Il saggio di Benedetto Croce del 1921 sulla poesia di Dante 一 Sossio Giametta

Sossio Giametta, intervistato nel maggio 2021, parla dell'opera La poesia di Dante di Benedetto Croce, che definisce il libro da leggere in occasione delle celebrazioni dei Settecento anni di Dante Alighieri.
Pubblicato per la prima volta nel 1921, viene oggi rimandato in libreria da Bibliopolis come ultima gemma dell’edizione nazionale delle opere di Benedetto Croce. Tra i tanti autori dantisti Croce è certamente quello più dotato di genialità filosofica e di rigore.
Secondo Giametta, Croce si limita ad apprezzare solo la poesia di Dante, che per lui è un torrente impetuoso che dilaga ovunque, ma è ingiustamente riduttivo per quanto riguarda la struttura complessiva dell’opera dantesca, e ciò a causa della sua posizione filosofica di derivazione hegeliana.
In quanto non solo erede, ma anche curatore fallimentare dell’idealismo tedesco, Croce ha una visione da idealista che muove dall’alto verso il basso, da Dio alla terra, ma questo non è possibile perché tutto invece prende avvio dalla terra e non dal cielo.
"L’opera complessiva di Dante è sottovalutata da Croce che salva solo la Commedia come miracolo di un genio e della Commedia salva solo la poesia. Ma la poesia della Commedia Dante l’ha pensata come sostegno della sua visione filosofica, dalla quale non è separabile".
Alla Commedia posero mano cielo e terra, ed essa non è una rappresentazione dell’aldilà, perché l’aldilà è irrappresentabile, mentre l’aldiquà è vasto ed eterno.
"Dante è il terzo vate dopo Omero e Virgilio, poeti che rappresentano un'intera civiltà, Omero quella greca e Virgilio quella romana. Dante è il grande poeta della civiltà cristiana europea, che in quell’epoca viveva il suo periodo aureo, con i grandi santi come Francesco e Domenico e i grandi artisti come Giotto, iniziatore di un movimento artistico senza pari durato fino al barocco, un’epoca che può essere considerata superiore anche al Rinascimento".
Sossio Giametta, filosofo, traduttore, saggista, critico letterario, scrittore e pubblicista, è nato a Frattamaggiore il 20 novembre 1929. Laureatosi in Giurisprudenza a Napoli nel 1952, nel 1953 collabora con Giorgio Colli all’Enciclopedia di autori classici per l’editore Boringhieri e all’edizione critica delle Opere di Nietzsche per Adelphi. Dal 1965 è stato funzionario presso il Consiglio dei ministri della Comunità europea a Bruxelles, dove vive.
Molte le sue opere, tra le quali si evidenzia un nutrito corpo di studi dedicati al filosofo Friedrich Nietzsche, di cui è considerato tra i massimi conoscitori mondiali. Tra le tante pubblicazioni, ne segnaliamo alcune: Nietzsche, il poeta il moralista, il filosofo (Garzanti, 1991), Nietzsche e i suoi interpreti. Oltre il nichilismo (Marsilio, 1995), Commento allo “Zarathustra” (Bruno Mondadori, 1996), Nietzsche. Il pensiero come la dinamite. Da «La gaia scienza» a «Ecce homo» (Bur Rizzoli, 2007), Introduzione a Nietzsche. Opera per opera (Bur Rizzoli, 2009), Il bue squartato e altri macelli. La dolce filosofia (Mursia, 2012), Cortocircuiti (Mursia, 2015), Il Dio lontano. Scienza, filosofia, religione, politica (Castelvecchi, 2016). Madonna con bambina e altri racconti morali, per le edizioni Bur Rizzoli (2005), segna il suo esordio ufficiale nella narrativa.

Пікірлер: 2

  • @MariaGraziaRepetto
    @MariaGraziaRepetto2 жыл бұрын

    Magnifico discorso, ne sono rimasta affascinata!

  • @brucatomassimo5816
    @brucatomassimo5816 Жыл бұрын

    il più bel regalo di NATALE ........