casa e lavoro, e così il dopoguerra ha visto una cementificazione selvaggia che ha devastato urbanisticamente Roma, città oggi invivibile e abbrutita rispetto all'epoca papale. Le masse delle borgate presentano oggi una sociologia collettiva e una psicologia individuale preoccupante, lontana mille miglia dalla mentalità che deve avere la base sociale di una capitale moderna. Roma doveva rimanere il fiore all'occhiello dell'Italia, il suo simbolo e la sua fonte d'ispirazione, ma la capitale amministrativa doveva rimanere a Torino. Roma sarebbe rimasta poco più grande delle mura storiche, una città al massimo da 1 milione di abitanti, tutta votata alla custodia e presentazione del suo patrimonio storico-artistico-religioso. Un vero museo a cielo aperto, un gioiello ben gestito e senza le problematiche delle metropoli moderne, che una città come Roma non poteva permettersi nemmeno con una valida classe dirigente. Non ci sarebbero stati i problemi dei parcheggi, dello smog, dei rifiuti e tanti altri che hanno distrutto la città più bella del mondo. Se a Torino è nata l'unità d'Italia c'è stato un perché; da Roma non sarebbe mai nata, e anche qui c'è un perché. La decentralizzazione geografica non sarebbe stato un problema decisivo, come dimostrano i casi di Vienna, Londra, Berlino e tanti altri

  • @ilmelangolo

    @ilmelangolo

    8 ай бұрын

    Molto interessante. Se hai riferimenti bibliografici in materia, ti prego di condividerli; Se sono tue riflessioni, ti prego di produrne un saggio! o almeno un articolo per un blog...

  • @ilcobradiravacciano

    @ilcobradiravacciano

    8 ай бұрын

    È la cosa più sensata che abbia mai sentito dire riguardo a Roma. Analisi azzecatissima! Le stringo la mano, virtualmente.

  • @tm75_88

    @tm75_88

    8 ай бұрын

    ​@@ilmelangolograzie mille Tutta farina del mio sacco e della mia esperienza vissuta, a Roma e altrove, potendo fare paragoni. L'esperienza è maestra di vita. Mi fa piacere che altri apprezzano 👍

  • @tm75_88

    @tm75_88

    8 ай бұрын

    ​@@ilcobradiravaccianograzie mille! Contraccambio volentieri 🤝

  • @m3tiuz

    @m3tiuz

    8 ай бұрын

    Complimenti per l'argomentazione, dovrebbe essere letta da molte persone per capire in modo serio su quella città, nostra capitale e caput mundi dell'antichità.

  • @luiz19634
    @luiz196348 ай бұрын

    Sono un brasiliano e per me Roma è sempre Roma. Quando posso vado in vacanza a questo posto magnifico. Un caro saluto a tutti.

  • @davidecali
    @davidecali8 ай бұрын

    Molto interessante, grazie!

  • @andrearosati6454
    @andrearosati64548 ай бұрын

    Due grandi esperti nella loro materia ci illustrano Roma in modo molto interessante ed inedito, con Capogrossi che ce la rappresenta anche in modo molto poetico e straordinario 😄👍

  • @violettavalery857
    @violettavalery8578 ай бұрын

    Cioè sono andati a studiare nella crucconia così li avrebbe definiti il beneamato per me Philippe Daverio ho visionato la sintetica "genesi dell'Europa fra intellettuali e visionari". Del tutto inutile aggiungere che seguo sempre i formidabili e geniali interventi , servizi e quant'altro. Non mi permetto di rispondere perché non è più tra noi. Ma il suo genio rimane e ha lasciato tanto seminato. Grazie v.v. -:)

  • @simonanadaletti7371
    @simonanadaletti73716 ай бұрын

    Interessantissimo, grazie

  • @michelecampus9801
    @michelecampus98018 ай бұрын

    Dibattito stupendo e veramente interessante.

  • @Gigi-ou8eq
    @Gigi-ou8eq8 ай бұрын

    Grazie

  • @claudiovolpi8357
    @claudiovolpi83578 ай бұрын

    Molti spunti interessanti, tanta carne al fuoco (forse troppa a mio modestissimo avviso), ad ogni modo un ascolto estremamente stimolante in quanto lontano dagli schemi triti e ritriti della pedagogia nazionale !!

  • @vincenzosansone8740
    @vincenzosansone87408 ай бұрын

    A proposito della continuità delle regioni da augusto ad oggi bisogna dire che questo fu voluto da quel disegnatore che le impose nelle scuole di ogni ordine e grado senza che esistessero nella amministrazione. Ad esempio quel che era la repubblica di genova venne chiamata liguria, ben più piccola di quella augustea o imperiale. L'emilia venne "ricreata" dai patrioti dopo solferino unendo territori mai uniti dai tempi di alboino. La campania non corrisponde a quella antica ma comprende l'irpinia e la lucania occidentale ovvero i principati. Insomma spesso la romanità delle nostre regioni è stata voluta di proposito quando era solo una questione pedagogica e poi sono state portate pari pari prima nella costituzione e poi nella amministrazione.

  • @michelapalmisano3563
    @michelapalmisano35638 ай бұрын

    Che bella lezione,congratulations ai prof e grazie 🤩

  • @alessiozara5616
    @alessiozara56168 ай бұрын

    Grazie davvero ❤

  • @Fraskino86
    @Fraskino868 ай бұрын

    siamo Nati e cresciuti tra le rovine del più glorioso impero che la storia abbia mai conosciuto......

  • @BCMZ

    @BCMZ

    8 ай бұрын

    Verità.

  • @davidemarinali2165

    @davidemarinali2165

    8 ай бұрын

    Questa me la tatuo

  • @marcofulgo5554

    @marcofulgo5554

    8 ай бұрын

    Peccato che siamo rovinosamente decaduti

  • @pierpaolo0101

    @pierpaolo0101

    8 ай бұрын

    Io comunque non ridurrei solo al period dell impero

  • @rossofuoco08

    @rossofuoco08

    8 ай бұрын

    "Siamo" nati... e adesso "siamo" NATO...

  • @pierpaolo0101
    @pierpaolo01018 ай бұрын

    Stupenda conversazione

  • @emilianoantoniopanciera4979
    @emilianoantoniopanciera49798 ай бұрын

    Oddio, parlare di laicità per un Impero Romano dove l'imperatore era una divinità e aveva templi dedicati a se stesso, mi pare azzardato

  • @simonerossw
    @simonerossw8 ай бұрын

    Interessante

  • @lucianovalle7178
    @lucianovalle71788 ай бұрын

    Ringrazio molto i Professori, per la qualità degli argomenti e delle risposte! Riguardo alla Roma di metà Ottocento, non c'è dubbio che Napoli fosse una città più grande, certamente più popolata, senz'altro, insieme a Palermo, degna capitale di regni. Ma i Professori sanno assai meglio di me che l'Idea di Roma è antica... Ha attraversato i secoli... E figure come Mazzini, Cavour o Garibaldi, non ebbero mai dubbi in proposito. Infine, ottimo lo spunto sulla progressiva assimilazione delle genti dei territori conquistati... Laddove era possibile condividere ideali. Quando impossibile, il più forte ha sempre cercato l'eliminazione dell'altro... Lo tentarono appunto i Romani con i cristiani e ora lo vediamo anche in Palestina... Ma allora le ragioni del più debole seppero prevalere. Ora cosa accadrà? Oso sperare che, alla fine, gli ideali da condividere si riescano comunque a riconoscere (perché ci sono!). Tornando alla citata storia di Roma, per secoli ci fu odio tra Monticiani e Trasteverini, anche veri scontri con morti e feriti. Ora ciò pare leggenda, non riusciamo neanche a concepirlo... Quindi speriamo comunque in un futuro di pace.

  • @Admaiora1
    @Admaiora18 ай бұрын

    Lezione magistrale.

  • @ricobon1
    @ricobon18 ай бұрын

    La profondità della conoscenza e la preparazione del Professor Capogrossi non si discutono. Sarà per questo che io faccio una gran fatica a seguire il filo dei suoi pensieri!

  • @jossanni
    @jossanni8 ай бұрын

    Veramente interessante. Complimenti!!! Capisco adesso tanti aspetti negativi della nostra politica da dove arrivi, e capisco ora la presa in giro di narrazioni false che oggi fan si che degli incapaci governino.

  • @mauriziosavioli923

    @mauriziosavioli923

    8 ай бұрын

    Ma guarda che a Roma sono venuti tutti i livell esistenti fino ad amministratori e politici da tutte le regioni Piemonte e varie compreso quindi quale storia conosci?

  • @jossanni

    @jossanni

    8 ай бұрын

    @@mauriziosavioli923mi riferivo al finto federalismo che non c’entra niente con l’Italia dei comuni derivante essa si dalla concezione di Roma dell’organizzazione e del rispetto dei valori di provenienza, mi riferivo all’integrazione intelligente degli stranieri che già allora era vista come risorsa e non foriere di paure…

  • @mauriziosavioli923

    @mauriziosavioli923

    8 ай бұрын

    @@jossanni ma come i comuni comunque gloriosa storia italiana sarebbero storicamente relativi a Roma ed al suo impero e comunque tutto il medioevo in Italia è un fiorire di disgregazione dovuta alla fine della aggregazione imperiale che preparano le signorie simbolo di una rinascimento glorioso nelle varie forme di signoria compresa quella di Roma. Poi il piemontese governa l’oro di Napoli e due Sicilie e posiziona a Roma i suoi funzionari piemontesi ad amministrare regioni diverse che si fanno un quartiere (p.zaVittorio) e poi governano nord centro e sud amen e arriviamo ad oggi e a Roma gli interessi di partito industriali e sindacati che comunque governano sono qua per conto di Torino Napoli Milano Palermo e Cagliari e Trieste . Tutti che fan si che gli incapaci li lascino fare ,cosa che io non credo perché credo nella ns cultura antica che non è più governante

  • @alscat
    @alscat4 ай бұрын

    Roma sembra essere l'unica capitale al mondo con uno Stato straniero al suo interno. Potenzialmente un problema, o persino un pericolo, a seconda delle situazioni e degli imprevisti della storia a venire.

  • @francescochilla7272
    @francescochilla72728 ай бұрын

    Apprezzo molto la disamina del professore, soprattutto la spiegazione di come l’eredità storica di Roma sia fortemente radicata in Italia e nella sua dimensione fortemente locale, croce e delizia dell’essere italiani. Temo però che il professore soffra di quello che Carl Schmitt, grandissimo giurista tedesco, chiamava “odio antiromano”, riferendosi però alla Chiesa cattolica. Consiglio, per completare il discorso e dare uno spunto in più, la lettura del suo “Cattolicesimo romano e forma politica”: è breve e vale davvero la pena di essere letto. Primariamente, faccio notare che le divisioni tra i cristiani non iniziano nel IV secolo, con l’editto di Milano, ma sin da subito. Non è retorico, perché sin dalla prima età apostolica sorsero varie forme di eresia. Tra l’altro esse, non erano tanto mutuate dal giudaismo - come ben dice, non vi erano molte dispute -, ma dal mondo ellenistico, che è quello che il mondo romano aveva assimilato e da cui si era fatto assimilare; tra platonismo e gnosi (che è un’eredità anche orientale). Cosa importava ad un pescatore e ad un pubblicano edotti da un predicatore, un profeta, giudeo “emarginale” discutere circa le due nature del Cristo? Il mondo giudaico ha dei memoriali fondativi, delle esperienze che sanciscono la fedeltà dell’unico Dio (sempre più unico, soprattutto a partire dal Secondo Tempio) nei confronti del popolo (in Abramo, Mosè e Davide soprattutto). Sono questioni, queste di natura dogmatica, che tutta l’apologetica affronta nel II e III secolo d.C. (sono i vari “Contra *nome di eretico” a far la voce del leone della letteratura cristiana di quel periodo) - e figurarsi che è con Costantino che, semmai, le cose in parte si iniziano stabilizzare -, con ovviamente l’enorme apporto della patristica; la vera dogmatica organica si ha a partire, sì da Paolo di Tarso, ma soprattutto con Agostino (profondo conoscitore di Platone e Plotino) e, secoli più tardi, con Tommaso d’Aquino (che aveva studiato ed assimilato Aristotele). In secundis, sì, i romani erano tolleranti ed avevano il Pantheon - in senso sia fisico che culturale -; ma tutti i popoli dovevano riconoscere le divinità ammesse ed essere pronti a sacrificare - in quanto era “ateo” chi non riconosceva l’importanza del culto agli dèi, di tutti i popoli, i quali conservavano Roma -. Perciò, più che affibbiare la laicità ad un popolo che invero era fortemente religioso (fino alla superstizione!), bisogna riconoscere ai Romani la capacità di servirsi del soft power delle alleanze, del gravame delle tasse, nonché il rischio di venire cancellati dalla storia. I cartaginesi non furono trattati come gli italici e gli ellenici; dopo secoli di di pazienza, i giudei furono dispersi nel 70 d.C. del pur ottimo Tito, altrimenti grande imperatore. I cristiani intolleranti al contrario dei romani tolleranti? Inviterei il professore a venire a Roma e a visitare le catacombe, a rileggere gli editti di Decio, Diocleziano ed altri principes. La storia è più complessa: con Tiberio e con altri principi, Roma fu tollerante verso questa nuova gemmazione del giudaismo, ma se c’è uno dei miti fondativi del cristianesimo, questi sono i martiri. Iconici sono quelli dei primi secoli, trucidati - anche a famiglie, compresi bambini - dai tollerantissimi romani; va rilevata la complessità della storia anche nell’osservare che le catacombe non vi si trovano solo i martiri. La vera tolleranza di altri principi e l’universalità dell’annuncio cristiano fece sì che sin da subito i cristiani si rivolgessero a tutti (dai giudei ai pagani - Paolo di Tarso era un giudeo che aveva acquistato “a caro prezzo” la cittadinanza romana e si rivolse agli ellenici e ai romani -, da persone di basso ceto ai ricchi: non mancano, infatti, martiri di nobili natali). Tant’è che avvenne il cortocircuito per cui se prima chi moriva era condannato dagli dèi - che, a parte l’episodio dei Maccabei, era anche proprio della cultura giudaica - i cristiani vedevano nelle persecuzioni un’opportunità per rendere culto a Dio (con tanto di questione dei “lapsi”): un’assurdità, ma ciò spiega come tale religione abbia retto l’urto fino a divenire egemone in tutto il territorio, cancellando progressivamente (e non senza sangue) gli altri culti. Aggiungerei, infine, per togliere l’ultima patina di “laicità” che il Vescovo di Roma - il successore di Pietro - ha assunto, tra i vari titoli dei principes romani, quello di “Pontifex Maximus”.

  • @argoarcontediatene8557
    @argoarcontediatene85577 ай бұрын

    Buongiorno, non concordo sulla presunta laicità dello Stato romano. La Repubblica Romana era tutto fuorché laica, anzi, la dimensione del sacro era prevalente a quella del profano, tanto che l'Imperium era considerato il potere degli Dèi trasferito ai magistrati. Gli àuguri accompagnavano gli eserciti, i consoli anche interrogavano le divinità, alcune decisioni venivano prese solo dopo i responsi degli oracoli e le stesse formule diplomatiche (come la dichiarazione di guerra da parte dei feziali) erano sacre. Augusto fu pontifex maximus così come tutti i suoi successori fino alla tarda antichità, e stabilì il culto del nume imperiale, vale a dire il sacrificio di offerte al nume tutelare della persona dell'imperatore per accrescere la sua potenza. Trovo del tutto fuori luogo chiamare laico questo meccanismo. Certamente si tratta di un sistema religioso diverso da come noi lo concepiamo, ma non per questo è meno religioso.

  • @andreag.1001
    @andreag.10017 ай бұрын

    Solo una considerazione riguardo al carattere amministrativo della capitale, abituata da secoli ad essere sotto uno dei regimi più autocratici della storia. Una classe dirigente da stato moderno non esisteva affatto. Furono trapiantati in città migliaia di quadri e dirigenti amministrativi provenienti dal resto della penisola, come un mio avo materno alla corte dei conti. Furono creati dai piemontesi quartieri ex novo come Prati, l'esquilino, per accoglierli. Ma fu anche scelto di non trasformare la nuova capitale in una città troppo operaia, per non disturbare troppo da vicino i palazzi del potere.

  • @claudiob3139
    @claudiob31398 ай бұрын

    Nella diapositiva al quinto minuto del video non compare l'Italia del XX secolo tra gli Imperi europei che richiamano Roma. Ci dev'essere una ragione che mi sfugge. Il direttore ne fa menzione più tardi. Ad onor del vero. ;o)

  • @violettavalery857
    @violettavalery8578 ай бұрын

    Gentilissimi ribadisco che Napoli era indubbiamente la città culturalmente più emancipata dell'Italia. vedendo la cupola del Campidoglio, statunitense a mio avviso non è quella del Brunelleschi fiorentina o quella romana di Michelangelo. Cosa cerco di dire che agli Americani così come al resto del mondo è semplicemente mancato il Rinascimento. . Quando sono usciti dal loro piccolo Piemonte dove, peraltro erano Savoia Carignano cioè un ramo cadetto di Casa Savoia e piombati a Roma non hanno fatto altro che atti di rapina con Napoli soprattutto con il tesoro aureo di Ferdinando. Napoli è una città umanamente straordinaria. Punto. Grazie per la Vostra Attenzione. P.S. tanto per bilanciare la crucconia e rimanere in tema musicale ascoltate Bach che, vado a braccio, trascrisse lo Stabat Mater di Pergolesi in una cantata per la chiesa tedesca luterana. v.v. -:)

  • @michelemartini2011

    @michelemartini2011

    8 ай бұрын

    La cupola del campidoglio americano e presa dal palladio

  • @giulianaiotti6616
    @giulianaiotti66168 ай бұрын

    "Pecore e rovine" , in sintesi. 🙏

  • @rosisalerno
    @rosisalerno8 ай бұрын

    Complimenti a Capogrossi!

  • @EdoardoMarini
    @EdoardoMarini8 ай бұрын

    A dire il vero, anche l'Umanesimo si rifaceva all'Antichità classica. Disamina interessante, però mi pare che si cada un po' in un antitalianismo di maniera per voler trovare a tutti i costi ragioni per cui l'Italia non dovrebbe esistere o non dovrebbe avere questo assetto. O se preferite, dell'inutile revisionismo. Certo, la storiografia e le analisi del passato sono figlie dei loro tempi, ma vale anche per quelle attuali, eh.

  • @francescopalazzolo2319

    @francescopalazzolo2319

    8 ай бұрын

    Sono d'accordo. Roma ha avuto, perfino fin dall'inizio della sua storia una forte personalità, capace di ordinare con la forza, ma anche con la ragione del diritto il proprio mondo e quello circostante. Trovo banale quanto rilevato nel video per mostrare l'inesistenza originaria di una nazione italica, tanto banale da essere sorprendente soprattutto da parte del Prof. Capogrossi Cotognesi... Una nazione si costruisce nel tempo con una rete di rapporti quale è quella che Roma ha saputo tessere con la forza della propria personalità che è divenuta gradatamente visione comune in tutto il territorio dell'Italia, che con Augusto ha trovato la propria veste amministrativa. Va anche ricordato al Prof. Capogrossi Cotognesi che, comunque, la coscienza collettiva identitaria, che fu la base della sua espansione territoriale attraverso guerre e "foedera", era presente, dalle origini, in questo semplice acronimo S.P.Q.R., Senatus Populusque Romanus o, secondo altri, Senatus Populus Quiritium Romanus. Quando Annibale, dopo ben quattro enormi vittorie sulle legioni di Roma (Trebbia, Ticino, Trasimeno e soprattutto Canne) non riuscì a piegare e far capitolare Roma, pur rimanendo in Italia e tentando, con scarsissimi risultati, di portare gli Italici dalla propria parte, Roma che poi, a Zama, vinse la stessa seconda guerra punica, il Prof. Capogrossi mi dovrebbe spiegare quale forza di legame, anche spirituale e sentimentale e non solo opportunistico, gli italici non sentissero per Roma! E non sono certo il primo, come per onestà scientifica il Professore dovrà convenire, che fa questa osservazione!! Ma Lei, Signor Marini, ha ragione. Aggiungo che il coraggio e l'onestà di dire come stavano effettivamente le cose ce l'hanno pochissimi.

  • @bismutob2551

    @bismutob2551

    7 ай бұрын

    👏👏👏

  • @danielemanzella
    @danielemanzella8 ай бұрын

    Qualita', profondita'. Evviva Limes.

  • @mauriziosavioli923
    @mauriziosavioli9238 ай бұрын

    Assomiglia al concetto imperiale che sembra essere proprio quello degliSU

  • @mauriziosavioli923

    @mauriziosavioli923

    8 ай бұрын

    E se è vero allora speriamo che gli SU facciano con antica saggezza arrivare l’Occidente alle signorie e monarchie che diano lo stesso grado di cultura e capacità di lavoro e sia Rinascimento reale e duraturo . Ma forse Roma aveva basi ed appoggi culturali molto più antiche . Speriamo che l’impero moderno non sia soltanto su base “finanza” ma culturale verso una economia per tutti soddisfacente.Ave

  • @mauriziosavioli923

    @mauriziosavioli923

    8 ай бұрын

    Mi sembra che sto prof. ha rodimenti che in effetti non h lucidità ,dice ovvietà ma perché? Perché forse è della laziese o perché non spiega il provincialismo che mosse la Sabaudia ad acchiappare l’Italia centro meridionale con scopo di conquista lucrativa e non per altro come poi per le augtostrade automobilistiche

  • @zigzag2510
    @zigzag25108 ай бұрын

    Un consiglio: leggete, o rileggete, Prezzolini.

  • @albe8514
    @albe85148 ай бұрын

    Quello che dice il professore Capogrossi Colognesi su quanto fossero da sempre molto autonomi i vari centri/regioni in italia fin dall'epoca romana, conferma ancora una volta quanto sia giusto e assolutamente da portare a termine il progetto dell'autonomia differenziato di cui si sta discutendo ultimamente. Chi non lo vuole, non vuole il bene all'italia.

  • @EdoardoMarini

    @EdoardoMarini

    8 ай бұрын

    Diciamo che è un'interpretazione un po' forzata per portare acqua al proprio mulino ideologico.

  • @angelodichiara7909

    @angelodichiara7909

    8 ай бұрын

    @@EdoardoMarini Diciamo pure che è un'approssimazione tendenziosa, quella di albe8514!

  • @maxvivi943
    @maxvivi9438 ай бұрын

    "Sola citta' d'Italia che non abbia memorie esclusivamente municipali." Non sono d'accordo: Milano e' stata capitale dell'Impero, e soprattutto Venezia anche recentemente un impero marittimo-commerciale lo ha avuto e fondato.

  • @damark2651

    @damark2651

    7 ай бұрын

    Milano non e' mai stata capitale di nessuno stato. E' stata al massimo capitale del ducato omonimo.

  • @maxvivi943

    @maxvivi943

    7 ай бұрын

    ​@@damark2651E' stata capitale dell'Impero romano d'Occidente nell'antichita'.

  • @Paladine777

    @Paladine777

    7 ай бұрын

    @@maxvivi943 Sì ma tanto tutta sta pappardella si riassume semplicemente in "semo 'a Gabbidale, datece li sordi!". Il fine è sempre quello, nei loro deliri di grandeur credono gli sia tutto dovuto da parte del resto d'Italia. Vorrebbero una Roma con un peso pari a quello di Parigi o Londra nei rispettivi paesi ma sfortunatamente per loro l'Italia non è la Francia e l'Impero Romano d'Occidente è caduto 1.500 anni fa, se ne facciano una ragione.

  • @massimilianoporcelli9558

    @massimilianoporcelli9558

    2 ай бұрын

    @@maxvivi943 se vabbe le capitali fantoccio nella divisione dei poteri con Spalato, Antiochia, Ravenna ecc. L'unica vera capitale post-Roma fu Costantinopoli.

  • @maxvivi943

    @maxvivi943

    2 ай бұрын

    @@massimilianoporcelli9558 su questo sono d'accordo, ma ad ogni modo anche una capitale fantoccio acquisisce una mentalità diversa e non solo provinciale. E comunque non mi pare che Venezia nella sua gloriosa storia (e ci metterei dentro anche Genova) abbia avuto una memoria esclusivamente municipale. ti ricordo che l'Impero Ottomano quando voleva commerciare con l'Europa, almeno fino all'Ottocento, contattava l'ambasciatore veneziano a Istanbul, mica roba da poco.

  • @violettavalery857
    @violettavalery8578 ай бұрын

    Sono culturalmente meridionale amo molto la musica e ho riletto il Gattopardo. Ho lasciato commenti in materia. A mio avviso se il re Ferdinando fosse vissuto più a lungo la capitale veramente emancipata in termini di strutture e cultura sarebbe stata sicuramente Napoli. Vi ringrazio e mi accingo ad ascoltare il maestro Muti , napoletano, che legge il Rigoletto e alla prossima sviolettata.... v.v. -:)

  • @claudiob3139

    @claudiob3139

    8 ай бұрын

    Viva Verdi e Muti. Italiani. :o) "Il Gattopardo" romanzo geopolitico. Attendo la serie televisiva.

  • @luigiaclemente5272

    @luigiaclemente5272

    8 ай бұрын

    😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊

  • @luigiaclemente5272

    @luigiaclemente5272

    8 ай бұрын

    😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊😊

  • @fabiodalessandro2765
    @fabiodalessandro27658 ай бұрын

    non so... avete parlato di cose interessantissime, ma che non mi sembrano molto utili per il vero topic su Roma capitale d'Italia, ovvero il fatto che siamo forse l'unica nazione occidentale con una capitale ALTAMENTE FRENANTE e che sembra OSTILE allo sviluppo italiano ( tutto quello che arriva da Roma sembra fatto apposta per far chiudere attività e togliere voglia di lavorare); sui motivi di ciò, e sulle possibili opzioni per superare questo impasse, non una parola

  • @ludovicomannetti8618

    @ludovicomannetti8618

    8 ай бұрын

    Capitale ALTAMENTE FRENANTE?, addirittura OSTILE??? Consiglio di approfondire il funzionamento di uno stato unitario-centralizzato. L'empasse sta lì dove si è ricalcitranti a seguire le norme. In ogni caso rimane il fatto che la capitale d'Italia è a Roma ma non governano i romani. I soggetti ALtAMENTE FRENANTI sono rappresentanti del popolo provenienti ed eletti in tutta Italia.

  • @fabiodalessandro2765

    @fabiodalessandro2765

    8 ай бұрын

    @@ludovicomannetti8618 quindi Lei ritiene che se la capitale fosse trasferita in un'altra città un pò più 'efficiente' (tipo con meno cinghiali, spazzatura per la strada, autobus latitanti etc.) le cose sarebbero uguali? Mi menzioni una capitale OCSE che non sia una locomotiva o semplicemente amministrativa

  • @Gabriele1979

    @Gabriele1979

    8 ай бұрын

    Assurdità, Roma è l'unica capitale possibile e naturale per l'Italia, se poi non si vuole parlare di Italia, ma di 'altro', allora lo si dica.

  • @fabiodalessandro2765

    @fabiodalessandro2765

    8 ай бұрын

    @@Gabriele1979 ok. Quindi va tutto bene madama la marchesa? cosa ci sarebbe di assurdo nelle cose dette? conosce qualche capitale UE o OCSE con i cinghiali che sgambettano nei prati (cit. Asterix), o con i MURI di immondizia? perchè roma non fa un minimo di sforzo per diventare un minimo europea o occidentale ? dite che non comandano i romani: ma nei ministeri, a fare ostruzionismo a qualsiasi cosa, chi ci sono: gli umbri? possibile che ogni cosa che passa per roma o che viene da roma diventi un problema? e pluribus, la procedura assolutamente BIZANTINA per ottenere lo SPID (ripeto: e pluribus), da dove è venuta? ricordo quando ho fatto il corso allievi ufficiali a Cesano (di Roma, obviously): nel mio plotone, su 26 allievi, 13 erano romani e gli altri 13 del resto di tutta l'Italia; per dirla alla Giacobbo: coincidenze?

  • @valeriocasali2304

    @valeriocasali2304

    8 ай бұрын

    ​@@fabiodalessandro2765i cinghiali è una vita che non si vedono come fu in passato , anzi è pieno di video di cinghiali dalla Liguria , dalla Calabria , ecc ecc , addirittura ne sono sbucati 2 ai Navigli a Milano 😂 . per parlare male ora vi rimane solo la carta della spazzatura 😂 ed è vero che c ' è . poi però se finalmente si decidessero a costruire l ' inceneritore a voi odiatori cosa rimane da dire !?!? 😂 . siete impestati da rom zingari , immigrati pazzi , italiani di 2 generazione non integrati , baby gang che vi picchiano , camorra , ecc ecc , e tu pensi a noi 😂

  • @markmuller7962
    @markmuller79628 ай бұрын

    Ma io avrei motivi più concreti e senza fantasie di grandiosità del perché Roma non dovrebbe essere la capitale d'Italia "Patriotism is often a coping mechanism for a miserable life"

  • @angelodichiara7909

    @angelodichiara7909

    8 ай бұрын

    Ti sei confuso: quello lo fa il nazionalismo non il patriottismo!

  • @valeriogheorghiu9332
    @valeriogheorghiu93328 ай бұрын

    Grande lezione di Storia, diffondiamo che aiuta a capire e crescere, religioni …solo guerre😵‍💫😵‍💫😵‍💫

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