Parliamo di FRANZ KAFKA | Mercoledì Letterario

Ойын-сауық

In questo Mercoledì Letterario, in occasione del centenario di Franz Kafka, parliamo dell'autore boemo e di come ci si possa approcciare alla sua opera.
A farci compagnia, Azzurra: filologa germanica appassionata di Kafka!
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#libro #lettura
00:00 Facilità
04:54 Biografia e relazioni
11:50 La metamorfosi e il riferimento temporale
19:49 Processi di Elias Canetti
25:45 Influenze
27:45 Avvicinarsi a Kafka
33:47 Edizioni
44:10 IR e conclusione

Пікірлер: 5

  • @lucat5479
    @lucat54798 күн бұрын

    Ciao. Bellissimo video, grazie. Franz Kafka è il mio autore preferito, subito dopo c'è Dostojevski e poi Leopardi: tre allegroni insomma....in realtà metto Kafka per primo perché per me è molto più di un semplice autore, è stato il primo che ha descritto ciò che io ero e provavo. Sono talmente in simbiosi, che 25 anni fa, scrissi alcuni racconti ispirati dal suo stile, anzi, un racconto ha proprio come incipit l'unione di quelli de "La metamorfosi" e "Il processo": se mi beccano gli eredi, mi fanno la pelle.....poi, per fortuna del mondo, ho smesso di scrivere.... Ho cominciato da La metamorfosi, a 14 anni, racconto che ho letto altre 4 volte, poi tutti i racconti, il Castello, il Processo (uno dei più bei libri che abbia mai letto), America (questo però l'ho letto lo scorso anno), "Conversazioni con Kafka, di Janouch, "Quaderni in ottavo (stupendo), "Gli aforismi di Zurau, che ho impiegato anni a trovare. Poi devo ancora leggere "Frammenti e scritti vari" e , poi ho preso "Un altro scrivere - lettere 1904/1924", un carteggio con Max Brod. Avrei da leggere anche "Lettere a Milena" però, francamente, non mi entusiasma. E poi, naturalmente, i Diari, ho l'edizione Classici Mondadori del 1977, curato da Ervino Pocar con una bella introduzione di Remo Cantoni, l'ho letto solo a stralci. Volevo invece, intanto che ero qui, permettermi di suggerire altri testi. Uno, o meglio, sono tre volumi di circa 700 pagine, è la monumentale biografia di Kafka scritta da Reiner Stach (di cui ho già il precedente "Questo è Kafka?", della edizione Princeton. E' in inglese, mi sembra che ora sia uscita anche l'edizione in italiano ma costa quasi il doppio di quella in inglese. Io sto leggendo il primo volume, intitolato "The first years", sono a pagina 130: a me piace, l'inglese non è difficile, a parte qualche termine tecnico, poi ci sono anche delle foto della famiglia, della sua casa, dei viaggi che ha fatto ecc. La seconda cose invece, non è scritta da Kafka ma è una cosa che mi ha molto colpito. Jordi Sierra I Fabra, ha scritto un libretto, circa 100 pagine, intitolato "Kafka e la bambola viaggiatrice", dove riprende un episodio, realmente avvenuto, riportato dalla ultima compagna di Kafka, Dora Dymant, che vide protagonista Kafka, un anno prima di morire nel sanatorio Kierling, vicino a Vienna, nel 1924, a 41 anni. Kafka, vide in un giardino pubblico, una bambina che piangeva sconsolata, quindi le si avvicinò e le chiese perché piangesse. La bimba rispose che aveva perso la sua bambola. Kafka disse allora alla bambina di non essere triste, perché la sua bambola aveva deciso di mettersi in viaggio e aveva affidato a lui, che era il postino della bambole, delle lettere da ognuno dei posti in cui era andata. Promise quindi alla bimba di fargliele avere. Così, raccontò la Dymant, Kafka ogni sera si chiudeva nella sua stanza e scriveva una lettera per la bimba, che poi il giorno dopo consegnava alla bimba stessa. La quale, si consolò così della perdita della bambola. La cosa andò avanti per 3 settimane. La Dymont non seppe dire perché Kafka avesse deciso di scrivere per la bimba, né si sono mai più trovate le lettere (la Dymont venne poi deportata in Germania e probabilmente il tutto si perse negli anni), né si riuscì a ritrovare la bambina da adulta. I Fabra, scrisse quindi queste lettere di suo pugno, inventando ovviamente tutto. E' molto carino come libro e si legge agilmente. Sinceramente, penso che solo un uomo con la sensibilità di Kafka avrebbe potuto fare una cosa del genere...Volevo concludere con il finale della introduzione di Remo Cantoni a "I diari": Kafka ha percorso e descritto l'inferno che era in lui ed era anche in noi (...) Egli prepara o lascia sperare, la possibilità del rimedio. L'uomo Franz Kafka non ci dice quale sia questo rimedio e suscita il sospetto che rimedio vero e definitivo non vi sia. Invano cercheremmo una terapia ove è presente soprattutto una diagnosi. Ma la diagnosi, per quanto amara, è sempre preferibile al rifiuto di riconoscere il nostro male". PS: con me non ha mai funzionato per cuccare: l'ultima volta che ho detto a due ragazze che Kafka è il mio autore preferito, una si è girata dall'altra parte, l'altra mi ha detto che se c'era un autore che le faceva schifo era Franz Kafka e non capiva come potesse piacere. Le mie già labili possibilità, sono svanite in un amen......quando ero giovane, anni '80, andava di moda un libro che si intitolava "Sposerò Simon Le Bon", il frontman dei Duran Duran: forse avrei dovuto citare quello....Ciao, grazie

  • @nathanhwolf

    @nathanhwolf

    8 күн бұрын

    Grazie mille per averci seguito e per tutti i consigli!

  • @dariod1618
    @dariod16187 күн бұрын

    Gran puntata, con Azzurra si costituisce un triumvirato onnipotente supremo assoluto. Le amicizie in letteratura sono importanti: non solo Kafka-Brod ma anche Svevo-Joyce-Montale. Senza di loro non avremmo i libri né di Kafka né di Svevo. Magari se Kafka fosse andato a Trieste, oltre ad ottenere maggiore fiducia per la creazione delle sue opere, avrebbe potuto godere della fama conquistata solo a posteriori

  • @chillboy5425
    @chillboy54258 күн бұрын

    Appuntamento imperdibile

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