Cicala, il borgo calabrese dove le persone con demenze sono al centro della comunità
Un borgo amico delle demenze, ai piedi della Sila in Calabria, dove la filosofia è "i farmaci necessari, ma spazio ad attività di umanizzazione". Parliamo di Cicala, una comunità di 900 anime che da qualche anno accoglie i malati di demenze e li rende parte attiva della loro quotidianità. Il tutto grazie a un progetto della RA.GI onlus che con la collaborazione del comune ha aperto il centro diurno Andrea Doria: «Indipendentemente dal supporto farmacologico e medico, queste persone hanno il pieno diritto di vivere la loro vita lontano da una diagnosi di demenza, perché la demenza non è altro che una malattia», spiega Elena Sodano, presidente della RA.GI.
Per questo, la vita non si svolge solo nel centro diurno, ma nell'intero paese. I commercianti sono stati formati, i malati assieme ad assistenti e operatori, fanno la spesa, comprano il pane per il pranzo e bevono un caffè al bar. Noi abbiamo fatto del territorio e del sociale forse il più importante dispositivo terapeutico perché, queste persone, se noi le lasciamo a casa diventano delle nullità, diventano delle tigri in gabbia. C'è un nostro ospite che dice sempre: "non mi sedate, comprendete la mia noia". Forse è meglio.
Un percorso che accompagna i malati con ogni tipo di demenza e di ogni età e sostiene le famiglie in questo difficile percorso. Anna Correggia, è la moglie di Elio, un ex funzionario della Regione Calabria che si è ammalato di Alzheimer. «Elio era una persona come tante altre, faceva tutti gli hobby possibili e immaginabili, ad un certo punto mi accorgo che diventa distratto, ero disperata all'inizio, mi sentivo un po' abbandonata da tutti. Noi dobbiamo dare dignità ai nostri malati, perché dobbiamo abbandonarli?», chiosa.
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Bellissimo e, penso, durissimo da portare avanti, ma proprio per questo ancora più encomiabile.
Bravissimi!
Grandissimi a tutti voi della cicala il signore e tutti quelli che pregono x tutti voi x stare sempre bene grazie a voi x questo bene
Parabéns pela iniciativa. Fabiano Cicala - Brasil.
Braviiii grandiiiii super pedsone magnifiche vi ammo calabresi avete il ❤❤❤❤
Che popolo stupendo....Complimenti
W la Calabria ciao da Leo
E niente, W Cicala!
Uau! La stessa cosa che succede a Pontida!
💚🤍♥️
Il peso standard della mano dell’uomo è di circa 400 grammi, mentre uno schiaffo raggiunge solitamente una velocità di 11 metri al secondo. Un normale pollo comprato al supermercato o in rosticceria pesa 1kg, e ha una “capacità termica” di 2720 J/kg*c. Quindi consideriamo che il pollo sarà cotto quando avrà raggiunto una temperatura di 205°. Nell’esperimento partiremo dal presupposto che il pollo si trovi ad uno stato iniziale di 0°. Un singolo schiaffo farebbe aumentare dunque la temperatura del pollo di 0.0089 gradi Celsius, per questo ci vorrebbero 23.034 schiaffi per fare in modo che il pollo sia cotto a puntino Per cuocere il pollo con un singolo schiaffo, invece, la velocità dovrebbe essere di 1665.65 metri al secondo o 3.725,95 miglia l’ora (5.996,33 km/h)
Ecco xché la sx vince!
La signora alla fine del video dice: perché dobbiamo abbandonarli? Rispondono gli assistenti: finché ci pagano...