Il linguaggio umano è da sempre uno degli enigmi scientifici più affascinati e non ancora del tutto chiari nella sua straordinaria complessità. Per decenni, nello studio dei sistemi motori con cui riusciamo ad articolare i suoni - comunicando in maniera tanto complessa quanto efficace - sono stati adottati come modello comparativo alcune specie di uccelli. Solo negli ultimi anni la ricerca ha dedicato attenzione alle capacità vocali delle grandi scimmie antropomorfe e un recente studio ha evidenziato come gli oranghi siano in grado di produrre dei richiami che corrispondono nell'abilità motoria e per complessità al canto degli uccelli e al beatboxing umano. Le riflessioni del neuroscienziato Giorgio Vallortigara, professore ordinario all’Università di Trento, e del neurolinguista Andrea Moro, professore ordinario alla Scuola Universitaria Superiore di Pavia, provando a capire la portata e l’importanza delle scoperte più recenti.