L'America di Biden e il Medio Oriente

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L'approfondimento di Dario Fabbri. In studio con Alfonso Desiderio. Terza e ultima puntata della serie dedicata alla politica estera americana. La strategia Usa in Medio Oriente. La differenza tra tattica imperialistica e imperiale. La tattica di Trump e quella di Biden. Il ruolo di Turchia, Iran, Arabia Saudita e Israele. Da venerdì 8 gennaio al via una nuova serie. Clicca qui per vedere tutte le puntate della playlist • Playlist
#LapprofondimentodiDarioFabbri #Biden #MedioOriente

Пікірлер: 257

  • @salvatorepoliti6408
    @salvatorepoliti64083 жыл бұрын

    "Sintesi hegheliana", tono, postura, competenza ed esposizione: chapeau!

  • @albertobianchi3012
    @albertobianchi30123 жыл бұрын

    Gli approfondimenti con Dario Fabbri sono eccellenti. Complimenti. Ritengo l'iniziativa da proseguire. L'ultimo appronfondimento su USA e Medio Oriente utilissimo.

  • @divago70998
    @divago709983 жыл бұрын

    Grande Alf che pubblica inaspettatamente ancora di mercoledì tanto per ribadire qual è stato il miglior canale KZread del 2020

  • @aldesiderio70

    @aldesiderio70

    3 жыл бұрын

    venerdì sarebbe stato a capodanno... :-)

  • @divago70998

    @divago70998

    3 жыл бұрын

    @@aldesiderio70 ahah vero, in effetti non c’è alcun bisogno di ribadirlo. E per il 2021 sogniamo il podcast di Limes che se la gioca con quello di Barbero :)

  • @giovannibattistarossi6778

    @giovannibattistarossi6778

    3 жыл бұрын

    Alfons non si batte!

  • @PeppeDaBari
    @PeppeDaBari3 жыл бұрын

    Eccezionale capacità di sintesi come sempre.

  • @antoniotrolese9804
    @antoniotrolese98043 жыл бұрын

    Dario Fabbri sempre illuminante

  • @transbrigiselle1493
    @transbrigiselle14933 жыл бұрын

    Grazie per questo canale ECCEZIONALE.

  • @toniocurto485
    @toniocurto4853 жыл бұрын

    GRANDE DARIO 🙏🏻

  • @Mac-81
    @Mac-813 жыл бұрын

    Dario Fabbri TOP! Davvero interessanti questi approfondimenti!

  • @opopomozegerla
    @opopomozegerla3 жыл бұрын

    Alfonso Desiderio è il Marco Damilano della geopolitica

  • @wendyv629
    @wendyv6292 жыл бұрын

    Grande Dario!!! Un piacere ascoltarti

  • @xyyx1091
    @xyyx10913 жыл бұрын

    Ciao Dario, grande come sempre!

  • @versus8418
    @versus84183 жыл бұрын

    Questa rubrica è top,spero vada avanti a lungo.

  • @parisq9804
    @parisq98043 жыл бұрын

    Molto interessante! Proseguite!!

  • @astragu8865
    @astragu88653 жыл бұрын

    Analisi sempre interessanti e stimolanti

  • @ciromaietta9793
    @ciromaietta97933 жыл бұрын

    Grazie mille ad Alfonso e Dario e buon anno anche a voi :)

  • @fabioscicchitano1609
    @fabioscicchitano16093 жыл бұрын

    Bravo fabbri.

  • @andrearosati6454
    @andrearosati64543 жыл бұрын

    Ottimo video complimenti ad entrambi! 👏🙂

  • @maurafierabracci1345
    @maurafierabracci13453 жыл бұрын

    Grazie

  • @claudiocicetti7178
    @claudiocicetti71783 жыл бұрын

    Ottima analisi bravissimi!

  • @LMRFFRMAF
    @LMRFFRMAF3 жыл бұрын

    È tutto molto interessante!

  • @schematism
    @schematism3 жыл бұрын

    Grandi, ragazzi! Buon anno a tutti!

  • @GianniBarberi
    @GianniBarberi3 жыл бұрын

    Fabbri fa sempre sintesi esaltanti, quasi ipnotizzanti. Unica nota, per me che sono rimasto indietro, invece che ripete che Iran sta messo male, un po di chiarimento sul malessere.

  • @andrealiberovalori
    @andrealiberovalori3 жыл бұрын

    Non vedo l'ora che escano le puntate sull'Italia. Chissà se sapremo cogliere l'occasione che ci darà la prossima tensione USA-Turchia e riprendere influenza sul nostro estero vicino? Grazie Dario Fabbri e Alfonso Desiderio! E Limes, a cui è sempre una soddisfazione essere abbonato.

  • @federicoduff1224

    @federicoduff1224

    3 жыл бұрын

    Soprattutto per il caso Cipro, molto interessante sarà anche la mossa di israele.

  • @albertololicato1313
    @albertololicato13133 жыл бұрын

    Ottima opera di informazione in un paese e un contesto che ne necessitano. Bravissimi entrambi! Osservazioni intelligenti su dati concreti e modelli dettati dalla storia. Un piacere ascoltarvi! Interessante ragionare su Persia e Turchia, due imperi con storie diverse. La persia ha certamente avuto momenti migliori, l'apogeo direi nettamente in età achemenide, meno potente in altri periodi antecedenti e precedenti la metà del settimo secolo... interessante considerare le realtà storiche e geopolitiche con cui la Persia ha dovuto confrontarsi dalla conquista di Babilonia ad oggi e interessante considerare le due direttrici sciismo e "iranismo". I turchi sono arrivati un millennio fa, parlano una lingua altaica. La Turchia ha una storia quindi relativamente recente anche rispetto al mondo arabo e un contesto differente rispetto a quello dell'Iran. Dopo gli anni dieci del novecento e dopo la guerra con la Grecia, più o meno collegata alla megali idea, fa una certa impressione vedere questa risolutezza. Interessante guardare alla geopolitica del Medio Oriente, nel rispetto di tutte le parti e di tutte le etnie

  • @Vindrows
    @Vindrows3 жыл бұрын

    Tanti auguri, e grazie per il lavoro da favola che fate da anni!

  • @invictalegio9589
    @invictalegio95893 жыл бұрын

    Dario sempre lucido corto chiaro conciso. Grande...analisi

  • @Chaiserzose

    @Chaiserzose

    3 жыл бұрын

    "lucido".. per la pelata?

  • @Gigi-ou8eq
    @Gigi-ou8eq3 жыл бұрын

    Grande Dario Fabbri, e anche Alf😂

  • @morrisfonti8320
    @morrisfonti83203 жыл бұрын

    Grande Dario Frabri Un’autorità in geopolitica nel vero senso della parola

  • @ecce2458
    @ecce24583 жыл бұрын

    🔝

  • @peppenapoli96
    @peppenapoli963 жыл бұрын

    Fabbri come al solito coinvolgente e preciso.

  • @VitoPanzella
    @VitoPanzella3 жыл бұрын

    Dario sei semplicemente un grande. Hai una capacità di analisi spettacolare. Sono convinto che se l’Italia seguisse la tua visione tornerebbe a essere nel breve una sorta di Impero Romano. Davvero complimenti!!!

  • @benzina7
    @benzina73 жыл бұрын

    Controllo dell'Afghanistan senza un senso strategico e di impero globale? Ed il controllo della principale produzione di oppio sul pianeta dove lo mettiamo? Ed avere basi terrestri ed aeree nel centro dell'Asia in posizione centrale tra Iran e Cina non conta nulla?

  • @ziojessie2626
    @ziojessie26263 жыл бұрын

    1922 2022 Greeks revenge

  • @arkan4736
    @arkan47363 жыл бұрын

    Holmes e Watson della geopolitica...

  • @vittoriobresciani
    @vittoriobresciani3 жыл бұрын

    dario fabbri brilla come sempre di luce propia! bravo dario il grande!

  • @TiredDead
    @TiredDead3 жыл бұрын

    In attesa della puntata sull’Italia e la sua dimensione tattica-strategica

  • @Francesco-js8nk

    @Francesco-js8nk

    3 жыл бұрын

    Si si....voglio proprio sentire la nostra grande visione imperiale dominatrice del mondo quale sarà....siamo patetici

  • @ilpatriota8241
    @ilpatriota82412 жыл бұрын

    Proprio perchè la Turchia è un impero andrebbe divisa più o meno a metà se gli USA volessero definitivamente risolvere il ''problema Turchia'' ... la divisione di Stati con diverse etnie al loro interno, sono cose già avvenute in passato e un nuovo Stato ad Est dell'Anatolia che comprenderebbe anche una piccola porzione dell'Anatolia, si potrebbe chiamare ''Curdistan'', gli USA e le altre potenze avrebbero già un nome del genere a disposizione, senza nemmeno bisogno di inventarsi popoli e divisioni inconsistenti, inoltre la divisione potrebbe essere fatta secondo un criterio geografico, visto che c'è una catena montuosa che divide la Turchia a metà

  • @stefaniabinni5083
    @stefaniabinni50833 жыл бұрын

    Che ciclo interessante questo sulla politica estera americana...

  • @mjcopernico8373

    @mjcopernico8373

    3 жыл бұрын

    Vero molto interessante, il focus sugli Stati Uniti è ovviamente imprescindibile nella discussione geopolitica, ma l'attuale necessità di particolare approfondimento credo dipenda dal fatto che la tendenza di politica estera degli altri imperi è molto chiara e per certi versi obbligata, invece quella degli States è ad un bivio molto importante (indipendentemente da quali presidenti si succederanno in questi anni) sulle modalità di mantenimento del proprio ruolo internazionale. Vedremo.

  • @antoniotorcoli9145
    @antoniotorcoli91453 жыл бұрын

    Video straordinario. Sarebbe veramente utile approfondire i rapporti tra Italia e Turchia. Senza entrare nello specifico, ho avuto modo di constatare in prima persona che , ai massimi livelli, la politica estera italiana è decisamente filoturca. Si tratta secondo me di un errore. Certo,abbiamo importanti interessi economici in Turchia e le nostre banche ( ancor più quelle tedesche e quelle spagnole) sono fortemente esposte nei confronti di quelle turche, ma questo non deve dettare la nostra strategia nel Mediterraneo Orientale dove il vento è cambiato. L’East Med è un progetto che si fa sempre più concreto e, soprattutto, si sta creando,con la benedizione degli USA,un’alleanza politico-militare fra Grecia, Cipro, Francia, Emirati, Egitto, Israele e persino l’India in funzione anti turca. L’Italia non può’ permettersi l’equidistanza: o si schiera con la Merkel o con la Francia e gli USA. Ma non puo’farlo a casaccio: deve valutare con attenzione quale è il nostro principale interesse nazionale.

  • @Vindrows

    @Vindrows

    3 жыл бұрын

    La posizione italiana è la stessa di sempre, e Conte non ha mancato di ribadirlo neppure al festival di Limes di pochi mesi fa: in ambito geopolitico noi sottostiamo alle decisioni UE e Nato. Decidere liberamene del proprio destino è un lusso che un paese gregario come l'Italia non può permettersi, almeno nel medio termine.

  • @antoniotorcoli9145

    @antoniotorcoli9145

    3 жыл бұрын

    Vindows Appunto. La posizione italiana è quella di sempre. Ma la situazione non è quella di sempre. La politica turca è passata da “zero problems with our neighbours “ ad un espansionismo neo-ottomano. Lasciamo perdere gli atti ostili contro l’Italia come l’allontanamento dalla ZEE di Cipro, corredata di minaccia di affondamento, di una nave della Saipem e la nostra estromissione dalla Libia e dall ‘Albania. Alle umiliazioni l’Italia è abituata ed è sacrosanto che rimanga gregaria. Si tratta però di scegliere il gregge giusto: non è affatto vero che esiste una politica unitaria della UE e della NATO nei confronti della Turchia. La Germania, per tutta una serie di modtivi, difendeAnkara con le unghie e coi denti, spalleggiata finora dall’Italia, dalla Spagna, dalla Polonia ,dall ‘Ungheria e dalla Bulgaria. La Francia invece, appoggiata dai Paesi Bassi, il Belgio ,l’Austria, l’Irlanda,la Grecia e Cipro è schierata sull ‘altro fronte. Gli altri paesi per adesso stanno a guardare.Ma quello che conta è l’atteggiamento degli USA. La tradizionale politica filoturca dell ‘Italia era dettata dagli Americani, per i quali Ankara era geopoliticamente molto più importante di Atene. Adesso i ruoli si sono ribaltati:gli USA hanno adottato inedite sanzioni nei confronti di Ankara,già esclusa dal programma F35. Nel contempo Washington venderà probabilmente 4 fregate e 24 F35 ad Atene. Inoltre è stata appena inaugurata una mega base ad Alexandroupolis e si stanno ampliando quella di Suda e quella di Eraklion. Il Pentagono sta seriamente pensando a chiudere quella di Incirlik. Inoltre gli USA favoriranno, con i finanziamenti degli Emirati l ‘East Med per contrastare il russo-tedesco North Stream. In un mondo che cambia rimanere incollati ad una linea di politica estera formulata da Andreotti è suicida.

  • @ac-es9bh

    @ac-es9bh

    3 жыл бұрын

    L'italia sta sotto l'anerica che deve decidere? Abbiamo I debiti di guerra, altro che ci hanno liberato i partigiani. Abbiamo almeno 5 basi americane. Noi non possiamo scegliere nulla.

  • @HopeIsAlive1
    @HopeIsAlive13 жыл бұрын

    Quando esce il libro di Fabbri ?

  • @deutschersozialismus

    @deutschersozialismus

    3 жыл бұрын

    nel 2050

  • @divago70998

    @divago70998

    3 жыл бұрын

    @@deutschersozialismus lo stratega non pensa anno per anno, pensa a lungo termine, alle generazioni future 😂😂

  • @ciccioxyzk
    @ciccioxyzk3 жыл бұрын

    Un approfondimento su come funzionano le leggi elettorali americane ed una analisi punto giorno per giorno sarebbe stata auspicabile da un team di professionisti. Purtroppo non è avvenuto. Biden è stato incoronato il 3 novembre all’unisono. Molto interessante come tecnica mediatica.

  • @lorenzocoloni

    @lorenzocoloni

    3 жыл бұрын

    Beh, cose tecniche come la legge elettorale americana si danno per scontate in queste riflessioni. O, se uno non la conosce, basta qualche giro di Wikipedia. Se vuole invece un commento di Fabbri sulla stranezza e "barocchezza" di tale sistema basta vedere i video di commento alle elezioni, e di presentazione del numero di Limes passato.

  • @astragu8865

    @astragu8865

    3 жыл бұрын

    @@lorenzocoloni Pienamente d'accordo. Non pretendiamo che ci spieghino ogni risvolto del funzionamento di ogni paese. Questi video sono divulgativi e hanno funzione di stimolo. Ciascuno di noi deve cercare di approfondire per conto proprio.

  • @giovannasculli5073
    @giovannasculli50733 жыл бұрын

    Vorrei ricordare che pochi giorni fa la Gran Bretagna ha firmato un accordo di libero scambio con la Turchia. La Gran Bretagna è alleato degli stati uniti. La cosa non sembra coerente...

  • @lorenzocoloni

    @lorenzocoloni

    3 жыл бұрын

    Beh, ma era ovvio che ci sarebbe stato. Con la Brexit la Gran Bretagna deve ridefinire tutti i rapporti economici bilaterali, e in questo caso sostituisce l'Unione doganale Turchia-UE.

  • @divago70998

    @divago70998

    3 жыл бұрын

    Guardi che la Turchia è proprio nella Nato

  • @alfsui

    @alfsui

    3 жыл бұрын

    Perché ha capito che vechia Europa e una grande merda....

  • @giovannasculli5073

    @giovannasculli5073

    3 жыл бұрын

    @@divago70998 e che c'entra con quello che ho voluto sottolineare? È nella Nato e quindi?

  • @alfsui

    @alfsui

    3 жыл бұрын

    @@giovannasculli5073 Ma scusa, dove vivi? Non vedi che fa l'Europa contro l'oro? Adesso c'è anche virus Inglese??

  • @giacomominaglia1977
    @giacomominaglia19773 жыл бұрын

    Il suo punto di vista sulle prospettive e limiti della U.E. non mi convince. Molti spunti interessanti.

  • @carlaviale9815
    @carlaviale98153 жыл бұрын

    Certo con il ministro degli esteri che ci troviamo io lo regalerei all Turchia

  • @stilerrix2348
    @stilerrix23483 жыл бұрын

    questo è il sapere delle cose, è il parlare quando si è informati e si conoscono appieno tutte le cose.

  • @Vortagor
    @Vortagor3 жыл бұрын

    A malapena ho letto l'introduzione del numero attuale che ne esce un altro

  • @umbertodariovacca1827

    @umbertodariovacca1827

    3 жыл бұрын

    idem ahaha

  • @Gigi-ou8eq

    @Gigi-ou8eq

    3 жыл бұрын

    @@umbertodariovacca1827 io ce l'ho fatta😁

  • @kathya-ex7lk
    @kathya-ex7lk3 жыл бұрын

    Darío fabri è un grande, imparo da lui

  • @3Grego3
    @3Grego33 жыл бұрын

    Dario Fabbri unica nota positiva del 2020

  • @dearelbulli
    @dearelbulli3 жыл бұрын

    Come personale sondaggio avendo parecchie conoscenze in vari paesi dell'asia posso dire che al 90% considerano molto male Biden e sostengono che ha vinto frodando le elezioni.

  • @rolandodallocca2845
    @rolandodallocca28453 жыл бұрын

    👍👍👍

  • @francesca112
    @francesca1123 жыл бұрын

    Come ho fatto a vivere senza.

  • @matteodesign8572
    @matteodesign85723 жыл бұрын

    Limes riesce a fare approfondimenti di geopolitica dando sempre come risvolto finale una visione atlantista mondialista se pur abilmente mascherata. A mio avviso sentire Limes o il corriere o altri giornali è la stessa musica... la solita pappa per cervelli spenti.

  • @AntNuz
    @AntNuz3 жыл бұрын

    Se é vero che il potere negli Stati Uniti non é totalmente in mano al presidente, ma é costituito da una strategia che é ad un livello superiore ai mandati presidenziali, la domanda é : "chi" detiene questo potere? Quali sono le istituzioni specifiche, o persone che rappresentano questo potere? E queste istituzioni, se non sono elette dal voto democratico come lo é il presidente, come sono legittimate?

  • @lorenzocoloni

    @lorenzocoloni

    3 жыл бұрын

    Beh, diciamo le varie agenzie... NSC, CIA, FBI, Pentagono... La legittimazione è data diciamo da un controllo reciproco. Ovviamente non parliamo mica di poteri democratici (se riteniamo democrazia il totale controllo da parte del "popolo", qualunque cosa sia). Lo spoil system da al presidente il potere di cambiare i vertici delle agenzie, ma tutto il corpo (parliamo di più di 5 mln di persone) resta invariato. E non potrebbe essere altrimenti, in sistemi tanto grandi e complessi come quello dell'impero americano. Tuttavia non deve sconvolgere, ciò avviene in ugual modo, anche se magari con dimensioni diverse, in ogni stato moderno.

  • @AntNuz

    @AntNuz

    3 жыл бұрын

    @@lorenzocoloni Grazie Lorenzo. Ma allora se il presidente ha poteri così limitati perché le elezioni hanno tanta centralità? Perché tanta corsa, tra partiti, meeting, carriere, liti quasi fratricide per inseguire un potere così risicato? Inoltre, affascinato da Fabbri ho poi seguito altri suoi video e mi chiedo: visto che tutte le promesse presidenziali poi fanno i conti con tali apparati, venendo, secondo Fabbri, il più delle volte frustrati da questi, allora il presidente potrebbe essere chiunque, con qualunque ideologia persino un comunista... Tanto non si realizzerà mai cosa ha in mente! Cosa mi rispondi a proposito?

  • @lorenzocoloni

    @lorenzocoloni

    3 жыл бұрын

    @@AntNuz Capisco quello che dici... Ma potere risicato non vuol dire nessun potere. Inoltre c'è da tenere conto che: le persone comuni non necessariamente sanno queste cose; il presidente è un riduttore di complessità; e in contesti di emergenza può avere molto peso (in quei casi conta più che altro il carattere del presidente... Ed è per questo che gli americani danno tanto peso a questo aspetto). E comunque le elezioni in America hanno in generale minore partecipazione di quelle da noi, già prima della "crisi di affluenza" che stiamo vivendo nell'ultimo quarto di secolo.

  • @AntNuz

    @AntNuz

    3 жыл бұрын

    ​@@lorenzocoloni Grazie, ma la tua risposta risolve in parte il mio dubbio. Certo il presidente assurge a un certo potere (non a "nessun" potere, va bene), ma questo potere é ridimensionato fino quasi a scomparire nell'esposizione di Fabbri (ho visto quasi dieci video di lui). Visto che dimostri di aver assimilato il pensiero di Fabbri, e visto che non so come sia possibile parlare con lui personalmente, chiedo a te: Abbiamo capito che l'impero ragiona al di fuori delle ideologie e si muove con i criteri della strategia, perseguendo la preservazione di se stesso. Ma allora perché esso tende a reprimere sul nascere le nazioni comuniste? Cosa avrebbero Cuba, il Venezuela, la stessa Cina, la corea del Nord che tanto spaventa un cosí potente impero, al punto che questo senta l'esigenza di chiudere i mari attorno a questi paesi? Puó un gigante avere paura di una mosca (certo non é il caso della Cina, ma sí delle altre nazioni citate)? Perché le nazioni che scelgono come prioritá la redistribuzione della ricchezza e la statalizzazione delle risorse spaventano cosí tanto gli Stati Uniti? Non sará perché alla fine dei conti, gli USA sanno che nel socialismo esista l'unica via perché una nazione possa sviluppare le risorse per crescere e quindi costituirsi come minaccia nello scacchiere globale? Quindi tali nazioni non sarebbero legittimate come unico contrappunto al potere imperiale che (con la chiarezza e la brutalitá dell'esposiozione di Fabbri), toglie puntualmente sovranitá, risorse, e possibilitá di crescita agli stati assoggettati? Grazie per il tuo tempo e luciditá

  • @lorenzocoloni

    @lorenzocoloni

    3 жыл бұрын

    @@AntNuz Beh, non ho la presunzione certo di mettermi alla pari con Fabbri, tuttavia mi piace sviscerare questi aspetti, quindi posso dirti quello che penso di aver capito... anche se ovviamente sono punti su cui scrivere libri interi. La questione che tu poni sugli stati comunisti in realtà mostra uno dei tanti aspetti dell'impero americano: utilizzare un'ideologia per motivare di fronte all'opinione pubblica, e a volte di fronte ai propri alleati, certe azioni che al netto delle ideologie verrebbero trovate come ciniche. È il caso dell'Urss: il problema non era che fosse comunista, ma che costituisse un impero alternativo. E ciò lo vediamo con i casi di Jugoslavia e Cina: entrambe quando escono dall'orbita sovietica, vengono corteggiate o accolte dagli Stati Uniti. La Jugoslavia già nel '48, la Cina, dopo la rottura della fine degli anni '50, nel '71 da Nixon. In particolare nel caso della Cina, vista la forza del blocco sovietico in quella fase, le viene aperto proprio in chiave anti-sovietica. Ulteriore prova che il problema dell'Urss/Russia non fosse il suo essere comunista ma il suo essere impero, visto come minaggioso prima dalla Gran Bretagna e poi dagli Usa, ne è il fatto che, nonostante gli ultimi tre presidenti abbiano annunciato di voler aprire alla Russia, e ci Bush e Obama ci abbiano provato, ciò non è stato possibile. Anche per la mancata collaborazione degli apparati, assolutmanete anti-russi. Pertanto, sotto la logica della guerra fredda il comunismo/socialismo veniva visto come cavallo di troia dell'Urss. A volte ciò ha portato degli abbagli, come il caso di Cuba (inizialmente Castro non era assolutamente filo-sovietico) o dei paesi arabi/mussulmani (l'Iran, e l'operazione Aiax del '53, che ancora porta le sue conseguenze, ne è un esempio). Tuttavia spesso l'ideologia comunista ha fornito il giusto pretesto. Per capirci: l'Iran che cerca di nazionalizzare le compagnie petrolifere andava attaccato prevalentemente per il rischio che tornasse ad essere impero, che è ancora oggi la paura di parte degli apparati Usa. Nel famoso "esportare la democrazia" c'è però anche un aspetto che affonda le sue radici nel mito fondativo degli Stati Uniti, che si vedono come nazione eccezionale, e come una "città sulla collina" che deve fungere da modello per il mondo. Se prima della seconda guerra mondiale tale mito era più interpretato nel senso che gli Usa dovessero mostrare come fare al mondo con la loro esistenza, e basta, quando si trovarono "costretti" a restare in Europa e nel mondo tale interpretazione venne piegata alle nuove esigenze imperiali, spingendoli a voler forgiare il mondo a loro immagine, con una sorta di missione messianica (prima solo rivolta al loro interno). Ma allora cosa sta cambiando? Due cose: oggi la Cina è diventata più pericolosa, perché sta cercado di scalzare alcuni dei gangli fondamentali dell'Impero globale. Tuttavia non è ancora vista, a torto o a ragione, altrettanto pericolosa quanto lo fu l'Urss (anche e soprattutto perché non ha quasi nessun alleato serio attorno a sé o nel mondo), e ciò si vede dal fatto che, se fosse davvero visto così pericoloso come avversario, si farebbe ciò che fu fatto nel '71, ma all'incontrario: aprire alla Russia in chiave anti-cinese. Altro fattore di mutamento è che fino alle guerre in Afghanistan e Iraq gli Stati Uniti si trovavano in una fase imperialistica: agivano perché potevano, avendo paura di ogni disordine. Tuttavia dagli anni '10 questo modo di agire è mutato, diventando imperiale: agire quando si deve. Infatti ora la priorità non è più controllare ogni angolo del pianeta (di fatto impossibile), ma evitare l'insorgere di egemoni regionali (che, in quanto tali, hanno le spalle coperte in casa e possono guardare più lontano). E per fare ciò basta molto meno, e in particolare sostenere in ogni quadrante gli attori in lizza per l'egemonia più deboli contro quelli più forti. Ad esempio sostenere l'Arabia Saudita contro l'Iran. O adesso aprire all'Iran, in difficoltà, per colpire la Turchia, in ascesa. Concludendo: le ideologie in realtà modificano poco-niente della direzione di una collettività, ma sono spesso funzionali a delle contingenze. Molto di più contano i miti che le collettività si raccontano. Stalin continuò la stessa identica strategia degli Zar, e così Putin. Alcuni elementi cambiano, ma la Russia è sempre lì che cerca l'accesso al Mediterraneo (ancora oggi in Siria e Libia), come abbiamo tutti studiato a scuola. Oppure ancora la Germania, che fosse quella imperiale guglielmina, liberale con Streseman negli anni '20, nazista, divisa con la Ostpolitik di Brandt, o riunificata con Angela Merkel, sempre la spinta all'Est-Europa è andata cercando. Questo perché gli elementi strutturali, sotto ideologie le più disparate, non sono mutati così tanto. Spero di aver risposto almeno in parte e in maniera chiara a ciò che hai chiesto.

  • @Val1906
    @Val19063 жыл бұрын

    nel paragone tra Turchia e Iran in rapporto alle relazioni con gli USA c'é una differenza molto importante: la Turchia é membro della Nato. Questo cambia completamente anche la strategia USA per frenare l'ascesa di entrambi i paesi. A differenza dell'Iran, con la Turchia gli Stati Uniti hanno un margine di manovra molto più ridotto per quanto riguarda le sanzioni e le alleanze con i paesi vicini. Gli Stati Uniti sanno benissimo che un congelamento dei rapporti con la Turchia potrebbe portare fino alla rottura tra Turchia e alleanza Nato. Ciò avrebbe due conseguenze catastrofiche: la dissoluzione dell'alleanza e la perdita del controllo del medio oriente da parte degli Stati Uniti. Ricordiamo che al giorno d'oggi la Turchia soddisfa l'80% del proprio fabbisogno bellico, perciò non esiste più quella dipendenza dall'industria bellica statunitense di una volta.

  • @ac-es9bh

    @ac-es9bh

    3 жыл бұрын

    Stai sicuro che se fosse cosi' la turchia avrebbe gia' occupato l'italia con la stampa che decanta la turchia.

  • @Val1906

    @Val1906

    3 жыл бұрын

    @@ac-es9bh la Turchia sa benissimo che non può avere un influenza culturale in Italia a causa delle differenze religiose. Quindi non è in grado di occupare la stampa italiana in quanto l'immagine negativa che si é creata per l'islam impedirebbe ad essa di essere convincente nei confronti del popolo italiano. Un fatto però è sicuro: negli ultimi anni la Turchia ha esteso la propria influenza ovunque e questo trend continuerà anche nel futuro

  • @Francescodaviola
    @Francescodaviola3 жыл бұрын

    La paura dell occidente é che si formi una mega potenza tra noi e l'oriente: ossia nel centro.

  • @giuseppecosta7559

    @giuseppecosta7559

    3 жыл бұрын

    l asse berlino-mosca-pechino. se si allineano questi tre per l'occidente rappresentato dagli stati uniti, sarà un problema difficilmente scardinabile

  • @andrealiberovalori

    @andrealiberovalori

    3 жыл бұрын

    @@giuseppecosta7559 e chi comanderebbe tra i tre? Un'alleanza tra nazioni così auto determinate ed ambiziose è pressoché impossible

  • @LucasNox

    @LucasNox

    3 жыл бұрын

    @@giuseppecosta7559 E che cazzo di asse strategico sarebbe? Chi tra questi tre trarrebbe profitto e da cosa?

  • @larrypages9849
    @larrypages98493 жыл бұрын

    La Turchia come fa ad essere in ascesa ? Si è allargata fino alla Tunisia, perché l'Italia non fa i suoi interessi? La Turchia è appoggiata dagli USA ?

  • @lorenzocoloni

    @lorenzocoloni

    3 жыл бұрын

    @HellHead Ni. Entro certi paletti ci sarebbe permesso, come in Libia dove gli Stati Uniti ci hanno lasciato carta bianca... Ma noi non siamo capaci di assumere una traiettoria decisa. Ad esempio mandiamo soldati in Afghanistan, ma non di fronte a Lampedusa.

  • @aristidetagliaferri4298

    @aristidetagliaferri4298

    3 жыл бұрын

    @HellHead la politica estera in quel senso lì, la puoi fare solo se sei una potenza militare.

  • @Vindrows

    @Vindrows

    3 жыл бұрын

    @@lorenzocoloni Una carta talmente bianca che ogni volta in cui abbiamo provato a stringere rapporti solidi in Africa e Medio Oriente c'hanno preso a sberloni potentissimi: Eni, Berlusconi e Geddafi ne sanno qualcosa.

  • @lorenzocoloni

    @lorenzocoloni

    3 жыл бұрын

    @@Vindrows Come ho detto: ni. Non possiamo pensare di fare una politica da grande potenza, come provò Mattei. Tuttavia, entro certi paletti, sì. E nel 2013/14 gli Stati Uniti ci diedero via libera (sempre nei senso di cui sopra) per la fase post-crisi. Ma noi volevamo stare da entrambe le parti, e contemporaneamente non sporcarci le mani mandando aiuti concreti di fronte a casa nostra. Queste scelte in che modo sono state imposte dall'esterno?

  • @lorenzocoloni

    @lorenzocoloni

    3 жыл бұрын

    In Libia ormai c'è, tra una cosa e l'altra, chiunque. Ma dell'Italia nemmeno l'ombra.

  • @alessandromoretti8662
    @alessandromoretti86623 жыл бұрын

    Se non ci fosse LIMES, come farei...grazie a tutti Voi. Purtroppo la gente è abituata e.. viene abituata a non pensare specialmente in questo periodo di rimbecillimento COVID - collettivo propedeutico all'implementazione del dominio oligotecnocratico cinese. I documentari di LIMES dovrebbero andare in TV in prima serata ! La gente dovrebbe capire il mondo che ci circonda...

  • @nathcascen473
    @nathcascen4733 жыл бұрын

    nn x nulla draghi gli ha dato del dittatore.

  • @alexfoschi4631
    @alexfoschi46313 жыл бұрын

    Per favore, meno faccie e piu mappe sullo schermo. Vi abbiamo visti, siete bellissimi ma se non lasciate in vista le mappe di cui vi state riferendo, ci tocca pausare il video per studiare le cartine. Almeno nelle immagini con entrambe si intravede un po la cartina, ma tutti i primi piani scambiano il pragmatismo per narcisismo.

  • @astragu8865

    @astragu8865

    3 жыл бұрын

    Che sparate in questo commento. Io non vedo nessun narcisismo nelle riprese e nel montaggio di questo video. E' un'ottima analisi, breve, concisa e chiara. E le cartine, quelle che si desidera, basta cercarle on line.

  • @devisgobbo2588
    @devisgobbo25883 жыл бұрын

    W trump

  • @braulioguzman7434
    @braulioguzman74343 жыл бұрын

    Se ne parla che EEUU, può avere due presidenti , come in Venezuela , cosa ne dite !!!!!!!!!!!!

  • @carlabottone6820
    @carlabottone68203 жыл бұрын

    Approfondite senpre biden

  • @andrealiberovalori

    @andrealiberovalori

    3 жыл бұрын

    Eh?

  • @giobronskij8249

    @giobronskij8249

    3 жыл бұрын

    È solo il prossimo presidente della nazione più potente al mondo...

  • @giuseppedecesero4982
    @giuseppedecesero49823 жыл бұрын

    l'italia? lasciate perdere

  • @andrealiberovalori

    @andrealiberovalori

    3 жыл бұрын

    Ti apprezziamo sempre per le tue approfondite analisi...

  • @ac-es9bh

    @ac-es9bh

    3 жыл бұрын

    @@andrealiberovalori infatti con conte &co siamo a cavallo in campo internazionale

  • @andrealiberovalori

    @andrealiberovalori

    3 жыл бұрын

    @@ac-es9bh ciao, semplicemente non vedo la ragione per annichilirsi così. Siamo un grande paese. In difficoltà serie, ma pur sempre un grande paese. Abbiamo tutte le risorse per rimetterci in piedi e poi in marcia.

  • @raffaelebove4579
    @raffaelebove45793 жыл бұрын

    Ma perché si parla di biden come se fosse presidente?

  • @lorenzocoloni

    @lorenzocoloni

    3 жыл бұрын

    E perché si parla del principe Carlo come erede al trono inglese?

  • @raffaelebove4579

    @raffaelebove4579

    3 жыл бұрын

    @@lorenzocoloni perché il principe carlo lo era veramente, biden no

  • @sonnyboy2368

    @sonnyboy2368

    3 жыл бұрын

    Mmmh Raffi, c'è qualquadra che non cosa

  • @deutschersozialismus
    @deutschersozialismus3 жыл бұрын

    gli americani possono dire o fare quello che vogliono ma se Turchia e Iran si mettono insieme per loro il M. O. è perso

  • @lorenzocoloni

    @lorenzocoloni

    3 жыл бұрын

    E quali sono gli indizi per cui due paesi su fronti opposti in ogni singolo teatro mediorientale di starebbero per mettere insieme?

  • @deutschersozialismus

    @deutschersozialismus

    3 жыл бұрын

    @@lorenzocoloni questo commento è geopoliticamente sfornito delle capacità o delle nozioni richieste, Iran e Turchia fanno parte dell' Organizzazione di cooperazione economica , hanno creato un vertice del Consiglio di cooperazione che va avanti da diversi anni, hanno un confine condiviso da oltre 400 anni , ti basta o serve altro ?

  • @lorenzocoloni

    @lorenzocoloni

    3 жыл бұрын

    @@deutschersozialismus Fanno parte di qualche organizzazione formale... Ciò ha mai fermato qualcuno? Sono su fronti opposti in ogni singolo conflitto mediorientale. E ciò conta molto più di qualche formalità. Anche Francia e Turchia fanno parte della NATO (che mi sembra un'alleanza più stretta), eppure hanno sfiorato almeno 4 scontri diretti solo negli ultimi 6 mesi.

  • @andrealiberovalori

    @andrealiberovalori

    3 жыл бұрын

    Difficile che si mettano insieme. Troppo ambiziose entrambe e senza una differenza di potenza muscolare che favorisca l'una o l'altra. Quindi nel caso volessero unirsi... Chi sarebbe poi a prendere le decisioni tra i due?

  • @mjcopernico8373

    @mjcopernico8373

    3 жыл бұрын

    Tutto è possibile a questo mondo, ma perché Turchia e Iran si mettano d'accordo deve veramente essere successo uno sfracello. Nello scenario attuale gli Stati Uniti non se lo possono permettere; la fuoriuscita di un membro della Nato per unirsi con il nemico degli ultimi quaranta anni? Fantapolitica.

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