FUNERALI DI GIGI RIVA, IL RIVOLUZIONARIO ARMATO SOLO DI PALLONE

Gigi Riva è stato capace di inventare la rivoluzione pacifica a suon di goal. Come Ghandi Riva ha rivoluzionato la storia di un popolo e di una Nazione portandola alla ribalta mondiale. Senza far nulla di particolarmente incisivo, semplicemente facendo bene il suo lavoro: il calciatore. Non aveva ambizioni di successo Riva e quindi nessuna ansia da prestazione. Solo la sua innata e sconfinata passione per il calcio che praticava fin da bambino. Riva non parlava d'altro se non di calcio, squadre, avvenimenti sportivi. E poi degli amici, tutti quelli che gli rendevano la vita "normale", che potessero regalargli un quotidiano. Perché Riva fuggiva dalle conoscenze autorevoli, blasonate. Fuggiva dalle pallose serate in piedi con i cocktails di una Cagliari anni settanta che contava e non contava un bel niente. Fuggiva, in genere, dalla becera mondanità italiana di quell'epoca, ma era il più grande, il più amato. Lui usciva e vedeva solo i suoi amici di quartiere che poi lo coinvolgevano in altrettante situazioni popolari, come andare a comprare il formaggio da qualche parente in paese. Oppure a pescare ricci a Sant'Elia. Ti rendevi conto di avere davanti Gigi Riva, il gigante buono, solo quando contemporaneamente alla colazione insieme a lui e ad alcuni altri amici, tra cui mio padre, contemporaneamente ti era capitato di vederlo in TV la sera prima a novantesimo minuto.
Insomma Riva a mio modesto avviso è stato il personaggio più positivo e importante che sia mai vissuto in Sardegna da sempre. Certo ce ne sono stati alcuni altri, e io li ho sempre ammirati, come Amedeo Nazzari, Gianni Agus... tanti altri. Ma non è la stessa cosa. Loro hanno, lecitamente e giustamente, buttato la spugna: hanno vissuto altrove perché per fare il mestiere che facevano la Sardegna era il posto meno adatto al mondo-. E io li ho capiti perfettamente e non li biasimo affatto. Soprattutto Amedeo Nazzari che ha sempre tentato di difendere la sua terra e la sua dignità d'artista Sardo, spesso perdendo anche lavori importanti. Ma di questo parleremo un'altra volta. Oggi l'attenzione è tutta su Riva il Re sardo che ci ha lasciato l'eredità più importante: la conferma d'essere un Popolo.

Пікірлер