In Gv 20,31, Giovanni palesa i due obiettivi che si è prefissato e il motivo per cui ha scritto il suo Vangelo:
1. affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio;
2. affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.
Vi è un rapporto causa-effetto tra questi due obiettivi in quanto prima bisogna credere che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e, come effetto della fede, si può avere vita nel suo nome.
In Gv 21,25, Giovanni vuole specificare che ci sarebbero state molte altre cose da dire e raccontare su Gesù ma lui ha fatto una cernita di quelle più importanti che servono a raggiungere gli obiettivi auspicati e specificati in Gv 20,31. In sostanza, Giovanni ha riportato solo quei fatti e quelle parole di Gesù che possano portare una persona a credere che Gesù è il Figlio di Dio e, di conseguenza, ad ottenere la vita nel suo nome.
“Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù fece, che se fossero scritte ad una ad una, io penso che non basterebbe il mondo intero a contenere i libri che se ne scriverebbero. Amen” (Gv 21,25)
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