il mondo delle aziende pubbliche e privare tenute in piedi per la pace sociale l'ho potuto vedere con i miei occhi, come dipendente. Grazie a Carlo e Paolo per averne parlato partendo dalla vicenda Ilva.

Ho recuperato oggi la diretta. Il punto a 22:22 è da mandare in onda tutti i giorni, 24h/24h. Grazie.

Conversazione estremamente interessante!

Molto interessante (come al solito) sarebbe bello però anche un video sull'intera vicenda giudiziaria e ecologica/medica di Ilva

Grazie del video ... Premetto di aver letto sul tema fin dalle origini dell'Italsider nella monumentale opera di Castronovo sull'IRI, sul passaggio dagli iniziali 5 milioni di tonnellate annue di acciaio agli oltre 11 con il raddoppio (e ne era in progetto un terzo ampliamento per gli anni '80 mai realizzato), e già fin dai primordi si segnalava il problema dell'inquinamento da polveri sottili, allora affrontato con i sistemi dell'epoca (allargando le braccia) e in assenza di normative. Ma non mi è finora risultata chiara una cosa, ne dall'articolo di Bricco, ne dalla chiacchierata con Boldrin e Costa sull'altro canale e nemmeno oggi: se cioè l'ILVA di Taranto sia in astratto recuperabile come azienda, portandola, anche a ranghi di produzione ridotta, non solo alla profittabilità ma anche ad essere compatibile con la normativa in materia di inquinamento. E' ovvio che uno scudo penale è una soluzione temporanea che ne consente l'esercizio, per garantire la necessaria continuità agli altiforni, ma per un periodo di tempo limitato e stabilito necessario al recupero dell'ordinaria gestione attraverso gli investimenti necessari e le bonifiche. Misura eccezionale, lo sudo non può essere ne eticamente ne giuridicamente concepito come uno strumento che sollevi all'infinito dalla responsabilità penale chi gestisce un'azienda inquinante. Quindi, ribadisco, l'ILVA di Taranto può essere portata in regime di produzione compatibile con la normativa in materia di emissioni e, soprattutto, farlo con investimenti accettabili?

Adesso comprendo ANCHE perchè Bricco è cosi bravo e appassionato......Storico Economico e allievo del grandissimo Berta di cui ho letto libri magnifici! Grazie anche a Stagnaro competente ed eclettico e sempre pronto a porgere la domanda corretta e maliziosa ma senza mai una caduta di stile. WOW

Commento tattico

Seguo il bravissimo Bricco da tempo immemore su questo dossier. Ha ripercorso perfettamente quello che sono riuscita io stessa a comprendere, nonostante le grandissime stupidaggini che i media nazionali vanno spargendo come i semi della zizzania. Anche su questo fronte -mi taccio sul capitalismo italiano pubblico ma anche privato - l'Eu o nn eisiste politicamente nè industrialmente ma si pone pure benchmark ambientali che ora come ora l'affossano rispetto ad altre aree da cui noi dipenderemo come poco tempo fa dipendevamo dal gas russo a prezzi stracciati e somministrato sempre.

Grazie mille

Molto interessante grazie

Il problema di fondo dell’Ilva è la sua compatibilità ambientale con il territorio. Su questo tema i 5S hanno avviato il pasticcio per poter raccattare voti, il loro sogno è far arrivare una pioggia di soldi pubblici per bonificare l’area, si tratterebbe di tanti soldi per tanti tanti anni. D’altro canto l’Italia non può privarsi della produzione di acciaio. Seguo questo argomento da anni, ma non riesco ad immaginare una soluzione

Anche Draghi non è stato impeccabile su questo dossier

Mio commento tattico

Insomma tra ILVA e superbonus i 5 stelle sono stata una sciagura.

Mio commento tattico