SANT'AGATA DI PUGLIA E L'ANTICA TRADIZIONE DEI CICCECU0TTE

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Da un reportage realizzato agli inizi degli anni '80 del secolo scorso a Sant'Agata di Puglia da Rosario Brescia e Peppino Viola, le radici di un'antica tradizione locale.
Nei secoli passati, a Sant’Agata di Puglia un'antica consuetudine vedeva agli inizi di novembre molte famiglie benestanti preparare li “Ciccecuòtte”, un semplice e gustoso dolce fatto generalmente con pochi e poveri ingredienti: chicchi di grano cotti, acini di melograno e vincotto.
Era usuale, allora, proprio il giorno dei morti, vedere frotte di bambini girare sin da prima mattina per le strette “trasonne” e chiedere, casa per casa, proprio una porzione di quel caratteristico “dolce dei morti”.
Fino alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso, ricordano gli anziani, a Sant’Agata si poteva ancora assistere al particolare rito che vedeva i bambini santagatesi bussare alle porte delle abitazioni e chiedere una porzione del gustoso dolce autunnale, al canto dell’antico ritornello: "Ciccecuòtte ciccecuòtte, pe’ l’aneme re li muòrte".
La richiesta veniva di solito accolta sempre positivamente, e di norma lo si faceva quasi come "in suffragio" di qualche congiunto che non c’era più.
Oggi in paese non si vedono più bambini girare per i vicoli a chiedere porzioni dell’appetitoso dolce. Ogni famiglia, tuttavia, ancora continua a rispettare l'usanza che vede in questo periodo sulle tavole dei santagatesi porzioni del “dolce dei morti", anche se nessuno più canta per le strade quell’antico e caratteristico ritornello che più che una richiesta, allora suonava, quasi come una preghiera: “Ciccecuòtte ciccecuòtte, refresche l’aneme re tutte li muòrte…”.
Rosario Brescia
Grazie per la visita.
Buona visione.
(La foto della miniatura di copertina è presa dal web)

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