La canzone dei golosi - dal Purgatorio di Dante Alighieri a cura di Roberto Gandini

Музыка

Teatro Argentina giovedì 3 giugno 2021 (ore 18.00) e poi in streaming sui canali social del Teatro di Roma lunedì 7 giugno (ore 11) PER CORRER MIGLIOR ACQUE ALZA LE VELE a cura di Roberto Gandini
Link allo spettacolo completo • Per correr miglior acq...
nell’ambito del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli con i/le partecipanti agli 11 laboratori e con la partecipazione di Roberto Baldassari, Jessica Bertagni, Maria Teresa Campus, Simonetta Graziano, Lorenzo Parrotto e Tiziana Scrocca musiche di Roberto Gori canto corale a cura di Massimo Sigillò Massara collaborazione ai testi Alessandro Arfuso regista assistente Danilo Turnaturi assistente alla regia Giulia Tetta consulenza specialista Maria Irene Sarti consulenza pedagogica Anna Leo stagista di drammaturgia Silvia Mirabelli Produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale Giovedì 3 giugno (ore 18) il palcoscenico del Teatro Argentina accoglie le affascinanti e suggestive atmosfere del Purgatorio dantesco con PER CORRER MIGLIOR ACQUE ALZA LE VELE, a cura di Roberto Gandini e del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli. Lo spettacolo è l’esito finale di un percorso laboratoriale iniziato lo scorso marzo, che ha visto undici scuole superiori di Roma e del Lazio, coinvolte in un viaggio didattico-artistico nei versi del Purgatorio di Dante. La seconda cantica della Commedia, quella “di mezzo”, è diventata il punto di partenza per una riflessione più ampia elaborata in questo periodo con i con ragazzi e gli insegnanti sui grandi temi legati ai vizi capitali e nuovi vizi, come l’omologazione e l’intolleranza, la ludopatia, la sessuomania, il consumismo, mettendo in discussione anche l’utilizzo contemporaneo delle parole come comunicazione, social, fake news, infopatia, rabbia, che animano pericolosamente il presente e riguardano l’intera collettività. Per correr miglior acque alza le vele non è una rappresentazione fedele dei versi di Dante, bensì un mosaico di improvvisazioni teatrali, di sperimentazioni elaborate in questi mesi, che orchestrano una festa teatrale che abbraccia diverse idee, le trasforma in parole e le rende concrete. Un’indagine tra nuovi peccati e nuovi peccatori, a dimostrazione di quanto la Divina Commedia sia ancora uno strumento letterario necessario per comprendere l’umanità, per affrontare tematiche che oggi continuano a riguardarci. Dall’uscita di Dante e Virgilio dall’Inferno, fino all’incontro con Beatrice nel Paradiso Terrestre, Roberto Gandini dirige sei attori e attrici - Roberto Baldassari, Jessica Bertagni, Maria Teresa Campus, Simonetta Graziano, Lorenzo Parrotto e Tiziana Scrocca, e 46 ragazzi coinvolti nei diversi laboratori, in un viaggio tra le cornici del Purgatorio, accompagnato dalle musiche di Roberto Gori e dal supporto di Massimo Sigillò per la parte corale. «Ci siamo anche spinti nell’immaginare la costruzione di un nuovo girone, quello dei nuovi vizi dove troveremo gli intolleranti, i consumisti compulsivi, gli schiavi della tecnologia. Il nostro viaggio dantesco, inizia con i primi versi del Purgatorio “Per correr miglior acque alza le vele/ omai la navicella del mio ingegno/ che lascia dietro a sé mar sì crudele” e si conclude con una canzone di ispirazione dantesca che ha un ritornello che dice “Come il seme del pianto/ come candida rosa/ rifiorisce qualcosa/ e rinasce da te. Come l’acqua che lava/ e pulisce il destino/ come un lungo cammino/ che comincia da te” - dichiara Roberto Gandini - Questo è stato il lavoro di questi mesi: cercare parole “dentro l’alta fantasia” per creare immagini, visioni “O immaginativa che ne rube/ talvolta sì di fuor, ch’om non s’accorge/ che dintorno suonin mille tube” che ci potessero aiutare. La conseguenza naturale è stata l’inserimento di molte canzoni, perché ci sembra che la musica sia la risposta più efficace per esprime, dopo mesi così difficili, la nostra voglia di amore e di vita». Un itinerario tra anime perse, riscattate, lontane e vicine, tra espiazione e redenzione, per riflettere e ragionare sul tema del distacco tra la vita e la morte, sulla funzione educativa di questa cantica, l’unica destinata a non essere eterna, e immaginare un nuovo cerchio abitato da “ospiti contemporanei” e più vicini a noi. Un’occasione per rileggere Dante con occhi nuovi, con il punto di vista di ragazzi e ragazze che in questo periodo, nonostante le difficoltà imposte dall’emergenza sanitaria, lo hanno in qualche modo riscritto e rielaborato tenendo conto della realtà che ci circonda, interrogandosi su quale possa essere un paradiso attuale, un mondo migliore.

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