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LA CASERMA TESTA FOCHI

Nel 1886 fu realizzata la prima caserma per alpini in quell'area di Aosta utilizzata da piazza d'armi che veniva chiamata "Plot". Quello del 1896 fu il primo impegno in guerra, che i valdostani sostennero in Etiopia. L'impegno si ripeté nel 1911 quando 110 alpini partirono con il Btg. Ivrea alla volta della Libia. Poi fu la volta del primo conflitto mondiale, 1557 furono i caduti valdostani, la maggior parte dei quali addestrati ed equipaggiati in quella caserma del "Plot". Alla fine della Grande Guerra quella caserma fu intitolata alla Med. d'Oro Aldo Beltricco; primo caduto in ordine di tempo di quel gruppo di valorosi del Btg. Aosta a cui furono dedicate le altre caserme costruite in questa zona della città negli anni '30, durante il Fascismo, le Med. d'Oro Ferdinando Urli, Vincenzo Zerboglio e Carlo Giordana. Un complesso militare delimitato dalle vie, ancora oggi dedicate ai monti sui quali gli Alpini Valdostani si distinsero al punto di essere insigniti, unici fra i battaglioni alpini, del massimo riconoscimento; la Med. d'Oro al V.M. Nel 1935, fu inaugurato l'intero complesso intitolandolo al col. Ernesto Testa Fochi. La scelta di dedicare la caserma a Testa Fochi non fu casuale. Decorato di Med. d'Argento al V. M., Testa Fochi fu ed è tuttora considerato il "padre spirituale" del Btg. Aosta; il suo essere presente e a fianco dei suoi alpini nei momenti più pericolosi e drammatici e poi essergli ancora a fianco nei momenti delle cantate e della condivisione delle nostalgie e delle gioie parlando con tutti, ne ha fatto quel mito che all'indomani della sua morte accidentale, venisse ricordato come un buon padre che si prendeva cura dei suoi figli. Durante gli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale, Aosta fu il centro nel quale furono addestrati non solo gli alpini ma, all'indomani della costituzione della Scuola Centrale di Alpinismo nel 1934, gli alpieri e gli sciatori. Durante il secondo conflitto, dalla Testa Fochi partirono gli alpini dell'Aosta, prima alla volta del P. S. Bernardo poi verso la Iugoslavia nel Montenegro e ancora dalla Testa Fochi nel dicembre 1940 nacque quel Btg. Sciatori M. Cervino che per il suo valore in Grecia nel 1941 e poi in Russia nel 1942 si meritò la Med. d'Oro al V. M. Dopo l'armistizio dell'otto settembre 1943 e lo sbandamento dell'Esercito, la caserma fu abbandonata. Il 4° Alpini venne ricostituito dal novembre '43 al giugno '44, poi per alcuni mesi la Testa Fochi divenne sede del 7° Comando Provinciale. La caserma tornò ad operare ufficialmente come sede di alpini il 2 settembre 1946. Oggi, quello che si prevede nel futuro della caserma, è la sua ristrutturazione e riconversione in Polo Universitario. A ricordare il passato militare alpino della zona, agli studenti e ai cittadini, rimarrà il Monumento ai Caduti eretto nel 1934 in mezzo alla ex piazza d'armi, il Sacrario del Btg. Aosta e del IV° Alpini e forse ancora il nome di Testa Fochi all'intero campus universitario.
Nel video il servizio della TGR della Valle d'Aosta realizzato dalla giornalista Pilar Ottoz.

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  • @IGF55
    @IGF5510 жыл бұрын

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    @IGF55

    9 жыл бұрын

    Nel 1886 fu realizzata la prima caserma per alpini in quell'area di Aosta utilizzata da piazza d'armi che veniva chiamata "Plot". Quello del 1896 fu il primo impegno in guerra, che i valdostani sostennero in Etiopia. L'impegno si ripeté nel 1911 quando 110 alpini partirono con il Btg. Ivrea alla volta della Libia. Poi fu la volta del primo conflitto mondiale, 1557 furono i caduti valdostani, la maggior parte dei quali addestrati ed equipaggiati in quella caserma del "Plot". Alla fine della Grande Guerra quella caserma fu intitolata alla Med. d'Oro Aldo Beltricco; primo caduto in ordine di tempo di quel gruppo di valorosi del Btg. Aosta a cui furono dedicate le altre caserme costruite in questa zona della città negli anni '30, durante il Fascismo, le Med. d'Oro Ferdinando Urli, Vincenzo Zerboglio e Carlo Giordana. Un complesso militare delimitato dalle vie, ancora oggi dedicate ai monti sui quali gli Alpini Valdostani si distinsero al punto di essere insigniti, unici fra i battaglioni alpini, del massimo riconoscimento; la Med. d'Oro al V.M. Nel 1935, fu inaugurato l'intero complesso intitolandolo al col. Ernesto Testa Fochi. La scelta di dedicare la caserma a Testa Fochi non fu casuale. Decorato di Med. d'Argento al V. M., Testa Fochi fu ed è tuttora considerato il "padre spirituale" del Btg. Aosta; il suo essere presente e a fianco dei suoi alpini nei momenti più pericolosi e drammatici e poi essergli ancora a fianco nei momenti delle cantate e della condivisione delle nostalgie e delle gioie parlando con tutti, ne ha fatto quel mito che all'indomani della sua morte accidentale, venisse ricordato come un buon padre che si prendeva cura dei suoi figli. Durante gli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale, Aosta fu il centro nel quale furono addestrati non solo gli alpini ma, all'indomani della costituzione della Scuola Centrale di Alpinismo nel 1934, gli alpieri e gli sciatori. Durante il secondo conflitto, dalla Testa Fochi partirono gli alpini dell'Aosta, prima alla volta del P. S. Bernardo poi verso la Iugoslavia nel Montenegro e ancora dalla Testa Fochi nel dicembre 1940 nacque quel Btg. Sciatori M. Cervino che per il suo valore in Grecia nel 1941 e poi in Russia nel 1942 si meritò la Med. d'Oro al V. M. Dopo l'armistizio dell'otto settembre 1943 e lo sbandamento dell'Esercito, la caserma fu abbandonata. Il 4° Alpini venne ricostituito dal novembre '43 al giugno '44, poi per alcuni mesi la Testa Fochi divenne sede del 7° Comando Provinciale. La caserma tornò ad operare ufficialmente come sede di alpini il 2 settembre 1946. Oggi, quello che si prevede nel futuro della caserma, è la sua ristrutturazione e riconversione in Polo Universitario. A ricordare il passato militare alpino della zona, agli studenti e ai cittadini, rimarrà il Monumento ai Caduti eretto nel 1934 in mezzo alla ex piazza d'armi, il Sacrario del Btg. Aosta e del IV° Alpini e forse ancora il nome di Testa Fochi all'intero campus universitario. Nel video il servizio della TGR della Valle d'Aosta realizzato dalla giornalista Pilar Ottoz.