Luoghi | ROMA | Verano di trisavoli, bisnonni e nonni

La data odierna, ricorrenza della scomparsa del nonno paterno, è occasione per ripassare al Verano per un restyling di ritocco a vernice sottile sulle incisioni della sua lapide che risale agli Anni '30 essendo già tomba dei trisavoli (quali nonni di mio nonno materno) nati nella seconda metà dell'Ottocento poco prima dell'Unità d'Italia. Il cimitero fu edificato a partire dal 1809 e ampliato nel tempo; proprio questo mio trisavolo, titolare di impresa edile, vi realizzò alcune costruzioni compresa parte del Sacrario Militare edificato tra il 1922 e il 1931 anno della sua scomparsa.
Il Verano, situato nel quartiere Tiburtino, adiacente alla basilica di San Lorenzo fuori le mura, prende il nome dall'antico terreno appartenuto alla ricca famiglia dei Verani (agro Verano) gens senatoria ai tempi della Repubblica romana. Da allora si è espanso tanto che ai nostri giorni per non perdersi nel vero labirinto delle varie zone numerate, specie se non si è pratici non avendo parenti sepolti, è meglio seguire le mappe esposte su cartelli dislocati in più punti installati lo scorso anno 2023, così come recenti gli interventi di manutenzione straordinaria, alcuni ancora in corso, a partire dal Quadriportico d'ingresso fino ai pannelli vetrati di parapetti e recinti dei singoli riquadri.
Oggigiorno il Verano è considerato alla stregua di un vero e proprio museo a cielo aperto, dove riposano tanti personaggi illustri della Storia, Arte e Cultura e del più recente mondo dello Spettacolo. Ad esempio accanto alla cappella di miei trisavoli (27 posti in profondità) c'è la tomba di Ettore Petrolini: attore, cabarettista, cantante, drammaturgo, sceneggiatore e scrittore italiano. La sua tomba fu ricostruita dopo il bombardamento del 19 luglio 1943 dell'adiacente scalo ferroviario a San Lorenzo che coinvolse questa parte del cimitero e una bomba colpì, senza esplodere, il tetto della cappella dei miei antenati quali nonni della nonna materna e le salme vennero traslate e la cappella non più utilizzata. Mio bisnonno conte longevo fino al 1990, quand'ero ormai quasi ventenne, è infatti sepolto a Rimini dove viveva pur alternandosi con Roma, avendo lì varie ville: quella di famiglia di fine Ottocento sul lungomare (Marina Centro) ad altre acquistate vendendo le residenze storiche di campagna del Settecento già appartenute ai nostri antenati. Longeva anche la moglie, mia bisnonna che ho ben conosciuto come fosse una nonna, vissuta nella villa a Via Quintino Sella, poi a Lungotevere Flaminio e ai Parioli, ma sepolta come da desiderio a Trieste sua città natale (alla nascita ancora territorio dell'Impero Austroungarico) tanto che a me e mio fratello bambini preparava le Crêpe Suzette che lei chiamava Palačinke come da ricetta diffusa in Ungheria, Istria e appunto Trieste. La loro figlia, mia nonna mancata quasi centenaria nel 2019, è invece sepolta a Milano Marittima dove, già con villa dal 1939 in pineta, era poi diventata residente stabile nella nuova casa di famiglia al mare dopo aver vissuto per una vita a Roma ai Parioli.
La fortuna di aver avuto tali bisnonni giovanili e longevi ha bilanciato la mancanza e dispiacere di non aver conosciuto i due nonni, paterno e materno, prematuramente scomparsi ancora cinquantenni rispettivamente qualche anno prima e l'anno seguente della mia nascita; pertanto conosciuti solo dalle fotografie e attraverso i racconti dei miei genitori fin da bambino quando si veniva a portare un fiore come tuttora faccio.
Oltre alla sopracitata cappella dei trisavoli, al Verano ci sono infatti le tomba del nonno paterno sepolto con altri trisavoli (genitori di mia bisnonna materna), quella del nonno materno sepolto con la madre, mentre il padre (mio bisnonno, che lavorava in banca e viveva in centro storico) riposa in un piccolo loculo poco distante risalente alla sua scomparsa negli Anni '20 e veramente prematura a soli 33 anni. Sempre qui al Verano anche cappelle e loculi di cari amici e stretti conoscenti di famiglia, a partire da una compagna di liceo di mio nonno, tale Franca che ha la statua nel Quadriportico, fino ad una mia compagne di classe, tale Bianca Pouchain con cappella al Pincettto che è la parte alta del cimitero sul lato di Via Tiburtina.
L'intero Verano in questo periodo di fine Maggio, con tutte le piante fiorite dai vari colori oltre ai tipici cipressi sempreverdi, appare molto diverso dal cupo scenario invernale specie dell'abitudinario periodo a ridosso della Giornata dei Defunti; ricorrenza molto sentita da tutti noi romani, come ricordava Carlo Verdone parlando del Verano che è pur sempre parte della Capitale, una cittadella nella città, e a maggior ragione vi è legato chi ha congiunti sepolti qui insieme ai tanti personaggi: • Luoghi | ROMA | Verano... tutti equivalenti da morti come ammoniva Totò nella sua nota poesia 'A Livella; ispirata parlando di araldica con mio bisnonno proprio al motto dei nostri antenati nobili: Mors omnia aequat
Roma, 27 Maggio 2024

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