SIAE Racconta | Fedez incontra Matteo Fedeli

Музыка

Nel terzo episodio di "SIAE Racconta" Fedez incontra il Direttore Generale di SIAE, Matteo Fedeli, che ci porta nel dietro le quinte della Società Italiana degli Autori ed Editori e del percorso di innovazione e digitalizzazione al servizio dei suoi iscritti.

Пікірлер: 6

  • @maribea82
    @maribea827 ай бұрын

    Intervista interessante anche su tematiche che non fanno parte del mio mondo. A proposito dello “scaricare” musica, rafforzerei la lirica, sull’App Store ce ne è ancora poca 😊

  • @mariabruni4136
    @mariabruni41367 ай бұрын

    Abbandonare completamente la carta e la penna/matita perché è il secolo della digitalizzazione avanzata ... Sono della vecchia guardia ... permettetimi di dubitarne. Adoro accarezzare i libri, scrivere appunti immediati, ricordare visivamente le cose. Per me, è già stato un trauma trasformare i miei nastri (film) in CD, perdendone parecchi. Sono una persona qualsiasi ma non riesco proprio, nonostante tutto mi remi "contro" o "a favore", dipende dai punti di vista.

  • @alessandrocoppola

    @alessandrocoppola

    7 ай бұрын

    Concordo !!! 👍

  • @noemibagnara2658
    @noemibagnara26587 ай бұрын

    “Semplificare” non mi sembra la parola giusta per definire il nuovo modello dei borderò, almeno per chi come me lo utilizza per degli spettacoli

  • @mariabruni4136
    @mariabruni41367 ай бұрын

    Giovane, con viso simpatico.

  • @SALVOEMME
    @SALVOEMME7 ай бұрын

    Si, tutto bello, ma con lo streaming non ci siamo ancora... a parte i "big", tutti gli altri artisti (la maggior parte, forse non per gli introiti Siae e nemmeno Spotify) non possono pensare nemmeno di creare un business di sopravvivenza (di guadagno reale non se ne parla proprio più). Un colosso come Netflix fa pagare un abbonamento reale per accedere ai contenuti, senza versioni free con pubblicità, perché con la musica non si pretende lo stesso? Detto ciò, almeno in Italia, orde di fantastici creativi non hanno più possibilità di trovare uno spazio dignitoso, di conseguenza la musica italiana sta perdendo una reale possibilità di lustro culturale generazionale. Va bene stare al passo con la tecnologia, ma stare al passo con la qualità e preservarla, mi sembra un obiettivo imprescindibile per una società come la Siae. Forse oggi è anti economico questo discorso, ed è più facile arrendersi alle insulse politiche dello streaming. Ma senza pretendere il giusto oggi, un domani sarà tardi per l'arte, gli artisti di qualità e per la Siae stessa. Ma quel giorno noi non ci saremo più, e sarà il problema di qualcun altro (lo dico con tristezza, ma mi sembra di capire che è il modus operandi e di pensiero in ogni ambito politico ed economico dei nostri giorni). La gente avrà sempre bisogno della buona musica, non sa più di poterla pagare perché non c'è più chi gliela vende... pensateci, non è ancora troppo tardi per pretendere qualità e dignità a quest'arte e a questo lavoro.

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