Riccione (Rn), quartiere Marina Centro.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Mater Admirabilis.
Diocesi di Rimini.
Concerto di 8 campane in Lab3 a battaglio cadente, fuse da Capanni nel 1980.
La torre campanaria è stata realizzata tra il 1991 ed il 1992
suonate:
-Distesa di 1^ 2^ 3^ 4^ 6^ come richiamo alla messa feriale delle 21:00;
-Melodia "Andrò a vederla un dì" per l'angelus serale;
La storia di un edificio consacrato al culto nella zona mare di Riccione risale alla fine dell'Ottocento.
A quei tempi esisteva una piccola cappella officiata solo nei mesi estivi ed annessa agli ospizi Marini. Già nel 1907 un gruppo di pie e facoltose persone fra cui il conte Soleri Martinelli proprietario di un terreno, provenienti da diverse città del nord d'Italia e, sollecitato dal parroco di San Martino Don Agostino Magnani studiarono il progetto di una nuova solenne chiesa in stile liberty.
Venne creato un comitato che pose la prima pietra il giorno 8 agosto del 1909.
Nel 1918 la chiesa fu visitata dal patriarca di Venezia e l'avvenimento è ricordato da un epigrafe muraria posta sulla parte sinistra entrando.
Nel 1925 la chiesa fu affidata ai padri missionari Comboniani che ricostruirono sul fronte mare il loro convento mentre nella casa in via Cesare Battisti vi istituirono il seminario.
Col crescere dei turisti e della popolazione stabilmente residente nel 1951 il vescovo Luigi Santa eresse la chiesa a parrocchia sottraendola alla giurisdizione di San Martino e affidandola ovviamente agli stessi padri comboniani, prima a padre Girolamo Vattaro e quindi a padre Quinto Nanetti.
Padre Nanetti si rese conto molto presto che durante il periodo estivo la chiesa diventava troppo piccola per la numerosa affluenza di fedeli e decise di ampliarla aprendo due cappelle laterali e spostando l'Abside e il presbiterio.
Il grande affresco absidale risale al 1966, realizzato da padre Giovanni Lerario.
L'affresco vuole mostrare infatti l'ammirabilità della chiesa attraverso lo sfolgorio di 138 Santi che fanno Corona a Cristo capo glorioso ed a Maria Mater admirabilis.
Il quadro di Maria Mater Admirabilis posto al centro dell'abside è una riproduzione dell'affresco che si trova a Roma nel monastero adiacente la chiesa di Trinità dei Monti in cima alla famosa scalinata.
Il quadro originale è stato dipinto nel 1844 da una giovane religiosa francese Pauline Pedrau della congregazione del sacro Cuore. Ella chiese il permesso alla madre superiora del monastero di dipingere la Madonna in una nicchia situata lungo un corridoio che si apriva sul chiostro.
Il giorno 20 ottobre 1846 il Papa Pio IX visitò il monastero di Trinità dei Monti. Quando passò davanti all'affresco rimase profondamente colpito in particolare dei suoi colori molto vivi tanto da esclamare "Mater Admirabilis!". Da quel momento il titolo dell'immagine porta questo nome.
Subito si diffuse la fama di questo affresco e molti vennero per pregare davanti all'immagine e già dal mese di novembre nello stesso anno si verificarono miracoli per intercessione della Mater Admirabilis, come quello accaduto a padre Blampain missionario della congregazione del Santo Cuore di Maria che riacquistò la parola.
Il 20 ottobre si iniziò a festeggiare Maria con il titolo di Mater Admirabilis e poco dopo questo appellativo fu inserito nelle litanie lauretane.
L'affresco ritrae la Vergine Maria adolescente al tempio di Gerusalemme. La sua purezza è rappresentata dal tradizionale giglio bianco. È ritratta con gli strumenti di lavoro di una giovane del tempo mentre è in profonda preghiera. Al suo fianco in un cesto il libro della parola di Dio. Il quadro suggerisce un senso di pace ed invita ad una fede più profonda e alla ricerca di una vita spirituale più intensa.
Riccione 18 agosto 2022