Agriturismo le Terre di Caanthea e Az.Agr. Apuliense (Castellana Grotte Prov. per Alberobello)

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A circa Km 3 dal paese di Castellana Grotte (Bari),provinciale che va ad Alberobello segna Il confine orientale di una antica ed estesa masseria fortificata, denominata "la Masseriola", appartenente alla nobile famiglia dell'Erba sin dalla fine del '700.
Rimasti indivisi fino al secolo scorso, nel 1976 i fondi della Masseriola, sono stati frazionati e suddivisi fra vari eredi della famiglia dell'Erba. "Pozzo la chianca" designa una parte della Masseriola,estesa per circa 30 ettari,in cui, nella seconda metà dell'800, è stato, casualmente, scoperto un profondo pozzo naturale, il cui ingresso esterno si è provveduto a delimitare e proteggere con un cubo di circa m 2 di lato, costruito con grossi massi di pietra squadrata (= in dialetto pugliese "chianca"),regolarmente sovrapposti fra loro a secco.
Zona di pascolo per la transumanza, ricca di lecci, fragni, roverelle, costellata da oltre 20 "torrette" di differenti dimensioni (tipiche abitazioni povere della campagna castellanese) e da una diecina di cisterne per la raccolta dell'acqua piovana,trasformata successivamente e coltivata a vigna fino agli anni '70 del secolo scorso, il terreno di "pozzo la chianca" ha conosciuto,dopo l'espianto delle viti e un impianto ex novo, in coltura mista,di ciliegi, ulivi e mandorli,un lento continuo degrado, con alcune zone lasciate via via completamente incolte o abbandonate all'invasione degli alberi di leccio, sopravvissuti all'impianto della vigna e le tante "torrette" ridotte a veri e propri scheletri di pietra, con il tetto e le mura lesionati. Divenuta proprietà dei coniugi Colucci-dell'Erba, "pozzo la chianca" sta conoscendo una nuova vita da incolta e abbandonata,oggi appare un giardino ordinato e lussureggiante, completamente recintato.
Tutto è stato ripulito e vivificato con grande rispetto per l'ambiente, le piante spontanee e gli animali locali. Questi ultimi, si direbbe abbiano capito la volontà di proteggerli e sono migrati numerosi nel fondo. Sono state salvaguardate le macchie di lecci, querce e roverelle e;protetta con amore la crescita dei fiori selvatici (roselline di mucchia, polmonaria, iperico, narcisi, orchidee, ciclamini, scisto, rose canine, iris...), sono state recuperate alcune antiche varietà di frutta ormai pressocchè scomparse dall'agro castellanese. In quei terreni, rinati a nuova vita,grazie ai sacrifici ed alla caparbietà degli ultimi proprietari e delle loro figlie Antonella, Thea e Candida, sono in via di recupero, ristrutturazione e ricostruzione anche le numerose "torrette"di pietra per permettere di soggiornarvi a chiunque voglia sperimentare la serenitàdi un mondo privo dei frastuoni e dei ritmi cittadini, dove l'aria è balsamica ed il cibo è semplice e sano.Sette casine sono già perfettamente agibili ed altre tre lo saranno in breve tempo. Ogni casina è stata "modernizzata": angolo di cottura efficiente e bagni con doccia, per un totale di 23 posti letto da adibire all'ospitalità. Al villaggio e ai terrenicosì rinati è stato dato un nome dal suono dolce e vagamente fantasy, "le terre di Caanthea", che nasce dalla fusione dei nomi CAndida, ANtonella e THEA Colucci = Caanthea.
Per chi voglia sperimentare il concedersi una pausa dallo stress e dai ritmi frenetici della vita in città,"le terre di Caanthea"sono un luogo di delizia e di pace, dove ritrovare la quiete nel diretto contatto con la natura ed offrire, a chi lo desideri, di immergersi completamente nell'armonia dei suoi colori,dei suoi profumi e dei suoi suoni.

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    @RedazioneWebtvpuglia10 жыл бұрын

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