I BAMBINI E IL GIOCO CON LE ARMI/DELLA GUERRA
Che fare quindi?
Se i bambini fanno giochi di fantasia e di ruolo senza rischiare di fare male per davvero, come afferma Bettelheim, “noi dovremmo rispettare il loro desiderio, accettando quei giochi per quello che sono: attività che in quel momento rivestono importanza per loro, ma che non fanno presagire niente di particolare per il loro avvenire”.
Personalmente suggerisco che le armi giocattolo NON vengano acquistate ma che i bambini se le costruiscano con i mattoncini, o le facciano con le dita o con una banana, o qualsiasi altro oggetto che la loro creatività può suggerire.
Una pistola giocattolo è solo una pistola giocattolo: non potrà mai essere altro e obbliga il bambino ad un unico tipo di gioco, impedendogli di trasformare quell’oggetto in qualcosa di diverso. Dei mattoncini, invece, possono essere qualunque cosa in base alla fantasia di bambini e bambine.
E’ quindi auspicabile fornire materiali destrutturati che essi possano investire simbolicamente attraverso la loro fantasia per trasformarli in ciò che desiderano, in modo da favorirne il processo creativo.
Inoltre, il gioco con le armi/della guerra deve essere regolamentato dagli adulti all’interno di una cornice di finzione: “Stiamo giocando per finta, non ci si fa male per davvero. Non si fa male agli altri e non ci si fa male”.
E’ importante verificare che chi gioca sia d’accordo nello stare in quello scenario ludico e che, come adulti, prepariamo uno spazio sicuro entro il quale giocare, monitorando la dinamiche e intervenendo, quando necessario per mediare e modulare il gioco stesso.
Per approfondire, c’è un mio podcast dedicato qui www.spreaker.com/episode/bamb...