Giorgio Vallortigara: Pensieri della mosca con la testa storta.

Ғылым және технология

Sulla scorta di nuovi dati emersi dagli studi sulle capacità cognitive degli organismi dotati di cervelli miniaturizzati, come ad esempio le api o le mosche, Giorgio Vallortigara sviluppa una prospettiva minimalista, avanzando la tesi originale che le forme basilari dell’attività cognitiva non abbiano bisogno di grandi cervelli, e che il surplus neurologico che si osserva in alcuni animali, tra cui gli esseri umani, sia al servizio dei magazzini di memoria e non dei processi del pensiero o della coscienza.

Пікірлер: 2

  • @TheRaulgy
    @TheRaulgy Жыл бұрын

    sempre eccezionale...grazie prof.

  • @blackrainbow6720
    @blackrainbow67204 ай бұрын

    Davvero interessantissimo! Nel video si parla di movimento volontario, mi sorge la curiosità su da dove nasca tale volontà, nel senso che il paziente con cecità cognitiva compie dei movimenti di evitamento di cui non sembra essere cosciente, e allora, se la coscienza nasce a seguito del movimento volontario e dell'impulso di copia efferente la volontà del movimento da cosa è generata? Se consideriamo il pensiero come il movimento della mente, e pensiamo che nel momento in cui parte la programmazione volontaria di esso parta anche una copia efferente che porti a prevedere gli effetti di tale intenzione trasformandola in volontà cosciente cos'è che fa in modo che parta tale copia, distinguendo in tale volontà qualcosa appunto di cosciente? Spero di non avere detto troppe castronerie, non sono un'esperta, solo una persona curiosa, grazie per il video.

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