UNA CARTOLINA da MAGLIANO ALFIERI

Ойын-сауық

Luogo in passato di grande importanza strategica, Magliano fu feudo della Famiglia Alfieri dal 1240. Sin dal 1198 i domini avevano acquistato il cittadinatico astese; l'ecclesiastico nel 1236 ottenne da Corrado Magliano una dichiarazione di sudditanza alla Chiesa di Asti, concedendo l'anno successivol'investitura alla famiglia de Maliano.
Alla metà del secolo il feudo con il castello venne acquistato dai fratelli Alfieri, una delle più importanti famiglie astigiane che in poco tempo riuscirono a ottenere il completo controllo del territorio.
Successivamente il feudo venne frazionato tra i vari componenti del casato stesso e nei primi anni del Quattrocento il potere della famiglia attraversò un periodo di crisi. Infatti, il Vescovo Alberto Gutuario privò gli Alfieri di alcuni territori del feudo per assegnarli al controllo diretto dei propri parenti.
Nel frattempo il marchese del Monferrato si impossessò, nel 1415, del castello e del borgo di Magliano, restituendolo solamente dopo l'intervento di Filippo Maria Visconti.
Alla fine del Quattrocento una piccola parte del feudo venne attribuita ai Damiano e le altre vennero acquistate dai Roero, dai Malabayla e dai Parato di Castellinaldo, ma nonostante ciò gli Alfieri continuarono a mantenere la supremazia sul territorio.
Nel Seicento il dominio sulla zona di Magliano appartenne ai Savoia; il conte Catalano Alfieri era generale della fanteria sabauda e nel corso del secolo si fece costruire, sul luogo della fortezza medievale, una sontuosa residenza, l'attuale Residenza Castellata un fabbricato imponente dalle linee severe e allo stesso tempo aggraziate del barocco maturo piemontese, le cui parti di maggior pregio erano il portone, lo scalone d'onore, il salone delle feste e la cappella. L'edificio fu ultimato dal figlio, il conte Carlo Emanuele. Nell'ala est del piano nobile è ospitato il Museo di Arti e Tradizioni Popolari che raccoglie aspetti di cultura, arte e focolare della comunità piemontese. Nel 1994 è stata inaugurata una sezione molto originale e significativa dedicata ai soffitti in gesso, quali elementi di un'identità culturale contadina ormai lontana.
L'impiego diffuso del gesso era dovuto a ragioni principalmente economiche, vista la considerevole presenza di cave in quest'area piemontese. Le modeste case rurali assumevano così un tocco di semplice eleganza grazie ai bianchi solai che, se da un lato arricchivano la dimora con richiami ai temi stilistici più colti e raffinati, dall'altro assumevano la funzione di isolare e mantenere il calore nelle stanze.

Пікірлер: 3

  • @cirovideo1
    @cirovideo17 жыл бұрын

    Una cartolina molto gradita. Felice fine settimana da Ciro

  • @BiloVideo
    @BiloVideo7 жыл бұрын

    Bella cartolina! ..molto interessante il museo di arti e tradizioni popolari...alcuni oggetti li ho avuti anch'io..saluti

  • @mauroalfieri2303
    @mauroalfieri23033 жыл бұрын

    Tutta terra mia....

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