Centoquindici beni (più 5 milioni di euro) confiscati a Genova ad una famiglia, i Canfarotta, condannata per sfruttamento della prostituzione. La più grande confisca mai avvenuta al Nord. Una vittoria a metà per lo Stato: perché a 8 anni dal sequestro e 3 dalla confisca definitiva quel patrimonio è abbandonato al degrado. In alcuni appartamenti dei 96 nel centro storico genovese si esercita ancora la prostituzione. In altri abitano, e lavorano, i prevenuti, ovvero i Canfarotta stessi, che non sono mai stati sgomberati e, ci racconta il vecchio Benito sfidando forze dell’ordine e la sentenza della Cassazione, “staremo qui finché avremo gli occhi aperti”. E il malumore della città cresce, insieme ai debiti di condominio degli alloggi che ricadono sui vicini, e lo Stato non salda se precedenti alla confisca definitiva.
servizio di Giulia Destefanis
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