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Giro in moto nel Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise (Cerro al Volturno-Alfedena-Camosciara)

17/6/2024
Cerro al Volturno-Lago Castel San Vincenzo-Valle Fiorita-Pianoro Campitelli-Lago Montagna Spaccata-Alfedena-Camosciara-Opi-Forca d’acero-San Donato Val di Comino-Lago Selva
Il Parco Nazionale d’Abruzzo rientra, insieme al Parco Nazionale della Maiella e al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, tra i parchi nazionali presenti in Abruzzo famosi a livello internazionale per il loro patrimonio naturale. In particolare il Parco Nazionale d’Abruzzo riveste un ruolo attivo nella salvaguardia di alcune specie di animali selvatici come il lupo, il camoscio d’Abruzzo e l’orso bruno marsicano. Con la sua fondazione, avvenuta l’11 gennaio 1923, è considerato uno dei parchi più antichi d’Italia e con i suoi ambienti ricchi di vegetazione e di rara bellezza attira moltissimi visitatori in ogni stagione dell’anno. Sviluppato su un’area di circa 50.000 ettari nel cuore dell’Appennino centrale, il Parco in realtà si estende anche nelle regioni Lazio e Molise per un totale di 25 comuni. Nel 2017 le faggete vecchie più di 500 anni, che si trovano tra i comuni di Lecce nei Marsi, Opi, Pescasseroli e Villavallelonga, sono state riconosciute Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Il suo patrimonio naturale davvero spettacolare, la conformazione del territorio, il clima e i piccoli borghi che sono sorti in questa zona fanno sì che il Parco Nazionale d’Abruzzo sia una meta ideale in ogni stazione dell’anno. Qui, infatti, è possibile praticare diverse attività come l’escursionismo, l’equitazione, il cicloturismo, il birdwatching ma anche lo sci di fondo e lo sci alpino nelle diverse stazioni sciistiche.
Cerro al Volturno è un pittoresco comune montano nel cuore dell'Alta Valle del Volturno, con origini medievali legate all'Abbazia benedettina di San Vincenzo al Volturno. Fondato nell'anno Mille, il nome del borgo deriva dalla presenza di un albero secolare chiamato "quercus cerri".
Situato a 500 metri sul livello del mare, il territorio comunale presenta profili irregolari e aspri, circondato dal Rio dell’Omero e dalle montagne delle Mainarde, che lo rendono un'attrazione paesaggistica unica.
L'elemento distintivo di Cerro al Volturno è il maestoso Castello Pandone, che domina l'intero centro abitato e l'Alta Valle del Volturno. Costruito su una preesistente fortificazione longobarda, il castello si erge su una formazione rocciosa, con il nucleo principale dell'abitato sviluppato intorno ad esso, diviso in due borghi intorno alle chiese di Santa Maria Assunta e San Pietro Apostolo.
Alfedena (AQ)
Antico centro sannitico, il paese sorge annesso al Castello medievale del principe Caracciolo di Cellammare; ancora oggi si possono osservare le mura del Castello e la Torre Normanna a pianta ottagonale del X-XI secolo.
Importante tradizione è la lavorazione della pietra: selci, stipiti, scalette esterne, si possono osservare nelle stradine del paese. Per testimoniare l'importanza della figura del selciatore, nella Villa Comunale è stato realizzato il monumento al selciatore dallo scultore Sandro Pagliuchi.
La Villa Comunale fu definita Orto Botanico dall'Università di Napoli alla fine del XIX secolo, per la rilevante presenza di varietà botaniche.
L'acropoli con le sue antiche mura e la necropoli di origine sannitica; il borgo medievale con le sue porte; il castello di cui resta la torre ottagonale.
Conosciuto come paese dei Dottori, perché in passato vi era un elevato numero di laureati rispetto al numero di abitanti.
I selciatori e scalpellini alfedenesi hanno ornato le strade e piazze di Roma, tra cui piazza San Pietro.
La Camosciara è la parte più famosa e conosciuta del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: un maestoso anfiteatro naturale che, con le sue creste frastagliate di dolomia bianca e grigia, è molto simile nella struttura e nell’aspetto alle montagne dolomitiche alpine ed ha permesso la sopravvivenza del Camoscio d’Abruzzo e dell’Orso Marsicano, oggi simbolo dell’Ente Parco. L’area si estende verso valle fino al fiume Sangro e racchiude nel proprio interno la zona di Riserva Integrale che merita la conservazione assoluta poiché rappresenta la parte più delicata di questo territorio.
Negli anni ’60, a seguito di un progetto di realizzazione di impianti di risalita per la pratica dello sci, che venne bloccato dall’Ente Parco, la Provincia dell’Aquila costruì all’interno dell’area una strada che ne minacciò pesantemente l’integrità naturale; solo nel 1999, dopo una lunga battaglia burocratica condotta dall’Ente Parco, si riuscì a riappropriarsi della strada e grazie all’accordo Ente Parco ed amministrazione comunale di Civitella Alfedena, a chiuderla al traffico motorizzato.
Oggi è possibile godere del grandioso scenario percorrendo un comodo itinerario, a diretto contatto con la natura, fino alle Cascate delle Ninfe e delle Tre Cannelle, e usufruire dei molteplici servizi presenti nell’area: mountain bike, passeggiate, trenino turistico, area pic-nic con punti fuoco, escursioni guidate.

Пікірлер: 8

  • @joevaccaro6655
    @joevaccaro6655Ай бұрын

    🤩 sempre toccante

  • @emanueleonofrietti

    @emanueleonofrietti

    Ай бұрын

    Grazie mille caro

  • @sergiocosta6826
    @sergiocosta6826Ай бұрын

    Ottimo e abbondante

  • @emanueleonofrietti

    @emanueleonofrietti

    Ай бұрын

    Grazie 😺

  • @alexartdelo
    @alexartdeloАй бұрын

    bello

  • @emanueleonofrietti

    @emanueleonofrietti

    Ай бұрын

    Grazie caro

  • @LaVoceFuoricampo
    @LaVoceFuoricampoАй бұрын

    Incantevole 😮

  • @emanueleonofrietti

    @emanueleonofrietti

    Ай бұрын

    Grazie mille😺