L'ombra e la dipendenza affettiva

Пікірлер: 37

  • @federicacolella8242
    @federicacolella82423 жыл бұрын

    Più la ascolto negli anni, più la trovo immenso. Grazie

  • @fabiomura8203
    @fabiomura82033 жыл бұрын

    Ascolto quest uomo per la prima volta,linguaggio semplice ,per tti,equilibrato! Concetti molto profondi spiegati con naturalezza Molto interessante Grazie

  • @pasqualetoto7026
    @pasqualetoto70263 жыл бұрын

    La dipendenza affettiva non è altro che acqua stagnante, perché i pensieri sono generati dall'acqua, se si riesce a far defluire l'acqua spariscono sia i pensieri negativi sia la dipendenza affettiva, come anche qualsiasi dipendenza tossica,complimenti per l'ottima esposizione!!

  • @claudiafabris1603
    @claudiafabris1603 Жыл бұрын

    Ottimo punto di vista, ottima spiegazione. Grazie dottor Colaianni

  • @davideciampini6818
    @davideciampini68183 жыл бұрын

    Complimenti, bellissimo video

  • @altera.W
    @altera.W3 жыл бұрын

    Finché c'è vita, dicevano anticamente, c'è speranza. Ma noi non puntiamo a vivere. Puntiamo a eliminare la sofferenza. E quindi ci giriamo verso la sofferenza e questo girarsi verso la sofferenza, gira tutta la nostra nave e il nostro porto sarà proprio la sofferenza. Incredibile.

  • @emmamontesanto8934
    @emmamontesanto8934Ай бұрын

    Perché alcune persone ricadono quasi sempre nello stesso errore ovvero perché l'errore viene ripetuto anche sapendo le dolorose conseguenze. Ti ammiro molto professore Colaianni e ti ringrazio perché ci sei.

  • @RandyTheStalker
    @RandyTheStalker3 жыл бұрын

    Grazie mille Dottore

  • @tizfri5788
    @tizfri57887 жыл бұрын

    Il dipendente non lascia quella situazione perché sa che potrebbe ricaderci, anzi ne è certo, non incerto! Allora mi viene da dire che la soluzione alla dipendenza non è avere il coraggio di lasciare il partner o l'oggetto che crea dipendenza, ma cercare un cambiamento di prospettiva all'interno di quella relazione. Il dipendente, in base alla mia esperienza, tende a sentirsi visibile e amabile solo se esiste l'altro. Questo è il problema di base se lui o lei non ci sono più io smetto di esistere. Pertanto il compito del terapeuta è rendere consapevole il paziente della propria visibilità...

  • @marcopasi8609
    @marcopasi86095 жыл бұрын

    Bel Video, da rivedere più volte.

  • @midclock
    @midclock6 жыл бұрын

    Complimenti, una descrizione molto bella, e illuminante

  • @ymorimac
    @ymorimac Жыл бұрын

    Fino a quando non accettiamo il fatto che non possiamo eliminare l'incertezza e tutti coloro che sono con un piede nell'ombra e un piede nella luce e rimangono lì a soffrire come in un inferno perpetuo. Temendo di cadere nell'ombra, nel baratro. Bhè tutte queste persone cercano disperatamente di fronte all'incertezza del futuro una via, un mezzo, un veicolo sicuro e garantito soprattutto che gli consente di attraversa l'ignoto per arrivare ad un risultato certo. Se a queste persone gli si potesse garantire come gli antichi facevano con gli oracoli, che quello che stai facendo ti porta sicuramente ad un risultato positivo, bene queste persone escono da questa trappola. E dentro di loro non si scatena più un inferno e non temeranno più di essere risucchiati nel buco nero di ciò che non vogliono. Vedete più è stata dolorosa l'esperienza passata in questo caso, più è stata forte la sofferenza più è forte la motivazione di andare nella cosa opposta. Ma di fronte all'incertezza del futuro diventa fortissimo il desiderio di trovare un mezzo sicuro. Perché questa benedetta ombra che potrebbe essere un vento fortissimo, una motivazione fortissima, un sostegno fortissimo al successo, stranamente ci fa talmente timore che andiamo cercando stranamente qualcosa di certo su un campo incerto. E l'ignoto futuro diventa terribilmente minaccioso. Questo è il pozzo dove si scatenano le nostre emozioni. Dove si trovano tutti gli effetti collaterali di tutte le diagnosi della bibbia edita dall'OMS., dove ci sono descrizioni perfette di comportamenti vari, diagnosi, contro diagnosi. Ma non viene detto qual'è la causa di tutte quelle fotografie. La causa sta in questo punto. In questo stare con un piede all'ombra e un piede al sole, alla luce. Nella ricerca affannosa di una via sicura che mi faccia andare nella luce e non mi faccia risucchiare dall'ombra. Si rimane affettivamente dipendenti da un uomo, da una donna per il timore. E il timore da cosa nasce? Dall'incertezza. Questa persona l'ho vista come il mio salvatore, come il mio sole che poteva redimermi, ri-illuminarmi, ridarmi fiducia compensare la sofferenza che ho avuto da bambino, compensare la sofferenza d'amore che ho avuto in precedenza ma il dolore della sofferenza precedente mi terrorizza. E vorrei giustamente se la scelta che ho fatto, la persona che ho scelto. La donna si è presentata come un sole, come una soluzione che poteva togliermi tutta la mia sofferenza e ricompensarmi addirittura della mia sofferenza. L'incertezza del futuro diventa terribilmente minacciosa. Perché non mi da nessuna garanzia che io conserverò quella donna, quell'uomo in modo da dimenticarmi e da metterci una pietra tombale sopra alla sofferenza precedente. Eppure sarebbe facile se noi partissimo dal fatto che dato che siamo sopravvissuti alla precedente sofferenza è come dire siamo in qualche modo vaccinati. Quindi male che ci vada noi ci proviamo a scappare e male che ci vada potremmo ricadere nella stessa sofferenza di prima. Non saremmo nemmeno delusi perché l'abbiamo già sperimentata. Siamo già vaccinati. Chi dovrebbe temere di più? Chi non ha avuto nessuna delusione e sofferenza. E si lancia in una avventura verso l'ignoto senza sapere dove può andare a sbattere. Nel caso in cui perde la persona amata, perde il suo sole e rischia di essere risucchiato in un buco nero e la sua sofferenza, la sua delusione potrebbe essere terribile. Anche perché non è nemmeno esperto, non è nemmeno vaccinato. Rischia di essere totalmente risucchiato. Oggettivamente chi rischia di più e chi dovrebbe temere di più è colui che nella vita non ha avuto delle grosse delusioni o sofferenze in questo campo. Ma la mia esperienza clinica mi dice il contrario e cioè chi teme di più è colui che ha avuto esperienza ma non ha visto questa esperienza come una forma di vaccinazione. Non ha visto questa esperienza come qualcosa che bene o male so come si va a parare, non vede questa esperienza come la vera molla verso la cosa opposta e non è nemmeno tanto temibile perché dato che soffro lo so ma sopravvivo. E la cosa importante nella vita è sopravvivere. E non essere risucchiati dal buco nero della vita. Anticamente dicevano "finché c'è vita, c'è speranza!". Ma noi non puntiamo a vivere, puntiamo ad eliminare la sofferenza. E quindi ci giriamo verso la sofferenza e questo girarsi fa girare tutta la nostra nave. E il nostro porto sarà proprio la sofferenza.

  • @skyjuke2006
    @skyjuke20068 жыл бұрын

    La via che conduce all'estinzione della sofferenza...ne ha parlato il Buddha...io ho incontrato pochi buddisti che hanno ridotto le vessazioni della vita...forse stanno accumulando meriti per le prossime incarnazioni, chi lo può dire...ma non si nota una gran serenità, in quelle persone... Intanto Colaianni consiglia di prendere la sofferenza e passarci attraverso. Da una parte può creare gli anticorpi...dall'altra, se non unita alla saggezza, fa prendere delle belle musate epocali...Ansia da insoddisfazione vs Palate in faccia da epicurei...This is the problem. Davanti al Doppio Stimolo (che tu rispondi o no ti prendi una bastonata dal Maestro Zen che è la Vita), ci vuole Un Bel Sorriso, come consiglia il monaco e psicoanalista Mirko Fryba...

  • @ljubov66
    @ljubov665 жыл бұрын

    Mai sentita fino d'ora il concetto chiave così profondo che coglie proprio nel midollo la questione!!!!

  • @ymorimac
    @ymorimac Жыл бұрын

    Dopo che abbiamo chiarito che tutti i nostri mali, i nostri affanni emotivi dipendono dai nostri pensieri. Voglio entrare in un argomento che oggi come oggi sembra diventato di moda. E la chiamano dipendenza affettiva. Io la voglio accostare a qualche altra cosa che è antica quanto l'uomo. Anticamente tenevano conto di un fatto molto particolare soprattutto gli egiziani che la chiamavano l'ombra. Quindi la vorrei accostare questa dipendenza affettiva a questa nozione di ombra. L'ombra è praticamente tutto ciò che non ci sta bene, tutto ciò che non ci piace, tutto ciò che non vogliamo, tutto ciò che noi vogliamo evitare. E' facilissimo per la nostra mente fare un'operazione di valutazione. In fondo noi abbiamo una grande capacità a valutare e a confrontare. Anzi è quasi ovvio non c'è bisogno di argomentare eccessivamente questa nostra facoltà. In qualsiasi momento anche in questo posso benissimo valutare se questo aggeggio che ho davanti fa al caso mio o se può darmi qualche fastidio. E tutto questo dipende da quello che voglio, desidero e da qual'è il mio senso di equilibrio. Qual'è quello che per me può essere giusto o sbagliato. Per cui ci mettiamo un decimo di secondo per stabilire se una cosa è buona o cattiva. Dopo che abbiamo stabilito che è buona e cattiva cercheremo sicuramente ciò che è buono e cerchiamo di evitare ciò che è cattivo. Ciò che è cattivo è la nostra ombra. Da cui regolarmente fuggiamo. Da cui andiamo via e cerchiamo di andare nella cosa opposta. Ma perché parliamo di ombra e non mi parli di bene di male o di squilibrio e di equilibrio? Impostazione duale o manichea della mente. Che mi porta a stabilire ciò che è bene e ciò che è male e a scegliere il bene. L'idea di ombra sta nel fatto che voglio sottolineare che la questione del bene e del male, dello squilibrio e dell'equilibrio è talmente radicata, è talmente presente dentro di noi che è quasi inevitabile. Che tutti i miei desideri nascono da ciò che non voglio. Ecco questo non volere qualcosa a cui non riesco a illuminare con la mia consapevolezza perché la mia attenzione è più su quello che desidero, che voglio, che voglio raggiungere. Non riesco ad illuminare che la radice di quello che voglio, che desidero dei miei progetti di vita, di quello che voglio diventare, sta in qualcosa di opposto. Sta nel rovescio della medaglia di cui non siamo totalmente consapevoli. Ecco questo io lo chiamo ombra. Questa ombra, questa parte di noi non illuminata perché la nostra attenzione è più su quello che vogliamo fare, raggiungere anziché su ciò che temiamo. Purtroppo ha una valenza negativa e positiva. Può avere un'enorme valenza positiva perché di fatto se tutto ciò che voglio, i miei progetti di vita hanno la radice in quest'ombra. Di fatto quest'ombra se usiamo l'esempio di una nave o di una barca a vela è quest'ombra il vento che gonfia le vele della mia barca e me la fa andare avanti. E io dovrei solo avere fermo in mano il timone e guidare la barca perché il motore sta proprio nell'ombra. Molti di noi puntano a raggiungere degli obiettivi e riescono nella vita grazie proprio a quest'ombra che ha gonfiato le loro vele. Ma quando noi quest'ombra, quand'è che non diventa il vento che gonfia le vele? Quando ci accorgiamo che la radice di ciò che desideriamo sta proprio in quest'ombra e ci voltiamo indietro per vederla quest'ombra perché temiamo di fronte all'incertezza del futuro di ricadere in ciò che non desideriamo e vogliamo scappare. Noi allora illumineremo l'ombra. E nell'illuminare l'ombra noi cascheremo in ciò che non vogliamo. Noi faremo ciò che non vogliamo, noi giriamo la nostra barca e la nostra vita andrà nel porto dell'ombra. Alla luce di quello che ho detto, guardiamo di esaminare la dipendenza affettiva. Quando molti di noi si ritrovano ad amare una persona, a volersi staccare da questa persona perché questa persona ad un certo punto viene valutata negativamente come deleteria per la propria vita, vuole allontanarsi in tutti i modi da questa persona e non riesce in nessun modo ad allontanarsi da questa persona. E quindi si sente dipendente da questa persona. Oppure ci sentiamo dipendenti da altre cose come da un gioco o da altro. Non lo vogliamo fare e stranamente ci rimaniamo appiccicati. Ogni suo desiderio ha le sue radici in ciò che non vogliamo. Ma quando ci giriamo, quando per una ragione o per un'altra andiamo proprio ad illuminare quello che non vogliamo l'attenzione va su quello che non vogliamo quasi alla ricerca di una motivazione ulteriore per riuscire a fare quello che vogliamo, la nave si gira e stranamente andiamo dritti nel porto dell'ombra. Cioè andiamo a procurarci quello che non vogliamo. Allora quell'uomo, quella donna sono deleteri per me. E sono deleteri perché rischiamo di ricrearmi una sofferenza da cui io volevo scappare in tutti i modi. Avevo scelto quelle persone per fare questa cosa, per scappare dalla mia ombra, per scappare da ciò che non volevo, gli scelgo e dopo un giorno o due comincio a temere che se non riesco a raggiungere quell'obiettivo, se quella persona non mi ama più, se perdo quella persona io ricasco in ciò che temo. Mi sono girato verso l'ombra, verso ciò che non voglio. E pur non riuscendo a staccarmi e ad andare altrove è come se stessi lì con un piede a destra e uno a sinistra. Un piede che va verso ciò che desidero e un piede che viene come attirato da un buco nero, da una massa potente che mi risucchia dentro ciò che temo. Cerco di andare con tutte le forze verso ciò che desidero ma temo terribilmente di andare verso ciò che temo. Vengo risucchiato verso ciò che temo e quindi stranamente succede che effettivamente oscillo tra il fatto di temere e scappare verso ciò che desidero e temere di perdere ciò che desidero, di non riuscire in quello che voglio che mi farebbe alla fin fine, mi darebbe la garanzia di scappare definitivamente dalla mia ombra. E mentre faccio questo mi giro e vengo risucchiato dall'altra parte. Quando sono risucchiato dall'altra parte io faccio di tutto per scappare di qua. E perché faccio di tutto? Perché temo talmente tanto di ricadere nel male, nella sofferenza da cui voglio scappare che preferisco stare fermo pur di non caderci dentro. Noi preferiamo di stare lì fermi a dibatterci con un piede qui e uno qua. Temiamo talmente di ricader dentro quel buco che preferiamo non fare nulla molte volte. Rimaniamo sospesi, non facciamo ne questo ne quest'altro. Siamo in una condizione di staticità, di difesa armata permanente. Riusciamo a non avere nemmeno molta ansia o molti disturbi emotivi ma non facciamo nulla. Eppure la soluzione sarebbe abbastanza semplice. Proprio perché nella mia vita ho incontrato qualcosa che mi ha provocato sofferenza e questa sofferenza come un ombra mi spinge e mi motiva ad andare nella cosa opposta, io dovrei essere in qualche modo avvantaggiato perché dato che la sofferenza l'ho incontrata e non sono morto e sono ancora vivo ho già fatto esperienza di questa sofferenza, quindi potrei tranquillamente occuparmi di quello che voglio e di quello che desidero. E lasciare che sia proprio questa sofferenza a spingere, ad essere il vento che gonfia le mie vele. Anziché temere di ricadere nella sofferenza stessa. Ma dov'è il punto? Perché facciamo quest'errore? Perché di fronte a noi c'è l'incertezza del futuro. Ed è questa minaccia che ci crea problemi e che ci spinge a girarci indietro e che rende terribilmente certa una caduta all'indietro.

  • @stefania5992
    @stefania59926 жыл бұрын

    Grazie e ancora grazie!

  • @barbarapat4881
    @barbarapat48815 жыл бұрын

    Sono oramai parecchi anni che la persona che riusciva a mandarmi in equilibrio mi ha lasciata ed è vero si sopravvive a qualsiasi dolore. Ma la qualità di questa vita ora è insipida. Scioccamente immagino un suo ritorno. Mi dico forse non lo amo perché per la sincronicità mi amerebbe. Mi dico allora mi tocca bere questo calice e vado alla montagna. Colaianni vero oltre al gatto rosso che mi è morto mi piglio un altro gatto e me lo son pure preso un altro gatto ma non ha riempito i miei occhi di quella luce che parte da dentro. Sì vero sono viva. Spero in un miracolo. Ed ora astenetevi dal farmi le morali inutili. Grazie

  • @filobrucc3541
    @filobrucc35416 жыл бұрын

    grazie sono emozionata per come lei sa trattare questi temi

  • @Claudia-jt7xc
    @Claudia-jt7xc7 жыл бұрын

    Lei è illuminante. Grazie!

  • @silvysary4132
    @silvysary41324 жыл бұрын

    Grazie !

  • @carmeladelfonso1938
    @carmeladelfonso19388 жыл бұрын

    complimenti siete unico

  • @filobrucc3541
    @filobrucc35416 жыл бұрын

    importante il concetto secondo il quale quando non si è portati a mirare a vivere ma a guardare la sofferenza .. da questa proprio perché la si continua o finché la si continua a guardare non ci si potrà liberare mai

  • @striref

    @striref

    5 жыл бұрын

    la sofferenza esiste e anche l'empatia e il desiderio di aiutare e farla diminuire e anche la sensibilità la disponibilità. certo imparare a difendersi

  • @striref

    @striref

    5 жыл бұрын

    Per me avete avuto culo e non avete sofferto abbastanza siete stati educati bene amati a sufficienza e co.

  • @striref
    @striref5 жыл бұрын

    Lei applica a tutto il letto di Procuste a tutto e tutti. È la sua teoria. Quindi chi si innamora di un violento dovrebbe amare di più e meglio? Scenda nel concreto viva quelle esperienze e poi vediamo

  • @spaccalinee
    @spaccalinee8 жыл бұрын

    torna con la legge d'attrazione. la miseria cade sui poveri e la ricchezza cade sui ricchi. è ovvio che chi l'ha avute tutte vinte non si mette a immaginare che gli possano andare storte da un certo punto in poi e quindi è avvantaggiato rispetto a chi è sfortunato.

  • @striref

    @striref

    5 жыл бұрын

    Che tristezza! Logicamente torna ahimè ma si può sempre fare qlcsa iniziando a immaginare

  • @birkos2
    @birkos25 жыл бұрын

    Non c'ho capito nulla

  • @ymorimac
    @ymorimac5 жыл бұрын

    Salve professore, ho bisogno di un aiuto. In passato avendo fatto l'ufficiale di Marina mi ero accorto della similitudine della nostra mente con la nave a vela. Ma fui subito ripreso dicendomi che noi dobbiamo essere come le navi da guerra. Con la spiegazione: Ora siamo evoluti e non più primitivi. Come potrei in modo efficace controbattere a questa presa di posizione? In fondo se ora si vincono le battaglie lo facciamo con navi di acciaio e non di legno. Quindi sembra avere una logica ma lei ci insegna che c'è a volte un trabocchetto. Anche se "ciò che è reale è razionale". Non so come uscirne...

  • @mattiasgriscia3502
    @mattiasgriscia35026 жыл бұрын

    il discorso e geniale, ma un po confuso nel fatto che non si capisce bene se questa ombra va guardata in tutte le sue sfarcettature o no. personalmente sto vivendo un momento depressivo perché la mia attensione guarda in tutti i minimi particolari l ombra. cortesemente le sarei grato se mi possa dare una spigazione personale

  • @CervantesReturns

    @CervantesReturns

    6 жыл бұрын

    credo che il "guardare a tutte le sfaccettature" sia dovuto alla paura di sbagliare scelta sul da farsi, quindi l'ombra non andrebbe guardata proprio in ottica di paura

  • @striref

    @striref

    5 жыл бұрын

    @@CervantesReturns quindi se qlcno ti picchia che fare? Se lo ami o sei dipendente. Non guardo l'ombra? Se nn la guardi solo ti illudi... Le ferite restano! I ricordi escono anche se vuoi il bene. Le chiacchiere, per quanto abili e logiche come quelle del prof, non hanno mai cambiato il mondo, non i casi più gravi lui e la sua ridicola teoria che azzera tutto e tutti, decenni di studi di migliaia di colleghi psicologi di medici di fisici di chimici... Lui e la sua unica verità totalizzante si riduce ad avere sempre ragione a prevalere forse a pontificare e a dire sei sfigato pauroso bamboccione non hai coraggio... E ridacchia e incassa... Questa è il suo lato ombra

  • @annasessa1216
    @annasessa12165 жыл бұрын

    L'importante è sopravvivere...

  • @gianniamato72
    @gianniamato725 жыл бұрын

    A questo punto scatta la dipendenza, che in realtà è solo l'altra faccia della dipendenza affettiva, da cui molte di queste vittime sono a loro volta affette. Ma di cosa si tratta? È una co-dipendenza: il "vampiro" ha bisogno della vittima per nutrirsi, deve portarla a fidarsi di lui per poterla ingannare e per poterle succhiare il sangue; d'altro canto, spesso è la vittima stessa che, affascinata dalla sensualità del "vampiro", gli offre il collo. Alla stessa maniera funzionano narcisisti e dipendenti affettivi. Quando l'ambiguità e "le cose che non tornano" cominciano a farsi strada agli occhi delle vittime, si scatena l'ira del narcisista. Questi si trasforma da attore innamorato a carnefice assassino di sentimenti con una velocità incredibile. Ma allo stesso tempo, riesce a confondere la vittima attraverso scuse, atti pubblici di (finta) sincerità, simulazione di malori, azioni volte ad attirare la pietà e le attenzioni dell'altra persona. La frase classica è: "non lo farò mai più". Ma il narcisista non impara, recita, e tutto quello che fa è volto ad ottenere qualcosa. Per cui, non è difficile capire come siano false tutte le sue scuse e i suoi "ho capito". Anzi, di solito si alza il tiro, e ad ogni litigio le offese, le violenze psicologiche e fisiche, diventano più forti. Addirittura, spesso, le relazioni vengono interrotte, lasciando le vittime completamente nell'oblio e nella confusione. Naturalmente, ogni volta ci sarà un ritorno, perché il "vampiro" ha bisogno della vittima, ma sarà sempre peggio e più doloroso, più difficile da sopportare, tanto che ogni volta sembrerà l'ultima, ma in realtà non lo sarà mai.

  • @vincenzocostone7433
    @vincenzocostone74334 жыл бұрын

    Ecco e venuto fuori n altro sbagiato creaturama ke dici se l hai sentito da me. Sono ipotesi campate.. I maledetti non possono fare niente di buono.

  • @shila3655
    @shila36554 жыл бұрын

    Ma cche diceeeeee?????!!!!

  • @vanessab7272

    @vanessab7272

    3 жыл бұрын

    🤣🤣