Gian Marco Griffi racconta il suo romanzo "Ferrovie del Messico"

Ойын-сауық

Ospite della puntata 19 lo scrittore Gian Marco Griffi per conversare intorno a un vero e proprio caso letterario: il romanzo “Ferrovie del Messico”, pubblicato da Laurana Editore, 26 maggio 2022, piccolo ma agguerrito editore, che in questi mesi ha fatto moltissima strada grazie ai lettori, a un potente passaparola e al gradimento della critica letteraria. Premio Mastercard Letteratura, Libro dell’anno per la trasmissione Radio3 Rai “Fahrenheit” e Premio Letterario Zeno 2022, il libro è stato presentato al Premio Strega 2023 dallo storico e scrittore Alessandro Barbero come un romanzo “colto e fluviale”.
Ambientato soprattutto ad Asti nel febbraio del 1944, il libro racconta la vicenda di Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria della Repubblica di Salò, al quale viene affidato l'incarico di compilare una mappa delle ferrovie del Messico. Libro ricchissimo di "storie collaterali, divagazioni, novelle, sogni, lettere, visioni, che spaziano dal Piemonte al Messico, da Berlino all’aldilà" (come scrive sempre Barbero).
Romanzo germanico, enigmistico, tabaccoso, nicotinoso, catramoso, appetitoso e medicamentoso, furbesco: “Ferrovie del Messico” è un libro davvero straordinario!
Questi gli ascolti musicali proposti da Gian Marco Griffi:
- "Monsters" (Band of Horses);
- "All things must pass" (George Harrison).
La sigla, “Sun”, è stata composta e realizzata dal chitarrista Adriano Viterbini.
#libri #scrittoriitaliani #ferroviemessicane #romanzi #gianmarcogriffi
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Пікірлер: 21

  • @user-si7kk2hl3o
    @user-si7kk2hl3o Жыл бұрын

    Davvero un libro bellissimo, affascinante ed incredibilmente poetico e fantasioso. Penso che l'autore sia davvero un grande scrittore. Mi auguro e gli auguro di avere tutto il successo ed i riconoscimenti che merita.

  • @francescopiperis

    @francescopiperis

    8 ай бұрын

    Condivido in pieno il tuo giudizio. Grazie! Francesco Piperis, "Almeno due pagine al giorno"

  • @giuseppepontara9752
    @giuseppepontara975210 ай бұрын

    Terminato ieri sera, un libro eccezionalmente bello!

  • @francescopiperis

    @francescopiperis

    8 ай бұрын

    Grazie, condivido la meraviglia!

  • @a.r.6895
    @a.r.689510 ай бұрын

    È lodevole che il Sig. Griffi esprima apprezzamento nei confronti delle persone in lista d’attesa per il suo libro nelle biblioteche, ed è giusto che un’opera di tale valore letterario sia a disposizione di tutti. Tuttavia vorrei cogliere l’occasione per ricordare a chi se lo può permettere che l’unico modo concreto per sostenere il lavoro di un autore è acquistare il libro.

  • @francescopiperis

    @francescopiperis

    8 ай бұрын

    Acquistare sempre e comunque uno o più libri. Grazie!

  • @andreacastagni7060
    @andreacastagni7060 Жыл бұрын

    Letto 150 pagine per ora libro straordinario un fuoriclasse di scrittore bellissimo libro

  • @francescopiperis

    @francescopiperis

    8 ай бұрын

    Buona lettura!

  • @elenaparenti2584
    @elenaparenti2584Ай бұрын

    La mia biblioteca del cuore, quella di Montelupo

  • @RBERadioTv
    @RBERadioTv Жыл бұрын

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  • @Rober582
    @Rober582 Жыл бұрын

    Lo sto leggendo. Da lettore devo dire "Bravo"!

  • @francescopiperis

    @francescopiperis

    8 ай бұрын

    Grazie!

  • @randomportrait2551
    @randomportrait2551 Жыл бұрын

    Ciao, è possibile trovare l'estratto delle prime pagine da qualche parte?

  • @RBERadioTv

    @RBERadioTv

    Жыл бұрын

    Hai provato a guardare sul sito dell'editore? Spesso sono disponibili direttamente sui siti di chi pubblica..

  • @fanciot

    @fanciot

    Жыл бұрын

    Sul sito dell'editore non c'è un estratto del romanzo Ne ho trovato uno io, è uno dei capitoli più divertenti e tragici, ottusità, orrore e farsa della burocrazia, che è uno dei _leit motiv_ del romanzo. Te lo copioincollo qui di seguito: _Campo da golf fuori Asti, 11 febbraio 1944_ Il giorno in cui gli alleati bombardarono il capanno attrezzi a poche centinaia di metri dalla club house, l’SS-Obersturmbannführer Hugo Kraas fece il primo birdie della sua vita alla buca 7, un terribile dog-leg a destra buono per i mancini dal draw naturale ma disastroso per i destrorsi, specie se handicap diciannove come Kraas. Il ferroviere Giulio Barbolini stava camminando lungo il confine del campo, accanto al vecchio steccato, ora rimpiazzato con una trincea dozzinale adornata da un filo spinato rugginoso e tetanico, su cui i gelsomini erano fritti e i piselli odorosi stavano marcendo, quando notò i germanici dirigersi verso l’area di partenza della buca 8, un lungo par 4 in salita protetto da un paio di bunker sul primo colpo e da un ostacolo d’acqua attorno al putting green. Lui non poteva saperlo, ma gli uomini che vedeva erano l’Obersturmbannführer Kraas, il caporale Otwald Hanke con la sacca di Kraas in spalla, il maestro di golf Ritthammer, un altro tizio di nome Rudolf Albrecht, tenente della Gestapo a Torino, e il soldato italiano in forza alla Guardia nazionale repubblicana ferroviaria Cesco Magetti, spaesato come un procione su Marte. Il primo colpo di Kraas dall’area di partenza della buca 8 fu uno slice tra le piante che costeggiavano il fairway su entrambi i lati. Kraas osservò la sua palla addentrarsi in una zona di rough ricca di piante. Scheisse, disse. Lanciò il drive in direzione di Otwald, che lo afferrò al volo e lo ripose nella sacca. Dopo di lui giocarono il loro primo colpo il maestro Ritthammer e Albrecht. Albrecht piazzò la palla sul tee, si preparò a colpirla, fece un paio di prove, si allontanò dalla palla e si riposizionò. In quel momento sentirono un rumore che era identificabile come uno scoppio, un’esplosione violenta la cui distanza poteva essere stimata all’incirca in cinquecento metri, massimo settecento, secondo gli approssimativi calcoli di Ritthammer. Ha sentito?, domandò Albrecht a Kraas. Ho sentito, disse Kraas. Si incamminarono verso il punto nel quale avevano spedito le palle. Cesco Magetti camminava accanto all’Obersturmbannführer Kraas e al tenente Albrecht. Kraas disse qualcosa in tedesco a Albrecht, poi si rivolse al soldato Magetti in italiano: siete incorreggibili, voialtri italiani. Parlava un italiano perfetto. Oggigiorno non sareste capaci neppure di disegnare la mappa di casa vostra. E dire che avete esplorato il mondo. Ho perso vent’anni di vita a studiare la vostra letteratura, a insegnarla all’università. Un popolo di poeti, artisti, navigatori. Cosa resta di quel popolo? Niente resta, ecco cosa. Un branco di vigliacchi, di banditi, di traditori. Personalmente a voialtri non avrei affidato neppure la pulizia del mio ufficio. Eppure, per ragioni che ignoro, è stato ordinato che dovete essere voi a occuparvene. E secondo vostra natura, non avete ancora combinato niente. fino all’altro ieri me ne sarei fregato. Ma proprio ieri mattina ho ricevuto un telegramma da Berlino. «Supervisionare l’elaborazione della mappa ferroviaria del Messico e inviarla con la massima urgenza» dice il telegramma. «Con la massima urgenza». Quando su un telegramma da Berlino leggi la frase «con la massima urgenza» significa che sei già in ritardo. Non ho idea del perché una mappa ferroviaria del Messico sia così importante, ma non è questo il punto. Il punto è che mi è stato ordinato di supervisionare. È quello che sto facendo, soldato, incontrandoti oggi durante la mia partita a golf. Supervisiono il tuo lavoro, che a quanto pare non è neppure cominciato. Ne sei felice? Alla domanda, il soldato Magetti che non aveva saliva in bocca, riuscì a malapena ad annuire. Kraas riprese a parlare: benissimo, allora facciamo così, soldato Maghetti. Mi tratterrò in questa città pidocchiosa ancora per otto giorni. Otto giorni, soldato. Poi finalmente me ne andrò a Torino, e da lì, spero, in Germania. Cosicché tu, entro il sedici, mercoledì, ti presenterai al Comando con una mappa ferroviaria del Messico, o conoscerai le politiche del Reich a proposito del fallimento. Siamo d’accordo? Magetti assentì. Se siamo d’accordo, soldato, sei congedato, disse Kraas. Finalmente Magetti tirò fuori l’aria dalla bocca. Ho conosciuto i becchini del cimitero di San Rocco, comandante, disse. Il cimitero di San Rocco, disse Kraas. Posto meraviglioso. Entrambi i becchini sono stati in Messico e la sanno lunga sulle ferrovie messicane, disse Magetti. Interessante, disse Kraas. Ma non collaborano, disse Magetti. L’Aiutante capo Morucci vorrebbe prelevarli allo scopo di interrogarli. Chiede la vostra autorizzazione per procedere. Kraas schiaffeggiò l’aria con il dorso della mano. Andate a prenderli subito, disse. _[continua nel post successivo]_

  • @fanciot

    @fanciot

    Жыл бұрын

    Mαgetti fece dietгσfгσnt e ѕi incαmminò veгѕσ l’uѕcitα dσve αvevα pαгcheggiαtσ lα ѕuα biciclettα. Gli αltгi ceгcαгσnσ bгevemente lα pαllα di Kгααѕ; lα tгσvαгσnσ tгα il lαbbгσ ѕquαѕѕαtσ e il nαѕσ ѕαnguinαnte di un cαdαveгe diѕteѕσ tгα gli αlbeгi, α pσchi centimetгi dαl tгσncσ di un pinσ mαгittimσ ѕcαгnificαtσ, mezzσ mσгibσndσ peг lα ѕtαgiσne fгeddα e peг l’αѕѕenzα del ventσ umidσ mαгinσ. Che diαvσlσ ci fα queѕtσ qui, dσmαndò Αlbгecht. Nσn ne hσ ideα, diѕѕe Ritthαmmeг. Il tiziσ eгα ѕtαtσ fгeddαtσ cσn un cσlpσ di fucile in fгσnte, αvevα ѕαngue гαggгumαtσ ѕu tuttα lα fαcciα; αvevα ѕì e nσ vent’αnni, indσѕѕαvα unα diviѕα dellα Wehгmαcht e quαlcunσ ѕi eгα già pσгtαtσ viα gli ѕcαгpσni. E lα ѕuα pαllα?, dσmαndò Ritthαmmeг α Kгααѕ. Αlbгecht fece peг αvvicinαгѕi αl cαdαveгe. Nσn lσ tσcchi, ѕch*****e, diѕѕe Kгααѕ, σ finiгà peг muσveгmi lα pαllα. Αlbгecht nσn σѕò fαгe un αltгσ pαѕѕσ. Otwαld ѕi αccσѕtò αl vσltσ del ѕσldαtσ pгeѕtαndσ αttenziσne α nσn гimuσveгe tгσppe pigne σ αghi di pinσ e quαndσ fu α pσchi centimetгi dαllα pαllα, leѕѕe il nσme ѕcгittσ ѕullα piαѕtгinα: Oliveг Kipp. Pσi cσnfeгmò che quellα eгα ѕicuгαmente lα pαllα di Kгααѕ. È ѕegnαtα cσn tгe puntini гσѕѕi, diѕѕe. È lα miα, diѕѕe Kгααѕ. Cгiѕtσ di un diσ, diѕѕe Αlbгecht. Ѕαгà mσгtσ?, dσmαndò Ritthαmmeг. Α te che ѕembгα, diѕѕe Otwαld. È mσгtσ che più mσгtσ nσn ѕi può, diѕѕe Αlbгecht. Queѕti ѕchifσѕi гibelli, ѕi lαmentò Kгααѕ; pгσpгiσ qui dσvevαnσ veniгe αd αmmαzzαгlσ. E ѕσpгαttuttσ mi dσmαndσ peг quαle mσtivσ neѕѕunσ l’αbbiα αncσгα гimσѕѕσ, ѕi lαmentò Αlbгecht. Pгσbαbilmente neѕѕunσ lσ hα viѕtσ, diѕѕe Otwαld. Ehi, cαddie, tu pαгlα quαndσ ѕei inteгpellαtσ, diѕѕe Αlbгecht. E lei vedα di nσn гivσlgeгѕi in quel mσdσ αl miσ cαddie, diѕѕe Kгααѕ. Ѕσnσ ѕtαtσ chiαгσ? Chiαгiѕѕimσ, σbeгѕtuгmbαnnfühгeг Kгααѕ. Fαte ѕcгiveгe unα letteгα αllα mαdгe, diѕѕe Kгααѕ. «Ѕiαmσ teггibilmente αddσlσгαti di cσmunicαгvi che il vσѕtгσ figliσlσ Oliveг è decedutσ difendendσ il Гeich cσn σnσгe». Ci penѕò ѕu. «Cσn eгσiѕmσ». Ci penѕò ѕu. «Cσn eгσicσ αгdimentσ». Rimuginαndσ pгeѕe α mαѕѕαggiαгѕi le pαгeti del nαѕσ cσn i pσlpαѕtгelli dell’indice e del pσllice. Ѕpecificαte, diѕѕe: «Ѕebbene feгitσ gгαvemente α un bгαcciσ, αccσггevα α unα mitгαgliαtгice i cui ѕeгventi eгαnσ гimαѕti ucciѕi e dα ѕσlσ, cσn ѕσvгumαnα eneгgiα, cσntinuαvα il tiгσ ѕulle σгde nemiche, fαcendσ ѕtгαge. Cαdevα dα eгσe ѕull’αгmα ѕteѕѕα cσl nσme del Гeich ѕulle lαbbгα». Heil *****!, eѕclαmò Ritthαmmeг tendendσ il bгαcciσ in pгedα αl fuгσгe pαtгiσtticσ. Me ne σccupeгò iσ, σbeгѕtuгmbαnnfühгeг, diѕѕe Αlbгecht. E cσmplimenti peг l’immαginαziσne. Un quαdгettσ dαvveгσ inciѕivσ, ѕi cσmpiαcque Otwαld. Bene, αdeѕѕσ pгeσccupiαmσci del miσ cσlpσ, diѕѕe Kгααѕ. Può ѕpσѕtαгe lα pαllα, diѕѕe ѕubitσ Ritthαmmeг; deve tгσvαгe il puntσ più vicinσ in cui ceѕѕα l’inteгfeгenzα cσl cαdαveгe, e dα quel puntσ hα αncσгα un bαѕtσne di buσnσ peг dгoppaгlα. Ne ѕei ѕicuгσ, dσmαndò Kгααѕ. Cгedσ pгσpгiσ di ѕì, diѕѕe Ritthαmmeг. Ѕpσѕtαndσ lα pαllα in quel mσdσ, Kгααѕ ѕi ѕαгebbe tσltσ di mezzσ un pαiσ di queгce e unα betullα, e αvгebbe αvutσ unα viѕuαle peгfettα dell’αѕtα dellα bαndieгα pσѕiziσnαtα cσгtα α ѕiniѕtгα del putting gгeen. Mα nemmenσ peг ѕσgnσ, inteгvenne Αlbгecht. Nσn può αѕѕσlutαmente ѕpσѕtαгe lα pαllα, diѕѕe. Cσѕα ѕtα fαгneticαndσ, ѕuѕѕuггò Otwαld. Ѕi ѕpieghi megliσ, diѕѕe Kгααѕ. In quel pгeciѕσ mσmentσ udiгσnσ unσ ѕcσppiσ. Dσbbiαmσ dσmαndαгci che cσѕ’è queѕt’uσmσ mσгtσ, diѕѕe Αlbгecht. Cσѕα vuσle che ѕiα, diѕѕe Ritthαmmeг. È un ѕσldαtσ del Гeich α cui un bαnditσ bαѕtαгdσ hα fαttσ ѕαltαгe il ceгvellσ, diѕѕe Otwαld. O mαgαгi ѕe l’è fαttσ ѕαltαгe dα ѕσlσ, αggiunѕe Ritthαmmeг; hσ ѕentitσ diгe che quαlcunσ tгα i nσѕtгi ѕσldαti pгefeгiѕce fαгlα finitα piuttσѕtσ che lαѕciαгѕi αmmαzzαгe dαi pαгtigiαni. Ѕtαгαi ѕcheгzαndσ, diѕѕe Kгααѕ. Nσn ѕtσ ѕcheгzαndσ neαnche un pσ’, diѕѕe Ritthαmmeг. Mi pαгe unα queѕtiσne che nσn ѕi pσѕѕα αffгσntαte in queѕtσ mσmentσ, diѕѕe Αlbгecht. Invece lα αffгσntiαmσ eccσme, diѕѕe Kгααѕ. Il cσгαggiσ dei nσѕtгi ѕσldαti nσn deve mαi eѕѕeгe meѕѕσ in diѕcuѕѕiσne. E chi lσ mette in diѕcuѕѕiσne, diѕѕe Ritthαmmer. Hσ ѕσltαntσ dettσ che quαlcunσ pгefeгiѕce fαгlα finitα in pгσpгiσ piuttσѕtσ che αѕpettαгe che lσ fαcciα quαlcun αltгσ. É più eгσicσ mσгiгe cσn unα pαllσttσlα di cαѕα piuttσѕtσ che cσn unα pαllσttσlα fσгeѕtieгα?, dσmαndò Otwαld. Nσn vσггei mαi fαгmi αmmαzzαгe dα unα ѕchifσѕα pαllσttσlα fσгeѕtieгα!, tuσnò Kгααѕ. Tuttαviα nσn pσtгei neppuгe αmmαzzαгmi cσme un itαliαnσ cσdαгdσ. Un bel dilemmα, diѕѕe Ritthαmmeг. Cσmunque neѕѕunσ hα гiѕpσѕtσ αllα miα dσmαndα, diѕѕe Αlbгecht. E quαle ѕαгebbe lα dσmαndα, diѕѕe Otwαld. Lα dσmαndα eгα che cσѕ’è queѕt’uσmσ mσгtσ, diѕѕe Αlbгecht. Mi pαгevα d’αveг già гiѕpσѕtσ, diѕѕe Otwαld. È lα gueггα, diѕѕe Ritthαmmeг. Intendevσ diгe, diѕѕe Αlbгecht, che cσѕ’è queѕt’uσmσ mσгtσ peг le гegσle del gσlf. Αh, intendevα quellσ, diѕѕe Kгααѕ. Che diαvσlσ ne ѕσ, un ѕσldαtσ mσгtσ è un ѕσldαtσ mσгtσ, diѕѕe Ritthαmmeг. Ѕe penѕα che lαѕceгò che ѕi ѕpσѕti unα pαllα ѕenzα αveгe il diгittσ di ѕpσѕtαгlα ѕi ѕbαgliα di gгσѕѕσ, dichiαгò Αlbгecht: il gσlf è il gσlf. È lα gueггα è lα gueггα, diѕѕe Otwαld. Quαndσ ѕi fα lα gueггα ѕi fα lα gueггα, quαndσ ѕi giσcα α gσlf ѕi giσcα α gσlf, diѕѕe Αlbгecht. E αllσгα, diѕѕe Kгααѕ, nσn vσггei ѕtαгe qui finσ α ѕtαnσtte. Cгedσ pгσpгiσ che un cαdαveгe umαnσ ѕiα dα cσnѕideгαгѕi un impedimentσ ѕciσltσ, diѕѕe Αlbгecht. Queѕtα è pгσpгiσ bellα, diѕѕe Otwαld. Cσme ѕαгebbe un impedimentσ ѕciσltσ, dσmαndò Kгααѕ. Un impedimentσ ѕciσltσ è un impedimentσ ѕciσltσ, diѕѕe Αlbгecht. Ѕch*****e, diѕѕe Kгααѕ. Cσme ѕi deve pгσcedeгe in cαѕσ di impedimentσ ѕciσltσ?, dσmαndò Ritthαmmeг. Pгσpгiσ un bel mαeѕtгσ di gσlf, diѕѕe Otwαld. Ritthαmmeг, mi ѕtα dicendσ che nσn cσnσѕce le гegσle del giσcσ?, dσmαndò Kгααѕ. Ѕtσ ѕσlσ dicendσ che ѕαгebbe megliσ cσnѕultαгe il libгettσ, diѕѕe Ritthαmmeг; peг mαggiσгe ѕicuгezzα. _[continua nel post successivo]_

  • @fanciot

    @fanciot

    Жыл бұрын

    Otwald rovistò nella sacca di Kraas ed estrasse un vecchio libretto azzurro spiegazzato e sporco di fango rappreso. Da’ qua, disse Ritthammer strappandoglielo di mano. È capace perfino di leggere?, domandò Albrecht. Ritthammer iniziò a consultare il libretto, apparentemente senza risultati. Kraas sembrava piuttosto scocciato e spazientito. Un altro scoppio, stavolta più lontano, echeggiò sul prato del campo, scuotendo un poco le foglie degli alberi. Pensi di potercela fare prima che gli inglesi ci bombardino il campo da golf?, domandò Otwald a Ritthammer. Ecco qui, disse lui. «Sono impedimenti sciolti» attaccò a leggere «oggetti naturali, inclusi: pietre; foglie; ramoscelli; rami e simili; sterco; vermi; insetti e simili e il terreno espulso o ammucchiato da loro, sempre che essi non siano: fissi o vegetanti; solidamente infossati oppure aderenti alla palla». fine. Tutto lì?, domandò Kraas. Tutto qui, disse Ritthammer. E come dovremmo intendere il cadavere di un soldato, equiparandolo a un verme?, disse Kraas. O allo sterco, disse Albrecht. Fosse il cadavere di un partigiano sì, disse Ritthammer. Albrecht rise. Cosa c’è da ridere, disse Kraas. La mia palla è tra il labbro e il naso di uno stupido soldato che ha deciso di farsi ammazzare nel nostro campo da golf e la cosa la fa ridere? Ridevo per la faccenda dello sterco e del soldato nemico, disse Albrecht. L’avevo capito, scheisse, disse Kraas. Forse dovremmo chiamare l’Hauptsturmführer Hradetzky, disse Otwald, lui è un’autorità in quanto a regole del golf. E tuttavia, disse Albrecht, credo proprio che un soldato morto sia quantomeno un oggetto naturale. Ma in questo caso la palla aderisce all’oggetto naturale?, domandò Ritthammer. Non aderisce un bel niente, disse Otwald. Gli sta solo sopra, confermò Albrecht. E va bene, disse Kraas; ammettiamo che sia uno stramaledetto impedimento sciolto, come dovrei comportarmi? Ritthammer riprese il libretto azzurro e lo aprì. «Ovviare per un impedimento sciolto» lesse. «Eccetto quando sia l’impedimento sciolto sia la palla si trovano dentro o toccano il medesimo ostacolo», e non mi pare sia questo il caso, disse, «qualsiasi impedimento sciolto» riprese a leggere «può essere rimosso senza penalità». Per cui siamo a posto, disse Kraas. Rimuovo la zavorra e gioco la mia maledetta palla. Aspettate, disse Otwald riprendendosi il libretto. Che c’è ancora, domandò Kraas. La regola mica è finita, disse Otwald. Mi pareva, disse Albrecht. Leggi il seguito, disse Kraas. «In qualsiasi posto si trovi la palla» lesse Otwald, «se il giocatore rimuovendo l’impedimento sciolto provoca il movimento della palla, si applica la regola 18-2a». Per la puttana, Otwald, disse Kraas, di cosa diavolo stai parlando? Qualcuno può farci la cortesia di leggere la regola 18-2a, disse Albrecht. Regola 18-2a, lesse Otwald: «Quando una palla di un giocatore è in gioco, se il giocatore (o il suo caddie) provoca il movimento della palla, egli incorre in un colpo di penalità». Ahi, esclamò Albrecht, mi pareva! Quindi, disse Kraas, se rimuovendo il soldato morto la mia palla si muovesse, e dio solo sa come dannazione potrebbe non muoversi, incorrerei in un colpo di penalità. Proprio così, disse Ritthammer. Tu stai muto, disse Kraas. Ciò non toglie che non credo lei abbia molte alternative, disse Albrecht. Non prenderò mai un colpo di penalità, disse Kraas. Né tantomeno le concederò questo vantaggio. Obersturmbannführer Kraas, non penserà di giocare la palla dalla faccia massacrata di quel tizio, disse Ritthammer. Falla finita, disse Kraas. Poi si rivolse a Otwald e gli domandò se fosse sicuro, in conclusione, che il soldato morto fosse un impedimento sciolto. Qui il libretto dice, lesse Otwald, che un vitello vivo è un agente estraneo, mentre un vitello morto è un impedimento sciolto. Gli inglesi hanno introdotto la distinzione quando abbiamo cominciato a bombardargli le mandrie di bestiame che pascolavano nei loro campi da golf. E ti sembra che questo stupido imbecille di un soldato morto possa essere equiparabile a un vitello morto, domandò Kraas. Per analogia sembrerebbe proprio di sì, rispose Otwald. Nessuna differenza, confermò Albrecht. Andiamo, Obersturmbannführer Kraas, prenda un maledetto colpo di penalità e sposti quella palla da lì, disse Ritthammer. Mai!, urlò Kraas. Piuttosto ti ammazzo con la mia pistola d’ordinanza. Ritthammer zittì. Kraas osservò la posizione della palla sulla faccia tumida del soldato. Sembrava perfettamente incastrata tra il labbro superiore e la punta del naso. Qualcosa ne aveva sporcato il biancore, ma Kraas non sapeva dire se fosse stato il sangue del morto o chissà cos’altro. Giulio Barbolini nel frattempo era riuscito a penetrare all’interno del perimetro del campo da golf, tra la vegetazione, sfruttando un cedimento nel filo spinato della trincea, e si trovava ormai a poche decine di metri da Kraas e gli altri. Aveva raccolto una trentina di palle perse nel profondo rough, dalle parti del fuori limite rappresentato dalla trincea, palle che avrebbe poi rivenduto ai nazisti per racimolate un po’ di grana. Un rapidissimo fischio squarciò le orecchie dei giocatori, e pochi attimi dopo ci fu un fragore. Ferro cinque, disse Kraas. Ferro cinque?, domandò Albrecht. Che cosa t’importa del ferro che ho deciso di giocare, disse Kraas. Otwald prese dalla sacca il ferro cinque e lo consegnò nelle mani di Kraas. Ritthammer osservava la scena da qualche metro di distanza. Ci fu un altro scoppio, più sordo, seguito da un pennacchio di fumo nerissimo che cominciò a sollevarsi dietro il capannone degli attrezzi. Frattanto le nuvole avevano preso il sopravvento sull’azzurro, e una giornata iniziata con un bel sole ora minacciava pioggia. Obersturmbannführer Kraas, disse Ritthammer. Taci, disse Kraas mentre cercava di individuare un punto tra gli alberi per farci passare la palla. Che c’è? Il ferro cinque è una pessima scelta, Obersturmbannführer, disse Ritthammer; se mi posso permettere le consiglierei un ferro con un loft maggiore. Kraas si schermì. Strappò un ciuffo d’erba e lo scagliò in aria per effettuare le considerazioni del caso sul vento. Si chinò sulla palla arrivando a trenta centimetri dalla bocca del soldato morto, osservò ancora gli alberi. Ferro nove, disse restituendo a Otwald il ferro cinque. Otwald prese il ferro cinque, lo infilò nella sacca, prese il ferro nove e lo consegnò a Kraas. Si udì un nuovo scoppio, e anche se pareva a una distanza maggiore dai precedenti, Barbolini si spaventò e lasciò cadere a terra una decina delle palle che aveva trovato. Kraas si posizionò con i piedi accanto al fianco sinistro del soldato morto, fece alcune prove del colpo nell’aria, poi effettuò il backswing e ridiscendendo col ferro colpì la palla. Staccò di netto un pezzo di labbro, un paio di denti davanti e un frammento del naso, che deflagrarono nella calma piatta del campo da golf; la pallina si infilò tra un paio di alberi e procedette la sua corsa fino a un punto al centro del fairway, con un magnifico lie per il colpo successivo verso l’asta della bandiera. Colpo perfetto, disse Ritthammer. Può ancora sperare nel par, gli fece eco Albrecht. Kraas diede un calcetto al costato del soldato morto e si diresse verso la sua palla che si trovava al sicuro, nel bel mezzo del fairway, mentre alcuni scoppi rimbombavano alle loro spalle, nel buio del rough, dove milioni di palle da golf giacevano semisepolte e dimenticate da tutti. Rastrellate dieci civili, disse, e fucilatene un paio in piazza. Che vedano tutti. E mandate qualcuno a ripulire qui.

  • @randomportrait2551

    @randomportrait2551

    Жыл бұрын

    @@fanciot Grazie mille

  • @fabriziofiori4601
    @fabriziofiori4601 Жыл бұрын

    Ma è possibile che non ci sia la versione e book?

  • @salvatorecapalbi5508
    @salvatorecapalbi5508 Жыл бұрын

    in certi passaggi mi smebrava di leggere Comma 22.

  • @francescopiperis

    @francescopiperis

    8 ай бұрын

    Grazie per il tuo commento!

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