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La Battaglia di Isbuscenskij: l'ultima carica della Cavalleria italiana

00:00 Introduzione
02:40 La cavalleria nel Novecento
09:34 La cavalleria italiana
20:13 La campagna di Russia (1941-42)
26:35 Le operazioni di cavalleria
30:59 La battaglia di Isbuscenskij
39:12 Dopo la battaglia: la carica di Poloj
41:58 Dopo la battaglia: la Ritirata di Russia
44:45 Dopo la battaglia: le ultime battaglie e l'armistizio
47:08 Dopo la guerra
53:47 Conclusione
59:23 Bibliografia
Intro: “Marcia d'Ordinanza del 3° Reggimento «Savoia Cavalleria»” (XIX secolo) - banda militare.
Outro: “L'ultima carica” (Federico Goglio, 2013) - Skoll.
Disegni: Alberto Parducci.
Video: Istituto Luce (1942), Carica Eroica (Francesco De Robertis, 1952).
La battaglia di Isbuscenskij, in cui il Reggimento “Savoia Cavalleria” del Corpo di Spedizione Italiano in Russia avrebbe sbaragliato alcuni battaglioni di fanteria sovietici, costituisce uno scontro a livello reggimentale oggettivamente di scarsa rilevanza nel quadro generale del titanico scontro tra le forze dell'Asse e l'Armata Rossa tra il basso Don e Stalingrado, con milioni di uomini coinvolti per parte. Tuttavia, ha subito acquisito l'aura della leggenda, diventando un episodio celebre della storia militare italiana.
A tutti gli effetti, si tratta dell'ultima carica effettuata dalla cavalleria italiana contro forze regolari (a differenza della carica di Poloj, compiuta due mesi dopo durante operazioni anti-partigiane in Jugoslavia). In generale, però, fino alla Seconda Guerra Mondiale, l'uso della cavalleria, soprattutto nei teatri coloniali e nelle grandi pianure eurasiatiche, ma anche a scopo logistico, era tutt'altro che eccezionale, anche se stava cedendo già il passo ai mezzi motorizzati, meccanizzati e blindati, specie nei Paesi più industrializzati.
Infatti, proprio l'impiego della cavalleria da parte del Regio Esercito, specie nella campagna di Russia, fu, nei fatti, un segno di arretratezza rispetto alle esigenze industriali e organiche di un conflitto di tali proporzioni e natura. Il che che non impedisce tuttavia di rendere onore, in questa come in altre (troppe!) occasioni, a uomini e cavalli che seppero battersi bene, pur in condizioni avverse, e il cui esempio è stato raccolto ancora oggi dai reparti di cavalleria, ormai meccanizzati, dell'Esercito Italiano.

Пікірлер: 48

  • @massimobuonavita7718
    @massimobuonavita7718 Жыл бұрын

    Mi sono proprio gustato questo video, ben fatto, pieno di particolari e collegamenti storici. Bravo !

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    Жыл бұрын

    Grazie mille. Mi piacciono i particolari che riescono a trasmettere l'idea della complessità della realtà storica, anche se tendono ad allungare un po' troppo il video.

  • @TheCancro47

    @TheCancro47

    7 күн бұрын

    Come si possa dire che è un video ben fatto è un mistero.....

  • @fabiofolcia8286
    @fabiofolcia82862 жыл бұрын

    Canale scoperto casualmente ; ottimo video e buone riflessioni . grazie !

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    2 жыл бұрын

    KZread sembra avere imperscrutabili criteri tutti suoi per promuovere un video (come sta facendo con questo) piuttosto che un altro. 😆 Grazie e buona permanenza

  • @valerioragazzoserio
    @valerioragazzoserio2 жыл бұрын

    Grazie ancora Andrea e complimenti anche per la dedizione e la continuità.

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    2 жыл бұрын

    Ci sarà una sorpresa per te alla fine del prossimo video.

  • @valerioragazzoserio

    @valerioragazzoserio

    2 жыл бұрын

    @@puntoevirga 🖤 a breve ti manderò qualcosina anche io.

  • @robdealb91
    @robdealb91 Жыл бұрын

    Finalmente me lo sono riuscito a vedere, grazie, e complimenti!

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    Жыл бұрын

    Grazie a te, carissimo!

  • @alessandromaggiolo9663
    @alessandromaggiolo9663 Жыл бұрын

    Bravo, canale dai contenuti molto interessanti e ben approfonditi...iscritto

  • @sandycaine
    @sandycaine Жыл бұрын

    Onore alla nostra cavalleria !

  • @JohnD99
    @JohnD992 жыл бұрын

    Bellissima la riflessione nelle conclusioni,se possibile però non sovraporre la musica al parlato nelle parti iniziali dei video

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    2 жыл бұрын

    Grazie. In teoria, al momento, sta ancora elaborando il video ad alta qualità. Ci mette un po' dopo il caricamento. Terrò presente per i prossimi video.

  • @aldoranieri5780
    @aldoranieri57802 ай бұрын

    🇮🇹🏇*ONORE AGLI EROI*🏇🇮🇹

  • @mauromartani6821
    @mauromartani6821 Жыл бұрын

    la canzone che si sente di tanto in tanto se può interessare, è di skoll

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    Жыл бұрын

    Sì, l'ho scritto nella descrizione e nei titoli di coda.

  • @TheCancro47
    @TheCancro477 күн бұрын

    Una narrazione prolissa, senza mordente.....

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    7 күн бұрын

    Se ha una soglia di attenzione di pochi minuti, potrà allora trovare sulla televisione generalista qualche programma a lei più confacente.

  • @legionarioghibellino6508
    @legionarioghibellino6508 Жыл бұрын

    Questo video, almeno dove si parla dei combattimenti di Isbuscensky, è vergognoso e offende la memoria dei soldati italiani anche quando vincono! Non si dice con precisione il numero dei sovietici che erano 2500 uomini. Si dice che i sovietici si ritirarono prima di essere caricati e con questo si lascia intendere che gli italiani vinsero solo perché i sovietici quasi quasi non avevano voglia di combattere, mentre invece i sovietici si ritirarono proprio perché gli italiani li contrattaccarono (infatti prima ci fu l'attacco sovietico) costringendoli alla fuga. Poi ci fu un attacco italiano più massiccio che praticamente annientò l'intero reggimento sovietico. Le fonti militari italiane parlano di 32 morti e 52 feriti di parte italiana, mentre i sovietici lasciarono sul campo 150 morti e subirono la cattura di 600 uomini, oltre a decine di feriti. Ora per quale motivo l'autore del video insinua che questi dati non siano corretti è un mistero che solo lui sa. Ovviamente per cercare di dare fondamento alle sue insinuazioni mostra un "documento" sovietico che parla di ben altre cifre, addirittura di 500 morti italiani, praticamente quasi tutto il reparto italiano, costituito da 700 uomini. È credibile ciò? Assolutamente no! Si trattò di una vittoria netta degli italiani, vittoria conquistata sul campo e non perché fu in qualche modo favorita dal comportamento sovietico che anzi se la giocò fino in fondo. È ovvio che mentre in questo video si sminuisce la vittoria italiana, si dà credito alla propaganda sovietica. Certo i "bravi" comunisti dicono "sempre" la verità (ammesso che il documento in questione sia stato letto e compreso correttamente. C'è da chiedersi se costui conosca il russo), mentre gli "sporchi" fascisti dicono "sempre" bugie e fanno "sempre" propaganda e gli italiani in guerra "fanno" sempre schifo! Ma per favore quanta cacca che viene buttata sull'onore del soldato italiano!

  • @andreacividino313

    @andreacividino313

    Жыл бұрын

    Mi pare che i fascisti in generale abbiano capito poco durante la guerra è lei nel particolare non ha capito nulla del video... il risultato è desolante visto che mio padre fu costretto a combattere in Grecia e Jugoslavia... se vuole le posso raccontare che mio padre non era l unico antifascista... non lo era mai stato! La storia vista dal punto di vista fascista è pura cacca, nulla di nuovo e fuffa, invenzione, balle su balle...

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    Жыл бұрын

    Lei non ha evidentemente seguito il video con attenzione. A 34:07 si menziona chiaramente il numero stimato dei sovietici (2500). Inoltre, si precisa che 1) i sovietici aprirono per primi il fuoco su una pattuglia italiana, a cui 2) rispose l'artiglieria italiana, il che 3) spinse i sovietici a iniziare a sganciarsi, rendendosi conto di essere troppo vicini. È a questo punto 4) che il “Savoia” attaccò, sia con cariche a cavallo che a piedi. Il fatto che i sovietici si stessero ritirando è rilevante perché fu questo che consentì ai cavalieri italiani di sorprenderli e scompaginarli. Ben altro esito avrebbe avuto una carica frontale contro reparti di fanteria trincerati, dotati di armamento pesante e nettamente superiori di numero. Già a Poloj, infatti, in cui i Cavalleggeri di Alessandria, dietro comando dall'alto, caricarono ben tre posizioni di sbarramento jugoslave, nonostante la vittoria, le perdite furono molto più pesanti, rispetto a quelle di Isbuscenskij. Bettoni era tutto fuorché uno sprovveduto e ordinò agli squadroni di caricare proprio perché la situazione era favorevole. I comandanti di cavalleria, durante la Seconda Guerra Mondiale, erano ben consapevoli dei punti di forza e delle debolezze dei loro reparti (infatti, la storia dei polacchi che caricano i panzer è una bufala) e cercavano di evitare di sprecare le vite dei loro uomini e dei loro (preziosi) cavalli. Non vedo come questo tolga lustro alla vittoria italiana e al valore dei nostri soldati. Riguardo alla discrepanza sulle cifre, è evidente che, in guerra, i numeri delle perdite nemiche sono sempre basati su stime. Basti pensare all'attuale guerra russo-ucraina, in cui i due contendenti hanno dichiarato cifre molto divergenti tra loro. Pertanto, è utile consultare e riportare entrambe le fonti. Ovviamente, mentre da parte italiana abbiamo rapporti e numerose testimonianze a livello reggimentale, data anche la consapevolezza di avere compiuto un'azione straordinaria rispetto alla norma, da parte sovietica i rapporti sono a livello divisionale. Le 500 perdite italiane menzionate fanno probabilmente riferimento a quelle inflitte dall'intera 304a divisione, in quei giorni. Da tenere conto che la Sforzesca subì perdite sostanziose e dovette arretrare, tant'è vero che l'intervento del Raggruppamento di Cavalleria aveva il compito di coprirne il ripiego. Al di là del fatto che non mi stupirebbe che i sovietici avessero sovrastimato le perdite inflitte per giustificare il loro arretramento, vista la scarsa tolleranza per le sconfitte da parte dei commissari politici. Detto questo, io affermo testualmente (37:21): «A livello tattico, è una carica eseguita a regola d'arte, con perdite basse. Viene occupato l'obiettivo prefissato a quota 213,5 […] si guadagna un intero giorno di tempo per consentire alla Divisione Sforzesca, a Cebotarevskij, di riprendersi dalla sconfitta subita nei giorni precedenti.» Mi sfugge come questo giudizio nettamente positivo possa essere considerato un insulto all'onore del soldato italiano.

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    Жыл бұрын

    A dire il vero, qui il fascismo rimane abbastanza sullo sfondo, visto che la Cavalleria era probabilmente l'arma del Regio Esercito più distante dall'ideologia di regime, dal momento che gli ufficiali erano spesso e volentieri di famiglia aristocratica e quindi fedeli piuttosto al Re che non al Duce - tant'è vero che Barbò e Bettoni, appunto, parteciparono alla resistenza partigiana. Certo è che l'andamento della guerra da parte italiana fu segnato da una serie di decisioni politiche e strategiche erronee compiute dai vertici militari e politici italiani (quindi non solo da Mussolini), prima e durante il conflitto. Per il resto, il problema dell'ideologizzazione della storiografia non è un'esclusiva del fascismo, né dei regimi totalitari in generale, ma è, se vogliamo, connaturato a questa disciplina, la quale ha sempre avuto fin dalle origini una dimensione politica.

  • @andreacividino313

    @andreacividino313

    Жыл бұрын

    @@puntoevirga io rispondevo semplicemente all ignorante e saccente commento del "tipo" che inficiava la ricerca storiografica in genere... non è semplicemente una questione di monarchici contro fascisti... Per il resto la storia è una disciplina reazionaria, revisionista o rivoluzionaria a seconda di chi è al potere nel momento della ricerca... nessun giverno ha mai voluto lasciare la storia agli storici... ogni governo ha sempre voluto tirare l acqua al suo mulino, tutti hanno cercato storici "pro domo sua"

  • @legionarioghibellino6508

    @legionarioghibellino6508

    Жыл бұрын

    @@puntoevirga Sul discorso sulla cavalleria, non ho detto affatto che la cavalleria era fascista. Ma quegli uomini, fedeli al re o meno, furono mandati a combattere dal fascismo, per cui chi critica gli uomini dell'esercito ecc. durante la guerra mondiale, lo fa sempre con uno sfondo ideologico molto forte, sfondo di certo antifascista. Sfondo che visibilmente appartiene anche a te. Questo pregiudica ogni seria e obiettiva analisi dei fatti.

  • @dantejuan02
    @dantejuan022 жыл бұрын

    Più verve nell'esposizione, altrimenti l'ascoltatore si assopisce.

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    2 жыл бұрын

    Farò uno sforzo. 🙂

  • @mariomarino9983
    @mariomarino99832 жыл бұрын

    Ancora oggi gli italiani non perdono l'occasione per starsene a casa loro, fuori dalle rogne.....che pena🤢 errare è umano.....ma perseverare è diabolico, poveri cavalli 🤢

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    Жыл бұрын

    Perché? Lei non rientra nella categoria «italiani»?

  • @virgiliopapini7615
    @virgiliopapini7615 Жыл бұрын

    La musica in sottofondo all inizio e 'troppo lunga, la disquisizioni "politica" e a posteriori e' inutile, il fatto spiegato in sé non rilevante per la 2 guerra mondiale. Sono passati 76 anni dalla guerra e così come per i regimi europei di 100 anni fa se ne continua a parlare in senso di appartenenza da un lato o l altro, questo atteggiamento e'pateticco, non fa chiarezza.

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    Жыл бұрын

    Potrei essere d'accordo con la prima proposizione, se non fosse che l'allegra marcetta mi piaceva, e ho deciso di includerla integralmente. Sul resto, consiglierei una maggiore calma: le eviterà di costellare il suo commento di errori di ortografia e battitura, a partire dagli orridi apostrofi in luogo degli accenti.

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    Жыл бұрын

    Circa il senso di appartenenza, sono cittadino italiano e insegno nella scuola pubblica, per cui non posso che identificarmi con il mio Paese e le sue istituzioni, al di là degli individui che le rappresentano, incluse le Forze Armate, la cui storia inizia con lo Stato sabaudo preunitario. Non vedo in ciò nulla di male e, anzi, mi stupirei del contrario, per una persona nella mia situazione, tenuta a coordinare l'insegnamento dell'educazione civica. Questo non significa naturalmente rinunciare ad un approccio serio ed equilibrato, però è inevitabile che, parlando della storia del proprio Paese, emerga un certo coinvolgimento.

  • @puntoevirga

    @puntoevirga

    Жыл бұрын

    Sul resto, mi pare non abbia prestato attenzione. La scarsa rilevanza di questo scontro nell'ambito della Seconda Guerra Mondiale non toglie affatto che sia divenuto un evento celebre nella memoria storica dell'Esercito Italiano, e in particolare dell'Arma di Cavalleria. Addirittura, l'identità storica postbellica del “Savoia Cavalleria ” è incentrata su questo episodio. Inoltre, esso mi offriva il destro di una digressione sulla Cavalleria italiana e sulla Campagna italiana di Russia. Tutto ciò è stato spiegato, come anticipato, in un'ottica storico-politica, anziché storico-militare, data la mia specifica formazione e i miei interessi.

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