La notte del Getsemani - Incontro con Massimo Recalcati - 25-03-2024
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Secondo il racconto dei Vangeli, Gesú, dopo l'Ultima Cena, si ritira nei pressi di un piccolo campo poco fuori Gerusalemme: è il Getsemani, l'orto degli ulivi. Alla testa di un gruppo di uomini armati, arriva Giuda che indica - baciandolo - Gesú ai soldati.
Questo bacio è divenuto il simbolo dell'esperienza straziante del tradimento e dell'abbandono.
Ma anche i suoi discepoli e Pietro stesso, il piú fedele tra loro, tradiscono il Maestro lasciandolo solo. Nella notte del Getsemani non c'è Dio, ma solo l'uomo. La notte del Getsemani è la notte dell'uomo.
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La notte del Getsemani è l'ora in cui Gesù (Dio) apre all'angoscia della condizione umana il passaggio verso la luce dell'eternità. Perciò NON è solo la notte dell'uomo, ma è piuttosto la notte umana in cui DIO STESSO VIENE A SALVARCI da ogni angoscia, abbandono, tradimento, paura: PRENDENDO IL NOSTRO POSTO... e vincendo per noi perfino la morte! Gesù sa quanto sta per accadere: accetta la sua sofferenza e la sua morte come adempimento della profezia del Servo sofferente di Isaia in cui si identifica. La sua obbedienza verso il Padre (fino alla morte in croce) lo porta ad abbracciare quello che noi cerchiamo di fuggire con ansia e paura, a superare ogni angoscia per Amore. Quel calice amaro, il suo calvario e la sua morte, sono l'ultimo atto della sua missione salvifica: "C'è un battesimo che devo ricevere e come sono angosciato finché non sia compiuto!" ( Lc 12,, 49-50). La sua morte è un dono del Padre per tutti noi, e da parte di Gesù un atto di totale abbandono fiducioso verso il Padre che insegna anche a noi. Nonostante l'angoscia che prova in quanto VERO UOMO, in quanto VERO DIO Gesù è consapevole che il suo è un sacrificio d'Amore per noi, necessario per strappare l'umanità alle potenze del male, che cercheranno in ogni modo di impedire la sua opera di Redenzione, scatenandogli contro ogni crudeltà. Il calice del Getsemani traboccava di oscurità, eppure fu bevuto da Gesù con un atto di Amore, Fede e Speranza, perché Lui sapeva che quella sofferenza e la sua morte che stava per compiersi non sarebbero state una fine, ma l'inizio di un'era nuova: aperta all'eternità anche per noi dalla sua Resurrezione. Perciò Gesù Cristo ha accettato la tremenda solitudine di quella notte: proprio in un'ottica di riunione futura di tutte le genti nel suo nome, "per unire i figli di Dio dispersi" (Gv 11,52). Da quel momento, chi patisca strazio e solitudine non è più solo, ma può appellarsi a Lui e ricevere la consolazione dello Spirito Santo, sentirsi unito nella prova al Padre attraverso il Figlio. " Viene il momento - anzi è già venuto - che sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo. Ma io NON SONO SOLO, perché il Padre è con me. Vi ho detto tutto questo perché troviate in me la pace. Nel mondo avrete dolori; coraggio, però! IO HO VINTO IL MONDO'." (Gv 16, 31-33).
.. tutto come sempre molto profondo ed illuminante. L'unica osservazione che vorrei fare è, che non credo che Gesù nella prima preghiera appartato e angosciato nell'orto del getsemani, con la sua richiesta, volesse sperare di restare attaccato alla vita.. espressa come un 'ne voglio ancora (di questa vita)'.. personalmente ho sempre inteso quel momento come una forte angoscia per il tipo di morte violenta che Gesù sapeva di dover passare (il Calice)... raccogliendo ed espiando, solo in questo modo, tutti i peccati dell'uomo sin dall'inizio dei tempi. Nessuna sorpresa che Cristo, in quanto anche vero uomo, sentisse una profonda angoscia per quella fine che era nei progetti divini, con la terribile crocifissione e flagellazione.. Quanti uomini Santi e beati..sapendo quale vita migliore e piena di amore infinito ci sia dopo la morte, non hanno avuto mai timore di lasciare questa vita. A maggior ragione Gesù, il figlio di Dio... Santa Pasqua di Resurrezione a tutti.
@odranoel4783
3 ай бұрын
Il commento di Recalcati ricalca il pensiero profondo sull’amore di Jacques Lacan . Per Lacan la parola più profonda dell’amore è “ancora”. Recalcati è un fervente Lacaniano.
@marinasalvi6622
3 ай бұрын
Non mi ha emozionato. L' umanità di Gesù non può essere uguale alla nostra umanità perché Lui non ha conosciuto il peccato e inoltre Gesù e Dio sono la stessa persona non c'è contraddizione tra loro.
Stupendo, coinvolgente profondo e vero ,grazie
Un incontro illuminante, come sempre sa far emergere aspetti che da soli non avremmo scoperto. Grazie ancora professore, per questa serata straordinaria. È stato un onore conoscerla.
Che profondità!!!che riflessioni straordinarie!!! mi ha riempito il cuore....grazie❤
Buon Giorno... Fantastico... Bravo.
Grazie. Bella riflessione, intensa, coinvolgente
Incontro molto coinvolgete grazie al prof Massimo Recalcati❤❤❤
Grazie di esistere. Dio la benedica sempre 🙏❤️
Grazie immensamente❤
Splendido discorso, da mettere in pratica. Grazie infinitamente!
Come non condividere quelle paure ,ma con Lui anche una luce di speranza ❤
Semplicemente Grazie per l'illuminante riflessione!!!
Rendere la vita viva che da frutto❤ grazie
Una lectio intensa e commovente. La mia gratitudine ❤ Felice Pasqua
Hermoso testimonio de fe del Prof Recalcati. ❤
Hai autorevolezza nel parlare. È arricchente, è piacevolissimo. È vero.
Illuminante!!!!
Incontro intelligente e rispettoso tra fede e psicanalisi. Grazie.
Splendido, grazie di cuore. Vorrei capire meglio il rapporto vita/logos,quando Gesù supplica il Padre di non lasciarlo morire....
@annagraziaromagnoli4792
4 ай бұрын
Mi perdoni... io credo che lo psicanalista giustamente mette l'accento sulla vita ... la vita umana che pure amava davvero Gesu'esssendo egli interamente uomo ma non mi convince il logos/vita nel senso in cui ha argomentato riferendolo al Criisto.Credo che Gesu'lottava si' per la paura della morte ma in modo piu profonfo cosi'come ogni uomo rifugge il pensiero della morte specie se sa essere imminente. .E maggiormente ancora penso che il Cristo vedeva davanti a sé la grande sofferenza e l'immenso dolore da attraversare.Un passaggio tremendo ma ahimè per lui inevitabile solobLui/uomo poteva e cioe'di superare se stesso nella sua divinita' attraverso il dono.supremo di se".
Ho pianto. Che altro dire?
❤❤❤❤❤❤❤❤❤
Caro amico, ascolto sempre i suoi pensieri anche di notte,ha superato. Se stesso è stato bello.amo tanto Gesù, grazie con tutto il cuore.
prof Recalcati, davvero meravigliosa la sua meditazione 🙏🏻🌹 E’ vero…. 19:29
Ho ascoltato solo ora. Illuminante ma in quale parrocchia?
Ottimo se parla come Papa Francesco. Evitate commenti ridicoli e privi di fondamento.
Massimo Recalcati non è proprio la persona più idonea per disquisire su certi temi, parla come Bergoglio.
Pietro non è affatto ambiguo.
@annagraziaromagnoli4792
4 ай бұрын
No non lo e' alcuni passaggi dei vangeli dono stati forzati al confronto con la psicanalisi.Diciamo pure falsati