Nennolina: Il dolore è come la stoffa più è forte e più ha valore ᴴᴰ

Dichiarata venerabile da Papa Benedetto XVI nel 2007, la sua causa di beatificazione potrebbe volgere a buon fine. Durante la sua breve vita, scrisse circa 162 lettere al Creatore: erano missive intense e ricche di amore. "Caro Gesù, tu che hai sofferto tanto sulla croce, io voglio fare tanti fioretti e voglio restare sempre sul Calvario vicino a Te e alla Tua Mammina". Così scriveva la piccola Antonietta Meo, detta Nennolina, in una delle sue numerose lettere scritte nella sua breve vita prima che un osteosarcoma la portasse via a soli sei anni e mezzo, il 3 luglio 1937. Nata a Roma il 15 dicembre 1930, era una bambina piena di vita, curiosa, allegra, e cresciuta in una famiglia di sani principi. Un giorno nel giardino dell'asilo sbatté il ginocchio su un sasso. I medici capirono troppo tardi che si trattava di un osteosarcoma e purtroppo si dovette procedere con l'amputazione della gamba. Nonostante i forti dolori, Nennolina non si lamentava mai, al contrario, intensificava il suo colloquio intimo e silenzioso con Gesù, la Madonna, Dio, lo Spirito Santo e anche con Santa Teresina del Bambin Gesù, scrivendo 162 letterine. La piccola scriveva missive intense al Creatore, incredibili se si pensa all'età che aveva. Ogni sera riponeva le letterine sotto il crocefisso con ai piedi Gesù Bambino. "Cara Madonnina, tu sei tanto buona, prendi il mio cuore e portalo a Gesù". Mentre nell'ultima lettera dettata alla madre accanto al suo letto diceva: "Caro Gesù, di' alla Madonnina che l'amo tanto e voglio starle vicina". In quella redatta quando fece la Comunione, anticipata a causa delle sue condizioni di salute, si legge: "Caro Gesù eucarestia, sono tanto, proprio tanto contenta che tu sei venuto nel mio cuore. Non partire più dal mio cuore resta sempre con me". Tra i suoi scritti che firmava con "Antonietta e Gesù" o "Antonietta di Gesù", spuntano pure frasi del tipo: "O Gesù amoroso dammi anime, dammene tante, te lo chiedo perché tu le faccia diventare buone e possano venire con te in Paradiso". Nennolina la mattina del 3 luglio 1937 mentre il padre le stava per dare un bacio sussurrò : " Gesù, Maria, mamma, papà". Poi fissò lo sguardo davanti a sé, sorrise felice ed emanò un ultimo lungo respiro. Sappiamo che durante le medicazioni la bambina voleva dire alla mamma con il sorriso: "Oggi vado a fare la missionaria in Africa". Altre volte: " Quando soffro, io penso subito a Gesù e allora non soffro più!" "La sua esistenza", ha affermato Papa Benedetto XVI "così semplice e al tempo stesso così importante, dimostra che la santità è per tutte le età: per i bambini e per i giovani, per gli adulti e per gli anziani. Nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, si possono ammirare sulla tomba non solo richieste di aiuto, ma anche ringraziamenti per le grazie ricevute. Dona ad ognuno di noi il tuo grande coraggio e la tua grande fede in Dio. Nennolina prega per tutti noi! (Antonietta Meo, detta Nennolina 15 dicembre 1930-3 luglio 1937).
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Пікірлер: 5

  • @Regina_della_Pace_tv
    @Regina_della_Pace_tv6 жыл бұрын

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  • @marialuciani7416
    @marialuciani74163 жыл бұрын

    Entrai per la prima volta nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme sei anni fa più o meno. Avevo 17 anni, 23 anni ora. Compiuti oggi. E pensare che a Roma ci sono nata, ci abito. E quante volte sono passata lì nei pressi della basilica senza mai entrarci. Ci ero entrata e per curiosità andai nella cappella dove ora riposa Antonietta. Ogni volta che sento la sua storia mi commuove e allo stesso tempo mi riempie di una forza immensa. Mi sono subito affezionata sia ad Antonietta che alla sua storia. Ci penso sempre. Da quel momento mi è entrata nel cuore.

  • @manuelruggiero8816
    @manuelruggiero88164 жыл бұрын

    Tempo fa entrai per caso nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme e ho scoperto l'esistenza di questa bambina e della sua storia. Da allora penso spesso a questa bambina, alla sua grande forza..