Chiesa Parrocchiale della Beata Vergine Maria Assunta
Decanato Valle Olona
Arcidiocesi di Milano
Comune di Gorla Maggiore
Provincia di Varese
Concerto di 6 campane in Si2
Fuse da Barigozzi di Milano nel 1884
• Curiosità:
Correva l'anno 1883 quando il vecchio campanile romanico risalente al XII secolo fu demolito con urgenza, poiché secondo la perizia dell'ingegner casoretti, inclinato di pericolosamente verso ovest di 45 cm, era a rischio di crollo immediato. Il problema era che non si poteva di certo senza campanile e campane, visto che a quei tempi svolgevano, sia servizi religiosi sia i numeri voli servizi civili. A metà Ottocento la chiesa venne ampliata, Tuttavia la nuova torre campanaria rimase incompleta è costruita solo fino alla gronda dell'abside, a causa della mancanza di fondi. Questo guaio capitava nel mezzo di una grande crisi economica nazionale, con le casse parrocchiali tanto esauste da non essere ancora riuscite a completare le opere edili all'interno della Chiesa e all'esterno della stessa niente meno che dal 1920. Ad aggravare la situazione si era aggiunto il debito dell'organo, nel 1881, fornito dalla ditta Bernasconi Giuseppe. Nel 1870, Gorla Maggiore, diventò frazione di Gorla Minore. Il comune centrale Si dimostrò da subito ostile alla frazione, negando le quasi sempre tutte le richieste la parrocchia infatti, dovette ricorrere alla sottoprefettura di Gallarate che, accolto il ricorso, obbligò il comune centrale, ad erogare il contributo. A lavori terminati con un costo finale di 14200 lire, sorse il serio problema di dotare il campanile di campane nonostante le casse parrocchiali indebitate, con coraggio si prese comunque la decisione di procedere all'acquisizione delle campane alla quale, ci avrebbe pensato la Divina Provvidenza a completare l'opera. Dopo aver attentamente valutato vari preventivi, si decise di affidare l'esecuzione delle nuove campane alla ditta dei fratelli Barigozzi di Milano accettando il preventivo di 13312 lire al netto della detrazione di duemila lire riconosciute per la rottamazione delle tre campane del campanile romanico considerando il costo elevato si rinuncio al castello in ferro portante le campane, preventivato dai Barigozzi in 4747 lire. I fondi necessari si sono trovati anche grazie alla sottoscrizione Popolare che venne aperta il 25 maggio 1884 l'importo totale sottoscritto fu di 6272 lire. Al Decreto del 2 aprile 1940 che intimava ai proprietari delle recinzioni in ferro di consegnarle per sostenere la produzione bellica segui nel 1941 l'ordinanza di comunicare ai relativi comune descrizione analitica, numero e peso delle campane presenti negli edifici di culto su tutto il territorio italiano. Era più che evidente che all'inventario conoscitivo sarebbe abilmente seguita, come Infatti accadde, la requisizione delle stesse per utilizzare il bronzo per esigenze belliche don Ambrogio Taiani, il parroco convocato dal segretario comunale, ligio al volere del Cardinale Ildefonso Schuster che, sulla tra virgolette rivista diocesana suggeriva ai parroci il comportamento da tenere con un laconico, ma molto significativo, passive se habent agire passivamente, vale a dire non collaborare.
Ma a Gorla, inaspettatamente, le campane rimasero al loro posto ed a salvarle nel dopoguerra, furono gli stessi fascisti che fornendo false indicazioni, spaventati dalla reazione di Don Taiani, ha creato palesi malumori e voci di ribellione nell'eventualità che le campane venissero rimosse, come poi è veramente successo in alcuni luoghi. dai campanili della diocesi di Milano vennero in totale asportate 693 campane, tra queste moltissime provenienti dalla nostra zona. Don Taiani era un Peperino mica da ridere, era soprannominato il rosso, non solo perché lo fosse di pelo. Con i fascisti, era andato in rotta di collisione già a partire dal 1928 e non poteva consentire, come con veemenza sosteneva di continuo, che il suono della voce della fede potesse tramutarsi nel cupo suono di morte dei cannoni. fatto salvo alcune manutenzioni ordinarie e una straordinaria, fatta nella seconda metà degli anni sessanta del 1900 a seguito dello stacco del battaglio del Campanone, le campane attraversarono tutto il secolo senza destare ulteriori preoccupazioni. Il batacchio si era staccato cadendo fortunatamente sull'angolo del tetto della Sacrestia di via Battisti. suonare le campane è stato da sempre svolto da volontari.
Un lavoro pesante è assai impegnativo in quanto la prima attivazione era alle 5 del mattino con il richiamo dei fedeli, con ben tre scampanate, per ogni messa mattutina fino alle ultime funzioni serali.
A partire dagli anni sessanta divenne sempre più problematico reperire volontari fissi e sempre più spesso la loro sostituzione era affidata al buon cuore degli avventori del vicino bar Longoni. Visto le crescenti difficoltà, l'allora parroco don Mario Sculatti nel marzo del 1974 le fece elettrificare.
Ringrazio di cuore tutti i Gorlesi che ho incontrato!!