Una tecnica formidabile per riuscire a trascendere l'idea che abbiamo del mondo, è descritta attraverso la pratica del non-fare. "Fermare il mondo" è come definivano questo raggiungimento. A livello intellettuale possiamo comprendere come sia relativa la nostra misera descrizione, come sia talmente limitata da non poterla neppure definire "reale", piuttosto è una convenzione che abbiamo adottato per usufruire di un riferimento. Si dice che soltanto la prima volta si veda un qualche cosa, ad esempio una pianta, perché dalla seconda volta in poi, stiamo già "pensando" alla pianta. Il silenzio interiore è la soglia. E come tutto quanto, è il potere personale a determinare la possibilità di poter cogliere l'attimo, per riuscire a trascendere gli specchi deformanti che abbiamo dentro di noi, è necessario essere immersi in uno stadio percettivo nel quale il giudizio e il tempo non hanno lo spazio per potersi manifestare. Si è oltre questa frizione, si fluisce, non vi è né il tempo né lo spazio per giudicare ciò di cui si è testimoni. Non appena ci soffermiamo un istante a giudicare ciò che sta accadendo, puf! La bolla scompare. E siamo di nuovo noi stessi, a proiettare la nostra descrizione davanti all'infinito, come un muro che protegge una casa, e che diventa il mondo intero

i just enjoy the soundscape😄

Incredibile questa correlazione al principio della fisica quantistica.

Come diceva krishnamurti l'osservatore e la cosa osservata sono la stessa cosa

La realtà individuale che percepiamo è frutto del consenso generato dell'enorme massa umana. Don Juan sosteneva che la realtà fosse stabilita da perfetti sconosciuti che in qualche modo devono fungere' da catalizzatori. Sempre secondo lui ogni specie biologica (e non) ha la propria peculiare uniformità percettiva, data dalle specifiche proprie dell'allineamento al quale partecipa. È altrettanto probabile che l'ulteriore scrematura che sembra operare solo la nostra specie sia conseguenza del rapporto col suggeritore, che ci spinge costantemente a riflettere su noi stessi.... osservando il mondo con atteggiamento "scientifico" ci separiamo dalla percezione diretta fino a dimenticare persino che possa esistere una condizione del genere. Paradossalmente tutto questo, anche se ci porta dei vantaggi in termini di efficacia, finisce per allontanarci sempre più delle nostre potenzialità evolutive e questo non dovrebbe essere obbligatorio. Il nostro sistema altamente dettagliato tende alla specializzazione ossessiva e così facendo finiamo solo per diventare ingranaggi di un meccanismo. Ci perdiamo negli infiniti dettagli di un singolo argomento e smettiamo di essere consapevoli della rete che ci collega a tutto il resto. Diventiamo sempre più efficaci come specie ma sempre meno capaci di funzionare singolarmente. Siamo finiti davvero in un vincolo cieco e dovremmo fare ogni sforzo per uscirne. Noi non influenziamo la realtà attraverso l'osservazione, ma la rete di intento che la riveste e che abbiamo costruito attraverso il consenso. Se questa cosa fosse pilotata verso la crescita dell'individuo anzichè la sua mortificazione potremmo riprendere il nostro viaggio verso l'infinito ed evolvere anche come specie.

Inspiegabile intellettualmente...

bello approfondimento. credo mi sia arrivato anche qualcosa dal sottile

Berkeley scrive:"esse est percipi ", ovvero "esiste solo ciò che viene percepito"; egli con questa locuzione cerca di spiegare, detto in sintesi, l immaterialismo delle cose.. la traduzione è "essere è essere percepito "..chissà in realtà cosa volesse comunicarci??

Ciao Marco, gli aloni biancastri che si formano contemplando i bordi ( o poco sopra ) di oggetti o piante e montagne sono solo un effetto di poco conto o rappresenta l’inizio di un nuovo “vedere”?

Ciao Marco! Quando avviene questo si è nella conoscenza silenziosa, giusto?

@marcobaston9006

25 күн бұрын

Si, più esattamente è la porta di accesso. Cade la concentrazione su se stessi e siamo di nuovo vivi.

Buongiorno. Sarebbe il risultato reale di copiare l assetto di ciò che contrmpliamo fino ad esserlo e quindi conoscerlo, assumo. O no? Provo talvolta durante gli attacchi del suggeritore e a pressioni sociali a richiamare contemplazioni reiterate più volte. Se ci si può calare anche a distanza di tempo e spazio cercando quella anche minima oscillazione del punto di unione raggiunta ij precedenza, non è un fenomeno per cosi dire totalmente interno? O la volontà torna all effettiva esistenza dell oggetto, amche non esistesse più nel nostro tempo? Il mio timore spesso è cadere preda di suggestioni e acambiarle per progressi. Non tanto sul momemto, perché se succede la mente emerge e la pratica vacilla, ma soprattutto a posteriori. Saluti.

Peccato che l’audio sia terribile e si perdano un sacco di parole

È possibile diventare anche un'altra persona?

@danieleventuri88

25 күн бұрын

O sono costretto a vivere tutta la vita dentro la mia persona attuale

Troppo rumore di fondo, non si riesce proprio, peccato sembrava interessante

@intercorazzierequeerinale2667

24 күн бұрын

Usa un estensione per equalizzare

@cabras7706

22 күн бұрын

È in buon concerto di sottofondo , è facile ascoltare l'uno e l'altro