Boccaccio e l'invenzione della letteratura italiana tra Dante e Petrarca

Video presentazione del saggio "Boccaccio e l'invenzione della letteratura italiana tra Dante e Petrarca" (Salerno Ecitrice, 2022) di Martin Eisner a cura di Corrado Bologna con la traduzione di Lorenzo Fabiani.
Il più grande scrittore in prosa fra Medioevo e Modernità, Giovanni Boccaccio, fu l'"inventore" della letteratura italiana. Con una grande intuizione filologico-editoriale ed ermeneutica realizzò la prima antologia d'autore della letteratura volgare, affidandola a uno straordinario manoscritto che costituisce l'atto di fondazione di una lunga linea storiografica. Martin Eisner introduce il lettore nell'officina boccacciana, studiando in dettaglio il progetto che anima la composizione di questo "libro totale", in cui "Vita nuova", "Commedia "e rime dantesche vengono accostate al "Canzoniere": Dante e Petrarca sono ormai i due grandi classici moderni, e Boccaccio il mediatore della nuova tradizione. Sulla linea di Curtius, Eisner ambisce a «combinare pariteticamente il "microscopico" e il "macroscopico"», concentrando lo sguardo sull'attività filologica di Boccaccio e raccogliendo le sue riflessioni sulla poesia disseminate in opere come il "Decameron" o le "Genealogie". Ne emerge un ritratto che integra con equilibrio le dimensioni della sua attività di copista-editore e di creatore di capolavori letterari in lingua latina e volgare.
Martin Eisner è presidente di studi romantici e professore di italiano alla Duke University. È autore di Dante's New Life of the Book: A Philology of World Literature (Oxford UP, 2021) e Boccaccio and the Invention of Italian Literature: Dante, Petrarch, Cavalcanti, and the Authority of the Vernacular (Cambridge UP, 2013). I suoi articoli su Dante, Boccaccio, Petrarca e Machiavelli sono apparsi su PMLA, Renaissance Quarterly, Dante Studies, Mediaevalia, California Italian Studies, Quaderni d’Italianistica, Annali d’Italianistica and Le Tre Corone. His research has been supported by the Mellon Foundation, the Institute for Advanced Study at Princeton, the American Academy in Rome, the American Philosophical Association, and the Fulbright Foundation.
Corrado Bologna (Torino 1950) insegna Filologia romanza nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università «La Sapienza» di Roma. Si è occupato di teratologia medio-latina e romanza, dei primi trovatori provenzali, di Dante, di storia della tradizione manoscritta fra Origini ed età moderna, dell'attività filologica intorno ai testi romanzi nel XVI secolo, del Romanzo di Alessandro, di C. E. Gadda e R. Longhi. Ha collaborato alla Letteratura italiana Einaudi e pubblicato, fra l'altro, un'edizione commentata del Liber monstrorum de diversis generibus (Milano 1977), Tradizione e fortuna dei classici italiani (Torino 1994), Flatus vocis. Antropologia e metafisica della voce (Bologna 1992); La macchina del "Furioso" (Torino 1998); inoltre ha scritto sulle «figure» della Fortuna e degli Alberi della Vita e della Luce. Ha curato volumi di saggi di K. Kerényi, J. Starobinski, G. R. Cardona.
Lorenzo Fabiani ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca presso l’Università “La Sapienza” di Roma; è stato titolare di assegni di ricerca e docente a contratto presso l’Università “Roma Tre”. Si è occupato di trovatori provenzali, di florilegi mediolatini, di volgarizzamenti e testi didattici antico-italiani, della fortuna di Dante e Cavalcanti nel Novecento.

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