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Inter-Verona 4-2. Gol di Palacio, Cambiasso, Rolando e autorete di Moras
Milano, 26 ottobre 2013
La squadra di Mazzarri torna al successo dopo un mese e sale al 4° posto. Partenza sprint dei nerazzurri, con due reti nei primi 12'
L'esultanza di Cambiasso dopo il gol del 3-1. Afp
L'esultanza di Cambiasso dopo il gol del 3-1. Afp
Mettiamola così: se siete degli esteti e pensate che il gol debba essere la sublimazione di ciò che di bello c'è nel calcio, Inter-Verona vi ha deluso. L'Inter mette insieme quattro gol di rara bruttezza, ma a livello statistico il rimpallo su Palacio vale come la perla di Alexis Sanchez nel Clasico. Mazzarri non ci sembra uno di quelli che vanno troppo per il sottile: pratico, apprezzerà il 4-2, come gran parte dei tifosi nerazzurri. Lasciando stare le fattezze dei gol, l'Inter domina la gara per almeno 70', facendo vedere anche belle cose (tipo uno slalom speciale di Jonathan), solo che non finiscono nel tabellino.
vERONA DELUDENTE - Mettiamola anche così: se fossimo alla prima giornata, e se la squadra di Mandorlini non avesse già fatto registrare una grande partenza, i tifosi gialloblù avrebbero di che preoccuparsi: le reti di Martinho e Romulo paiono lampi nel buio, la squadra è lunga, la classe di Iturbe poco sfruttata (troppo largo). E poi c'è la difesa sui calci piazzati: difensori immobili, portiere praticamente assente, parecchi problemi ad arrivare sul pallone. Ah, i gol al passivo sarebbero cinque, ma quello di Palacio viene annullato per un fuorigioco che non c'è. Ma visto che i punti in cascina sono già sedici, si può pensare a una serata storta.
I GOL - L'Inter buca Rafael due volte ai primi due tiri in porta, e che tiri... Al 9' Cambiasso batte il primo angolo, Jonathan sul secondo palo, tira al volo, la palla andrebbe fuori, ma Moras la devia nella sua porta. Non sono fortunati, i veronesi, nella propria area. Tre minuti dopo altro corner: calcia Alvarez, Guarin tira e sulla linea respinge Jorginho: peccato che la sua "parata" finisca addosso a Palacio per il 2-0. Il brasiliano troverà il modo di farsi "perdonare" al 32', sfruttando una sponda di Toni e infilandosi centralmente, sfruttando un'azione difensiva "rivedibile" di Juan. Tiro secco e Carrizo battuto: 2-1. Tutto riaperto? Non proprio, perché incombe un altro flipper: lo innesca Nagatomo che si accentra e tira a giro: palo pieno, sulla ribattuta c'è Palacio che colpisce con un destro sporco. Cambiasso, in gioco, deve solo spingere dentro. La fiera del gol brutto si prolunga nella ripresa: altro angolo, tocco sul primo palo di Jonathan, mischia sulla linea e ultimo tocco di Rolando. In confronto la conclusione con cui Romulo innescato da Toni fa 4-2 è un golaço.
PIEDI BUONI,DIFESA MENO - Mazzarri vara la formula "piedi buoni", con Alvarez in mediana e Kovacic dietro la punta Palacio. Non sui gol, ma qualcosa del progetto si vede. Più possesso palla, scambi nello stretto ad attendere la "salita" degli esterni, che fanno il loro lavoro con profitto. A folate arrivano ora Jonathan, ora Nagatomo, allargando il fronte d'attacco e lasciando lo spazio agli inserimenti centrali. Le note dolenti, come nel recente passato, suonano nella fase difensiva. Toni più volte riesce a domare la palla e fare al sponda a centro area (segna anche, ma dopo una spinta a Ranocchia), la linea dei tre soffre gli inserimenti e i meccanismi paiono tutt'altro che registrati. Mazzarri, che in più occasioni fa "una testa così" a Juan, conferma (se ce ne fosse bisogno) che questo lo preoccupa ben più dell'estetica dei gol.