San Salvaro, fraz. di Urbana (Pd).
Chiesa parrocchiale ed ex monastero del SS. Salvatore.
Diocesi di Padova.
Concerto di 5 campane in La3 montate alla veronese.
Suonate:
distesa completa come primo richiamo alla messa festiva
1) La3
2) Si3
3) Do#4
4) Re4
5) Mi4
le 2 campane minori sono state aggiunte nel 2020 con il restauro del campanile
Storia del monastero...
Il complesso sorge sulla riva destra de fiume Fratta ai confini con la provincia di Verona, venne costruito lungo la "Callis Magna" l'antica via che collegava la Bassa Padovana con la Bassa Vronese, un crocevia di scambi commerciali, migraioni e pellegrinaggi.
Della chiesa del Santissimo Salvatore si hanno notizie dal 1089 ma le sue origini sono probabilmente più antiche. Il monastero venne edificato attorno al 1100 e intitolato a San Salvaro ossia il Cristo Redentore e destinato inizialmente ad accogliere una Schola Sacerdotum ovvero un seminario sacerdotale.
Nel 1181 Papa Alessandro III affidò il monastero con i relativi possedimenti dell'abbazia di Santa Maria delle Carceri, retta al tempo dai monaci agostiniani di Porto di Ravenna.
Quando nel 1407 Papa Gregorio XII soppresse l'ordine degli agostiniani portuensi concesse l'abbazia di Carceri e il priorato di San Salvaro ai Camaldolesi di San Giorgio; a questi subentrarono verso la fine del '400 i monaci camaldolesi di San Michele di Murano.
Sul finire del '600 la proprietà passò alla famiglia veneziana dei conti Carminati che lo adibirono a scopi abitativi mentre la chiesa era retta da sacerdoti diocesani.
Con il passare degli anni tutto il complesso cadde in uno stato di abbandono che lo ridusse ad un rudere.
La chiesa in stile romanico venne più volte restaurata l'ultima delle quali negli anni '70 a seguito dei danneggiamenti dovuti alla Seconda Guerra Mondiale. Al suo interno nel catino absidale si può ammirare l'affresco del Cristo Pantocratore risalente al periodo gotico.
Il monastero venne acquistato nel 1995 dalla parrocchia e dal comune di Urbana con lo scopo di restaurarlo e ridargli nuova vita. Il monastero oggi ospita il museo delle antiche vie, una scuola sacerdotale e un'ostello per l'accoglienza di gruppi e lo svolgimento di incontri spirituali.
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