Complimenti!!! Bellissima intervista, una rubrica che appassiona ed emoziona.

Molto interessante io ho avuto il piacere di ascoltare tuo ( Vincenzo Napoli) suonare l’organetto e da lì che ho preso la passione per impararlo 👏👏👍

Grandissimo contenuto! Davvero piacevole ascoltare Mico condividere la sua esperienza, e i suoi aneddoti. Da gioiosano non più in Italia, vedere questo tipo di contenuti mi fa apprezzare ancora di più la nostra terra! 🙌

Grande Micu (Mico) 😊 Ricordo ancora i nostri avi anche nella mia zona (ma anche mio padre quando era verde) che usavano modificare la chitarra francese, applicando proprio quel famoso “scordino” per ricreare la “terzina”, ma i più pratici e ingegnosi eliminavano due corde, riducendo lo strumento ad un “quattro-corde” tipo basso. Loro la chiamavano rigorosamente “a catarra battenti”, ovviamente all’epoca non studiavano musica, si suonava ad orecchio ma anche tanto “a muzzu”. Ricordo, che mio padre, negli anni 90 possedeva (possiede tutt’ora) una Eko, dove in mancanza di corde, lui usava il filo dei freni della vespa, della bici, etc. Mi hai riportato indietro di più di trent’anni, grazie ancora a Peppe anche per questo splendido format (il salotto) che apprezzo moltissimo, e ci regala tante storie, tanti aneddoti ma soprattutto ci arricchisce di una cultura, la “nostra cultura” che inesorabilmente andrà perduta col passare del tempo, se non la si tramanda e racconta, proprio come fate voi. 🙏🏽👌🏽🫶🏽

Mastro Pino come al solito sempre IL TOP prima come persona e poi come costruttore. A me personalmente mi ha sempre dato lezioni di vita.... prima che di musica E mi ha sempre detto: Domenico....sempi ognuno pe comu sapi!

Bellissima intervista! Purtroppo oggi c’è un approccio troppo superficiale, si fa quello che si sente su tiktok, quello che è “virale” senza approfondire, un po’ come cantare una canzone in inglese senza conoscere la lingua.