Il castello di Pescolanciano, sorge sullo sperone di roccia che domina la valle del paese di Pescolanciano, in Provincia d’Isernia.
Il grave terremoto del Molise del 1805 danneggiò il castello il quale richiese lavori di restauro che ne consentirono l'abbellimento, specialmente del portale di accesso. Il castello divenne sempre più una dimora signorile, perdendo l'antica forma militare e anche la sua importanza dopo che nel 1806 fu abolito il feudalesimo.
Durante la Grande guerra il castello ospitò un reparto di militari, collegati al colonnello Fulco d'Alessandro, che si occupavano dei prigionieri austriaci internati nel Molise. Ma anche nella seconda guerra mondiale il maniero fu preso dai tedeschi e sequestrato come quartier generale del fronte di Cassino lungo la linea Gustav. Fu una fortuna che nel 1943 il castello non fu fatto saltare in aria dai nazisti, dato che adottavano la tattica della terra bruciata per non lasciare vettovaglie e rifornimenti agli alleati.
Il territorio era attraversato da un importante nodo di comunicazione, che collegava le alte località dell’Appennino centrale abruzzese con quelle costiere del “Tavoliere di Puglia”. Detto percorso “tratturale” (Lucera-Castel di Sangro, era utilizzato non solo dai numerosi pastori e dai loro animali, transumanti in direzione del mare o montagna a seconda delle stagioni climatiche, ma anche da comuni viandanti e da pellegrini diretti in Terra Santa. Questi tratturi divennero, pertanto, nel corso dei secoli itinerari strategici sia sotto l’aspetto economico, per le entrate fiscali (fida) garantite dall’attività di transito della pastorizia, sia perché costituirono il diretto collegamento da Roma ai porti pugliesi, all’epoca dei pellegrinaggi e delle crociate. Ciò spiega la presenza lungo tali percorsi di torrioni, castelli, monasteri e chiese ove si celebravano svariati culti e veneravano Santi protettori.
𝐍𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐢𝐦𝐨𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐟𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐦𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐮𝐫𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝’𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐫𝐨.
Oltre 1000 anni di storia accrescono le leggende di questo castello. Si parla di numerose leggende accadute già a partire dai primi anni del '900.
In particolare si racconta della presenza di tre entità:
Uno strangolatore, chiamato così perché cercava di strangolare ogni ospite che soggiornava nella stanza dell'ultimo appartamento;
Una bambina dai capelli neri e in abito bianco che sembrava infestare le stanze del trono;
Il Duca Giovanni Maria che appare, di tanto in tanto, nel cortile del castello anche in pieno giorno.
E' stata addirittura chiamata una squadra di investigatori del paranormale per confermare la presenza di questi spiriti. A quanto pare non esiste nessuna entità paranormale.
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