Vittorio Gassman legge Dante - Commedia - Inferno, Canto IV
Vittorio Gassman presenta e legge il quarto canto dell'Inferno di Dante.
Si svolge nel primo cerchio, ovvero nel Limbo, ove si trovano i virtuosi non battezzati.
Siamo nella notte tra l'8 e il 9 aprile 1300 (Sabato Santo) o, secondo altri commentatori, tra il 25 e il 26 marzo 1300.
Località delle riprese
Presentazione del Canto: Teatro all'Antica (o Teatro Olimpico) di Sabbioneta (Provincia di Mantova)
Lettura del Canto: Teatro "Angelo Mariani" di Sant'Agata Feltria (Provincia di Rimini)
#VittorioGassman #Inferno #Canto4
Пікірлер: 55
Commovente interpretazione e lettura del IV Canto. Gassman rimarrà sempre tra i migliori dantisti, onore a lui, spirito magno.
@kendallcreed8437
2 жыл бұрын
I know im asking the wrong place but does someone know of a tool to log back into an Instagram account? I was stupid forgot the password. I appreciate any help you can offer me
@princekameron8553
2 жыл бұрын
@Kendall Creed instablaster :)
@pietrocaleca
Жыл бұрын
@@kendallcreed8437 huu
Gassman il Michelangelo del TEATRO seconde me, il massimo
Già per me Dante è prezioso, poi letto da Gassman lo è ancora di più.
Grande maestro straordinario molto commovente❤🙏🌹🌹🌹 Vittorio Gassman
Se penso alla bellezza di questa Opera (valorizzata dalla sublime interpretazione di Gassman) e a quanto le mie proff. del liceo si sono impegnate a farmi stare Dante sulle scatole, mi viene da piangere!
Il più grande Mattatore di tutti i tempi, orgoglio Italiano. 🇮🇹
lo ascolti 1.000 volte...e 1.000 volte è un immenso piacere...a quando un altro come Gaasman....
@ladivinacommedia3195
4 жыл бұрын
Io propongo un altro genere di lettura. Se le fa piacere, provi ad ascoltarla
Che bello ,Dante è Dante ,e Gassman e Gassman ,la divina Bellezza .
grande Timbro vocale caldo e suadente, molto eloquente nel parafrasare il testo e che dire recita i versi alla perfezione!!!
Dante letto dal Maestro Gassmann. Non si deve dire altro
Ascoltandola, ci si rammarica , al pensiero di averlo perso Persone come Lui, non dovrebbe morire.
Canto IV...di una poesia immensa! " Onorate l' altissimo Poeta! ".
Sublime unico e inimitabile Gassman
Grandisimo gassman el mejor actor de toda italia y uno de los mejores del mundo ❤👏👏👏
Grande Vittorio sei speciale come spieghi bene la divina commedia
Ruppemi l’alto sonno ne la testa un greve truono, sì ch’io mi riscossi come persona ch’è per forza desta; 3 e l’occhio riposato intorno mossi, dritto levato, e fiso riguardai per conoscer lo loco dov’io fossi. 6 Vero è che ’n su la proda mi trovai de la valle d’abisso dolorosa che ’ntrono accoglie d’infiniti guai. 9 Oscura e profonda era e nebulosa tanto che, per ficcar lo viso a fondo, io non vi discernea alcuna cosa. 12 «Or discendiam qua giù nel cieco mondo», cominciò il poeta tutto smorto. «Io sarò primo, e tu sarai secondo». 15 E io, che del color mi fui accorto, dissi: «Come verrò, se tu paventi che suoli al mio dubbiare esser conforto?». 18 Ed elli a me: «L’angoscia de le genti che son qua giù, nel viso mi dipigne quella pietà che tu per tema senti. 21 Andiam, ché la via lunga ne sospigne». Così si mise e così mi fé intrare nel primo cerchio che l’abisso cigne. 24 Quivi, secondo che per ascoltare, non avea pianto mai che di sospiri, che l’aura etterna facevan tremare; 27 ciò avvenia di duol sanza martìri ch’avean le turbe, ch’eran molte e grandi, d’infanti e di femmine e di viri. 30 Lo buon maestro a me: «Tu non dimandi che spiriti son questi che tu vedi? Or vo’ che sappi, innanzi che più andi, 33 ch’ei non peccaro; e s’elli hanno mercedi, non basta, perché non ebber battesmo, ch’è porta de la fede che tu credi; 36 e s’e’ furon dinanzi al cristianesmo, non adorar debitamente a Dio: e di questi cotai son io medesmo. 39 Per tai difetti, non per altro rio, semo perduti, e sol di tanto offesi, che sanza speme vivemo in disio». 42 Gran duol mi prese al cor quando lo ’ntesi, però che gente di molto valore conobbi che ’n quel limbo eran sospesi. 45 «Dimmi, maestro mio, dimmi, segnore», comincia’ io per voler esser certo di quella fede che vince ogne errore: 48 «uscicci mai alcuno, o per suo merto o per altrui, che poi fosse beato?». E quei che ’ntese il mio parlar coverto, 51 rispuose: «Io era nuovo in questo stato, quando ci vidi venire un possente, con segno di vittoria coronato. 54 Trasseci l’ombra del primo parente, d’Abèl suo figlio e quella di Noè, di Moisè legista e ubidente; 57 Abraàm patriarca e Davìd re, Israèl con lo padre e co’ suoi nati e con Rachele, per cui tanto fé; 60 e altri molti, e feceli beati. E vo’ che sappi che, dinanzi ad essi, spiriti umani non eran salvati». 63 Non lasciavam l’andar perch’ei dicessi, ma passavam la selva tuttavia, la selva, dico, di spiriti spessi. 66 Non era lunga ancor la nostra via di qua dal sonno, quand’io vidi un foco ch’emisperio di tenebre vincia. 69 Di lungi n’eravamo ancora un poco, ma non sì ch’io non discernessi in parte ch’orrevol gente possedea quel loco. 72 «O tu ch’onori scienzia e arte, questi chi son c’hanno cotanta onranza, che dal modo de li altri li diparte?». 75 E quelli a me: «L’onrata nominanza che di lor suona sù ne la tua vita, grazia acquista in ciel che sì li avanza». 78 Intanto voce fu per me udita: «Onorate l’altissimo poeta: l’ombra sua torna, ch’era dipartita». 81 Poi che la voce fu restata e queta, vidi quattro grand’ombre a noi venire: sembianz’avevan né trista né lieta. 84 Lo buon maestro cominciò a dire: «Mira colui con quella spada in mano, che vien dinanzi ai tre sì come sire: 87 quelli è Omero poeta sovrano; l’altro è Orazio satiro che vene; Ovidio è ’l terzo, e l’ultimo Lucano. 90 Però che ciascun meco si convene nel nome che sonò la voce sola, fannomi onore, e di ciò fanno bene». 93 Così vid’i’ adunar la bella scola di quel segnor de l’altissimo canto che sovra li altri com’aquila vola. 96 Da ch’ebber ragionato insieme alquanto, volsersi a me con salutevol cenno, e ’l mio maestro sorrise di tanto; 99 e più d’onore ancora assai mi fenno, ch’e’ sì mi fecer de la loro schiera, sì ch’io fui sesto tra cotanto senno. 102 Così andammo infino a la lumera, parlando cose che ’l tacere è bello, sì com’era ’l parlar colà dov’era. 105 Venimmo al piè d’un nobile castello, sette volte cerchiato d’alte mura, difeso intorno d’un bel fiumicello. 108 Questo passammo come terra dura; per sette porte intrai con questi savi: giugnemmo in prato di fresca verdura. 111 Genti v’eran con occhi tardi e gravi, di grande autorità ne’ lor sembianti: parlavan rado, con voci soavi. 114 Traemmoci così da l’un de’ canti, in loco aperto, luminoso e alto, sì che veder si potien tutti quanti. 117 Colà diritto, sovra ’l verde smalto, mi fuor mostrati li spiriti magni, che del vedere in me stesso m’essalto. 120 I’ vidi Eletra con molti compagni, tra ’ quai conobbi Ettòr ed Enea, Cesare armato con li occhi grifagni. 123 Vidi Cammilla e la Pantasilea; da l’altra parte, vidi ’l re Latino che con Lavina sua figlia sedea. 126 Vidi quel Bruto che cacciò Tarquino, Lucrezia, Iulia, Marzia e Corniglia; e solo, in parte, vidi ’l Saladino. 129 Poi ch’innalzai un poco più le ciglia, vidi ’l maestro di color che sanno seder tra filosofica famiglia. 132 Tutti lo miran, tutti onor li fanno: quivi vid’io Socrate e Platone, che ’nnanzi a li altri più presso li stanno; 135 Democrito, che ’l mondo a caso pone, Diogenés, Anassagora e Tale, Empedoclès, Eraclito e Zenone; 138 e vidi il buono accoglitor del quale, Diascoride dico; e vidi Orfeo, Tulio e Lino e Seneca morale; 141 Euclide geomètra e Tolomeo, Ipocràte, Avicenna e Galieno, Averoìs, che ’l gran comento feo. 144 Io non posso ritrar di tutti a pieno, però che sì mi caccia il lungo tema, che molte volte al fatto il dir vien meno. 147 La sesta compagnia in due si scema: per altra via mi mena il savio duca, fuor de la queta, ne l’aura che trema. E vegno in parte ove non è che luca.
Grande Gassman a reccitare la maggiore opera italiana (A Divina Comedia in portoghese del Brasile)!!!
Dante incarnato in Gassman!
Glassman grande
Bellissimo!
Grazie grande 😊
Vittorio. Gassman un Re, vero
Cristo Frank non sbaglia una sillaba!!! Grande mi sto rilassando
un mito!!
Ha raggiunto il vertice della interpretazione del testo e della poesia del sommo poeta rileggiamo tutti i versi .
Pitagora L'armonia universale
lo guardo anche stasera l'armonia universale, la ricerca di un punto nello spazio in cui si incontrano tutte le discipline e le arti anche quelle in contrasto. Pitagora
@giuseppemanca8176
7 жыл бұрын
Stupendo!
il mio Canto!!! lo so a memoria
@elisadaniello2657
7 жыл бұрын
Fracweeggncesco Cusato
@salvatorifiorella5250
3 жыл бұрын
Anche io !
Lui si che era bravo
A me piacerebbe conoscere i " buontemponi" che mettono i pollici verso.Mah...🤔
05:11
Quando la parabola e' finita tutti si buttano su Dante... Ogni riferimento a Benigni e' puramente casuale.
@8238c
5 жыл бұрын
Io non paragonerei questa meravigliosa lettura a quella di Benigni.
11:18 81
Modestamente dovrei ribbadire al maestro Gasman ; Avicenna non è musulmano , è anche stato giustiziato dal tiribunale falsa dei musulmani come Negatore dei nome arabo del falsa idolo del dio. Perche è zaratustiana con scritto ( Parsi ) , e di corrente Ferdowsi ( Parsi ) Grazie del attensionr
@CM-ug4pb
2 жыл бұрын
NO NO, Avicenna fu un devoto musulmano, ed il suo intento era di riconciliare le posizioni della filosofia razionale con quelle islamiche. Cercò di dimostrare l'esistenza di Dio e la sua creazione del mondo, anche attraverso principi scientifici, logico-razionali.
Quanti anni aveva Vittorio Gassman quando ha recitato la divina commedia?
@alicesciarmella7359
3 жыл бұрын
Penso 71
ojalá estuviera en español
@judithwalker9694
Жыл бұрын
Listen a few times and look at the original text in Italian next to a Spanish translation. It will get clearer. Spanish and Italian are cousins, after all.
@judithwalker9694
Жыл бұрын
Original text in Italian is posted below by Abdel.
05:05 Ruppemi l’alto sonno ne la testa un greve truono, sì ch’io mi riscossi come persona ch’è per forza desta;3 e l’occhio riposato intorno mossi, dritto levato, e fiso riguardai per conoscer lo loco dov’io fossi.6 Vero è che ’n su la proda mi trovai de la valle d’abisso dolorosa che ’ntrono accoglie d’infiniti guai.9 Oscura e profonda era e nebulosa tanto che, per ficcar lo viso a fondo, io non vi discernea alcuna cosa.12 "Or discendiam qua giù nel cieco mondo", cominciò il poeta tutto smorto. "Io sarò primo, e tu sarai secondo".15 E io, che del color mi fui accorto, dissi: "Come verrò, se tu paventi che suoli al mio dubbiare esser conforto?".18 Ed elli a me: "L’angoscia de le genti che son qua giù, nel viso mi dipigne quella pietà che tu per tema senti.21 Andiam, ché la via lunga ne sospigne". Così si mise e così mi fé intrare nel primo cerchio che l’abisso cigne.24 Quivi, secondo che per ascoltare, non avea pianto mai che di sospiri che l’aura etterna facevan tremare;27 ciò avvenia di duol sanza martìri, ch’avean le turbe, ch’eran molte e grandi, d’infanti e di femmine e di viri.30 Lo buon maestro a me: "Tu non dimandi che spiriti son questi che tu vedi? Or vo’ che sappi, innanzi che più andi,33 ch’ei non peccaro; e s’elli hanno mercedi, non basta, perché non ebber battesmo, ch’è porta de la fede che tu credi;36 e s’e’ furon dinanzi al cristianesmo, non adorar debitamente a Dio: e di questi cotai son io medesmo.39 Per tai difetti, non per altro rio, semo perduti, e sol di tanto offesi che sanza speme vivemo in disio".42 Gran duol mi prese al cor quando lo ’ntesi, però che gente di molto valore conobbi che ’n quel limbo eran sospesi.45 "Dimmi, maestro mio, dimmi, segnore", comincia’ io per volere esser certo di quella fede che vince ogne errore:48 "uscicci mai alcuno, o per suo merto o per altrui, che poi fosse beato?". E quei che ’ntese il mio parlar coverto,51 rispuose: "Io era nuovo in questo stato, quando ci vidi venire un possente, con segno di vittoria coronato.54 Trasseci l’ombra del primo parente, d’Abèl suo figlio e quella di Noè, di Moïsè legista e ubidente;57 Abraàm patrïarca e Davìd re, Israèl con lo padre e co’ suoi nati e con Rachele, per cui tanto fé,60 e altri molti, e feceli beati. E vo’ che sappi che, dinanzi ad essi, spiriti umani non eran salvati".63 Non lasciavam l’andar perch’ei dicessi, ma passavam la selva tuttavia, la selva, dico, di spiriti spessi.66 Non era lunga ancor la nostra via di qua dal sonno, quand’io vidi un foco ch’emisperio di tenebre vincia.69 Di lungi n’eravamo ancora un poco, ma non sì ch’io non discernessi in parte ch’orrevol gente possedea quel loco.72 "O tu ch’onori scïenzïa e arte, questi chi son c’ hanno cotanta onranza, che dal modo de li altri li diparte?".75 E quelli a me: "L’onrata nominanza che di lor suona sù ne la tua vita, grazïa acquista in ciel che sì li avanza".78 Intanto voce fu per me udita: "Onorate l’altissimo poeta; l’ombra sua torna, ch’era dipartita".81 Poi che la voce fu restata e queta, vidi quattro grand’ombre a noi venire: sembianz’avevan né trista né lieta.84 Lo buon maestro cominciò a dire: "Mira colui con quella spada in mano, che vien dinanzi ai tre sì come sire:87 quelli è Omero poeta sovrano; l’altro è Orazio satiro che vene; Ovidio è ’l terzo, e l’ultimo Lucano.90 Però che ciascun meco si convene nel nome che sonò la voce sola, fannomi onore, e di ciò fanno bene".93 Così vid’i’ adunar la bella scola di quel segnor de l’altissimo canto che sovra li altri com’aquila vola.96 Da ch’ebber ragionato insieme alquanto, volsersi a me con salutevol cenno, e ’l mio maestro sorrise di tanto;99 e più d’onore ancora assai mi fenno, ch’e’ sì mi fecer de la loro schiera, sì ch’io fui sesto tra cotanto senno.102 Così andammo infino a la lumera, parlando cose che ’l tacere è bello, sì com’era ’l parlar colà dov’era.105 Venimmo al piè d’un nobile castello, sette volte cerchiato d’alte mura, difeso intorno d’un bel fiumicello.108 Questo passammo come terra dura; per sette porte intrai con questi savi: giugnemmo in prato di fresca verdura.111 Genti v’eran con occhi tardi e gravi, di grande autorità ne’ lor sembianti: parlavan rado, con voci soavi.114 Traemmoci così da l’un de’ canti, in loco aperto, luminoso e alto, sì che veder si potien tutti quanti.117 Colà diritto, sovra ’l verde smalto, mi fuor mostrati li spiriti magni, che del vedere in me stesso m’essalto.120 I’ vidi Eletra con molti compagni, tra ’ quai conobbi Ettòr ed Enea, Cesare armato con li occhi grifagni.123 Vidi Cammilla e la Pantasilea; da l’altra parte vidi ’l re Latino che con Lavina sua figlia sedea.126 Vidi quel Bruto che cacciò Tarquino, Lucrezia, Iulia, Marzïa e Corniglia; e solo, in parte, vidi ’l Saladino.129 Poi ch’innalzai un poco più le ciglia, vidi ’l maestro di color che sanno seder tra filosofica famiglia.132 Tutti lo miran, tutti onor li fanno: quivi vid’ïo Socrate e Platone, che ’nnanzi a li altri più presso li stanno;135 Democrito che ’l mondo a caso pone, Dïogenès, Anassagora e Tale, Empedoclès, Eraclito e Zenone;138 e vidi il buono accoglitor del quale, Dïascoride dico; e vidi Orfeo, Tulïo e Lino e Seneca morale;141 Euclide geomètra e Tolomeo, Ipocràte, Avicenna e Galïeno, Averoìs che ’l gran comento feo.144 Io non posso ritrar di tutti a pieno, però che sì mi caccia il lungo tema, che molte volte al fatto il dir vien meno.147 La sesta compagnia in due si scema: per altra via mi mena il savio duca, fuor de la queta, ne l’aura che trema.150 E vegno in parte ove non è che luca.
@hammamimohamed2655
2 жыл бұрын
À
@francescocevolo4488
2 жыл бұрын
te l’ha chiesto qualcuno?
Un
16 seguaci di Salvini.
@yurimameli3422
4 жыл бұрын
Ma che cazzo c'entra la politica...sei più minus habens di quelli che lasciano il pollice verso. Goditi l'arte e la recitazione del grande Gassman e ...per citare uno dei tuoi compagni di merende... stai sereno