La certosa di Farneta

Ойын-сауық

La certosa di Farneta
Una delle due certose maschili funzionanti in Italia. Una delle 16 ancora attive nel mondo.
La regola certosina fu creata da Bruno che nacque a Colonia in Germania 1030.
Bruno con altri 6 compagni, nel 1084 si spinse verso le Prealpi francesi, in un luogo denominato Chartreuse, luogo isolato adatto all'ascesi e alla contemplazione, qui edificarono il primo monastero del nuovo ordine, detto certosino.
Da lì iniziò la diffusione dell’ordine con l’edificazione di nuove, numerose certose. Bruno morì presso la certosa di Serra s. Bruno (ora provincia di Vibo Valenza) nel 1101. Fu santificato solo nel 1893 da Leone XIII.
Il nome Certosa è abbreviato anche col trigramma CAR, che possiamo vedere anche sulla rostra del portone di accesso alla certosa.
Mentre il logo di 7 stelle in semicirconferenza, (sei più quella centrale: Bruno) ricorda i primi 7 monaci, ma non è presente sulla facciata qua a Farneta
La regola certosina non consente di accedere alla clausura, Lucca curiosa riprende a distanza e suggerisce la visita alla vicina Certosa di Calci (PI) per meglio immaginare e capire come può essere la nostra Certosa ancora in funzione.
Da questo punto possiamo vedere la struttura della certosa di Farneta, accanto all’ingresso una serie di edifici comuni, con cucine, refettorio. Poi la chiesa e dietro il grande chiostro cinquecentesco che funziona anche da cimitero dei certosini, sepolti nella nuda terra, con solo una croce senza nome.
Seguono una serie di piccole abitazioni, uguali e allineate. Quasi delle villette a schiera, ogni casetta è fatta per la vita autonoma di un certosino. A pianoterra la cucina, ove il certosino mangia in solitudine il pasto portato dalla cucina del convento, al primo piano la camera studio, sul retro un piccolo orto-giardino privato. Qui il certosino alterna in solitudine preghiera, piccoli lavori e riposo. Solo la domenica mangia nel refettorio, in silenzio, ascoltando la lettura di testi sacri.
Normalmente esce dalla casa-cella solo verso mezzanotte per fare un ufficio sacro notturno in chiesa di oltre tre ore. Poi dopo un breve riposo, verso le 7 la messa e la comunione, poi alle 17 esce per il vespro della Madonna. Alle 18 se non c’è digiuno, una piccola cena e alle 19 si corica per dormire. Le liturgie comuni sono officiate con canti in gregoriano. Nei tempi intermedi tra gli uffici religiosi si possono svolgere lavori, meglio in solitudine, sempre in silenzio. Questo ha consentito alle certose di svolgere compiti importanti come quello di laboratorio farmaceutico, come la coltivazione e la direzione di numerosi lavori agricoli che si svolgevano sugli ampi terreni controllati dalle certose.
Tutte queste regole sono scandite dal suono delle campane che vi facciamo brevemente ascoltare.
La regola prevede, una volta alla settimana l'uscita dal monastero, la Spaziatura, per coppie di monaci, con una durata non superiore a tre ore.
La crisi di vocazioni, il numero esiguo di certosini, non consente più queste ampie attività agricole, lo stesso terreno entro il recinto della certosa è abbandonato usato come prato per le pecore. Eppure noi stessi siamo testimoni di quando seppur ai soli uomini erano consentito entrare in certosa, dove potevamo comprare uova, polli, miele e liquori, per non parlare dell’ottimo vino che prendevamo direttamente dalle botti nelle immense cantine presenti sotto la certosa, adesso questo non c’è più, tutto si è ridotto.
Bruno ha ritenuto che il rispetto rigido della Regola spingesse i monaci verso l'alto, luogo dove risiede l'amore per l'amore, ma senza trascurare l'attenzione verso il prossimo che sta sulla terra.

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