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IL MOTIVATORE INTERIORE- SRI SATHYA SAI BABA

" L'Atma è sempre il "Veggente" e mai il "Visto".
Consideriamo ora i karana (gli strumenti) e l'Atma dal punto di vista del drisya (visto) e del drashta (veggente). Tutti gli oggetti visti dagli occhi sono "visti" e gli occhi sono i "veggenti". Quando gli occhi sono aperti ma non vedono gli oggetti presenti davanti a loro perché la mente vaga da qualche parte, gli occhi diventano il "visto" e la mente diventa il "veggente". Quando la buddhi (intelletto) osserva il vagabondare della mente, la Buddhi diventa il "veggente" e la mente il 'visto'. Nello stato di samadhi, l'Atma è il "veggente" e l'intelletto "il visto". Non c'è nulla- ( nessuno- N.d.T.) che possa vedere l'Atma. Perciò essa è sempre il "veggente" e mai il "visto"."
Divino Discorso del 25 - 05 - 1991
Tradotto dal linksssbpt.info/ssspeaks/volume24...
Immagini e video tratte da Sri Sathya Sai Official

Пікірлер: 6

  • @mariagraziaamadei9117
    @mariagraziaamadei9117Ай бұрын

    Sto' gocciolando d' Amore e di Gratitudine, sì Swami, stupenda Lezione Divina dove metti in risalto il Saper Amare con ALTRUISMO e il Saper Vederti e SENTIRTI in ognuno, Disciplinando la mente riusciremo a Ripristinare quei SANI VALORI che abbiamo Dimenticato, LA PACE che è un Valore Universale che, con l' AMORE, ci unisce tutti come Fratelli, nel cuore Divino e Amorevole del nostro Swami. 🙏♥️ Ciao Cris, Filmato da gocciole, soprattutto quando Swami è ripreso in Viso, quelle Sue tipiche espressioni Divine che ti danno STROFINARE il cuore !!!! 💕 Grazie Cris, Ciao 😘🫂

  • @mariamarucci2274
    @mariamarucci227427 күн бұрын

  • @SaraAngius
    @SaraAngiusАй бұрын

    💜

  • @user-dj3rt8sz5t
    @user-dj3rt8sz5t18 күн бұрын

    🕉️… da riascoltare!!!! 🙏❤️🙏

  • @angeladascenzo5910
    @angeladascenzo5910Ай бұрын

    ❤Grazie 💟🕉️🙏🪷

  • @paolofranceschini5413
    @paolofranceschini5413Ай бұрын

    Numerosi gli spunti che Sai ci offre. Scelgo:"Siamo semplici strumenti nelle mani dell'Onnipotente": subito emerge in me non (ahimè) la piena consapevolezza di tale - dirò così - auspicabile condizione, ma pur sempre un "sentire intuitivo" di tutta la potenzialità liberante che tale condizione - se vissuta - infonderebbe. Ma è l'io che mi fa pensare così, è l'io che pensa di dover raggiungere tale condizione. La nostra è - per così dire - una concettuale condizione opposta a quella dell'uroboro (quel simbolo rappresentato dal serpente che si morde la coda): mentre esso ha quale significato quello del ciclo eterno, di ciò che appare immobile seppur perennemente in movimento, contrariamente al significato espresso dall'uroboro noi dovremmo focalizzare il pensiero sulla nostra (e non solo nostra, ma del Tutto) condizione di parer essere in movimento invece che perennemente immobili......ma anche questo è un "inganno" mentale, una dualità, una contrapposizione falsa, in tutte e due le sue versioni. I discepoli chiesero al Nazareno:"Signore, quando verrà il Regno dei Cieli?" Rispose il Maestro:"Quando due saranno uno". Quante volte Gian Carlo ci ha spiegato (attraverso i suoi scritti) che la Verità emerge quando gli opposti (nella nostra Consapevolezza) si sovrappongono! Perchè quindi non sovrapporre anche noi la dualità tra divenire ed essere, tra (nel nostro esempio) accogliere, fare nostro il significato dell'uroboro (il divenire) ed il significato opposto ad esso? Perchè quindi voler afferrare uno dei due concetti e non invece lasciarli andare ambedue e soltanto focalizzare la mente sul sentirci "matita nelle mani di Dio" (madre Teresa di Calcutta), "strumento di Dio" (San Francesco)? Ma anche tutto questo fa parte del "divino inganno" della mente: sembra non esserci via di scampo, se non che non c'è nulla da cui scampare. (Enrico).