1:06:28 mettere dei paletti può essere sensato dal punto di vista politico, ma impastoiare uno strumento in questo modo non è funzionale e sopratutto non consente una piena evoluzione dei programmi. Ritornando all'esempio degli scacchi, privarsi di uno strumento libero potrebbe essere come rinunciare a tutte quelle mosse che i giocatori umani non hanno mai visto o usato, quindi rinunciare a tutto il valore migliore ottenibile da questi strumenti. Probabilmente sarebbe meglio se la politica si concentrasse sul trovare alternative sociali per dare uno scopo diverso alle persone, e magari su un sistema formativo che punti più sull'insegnamento del modo corretto di utilizzare questi strumenti, invece che rimanere quasi completamente nozionistico come quello odierno. È ovvio che quando sarà disponibile un traduttore affidabile al 100% con tutti i dialetti del mondo, lo studio delle lingue sarà superfluo, così come probabilmente altre discipline, ma la capacità di esprimere concetti con precisione, di utilizzare grammatica e sintassi corretta, sarà decisamente più rilevante al fine di poter esprimere il 100% del potenziale umano. Sarà una inevitabile evoluzione del sistema formativo e della società, ma nascondersi dietro a un dito e privare di queste opportunità l'umanità intera, solo per difendere la rilevanza e il potere economico di determinate classi sociali, a questo punto rischia di essere troppo dannoso. Poi bisognerà vedere se veramente si arriverà a quel punto così gradualmente come ritengono gli esperti, o se invece qualche scoperta darà una accelerata improvvisa, perché nel secondo caso il rischio è proprio un rigetto totale della società nei confronti di questi strumenti, e la loro distruzione o abbandono (cosa che riterrei uno spreco clamoroso, ma se ne può discutere). In ogni caso è stato un intervento molto interessante e spero che il dibattito sia sempre più di alto livello.