Sarzana, Teatro degli Impavidi, 3/9/2006 “Nella mente imprevedibile di Mozart”.
Il discorso Mozart, caro ad Arruga, pluririchiesto nell’anno mozartiano, si modula alle attese del Festival in distensione logica, composta, non spettacolare. La creatività di Mozart non si riconosce in quella che riteniamo la forma del suo pezzo, va cercata seguendo la sua attenzione ai meccanismi, alle persone, ai gesti. Due regie d’opera (di Arruga) montate sulle rispettive sinfonie servono come aiuto di memoria per cercare le motivazioni segrete. Il duetto di seduzione del “Don Giovanni” non è affidato alla bellezza di un’aria, nasce da più lontano, da voce e presenza; la presentazione di Tamino, il giovane eroe del “Flauto magico”, avviene attraverso l’accettazione del non farcela, del suo cadere a terra, accogliendo l’aiuto di tre donne. Per gli esempi musicali dal vivo ha con sé due giovani artisti. Il fisarmonicista Oleg Vereshchagin, poeta del bajan, chiamato a farci toccare, attraverso le Variazioni alla canzoncina popolare “Ah, vous dirai-je, Maman”, con qual forma imprevedibile la creatività di Mozart raggiunga il momento più patetico e luminoso.
Il soprano Nino Machaidze, allora appena perfezionata all’Accademia della Scala, è stata afferrata d’urgenza al suo ritorno da Istanbul, vincitrice del Concorso Leyla Gencer, poiché il soprano previsto si è improvvisamente ammalato, ed ha portato un’esecuzione fragrante del mottetto ”Exsultate, jubilate”: la musica sacra di Mozart, preghiera e logica della libertà.
Il giorno precedente (2/9) Arruga e i due artisti si erano prodigati nell’incontro coi bambini a Piazza Capolicchio: “Mozart, il piccolo genio;” pubblico meravigliosamente festoso, pronto a intuire, interrogare Mozart, a mimare con gioiosa complicità le variazioni, come documentano le fotografie aggiunte in coda al filmato.
L’Archivio Arruga resta a disposizione per quanti avessero a vantare diritti per la riproduzione dei filmati che avviene comunque senza fini di lucro e solo a titolo divulgativo.