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Conversazioni di Filosofia: 1 - Ontologia

Provocazione all'intelligenza intuitiva (e non a quella razionale o inferenziale): il primo ontologico viene logicamente prima dell'ìntuìto sensoriale che gli è cronologicamente precedente, e senza il quale l'affermazione della signoria logica non si darebbe. Duro è affermare che va posto logicamente un primum che si coglie solo alla terza battuta cronologica. L'essere ha abbagliato giganti fino a sprofondarli nell'Ontologismo o elevarli alla Metafisica, o elevarli all'Ontologismo e sprofondarli in quella scienza che parte dalle sensazioni dei polpastrelli della dita e dal disgusto degli odori.
Prof. Alberto Bassi - Milano, novembre 2012
Per partecipare al dialogo con commenti, suggerimenti o domande scrivere a filosofialiberata@gmail.com

Пікірлер: 157

  • @gennypisani
    @gennypisani Жыл бұрын

    Grazie Prof, le sue lezioni rimarranno eterne.

  • @bazarculturale4835
    @bazarculturale48353 жыл бұрын

    Lui ha un uso splendido della trasmissione filosofica ma per chi già conosce bene la filosofia. Dovesse spiegarla nei licei questo modo sarebbe impossibile

  • @LorisDordoni
    @LorisDordoni11 жыл бұрын

    bel discorso sull'ontologia: la filosofia spinta a questo livello di arguzia è qualcosa di sessuale per la mente!

  • @carmendipaola2103
    @carmendipaola21039 ай бұрын

    Grazie, prof per aver spalancato porte nella mia mente, immensamente grata per aver incontrato un vero filosofo sul mio cammino. Ho scoperto solo oggi questi video preziosi e ho appreso dai commenti del suo trapasso. Sto cercando invano un suo libro...

  • @gianricobaldi7567
    @gianricobaldi75679 жыл бұрын

    Grande davvero! Lei Carissimo Professore è davvero una persona straordinaria. Seguo i suoi video da tempo e non so quante volte li ho rivisti ed ogni volta è una scoperta nuova. Ha la capacità di muovere il Pensiero. Semplicemente un grazie infinito e le auguro ogni bene per la sua Salute. Gianrico

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    9 жыл бұрын

    Caro Gianrico Baldi, anch'io, a volte, mi risento e provo un'esperienza di autenticità che commuove persino me stesso, al punto che non saprei riprendere il discorso per ritoccarne i grossi pasticci di registrazione. Godiamone insieme. Cordialità, Alberto Bassi

  • @Marcale.

    @Marcale.

    2 жыл бұрын

    @@FilosofiaLiberata è eccezionale,fra l’altro il suo modo di spiegare determinati argomenti proprio come se ne stesse parlando per la prima volta rendono tutto più avvincente e per certi aspetti anche divertente.

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata11 жыл бұрын

    Caro Maya Grassa, ne ho parlato pure in quarta elementare: tutte le bambine avevano compreso, tranne la maestra. Feci anche la dimostrazione razionale dell'esistenza di dio: stesso risultato. All'università trovai resistenze o noia. Decisi, come gli psicoanalisti, che dopo i diciott' anni uno è vecchio e è difficile curarlo, quindi ci si prende solo cura di lui, con tenerezza e circospezione, perché l'Alzheimer può essere anche pericoloso. Cordialità. Alberto Bassi

  • @thomasrolando6832

    @thomasrolando6832

    4 жыл бұрын

    Mi scusi potrebbe spiegarmi la prova razionale di Dio?

  • @umbertocerroni6709

    @umbertocerroni6709

    2 жыл бұрын

    Era una classe promiscua e i maschi non avevano capito nulla oppure erano solo femmine?

  • @depoo9645

    @depoo9645

    Жыл бұрын

    @@thomasrolando6832 C'è ne sono diverse(Tommaso d'Aquino, Sant'Alselmo, Cartesio, Gödel e altri ancora).

  • @SalvatoreAntoine
    @SalvatoreAntoine3 жыл бұрын

    Grazie prof., una spiegazione migliore di questa non esiste!

  • @MahatmaZen26
    @MahatmaZen2611 жыл бұрын

    Sei a dir poco bravissimo, di una chiarezza straordinaria.Pollice su.

  • @malunestefano
    @malunestefano2 жыл бұрын

    oddio il mio prof, il miglior professore della terra.

  • @falcoinvestigativa
    @falcoinvestigativa7 жыл бұрын

    Grazie Professore. Le sue lezioni sono interessantissime. La seguo con vivido interesse. Grazie ancora.

  • @1veesposito
    @1veesposito4 жыл бұрын

    Gentile ( e da me apprezzato) professore, anzichè il verbo essere, come segno per indicare la realtà (tutto ciò che è reale, nulla escluso), adoperiamo il verbo CAPITARE. Poniamo, cioè ,che nella nostra lingua non ci sia il verbo 'essere' e che al suo posto vengano adoperati verbi che esprimano il semplice accadere, il semplice presentarsi ai nostri occhi e al nostro intelletto di oggetti più o meno evanescenti o durevoli Il vaso capita la rosa capita nel vaso il gatto capita babbo Natale capita, ma come prodotto della fantasia capitano le montagne, le piante, gli animali e gli uomini che capitano pensanti.. Anche in questo caso possiamo dire che il capitare capita logicamente (cioè nel pensiero) prima del capitare molteplice e diveniente, cioè affetto dalle determinazioni che si presentano ai nostri sensi e che dunque c'è un capitare 'metafisico' trascendente e insieme immanente al capitare fisico. Possiamo dirlo, ma la nostra concezione del mondo sarebbe diversa da quella fondata su una lingua, che, invece,per indicare la realtà usa il verbo essere..Un dio che 'capita' sarebbe diverso da un dio che è. Il linguaggio, con le sue generalizzazioni ed astrazioni, cerca di esprimere e di comunicare ciò che viviamo (sentiamo, percepiamo, pensiamo) e non viceversa.

  • @ac80577
    @ac805778 жыл бұрын

    Grazie della trattazione. Certo la chiave è la non derivabilità dell'essere dall'ente. Cioè l'essere è il presupposto pre-metafisico che rende possibile il rivolgersi all'ente. Oppure in senso generale l'essere è il presupposto (necessariamente pre-metafisico) che rende possibile la metafisica.

  • @alexdoi5410
    @alexdoi54107 жыл бұрын

    Professore, Lei è un grande!

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata11 жыл бұрын

    E' il "gaudium de veritate"! Magnifico!

  • @giovanniangelini5747
    @giovanniangelini57475 жыл бұрын

    L'essere si può dire nell'ambito dei principi di identità, di non contraddizione e del terzo escluso. La contraddizione se c'è nella logica classica c'è anche nella logica intuizionista che da essa deriva. (Vedi Gödel)

  • @ildiofattouomo
    @ildiofattouomo9 жыл бұрын

    Grazie del suo bel canale con cui spero di apprendere almeno un minimo della filosofia nonostante la mia ignoranza. Comunque sia la mia ignoranza mi dice che non si puo' scoprire tutto in questo universo anche perche' piu' cose uno scopre e più domande invece che risposte trova, quindi secondo me in questo mondo c'e' un mistero che per fortuna nessuna potra' mai svelare, anche se si potranno svelare tante altre cose. Quindi secondo me non si potrà mai scoprire tutto di questo universo perche' per fortuna ci saranno sempre altre cose da scoprire ed e' meglio cosi' senno il mondo perderebbe il gusto.

  • @Daviddivad26

    @Daviddivad26

    9 жыл бұрын

    Prima ti vedo sotto i video di Dargen, ora ti ritrovo sotto i video di filosofia. Questo mi fa pensare sul seguito di JD.

  • @salvatoreJKD
    @salvatoreJKD11 жыл бұрын

    Complimenti, seguirò i suoi video con estremo interesse. Salvatore

  • @nicobellomo5468
    @nicobellomo54683 жыл бұрын

    Grazie professore! Molto utile questo video anche per capire meglio ed apprezzare la canzone Eremita di GVERRA e l'intero EP "Ontologia", per l'appunto

  • @giovannimurineddu7614
    @giovannimurineddu76147 жыл бұрын

    Spiegazione eccellente, nonostante l'astrattezza della materia Ninomur

  • @macan2503
    @macan25033 жыл бұрын

    👍

  • @bimbalovesbimbo
    @bimbalovesbimbo8 жыл бұрын

    L'ontologia Riguarda le possibilità (modalità), non già le attualità, i fatti, di cui si occupa invece la fisica, ma solo dopo che l'ontologia ha circoscritto cosa potrebbe (e deve) esserci.

  • @TheCyrano2010

    @TheCyrano2010

    5 жыл бұрын

    L'ontologia vuol essere dottrina dell'ente in generale. La modalità è una logica, ad es. del possibile, La deontologia non si occupa dell'essere ma del dover-essere

  • @mayagrassa1661
    @mayagrassa166111 жыл бұрын

    Vero,hai ragione,per adesso continuerò a vedere i tuoi video che trovo molto molto interessanti. :)

  • @giano8491
    @giano84917 жыл бұрын

    Grazie prof per il discorso libero e sopratutto sintetico! Non riesco a spiegarmi però il seguente dilemma: _Ragionamento:1io ,nel presente immediato,penso "il comodino c'è".Quindi "io ho potuto pensare "il comodino c'è" ".(conseguenza logica per via della definizione di possibilità)...anche se sulla definizione di possibilità si potrebbe aprire un discorso pieno di dubbi,ma anche su tutto il resto 2se "ho potuto dire "il comodino c'è" " allora "quando ho potuto dire "il comodino c'è"avevo già ,o meglio,c'erano già le idee di "comodino" e di "esserci" " 3"le idee sono e non possono quindi non essere astratte o derivabili dall'essere" 2,3implica 4 :l'affermazione "il comodino c'è" deriva e non può non essere derivabile dall'essere Ecco,voglio dire,ma l'affermazione che qualsiasi concetto o idea sia derivato,deriva e deriverà dall'essere ,se è vera,non è una verità assodata per induzione?così come "se afferro la mela,sul pianeta Terra,e la lascio va verso il basso".Quindi perchè accettarlo come "assioma"?(equivalentemente per la mente tabula rasa ,cioè un'altra conseguenza logica del "processo di astrazione-assioma) Cioè,il PRIMA LOGICAMENTE,non è un PRIMA NEL PROCESSO DI POSSIBILITà DI IDENTIFICAZIONE?Ma il PROCESSO DI POSSIBILITà DI IDENTIFICAZIONE non è sempre un concetto che accettiamo per induzione? Vorrei sapere perfavore,se ha tempo,voglia e possibilità in cosa mi sono mi perso e come ha sciolto questi dubbi ..sempre se sia necessario passarci per arrivare a qualche verità. Guglielmo

  • @giano8491

    @giano8491

    7 жыл бұрын

    mi correggo :si traduca tutte le affermazioni con "io penso" con "c'è un pensiero" e così via

  • @giano8491

    @giano8491

    7 жыл бұрын

    cioè il significato si attribuisca alle intere proposizioni e non alle parole in sè

  • @giano8491

    @giano8491

    7 жыл бұрын

    in altre parole l' affermazione "tutti gli enti derivano dall'essere" è universale e in quanto tale ci potrà essere una controprova tramite conoscenza immediata,forse

  • @giano8491

    @giano8491

    7 жыл бұрын

    rimangio tutto ...sono traumatizzato quanto cartesio e non ho distinto tra vero e certo per via della mia malattia:il dubbio metodico PSnon sono ironico

  • @soniafaenza7090
    @soniafaenza7090 Жыл бұрын

    Complimenti una sua lezione per capire bene la confusione che mokti fanno tra ontologia e metafisica. Vorrei sapere meglio l'errore di Heidegger e la differenza con Sant'Tommaso anche rispetto alla verità

  • @patriziaavenoso6312
    @patriziaavenoso63126 жыл бұрын

    Le labbra della conoscenza sono aperte alle orecchie della comprensione. Professor Alberto Bassi lei è apparso magicamente sul mio cellulare. Lei prima non esisteva nel mio essere però ne faceva cmq parte del mio non essere. Quanti esseri devo ringraziare a prescindere dalle sue determinazioni? Soltanto il mio cellulare? Certo che no. Io ringrazio tutto il contenuto del tutto. Grazie 😗

  • @marcozaltea9805
    @marcozaltea98055 жыл бұрын

    Grazie

  • @pappitisio
    @pappitisio4 жыл бұрын

    La sintesi è un dono di pochi

  • @Milandor
    @Milandor2 жыл бұрын

    Buongiorno, ma qualcuno ha notizie del Professor Bassi?

  • @pagulu
    @pagulu11 жыл бұрын

    Grazie mille professore!

  • @legionmv3151
    @legionmv31516 жыл бұрын

    Grande professore. Grazie

  • @RinaldoMakkerozzi
    @RinaldoMakkerozzi6 жыл бұрын

    Grazie mille...grazie grazie...

  • @thecc3446
    @thecc34463 жыл бұрын

    Sarebbe interessante sapere come la pensa sull' empirismo e sul meccanicismo

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata11 жыл бұрын

    Heidegger è cascato sull'essere perché lo collega col tempo. Quando si è accorto che l'essere è affermabile a prescindere dal tempo (perché nel 1927 l'affermabilità dell'esserci dell'essere non era meno dicibile di quello affermato di fronte a Critone & Co. nel 399 a.C.), allora ha smesso di scrivere e si è dato al descrivere: anche le svastiche esprimevano l'essere.

  • @sergiomassa896

    @sergiomassa896

    3 жыл бұрын

    Buona sera professore io mi sono fatto una idea su questo argomento riflettendo sul rapporto tra oggetto della analisi e linguaggio necessario alla sua espressione. Finche l analisi rimane limitata all esserci e alla analitica dei suoi esistenziali, allora l uomo concepito come progettualita viene descritto dal linguaggio della metafisica. Ma quando si tenta il passaggio all analisi delle essere e del suo senso non trova un linguaggio appropriato nel descrivere questo ambito ontologico

  • @beppemusic82
    @beppemusic827 жыл бұрын

    e l'obiezione di Russell? quella secondo cui l'affermazione dell'essere è semplicemente un'operazione linguistica, per cui si può benissimo sostituire il verbo "è" con il verbo "chiamiamo", sulla base degli attributi fisici e sensibili che accomunano e allo stesso tempo differenziano gli oggetti? ecc. ecc. l'intellezione razionale sarebbe a questo punto solamente una funzione biologica derivante dall'evoluzione biologica...

  • @gurlulu
    @gurlulu10 жыл бұрын

    Ci giravo intorno da parecchio, ma poi ho (ri)trovato quel filo rosso interrotto da tempo,che mi inpediva di leggere qualsiasi cosa bollandola come inautentica. Severino lo conosco, ma il mio Virgilio nel mare del divenire e' stato Michelstaedter. La fisica quantistica ha fatto il resto. Sono stato un pelo arrogante sul teorema della causalita', non me ne voglia ma sono come quei cristiani alle crociate, il mio e' un monismo ateo

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Caro gurlulu, se per theòs intendiamo l'assoluto (il solutus ab, il non dipendente da altro), allora tutti hanno un assoluto oltre il quale non ammettono altro: per esempio, il materialista ritiene assoluta la materia oltre la quale non c'è altro. Quella è il suo assoluto, il suo dio, il suo massimo oltre il quale non c'è altro. Se uno (Anselmo d'Aosta) ritiene che oltre "id quo maius cogitari nequit" (ciò di cui non si può pensare niente di più grande) nient'altro esista e quindi l'assoluto esiste solo per il fatto che anche gli atei lo pensano per poterlo negare, allora quello è il suo assoluto. Se il mafioso crede che non esista niente di superiore della "famiglia", quello è il suo assoluto. Anche nell'ordine dell'amare, ciascuno ha il proprio assoluto. Se io ritengo che l'eroina sia il mio massimo, scanno mia madre che mi si è messa davanti per impedire di farmi. Insomma l'ateismo non esiste: esiste uno che ha un assoluto (theòs) e uno che ne ha un altro, ma (se non è decerebrato e apatico) certamente uno ce l'ha. Anche tu. Sarà l'essere in quanto essere a prescindere dalle sue determinazioni (Parmenide). L'assoluto era anche l'angosciante molla dell'esistenza tragicamente breve di Michelstaedter. Benedetta la quantistica, che ha ridicolizzato il determinismo materialistico del XIX secolo. Ma l'indeterminismo hesienberghiano nulla ha a che vedere con il teorema della causalità. Anzi, il principio di Heisenberg ridicolizza chi applica quella mentalità in assoluto. Sulle Crociate stendiamo un velo pietoso: erano seguaci di chi disse: "amatevi come io ho amato voi"? Non taccerei di "arroganza" la riserva sulla causalità. La chiamerei "timore" di scoprire l'errore che forse ti ha guidato per troppo tempo, e che un piccoletto sta sbugiardando con delicatezza. Cordialità, Alberto Bassi

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Caro Gurluru, sto ancora attendendo lumi sul tuo misterioso "monismo ateo". Cordialità, Alberto Bassi

  • @kidmarco

    @kidmarco

    10 жыл бұрын

    @ Gurluru Come dice il Professore, "monismo ateo" suona come contradictio in adjecto... che poi non dice nulla circa quel Dio che non sarebbe. Scriveva Vincenzo La Via che l'"ateismo è essenzialmente pratico" ed io, che non sono credente, condivido in pieno: quando si pensa, si riconosce necessariamente la necessità dell'Assoluto. Che cosa sia (e se si possibile dire che cosa l'Assoluto sia), questo è un ulteriore passo necessario... ma nell'abisso (dell'indeterrninabilità) a mio modo di vedere! Su Michelstaedter e Severino: il primo è radicalmente parmenideo e monista in senso assoluto, a mio avviso; il secondo è un monista-pluralista, se così si può dire (per Severino Dio è la totalità del mondo, sebbene non coincida con l'assetto fattuale del mondo, ma coincida con il mondo solo ad infinitum ossia solo nel suo dispiegamento infinito di tutte le sue infinite configurazioni relazionali). Poi magari i "severiniani" più ferrati potranno eventualmente emendare quanto ho scritto. Cordialmente, Marco

  • @oscardylan5941

    @oscardylan5941

    6 жыл бұрын

    @@FilosofiaLiberata legga le richieste fatte dell' imperatore d' oriente riguardo alle atrocità subite dei cristiani, da parte degli islamici ; e vedrà che la sua opinione sulle crociate cambierà come è cambiata la mia. Saluti.

  • @chekkov2142
    @chekkov214210 жыл бұрын

    Per chi fosse interessato o amante di filosofia ma anche letteratura, poesia e arte stiamo aprendo questa pagina: facebook.com/Filosofando.OfficialPage

  • @avv.lucabovino5305
    @avv.lucabovino53057 жыл бұрын

    Ma partire da un contatto sensibile (il nostro rapporto con le determinazioni dell'essere), per poi giungere ad affermare che c'è un essere che precede le sue determinazioni, non è un procedimento logico, ma è intuitivo, cosa vuol dire? Che l'ontologia incontra un limite nella razionalità. l'essere può essere intuito, ma non spiegato (perché per spiegarlo dovrei necessariamente determinarlo, quindi potrei spiegare gli enti, ma non l'essere). e allora, una filosofia che autoproclami i limiti del procedimento logico, arrivando a dire che c'è un'intuizione che precede la logica, cui questa è tributaria cos'è? una sinestesia (la logica dell'intuito)? un ossimoro (l'esperienza insensibile)? un paradosso (il ragionamento irrazionale)? o semplicemente una resa senza condizioni alla poesia (dove l'essere è, ma come un fiore, appena colto, non è più)? grazie mille prof

  • @ludovicaorlando3129
    @ludovicaorlando31292 жыл бұрын

    Salve, professore. Volevo solo dirle che questa sua lezione di filosofia aiuterà una laureanda in ingegneria informatica a migliorare la qualità della sua tesi. Ah, quando lo saprà mio padre (dottore in filosofia)... Bellissimo video, ha usato parole precise e importanti che mi aiuteranno moltissimo. Grazie! Se ha pubblicato qualcosa, la leggo volentieri.

  • @claudia2407
    @claudia240711 жыл бұрын

    bravissimo!

  • @dialmformurder9071
    @dialmformurder90713 жыл бұрын

    Gent.le professore, aiuti la prego a capire un minorato quale io sono e che sta diventando pazzo. Lei parla dell'essere come di una intuizione: il contenuto di questa intuizione (che io non riesco proprio ad ottenere) è esclusivamente mentale oppure essa coglie qualcosa che sta nella natura, qualcosa che esiste davvero dietro - per così dire - ogni ente? E poi: l'intuizione di cui parla è preceduta da un qualche tipo indizio che alimenta un sospetto a cui successivamente l'intuizione conferirà una forma definitiva, oppure essa intuizione è per così dire un lampo improvviso, una luce inaspettata che illumina il mondo fino a quel momento avvolto nelle tenebre? E ancora: che relazione intercorre tra la sua concezione dell'essere e quella di Severino? Grazie.

  • @fiorellabassoli9525

    @fiorellabassoli9525

    29 күн бұрын

    Sono domande interessanti ma vedo che il prof. Non ha risposto.e

  • @salvatorecirillo374
    @salvatorecirillo37410 жыл бұрын

    scusate se non uso termini specifici spero di farmi capire.la percezione che abbiamo delle cose non e' diretta,la realta' e' sempre e cmq filtrata,rielaborata dal nostro corpo,cioe' noi percepiamo cio che serve in quanto siamo esseri umani.l'essere e' sempre dipendente dalla nostra natura in quanto gia definirlo con un linguaggio risulta sempre insufficiente per quello che puo' essere nella sua totalita'.in sostanza l'uomo percepisce un surrogato della realta' reale,una piccola fetta(come conferma oggi la fisica),quindi puo' rilevare e dimostrare frammenti coerenti nel suo campo di comprensione;mi fa pensare pero' il fatto che la natura umana e' predisposta per indagare e farsi domande,come se l'evoluzione,dopo aver provveduto alla sopravvivenza fisica,passa ad un livello piu' alto e si inizia ad occupare della sopravvivenza di qualche altro tipo d'energia.scusate son cose che mi frullano in testa,cmq grazie un saluto

  • @marsiliovalente1317
    @marsiliovalente13174 жыл бұрын

    Non so se sto facendo una domanda banale ma non capisco perché la piastrella a dovrebbe essere diversa dalla b. In cosa lo è?

  • @marsiliovalente1317

    @marsiliovalente1317

    4 жыл бұрын

    Nel video successivo è spiegato

  • @ROBERTOMARIAPITTELLA
    @ROBERTOMARIAPITTELLA2 жыл бұрын

    Senza la minima ambizione ad emulare il compianto prof. Bassi, propongo a chi fosse interessato questa serie di video sui rapporti tra filosofia e società... kzread.info/head/PLdPbHrFIYjVKNeWfYJAcoQYP5seR3yXRX

  • @edorenzi
    @edorenzi6 жыл бұрын

    Ottimo insieme a Marco moschini il top

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata11 жыл бұрын

    Caro francescoscria, perfetto. Ma l'affermazione dell'essere precede LOGICAMENTE anche l'affermazione del tuo io, benché questa sia CRONOLOGICAMENTE a posteriori. Cordialità, Bassi

  • @lovecommunity7811
    @lovecommunity781110 жыл бұрын

    Io ho trovato moltissimi libri su Bookmooch Per ogni libro inserito ricevi 0,1 punti. Per ogni libro che spedisci ti danno 1 punto (Spedire costa 1,28 ogni 2 Kg) Se spedisci all'estero ti danno 3 punti (Costa sempre 1,28) Con 1 punto puoi richiedere un libro a chiunque e ti viene spedito gratuitamente

  • @valentinaantonioni4297
    @valentinaantonioni42979 жыл бұрын

    Prof potrebbe fare una lezione su Locke?

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata11 жыл бұрын

    Caro Pagulu, LOGICAMENTE prima, ma non lo puoi dire se non A POSTERIORI, cioè CRONOLOGICAMENTE dopo avere sperimentato la sedia, il tulipano, il gatto,... Cordialità, Bassi

  • @HxHfun
    @HxHfun7 жыл бұрын

    un oggetto astratto intuitivo non trascendente dall'uomo, non determinabile,ed elemento necessario per giudicare? La ricerca dell'essere come ente, per definizione, può essere, per ipotesi, quindi un'attività razionale che nega l'utilizzo della qualità intellettuale dell' "essere" ?

  • @pierpier7806
    @pierpier78063 жыл бұрын

    la pre-comprensione dell'essere di Heidegger in Che cosa è la Metafisica... l'Essere non Ci È... ma solo É..

  • @iuriproietti3957
    @iuriproietti39578 жыл бұрын

    Molto interessante, ed è anche piacevole ascoltarla, ma potrebbe ri-spiegarlo in maniera più semplice per noi poveri NON iniziati?

  • @giano8491

    @giano8491

    7 жыл бұрын

    è sintetizzato al massimo...e penso ci abbia messo anni a sintetizzarlo così..non credo ci sia spiegazione più semplice se non di pochissimo

  • @pappitisio

    @pappitisio

    4 жыл бұрын

    non è capace

  • @giuseppevalente6754
    @giuseppevalente67543 жыл бұрын

    Prof. una domanda: se l'essere è solo un'intuizione come fa a dire che è essere? Dove esisterebbe?

  • @gurlulu
    @gurlulu10 жыл бұрын

    l'essere e' , senza alcuna copula, e non puo' non essere. La tautologia e' cosi' potente che esclude il nulla come non pensabile, perche' pensare e' essere, scritto sulla pietra del poema di Parmenide. Da Platone in poi hanno dimenticato e mistificato, perche' e' duro pensare la realta' diveniente come effimera. Il risultato finale dell'oblio presocratico e' stato Nietzche che ha messo il coperchio sulla tomba della filosofia e della religione. Non conosco Cortesi, ne' mi attrae il concetto di causalita'. Saluti e grazie per l'attenzione

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Caro gurlulu, "l'essere e', senza alcuna copula, e non può non essere" è affermazione che condivido appieno. L'altra affermazione: "Sto scrivendo al computer" è la distruzione del primo giudizio. C'è chi ha il coraggio di dire: "sto scrivendo al computer", e quindi distrugge quanto detto prima. E entra in crisi. C'è chi dice: "non sto scrivendo al computer, perché se lo dico mi va a carte quarantotto il giudizio: "l'essere è, senza alcuna copula"". Il mio primo innamoramento filosofico è stato il rosminismo. Comprendo appieno il momento del tuo fascino per l'essere in quanto essere a prescindere dalle sue determinazioni, quindi aspetto il momento in cui avrai il coraggio di vomitare sulla causalità. Non è brutto come si crede, il voltacervello. Scommetto che hai studiato su Severino, che Cortesi ha contribuito a licenziare perché non ammetteva che io "sto scrivendo al computer", perché - giustamente - odiava l'aporia. L'essere di Nietzsche è l'uomo che sta per venire, nell'interpretazione carina di Milan Kundera (L'insost., inizio romanzo) Simpatiche la tua lealtà e educazione nell'esprimere dissenso, Alberto Bassi P.s. Da uno attento come te, che cita Parmenide per cancellare dalla alètheia la doxa paurosa, mi sarei aspettato un riferimento non già "al concetto di causalità" (non è un concetto, è un teorema), né un riferimento all'"attrazione" di ciò che si ignora. A.B.

  • @bimbalovesbimbo
    @bimbalovesbimbo8 жыл бұрын

    Sarebbe interessante facesse un video sui criteri di identità (sul paradosso di Russell quindi), sui concetti di necessità stretta e ampia...

  • @robertotietto3586

    @robertotietto3586

    7 жыл бұрын

    Noisette

  • @marcoferrozzi4747
    @marcoferrozzi47474 жыл бұрын

    D'altronde per Aristotele quello che lei definisce Essere non è forse la Sostanza da considerarsi come la prima delle 10 categorie dell'essere? Le altre categorie sono degli accidenti dell'essere. Non capisco quindi se lei si riferisca all'essere o alla sostanza.

  • @valdiotti
    @valdiotti9 жыл бұрын

    Caro professore! Quindi l'essere è semplicemente la determinazione di se stesso , l'ontologia è determinazione, qualificazione? Mi scusi se ho capito male.

  • @FilosofoJoe
    @FilosofoJoe11 жыл бұрын

    Perché anche Heidegger c'è casacato?

  • @amarchese4
    @amarchese45 жыл бұрын

    ma l'essere di MELISSO E PARMENIDE è veramente unitario e omogeneo oppure deve aspettare Platone per scoprirsi pluralista

  • @g.fiorenza106
    @g.fiorenza1066 жыл бұрын

    Buonasera, solo un chiarimento: quello che viene chiamato "Dio" o quello che viene chiamato"Divino" può essere inteso come "L'Essere"? Grazie

  • @Jennygeng

    @Jennygeng

    5 жыл бұрын

    G. Fiorenza si

  • @psiche79
    @psiche798 жыл бұрын

    Complimenti! una trasposizione chiarissima! l'unica cosa che non ho capito è il riferimento a Parmenide. Non è stato il Filosofo dell'Essere? Non è di fatto il fondatore dell'ontologia?

  • @thecc3446

    @thecc3446

    3 жыл бұрын

    Nell'essere parmenideo non sono contemplate determinazioni soggettive o molteplicità. Qui non vengono negati gli enti molteplici ma solo la pretesa di mettere il molteplice davanti all'intuizione dell'essere è.

  • @12345paolino
    @12345paolino10 жыл бұрын

    Ottimo. Grazie.

  • @pagulu
    @pagulu11 жыл бұрын

    Mamma mia che botta! Fantastico! Si può dire quindi che tutto c'è ancor prima che la nostra mente razionale ci arrivi e lo provi?

  • @testaparlante
    @testaparlante3 жыл бұрын

    Ma come fa a non essere qualcosa che non... (ma comunque) è?

  • @marcoferrozzi4747
    @marcoferrozzi47474 жыл бұрын

    Buongiorno Professore, mi scusi ma non capisco cosa voglia dire affermando che Aristotele con aveva compreso che gli enti sensibili sono altro dall'essere. Come ha posto lei il discorso in merito alla "non definibilità" dell'essere non potendo rientrare nell'intelletto come ragione e quindi non potendosi usare il linguaggio per definirlo, io ci vedo proprio la definizione data da Aristotele del principio di non contraddizione per cui chi volesse negarlo non potrebbe che stare zitto perché il linguaggio stesso necessita del principio di non contraddizione. Quindi l'essere pur non definibile si può affermare sottostare al principio di non contraddizione. Da ciò, mi dica lei, non emergeva contrario che Aristotele avesse bene in mente la distinzione tra intelletto - ragione ed intelletto - intuizione? Molto interessante e le faccio i complimenti per la chiarezza della sua esposizione. Buona giornata.

  • @lorenzotaidelli9658

    @lorenzotaidelli9658

    3 жыл бұрын

    Gentilissimo, le rispondo in vece di Alberto, che è morto nel 2015.

  • @marcoferrozzi4747

    @marcoferrozzi4747

    3 жыл бұрын

    @@lorenzotaidelli9658 mi spiace veramente. Ho apprezzato molto diverse sue lezioni su KZread. Marco

  • @fabriziovona5519
    @fabriziovona55197 жыл бұрын

    Grazie Prof, sto studiando Parmenide. Allora le domando: la sua affermazione che l'essere E' mi sembrava proprio che andasse nell'affermazione Parmenidea. Poi seguendo la sua lezione ho inteso che Parmenide e' caduto in errore. Mi potrebbe spiegare meglio questo passaggio.? grazie davvero

  • @marcolullabi
    @marcolullabi3 жыл бұрын

    Ma prima dei Greci il verbo essere non si presentava nelle varie culture.

  • @kidmarco
    @kidmarco10 жыл бұрын

    Mi permette un paio di osservazioni, Professore? Lei, nei commenti sotto, scrive:

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Caro Kumpel, certamente splendido allievo di Severino, ma, come lui, vittima di quella filosofia (sempre gravida) di Cartesio, che DISCERNE tra "essere" e "io che conosco l'essere" e non approda a "idem est cognoscens in actum et cognitum in actu" (se conosco questa tastiera, questa tastiera non è "altra" da me, è me; e io sono questa tastiera nell'actus cognoscendi, altrimenti, se questa tastiera fosse altra da me, di essa non potrei dire nulla.). L'intuizione dell'essere, l'affermazione dell'essere, l'inizio del pensare non ammette né l'io, né la molteplicità e il divenire (che apparirà con evidenza in seconda battuta cronologica devastando la prima conoscenza, che è l'affermazione dell'essere in quanto essere, e produrrà l'aporia cui Severino e Parmenide non accedono per timore di sminuire la meraviglia dell'intuizione dell'essere in quanto essere, e quindi stop. No, non c'è stop, se è altrettanto evidente che questo è essere, ma non è l'essere.). La devastazione della Sua cultura filosoficistica deve molto anche a quell'altro disgraziato di Heidegger. L' affermazione dell'essere (in quanto essere) non potrebbe avvenire se non per una "riflessione" è errata, perché l'affermazione dell'essere giudicante implica che esso non potrebbe essere affermato senza prima avere affermato l'essere del pensante. La metafisica nasce per risolvere una contraddizione. Se tu non vedi che questa piastrella, per tutta quella che è, non è né più né meno piastrella di quest'altra, e tuttavia non è quest'altra, non sorge problema. Se invece vedi con l'intelligenza che Pa = Pb e Pa è diversa da Pb, allora... Cordialità, A. Bassi P. s. Il Suo intervento mi ha molto interessato, e La ringrazio. A. B.

  • @kidmarco

    @kidmarco

    10 жыл бұрын

    filosofia liberata Preg.mo Prof. Bassi, sono positivamnete colpito dalla tempestività e profondità della Sua replica. Spero non sia molesto il mio tentativo di proseguire, profittando della Sua competenza. Preciso che non sono allievo di Severino anzi, come grossolanamente cercavo di indicare, esprimo critiche a quanto ho inteso del suo pensiero (semmai mi riconosco nella teoresi di G.R. Bacchin, esponente di spicco della scuola patavina di metafisica classica di M. Gentile, sebbene sia piuttosto giovane e acerbo, come avrà intuito). Temo di essermi fatto fraintendere perché, in realtà, io intendevo affermare proprio la inseparabilità di Pensiero ed Essere (secondo iil detto autenticamnete parmenideo, secondo cui "pensare ed essere" [ma non: "pensato ed ente"!] sono idem, sono il medesimo, sono medesimezza: identità integrale, indivisibile e immoltiplicabile. Intero metafisico, beninteso, tale per cui senza di esso le parti non sarebbero...ma, d'altra parte, se esso fosse le parti non sarebbero (non essendo appunto divisibile). Sicché, a rigore solo l'intero è, mentre le parti non sono mai (al limite sono "costruite" ovvero "sono per esser negate"). A me pare che lo stesso Cartesio "riconosca", attraverso la sua scepsi radicale, proprio questo: che il vero Essere è Pensiero, sebbene il pensare non esaurisca l'essere ma, appunto, lo "ritrovi" in sé (con una certa licenza, potremmo parafrasare il prologo giovanneo, per cui l'arché è essere-e-logos distinti e inseparabili o meglio identici m anin uguali, per cui il logos è l'essere che "sa" se stesso riflettendosi in sé, è sempre "presso" l'essere). A rigore, io (io in quanto pensante, o se preferisce il pensiero che attraverso me pensa) non conosco mai l'essere com eun oggetto, non penso l'essere com pensato [questo è il neoparmenideismo!], nel senso che fare dell'essere un pensato sarebbe farne un nulla, da lmomento che pensare è negare-determinare! (o,viceversa, fare del pensare un nulla!). Duqnue se essere e pensare sono "lo stesso", essi sono quell'Intero metafisico o Identità assoluta che non ha un Altro da sé, ma semmai ha l'Altro in sé, ma non come altro, bensì come altro sé...ovvero gli enti, le determinazoni, che sono "essere diferente", e che però nella misura in cui pretendessero qualche consistenza ontologcamnete altra "dallo" essere, sarebbero nulla. Non possono, allora, venire concepite che come modi finiti dell'essere infinito...direi...epperò, il finito deve "finire" hegelianamente (in quanto è già "finito") e finire nell'infinito, che essenzialmente "già" è! (essendo la coscienza del finito non-finita in quanto coscienza). Ma questo finire-nell'essere è un processo infinito,, illimitato esso stesso (perché il termine cui tende permane "epekeina tes ousias", oltre ogni possibile determinazione, ivi inlcusa la negazione di ogni determinazione). E questo sia "a parte ante" sia "a parte post", sicché io non riesco a comprendere un "inizio" del pensiero, che ripeto non riesco nemmeno a conepire come intuizione dell'essere (per il motivo che Le esprimevo: Lei mi risponde che anche la riflesione postula che venga "affermato l'essere del pensante"...ebbene, l'esser del pensante è il pensare! di afferma innegabilmente in actu exercito, no?). A me pare che il pensiero sappia (meglio: pervenga a sapere) mediante la dimostrazione dialettica della contraddittorietà di ogni oggettivazione/determinazione (inclusa l'intuizione), pervenga a sapere la inoggettivabilità ovvero impensabilità sia dell'essere sia del pensiero medesimo (ovvero, di nuovo, di quel "medesimo" che indichiamo con essere e con pensiero). A me pare che Severino compia l'errore di Parmenide in senso opposto: mentre l'eleate affermava l'essere negando la differenza degli enti, il bresciano afferma gli essenti o la totalità degli enti negando la differenza ontologica dell'essere... ma entrambi, in qualche modo, determinano/oggettivano l'indeterminabile/inoggettivabile! E' d'accordo? Infine, sulla "piastrella": vedere che Pa = Pb e Pa è diversa da Pb è appunto vedere una contraddizione, ma incontraddittoriamente! Per determinare lo "a" di Pa in alterità rispetto al "b" di Pb, debbo distinguere Pa da Pb cioè negare che Pa sia Pb, ma non potrei distinguere se non tenessi fermo "P" (ma non come P di Pa né P di Pb... bensì come P che non è né Pa né Pb né Pc etc... essendo P totalmente presente tanto in Pa quanto in Pb qunato in Pc etc), giusto? Sicché l'identità, l'intero essere della Piastrella resta il medesimo nelle differenze e nonostante le differenze...anzi, tolto esso, cadrebbero le stesse differenze (le quali dunque sono inessenziali). Ma, allora, unde differentiae? Grazie, Marco P.S. Ovviamnete, sono io che ringrazio Lei... Perdoni la prolissità, ma ho cercato di esprimermi come posso, spero in modo discretamente chiaro. P.P.S. Mi permetto una critica (filosofica, s'intende) al titolo del Suo canale "Filosofia Liberata": ma la Filosofia è ciò che libera nache dalla falsa filosofia, sicché essa è sempre "liberante", non "liberata". Ad essere liberati siamo, forse, piuttosto noi...

  • @kidmarco

    @kidmarco

    10 жыл бұрын

    filosofia liberata Volevo solo precisarLe, Professore, che la mia ulteriore replica alla Sua cortese risposta intenderebbe essere più interrgativa che assertiva, nonostante le apparenze. Quindi, sarei davvero lieto se volesse controreplicare, quando potrà e vorrà. Ancora grazie, buona domenica.

  • @giovannidelgiudice5110

    @giovannidelgiudice5110

    9 жыл бұрын

    Filosofia Liberata Gentile Prof. Bassi. Questa sua risposta mi ha appena procurato un buco allo stomaco e del ghiaccio nel sangue. Sensazione mai provata prima!

  • @mayagrassa1661
    @mayagrassa166111 жыл бұрын

    Ah ok..grazie..Ma giusto per capire,quando dovrei studiare queste cose?

  • @chaowang5823
    @chaowang58238 жыл бұрын

    道可道 非常道,名可名 非常名

  • @kidmarco
    @kidmarco10 жыл бұрын

    Gent.mo Professore, vorrei riprendere il "tema", sperando voglia replicare, perché mi interessa moltissimo. Spero di non abusare della Sua disponibilità. Vorrei anche tentare una "mediazione" tra Lei (dichiaratamente aristotelico-tomista) e i discepoli di Severino (notoriamente siete avversari irriducuibili) tra i quali l'amico MrApeiron, essendo io - per quanto mi è possibile - critico sia nei riguardi della prospettiva tomista sia nei confronti della impostazione neoparmenidea, dichiarandomi piuttosto su una linea platonico-idealistica trascendentalistica: ecco, vorrei invitarvi a dialogare, seppur duramente, ma senza chiusure preventive...e poi, naturalmente, "scagliarvi" anche contro di me :-) Tornando serio, Le propongo in estrema sintesi alcune contro-obiezioni al Suo ultimo messaggio, che mi ha davvero interessato: 1) Quando Lei richiama il principio tomista "idem est cognoscens in actum et cognitum in actu" per affermare la non-alterità tra essere e pensare, in realtà, a me sembra, se tale identificazione permane a livello del cognoscere (gnoseologico, anzi gnoseologistico, contra mentem) la conseguenza è duplice: - l'alterità permane irriducibilmente, altrimenti non vi sarebbe nemmeno cognoscere, nel caso in cui il cognoscens ed il cognitum precipitassero in unum. - ciò che conosco io ente-conoscente è un ente-conosciuto, non l'essere. Lei, sicuramente, mi richiamerà sulla locuzione che sembro trascurare, ossia lo "IN ACTU". Giusto, ma allora si dovrà dire che l'atto toglie la struttura del conoscere, che è attività e non atto! e, pertanto, non si tratterà di "conoscenza"! Non ci può cioè essere "conoscenza" dell'esse come actus. Detto altrimenti: l'unico modo per "non discernere" (come Lei giustamente richiama) tra Essere e Pensiero che conosce l'essere, l'unico modo è per l'appunto negare (= ridurre a contraddizione) la pretesa di conoscere l'Essere, di farne un cognitum, anche nella forma dello idem in cui consistono in atto il cognoscens ed il cognitum! E Cartesio, meditato a fondo anche oltre la sua espressione storica, questo ci impone di concludere: che Cogitare E' Essere, o viceversa che Essere NON E' disgiugibile dal Pensare, perché ogni distinzione (non solo separazione) tra pensare ed essere si rivela contraddittoria. Ma, si dovrà anche aggiungere che il Cogitare stesso è impensabile, non può esser oggetto (contenuto) di conoscenza, esattamente come l'Essere. 2) La conoscenza degli Enti da cui si partirebbe, secondo il procedimento aristotelico-tomista, come possono esser "concepiti" se manco della nozione di Essere? Cos'è l'Ente "prima" (logicamente) dell'essere se non un nulla? E come può un nulla (per quanto inteso come essentia) ricevere l'essere (existentia), se appunto è un nulla e sarà, quindi, anche nullo il suo recepimento dell'esser che gli viene attribuito-donato? 3) L'affermazione intuitiva dell'essere in quanto essere "si sa" intuizione oppure no? Perché, se "sa di essere" intuizione, allora è già da sempre riflessione! Ma allora l'intuizione non precede la riflessione...che è come dire che non vi è "inizio" del pensare, ma che il pensiero è cooriginario all'essere, necessariamente. Ma cosa "vede" la riflessione? Vede semplicemente che il suo veduto (essere) è fondativo del suo stesso vedere (riflessione), sicché l'essere non è - a rigore - né il soggetto che vede né l'oggetto veduto, MA l'atto stesso del riflettersi dell'uno nell'altro (ossia la impossibilità di esser-altro l'uno dall'altro di pensiero ed essere, di vedere "e" veduto: l'autentico essere non entificabile sta tutto in quello "e", che più che congiungere-distinguendo i termini di soggetto e oggetto, rende piuttosto impossibile ogni loro distinzione: distinzione che è, dialetticamente, nella misura in cui si toglie, sapendosi appunto IMPOSSIBILE) Lo stesso Severino permane, peraltro, in una prospettiva tomista, a mio avviso - sebbene totalmente ribaltata - sia per l'impostazione di immediatezza logico-fenomenologica, sia perché la sua sintesi tra determinazioni ed essere (tra "id quod" ed il suo "esse", nello "id quod est") presuppone una distinzione analitica degli elementi poi sintetizzati, ossia distinzione di esser DA ente e, mentre Tommaso àncora totalmente l'ente all'essere, Severino opera l'esatto contrario ed àncora l'essere all'ente, ad ogni ente. Ma la sintesi poggia, appunto, su di un'analisi impossibile! (e questa alterità ente/essere opera anche in Heidegger, tanto nel primo quanto nel secondo Heidegger, dove a negarsi è piuttosto l'esser-Evento che l'ente... ma l'ente che consistenza ontologica può rivendicare "di contro" all'essere??). Se l'ente, come Lei converrà (diversamente da Severino) è essere ma non è l'essere, dovremo concludere che l'ente essendo non può essere null'altro che Essere (infinito, indeterminabile), quindi non potrà "restare" Ente (determinato, finito)...ossia, hegelianamente, dovrà "finire" (morire) in quanto "finito", infinitizzandosi puramente e necessariamente. 4) Ultima fugace annotazione sulle piastrella Pa e Pb: l'actus essendi mi rende possibile la distinzione tra Pa e Pb? Temo di no... Perché quanto alla esistenza Pa e Pb sono idem, ma quanto all'essenza non sono idem. E o affermo una contraddizione (Pa è e non-è Pb) oppure distinguo i rispetti, ma su quale base posso distinguere i rispetti (rispetto di esistenza o esse, rispetto di essenza), se uno dei rispetti (l'esse) è fondativo dell'altro? Ma o l'essenza esiste già come essenza, oppure non esisterà mai (se è un nulla di esistenza)...sicché verrà meno anche la possibilità di discernere l'essenza di Pa dall'essenza di Pb. Ma, ad abundantiam, se l'esistenza NON è a sua volta qualcosa di distinguibile dall'essenza (perché distinguendosi essenzialmente dall'essenza, sarebbe un'essenza mentre non lo è!) , allora come in-distinta dall'essenza, non potrà essere né distinta né conseguentemente sintetizzata all'essenza! Grazie sin d'ora, molto cordialmente. Marco P.S. Potrei inviarLe un articolo in PDF (non mio, ma di un Maestro di metafisica) che vorrei sottoporre alla Sua attenzione, invitandoLa - se vorrà - ad esprimere osservazioni, commenti, critiche in merito? Mi faccia sapere, eventualmente, come. Grazie ancora.

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Caro Kumpel Marco, ho molto apprezzato il Suo questionario. E' impegnativo, e risponderò appena tempo e tumore me lo permetteranno. Per il PDF può usare questo stesso sito. Cordialità, Alberto Bassi P. S. Dalla domanda 4 mi sembra che Lei non abbia seguito il mio "Metafisica", perché lì ci sono già le risposte. A. B.

  • @kidmarco

    @kidmarco

    10 жыл бұрын

    Filosofia Liberata Gentile Professore, anzitutto il mio più sincero augurio di guarigione (in questi casi le parole sono davvero solo parole ma, mi creda, la vicinanza spirituale è reale). Avevo naturalmente seguito con vivissimo interesse anche la Sua lezione di "Metafisica"... ma è appunto ciò che Lei propone, con invidiabile chiarezza e collocandosi espressamente sulla linea aristotelico-tomista, che mi fa problema.... Detto in sintesi: è la concezione di "ente" quale plesso sintetico metafisico che non mi convince, e non mi convince perché non mi sembra sia in grado di risolvere la contraddizione (secondo cui A in quanto ente è uguale a B, ma in quanto ente-A è essenzialmente diverso da ente-B). Non mi convince per questa ragione: la sintesi degli elementi metafisici, che - mi corregga se sbaglio- si denotano come "id quo" dell'ente ossia dello "id quod" (sostanza / accidenti) che renderebbero ragione dell'essere uguale di A rispetto a B ma anche dell'essere diverso di A da B, a mio avviso spostano soltanto il problema. Infatti, gli elementi metafisici concernono uno idem (la determinazione A o la determinazione B), che cioè presuppongono come già "sussistente" ontologicamente... mentre è proprio la sussistenza (inteligibilità) di A e di B ad essere in questione.... insomma, non è dicendo che "A è sintesi di sostanza ed accidenti" (ma lo stesso, nella metafisica tomista, potrebbe dirsi della composizione di essentia ed existentia) che mi si renda intelligibile A, proprio perché la "sintesi" postula che sussista quello A che, prima della sintesi, non risulta intelligibile affatto! Inoltre, anche volendo ammettere come non problematica la sintesi sinolica, resta un altro punto di difficoltà (almeno per me): l'aderire degli accidenti alla sostanza è accidentale è o no? Perché aut è accidentale (ma allora A sarebbe solo la sostanza, e gli accidenti sono totalmente inessenziali), aut gli accidenti nel loro relazionarsi in composizione con la sostanza anche modificano "sostanzialmente" la stessa sostanza (ma allora, non sono più meri accidenti, sono parte essenziale della sostanza)... Infine, Lei (giustamente) osserva che gli entia quibus (gli elementi metafisici) non "esistono"... certamente, non esistono empiricamente, ma pur sempre "sono". Quindi, sono qualcosa non di empirico ma di ideale. E perché il loro essere (ideale) sarebbe da meno dell'esistere (empirico, fattuale)? Tanto più che , senza di essi, NESSUN elemento empirico sarebbe concepibile, intelligibile.. quindi nessun elemento empirico sarebbe! ........................... Nota en passant: l'espressione "syn-olon" a rigore potrebbe essere vista come un'espressione concettualmente contraddittoria, perché lo holon (intero) è propriamente ciò che non tollera divisione (anche nella forma della "distinzione") dal momento che fosse divisibile, in realtà sarebbe già diviso... senonché, se non vi può essere distinzione (analisi), non vi potrà essere nemmeno composizione (sintesi). In altre parole,lo holon toglie la struttura di pensabilità del syn (sintesi, presupponente l'analisi dei termini sintetizzati). Quando al PDF, ho reperito il seguente recapito (posso utilizzarlo?): filosofialiberata@gmail.com A questi mie dubbi, come a quelli che Le esponevo nell'intervento precedente (e, in seguito, quando potrà anche al PDF) mi risponda pure quando e come preferisce, pubblicamente o privatamente all'indirizzo dal quale a breve Le invierò l'articolo. Davvero molte grazie, e un cordialissimo saluto. Marco

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Grazie, Marco, a presto. Il tarlo Severino ha lasciato segni anche in te, che resti comunque in compagnia di giganti. A. B.

  • @kidmarco

    @kidmarco

    10 жыл бұрын

    Filosofia Liberata Grazie a Lei, Professore. Ho inviato l'articolo, che Le promettevo, all'indirizzo filosofialiberata@gmail.com Naturalmente, mi potrà rispondere nei tempi e modi (in pubblico od in provato) che Le saranno più confacenti. Da parte mia Le esprimo sin d'ora gratitudine. Cordialmente. Marco

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Caro Marco, senza entrare in merito alla diatriba Fabro - Bacchin, suggerirei queste riflessioni, che, secondo me, risolvono i problemi dell'articolo interessantissimo, e collocano il problema in una luce che sfugge agli interlocutori, e anche a te, almeno a giudicare dalle domande che mi poni. V'è un concetto che risolve in sé ogni nostra conoscenza (Tomm., De ver. I, i): il concetto di essere, nel quale si quieta il pensiero nel tentativo di unificare il reale; anzi, è il pensare tout court. Il dato fondamentale dal quale si alimenta la riflessione ontologica e sul quale si edifica l'Ontologia è questo: ogni cosa della nostra esperienza, un sasso, una rosa, un cane..., vista dall'intelletto si presenta come essere, né più né meno di essere; un più o un meno di essere sarebbe non-essere, nulla. Il concetto di essere esaurisce tutte, totalmente e senza residui le realtà, per povere o per ricche che siano, a qualsiasi livello del loro divenire, a qualsiasi momento della nostra evoluzione culturale: v'è crescita nella nostra conoscenza di una realtà, per es. di un atomo di H, ma la crescita avviene sempre nell'interno del concetto di essere: vent'anni or sono dicevo che l'atomo H è essere e ora, che pure conosco tante altre cose di H, dico parimenti che è essere, né più né meno di essere; semmai dirò che allora l'essere atomo era come uno scrigno chiuso e opaco, mentre ora è lo stesso scrigno, ma aperto, trasparente, che mi lascia meglio vedere i suoi tesori interni. Il concetto di essere è onnivalente, totipotente: non si esce fuori dalle mura dell'essere, che sono le frontiere stesse della realtà, della pensabilità e dell'affermabilità. Il concetto di essere sasso è diverso dal concetto di essere pesco, o di essere cane: il concetto di essere sasso è predicabile soltanto del sasso, non già del pesco o del cane. Eppure usiamo lo stesso termine o vocabolo per esprimere tanto il sasso che il pesce e il cane: il termine essere è predicabile di ogni cosa, non solo validamente, ma addirittura inevitabilmente. Per usare immagini, che invero a queste sommità fanno particolarmente difetto, tutte le idee, o, che è lo stesso, tutte le realtà si possono rappresentare come frazioni diverse, di vario numeratore, ma espresse con lo stesso denominatore: l'essere. Ecco l'originalità del concetto di essere, che è ben meritevole di formare oggetto di una scienza speciale, l'ontologia, essendo assolutamente originale ed unico, sia per la sua formazione psicologica, sia per il suo contenuto, sia per la sua predicabilità logica. Escluse le forme di innatismo pensate da Platone, da Cartesio, dal razionalismo, da Rosmini, escluso l'attingimento dell'essere per immediata contemplazione di Dio (ontologismo), si deve dire che il concetto di essere si costituisce per un'astrazione speciale (di terzo grado, o metafisica, o trascendentale), la quale propriamente non consistere nel "prescindere" da aspetti particolari per fissarsi soltanto sugli aspetti universali della realtà - infatti anche gli aspetti particolari sono essere e non possono venire pretermessi da chi costruisce il concetto di essere -, ma consiste in quello specialissimo (e quindi indescrivibile) modo di "prescindere" che è il sorpassare tutte le realtà e insieme raccoglierle tutte in unità, condensarle tutte, e tutto di ciascuna, nel proprio seno onnicomprensivo. Perciò il conccetto di essere non può dirsi "astratto" se non con essenziali correzioni. E' il concetto più "esteso" perché si applica a tutte le realtà, nessuna eccettuata, ma non si può dire il meno "comprensivo": fuori del suo seno totivalente ed onnivalente sta soltanto il nulla. Mentre ogni altro concetto universale (per es. l'animalità) si applica nello stesso senso a tutti i suoi "inferiori" (al cane e all'uomo), ma non si applica mai alle differenze dei suoi inferiori (non si dice infatti che l'animalità è razionalità, essendo la razionalità la differenza fra il cane e l'uomo, i quali sono gli inferiori dell'animalità), invece l'essere, e soltanto l'essere, è cosiffatto che si applica non soltanto ai suoi inferiori (a ciascuna cosa), ma anche a tutte le differenze dei suoi inferiori (a tutti i componenti, a tutti gli aspetti di ciascuna cosa), sempre per la ragione che anche le differenze, se ci sono, sono essere, né più né meno di essere. Supposta la molteplicità delle cose - la quale consta immediatamente - il vocabolo essere non si applica ad esse tutte in senso totalmente identico o univoco, come si dice: un sasso, un uomo, l'intelletto... sono realtà tutte e totalmente indicate da essere, ma, si diceva, essere sasso sarà diverso da essere uomo, da essere intelletto..., nella misura in cui sasso, uomo, intelletto... risultino (immediatamente o mediatamente) diversi tra loro. Eppure non si deve dire che il vocabolo essere si applica alle realtà diverse in senso completamente diverso o equivoco: la vera totale diversità sussiste soltanto tra essere e nulla, mentre tutte le cose che siano qualcosa, per distanti che siano tra loro, sono sempre imparentate come essere, e si dicono appunto "enti" quasi per il cognome comune e per il denominatore comune di essere. Dunque, il vocabolo essere si predicherà di tutte le cose in un senso speciale, che si dice analogico. Con che si vuole indicare soltanto quella predicabilità originale che è compatibile con la effettiva diversità e unità delle cose. Attese queste sue originalità, il concetto di essere non si può propriamente definire, poiché ogni vera definizione (per es. "uomo è animale ragionevole") implica un genere (animale) superiore alla cosa da definire (uomo) e una differenza specifica (ragionevole) diversa dal genere, mentre non è possibile trovare un concetto più generale di essere né una differenza estranea a esso. Propriamente il concetto di essere non si può neppure chiarire o dichiarare, poiché non si trova un concetto più chiaro di esso che già non lo implichi e che non sia piuttosto chiarito da esso. Si può soltanto contemplare e isolare da altri concetti. Con questo semplice discorso mi sono voluto non già inserire, ma affiancare ai grandi che sono venuti prima di me, e che ci hanno illuminato. Cordialità, Alberto Bassi

  • @robertotandoi4224
    @robertotandoi42249 жыл бұрын

    Salve, professore. Innanzitutto complimenti per il suo lavoro entusiasta e fecondo. Volevo illustrarle alcuni punti per capire se abbia capito ed esporre alcune perplessità. E' possibile cogliere l'essere attraverso un atto intellettuale di tipo intuitivo, simile, per quanto immagino, ad un insight. Mi domando...l'essere non è proprio identificabile con questo mio stesso intuito in atto che si attiva proprio nel momento in cui l'ENTE ci è manifesto fenomenicamente ? "Ecco !" esclamerebbe sottovoce l'intuito sottendendo qualsiasi "EccoLO" ad alta voce ontico. Non crede che il nostro linguaggio sia inadeguato a rappresentare ciò ? L'articolo determinativo, nell'espressione "L'essere" risulta completamente inappropriato poichè avrebbe poco senso "determinare" tale intuizione. Non crede sia così ? Perdoni, qualora non fosse chiaro, il mio modo d'esprimermi. Grazie dell'attenzione, saluti.

  • @mayagrassa1661
    @mayagrassa166111 жыл бұрын

    Ma queste sono lezioni per studenti di liceo?

  • @tangoblu60
    @tangoblu608 жыл бұрын

    E Gorgia che fine ha fatto?

  • @lucanina8221
    @lucanina82217 жыл бұрын

    Queste lezioni servono a poco perchè parlano ad un pubblico già iniziato non a neofiti. Prima di usare parole come "ente", "essere", "elemento"... che in filosofia hanno un significato particolare sarebbe opportuno definirle prima di iniziare un discorso.

  • @emmanuelecamporeale3361

    @emmanuelecamporeale3361

    5 жыл бұрын

    Semmai serve a pochi (e neanche questo è vero), non a poco.

  • @politicallyincorrect2232
    @politicallyincorrect223210 жыл бұрын

    salve prof. a quando un intervento su Husserl?

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Caro Massimiliano, non ti basta averlo visto morto sotto la mia conversazione. Vuoi l'autopsia e la cremazione. Ti accontenteremo, ma non presto, A. B.

  • @terezinapulaj8901
    @terezinapulaj89015 ай бұрын

    Ma è vero no sa cosa voldire Eser mi meraviglia por e massimo eser noi stessi a capire la esistenza dei strumenti se io no sono ci po eser se io no sonl a capire

  • @gapupillo
    @gapupillo7 жыл бұрын

    Professore ho una domanda: Lei vede "il linguaggio" come essere o ente?

  • @TheCyrano2010

    @TheCyrano2010

    5 жыл бұрын

    Solo uno gia esperto in materia può tendere simili trabocchetti.

  • @testaparlante
    @testaparlante3 жыл бұрын

    ma alla fine l'Essere non è Dio?

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata11 жыл бұрын

    Ma Maya Grassa, quando mai i princìpi e le intuizioni vanno studiati? Basta che fai un po' di onfiloscopia, che ti pieghi su te stesso, che pensi il pensiero. Sei dispensato dal consultare fogli e schermi: hai trovato una filosofia che ti libera da maestri, testoni e testicoli (texticuli = piccoli testi). Passa dallo studio alla meditazione, alla contemplazione. Cordialità, Alberto Bassi

  • @francescomanetti-germanica
    @francescomanetti-germanica Жыл бұрын

    Quindi nessuno tranne San Tommaso, o qualche altro cristiano, ha capito cos'è l'Essere?

  • @vincenzosarracino5423
    @vincenzosarracino54236 жыл бұрын

    Carissimo professore lei ha concezione dell'essere come apriori tipica del razionalismo, ed è incompatibile con la metafisica realistica. Lei dimentica che c'è un rapporto concettuale tra la nozione di ente singolare e la nozione di "essere" analogico (esse commune rerum). Il punto fondamentale della questione è rifiutare l'abitraria nozione di "intuizione dell'essere" come nozione vuota che si applicherebbe all'esistenza degli enti e alla loro essenza singolare. Non esiste tale nozione, tanto meno come un sapere a priori. Esiste un processo induttivo (epagoghe) che dall'evidenza dell'esserci delle cose singole (res sunt) giunge a formulare l'universale di ciò che esse hanno in comune, il fatto di esserci (esse commune rerum).

  • @MrApeiron1
    @MrApeiron110 жыл бұрын

    Caro Professore, coe mi ha detto ho seguito il suo video. Mi aveva anticipato che in questo video avrebbe distrutto il principio di causalità. Forse la distruzione avrebbe potuto essere più perentoria, visto che - per distruggere la causalità -, lei concatena una serie di ragionamenti in modo causale. Non lo facesse, nemmeno potrebbe dire di averla distrutta, la causalità. Cordiali saluti.

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    MrApeiron1, credevo di avere elencato affermazioni successive tratte da osservazioni quotidiane, per inferire a posteriori il nesso causale teorematico. Lei mi viene a dire che la mia scelta è guidata dalla causalità. Potenza del circolo ermeneutico, che non avrà mai fine! Cordialità, A. B.

  • @MrApeiron1

    @MrApeiron1

    10 жыл бұрын

    Filosofia Liberata "Per inferire a posteriori il nesso causale teorematico". Un bel pleonasmo in salsa paraconsistente! Ma non risolve il problema. In primis perchè lei - del tutto legittimamente - si proclama "aristotelico-tomista"...sicchè quel "circolo ermeneutico" che non avrebbe fine, lo dovrebbe spiegare a loro (Aristotele e Tommaso) che, penso se ne renderà conto, avrebbero in proposito molto da dire, e magari di incazzarsi. In ogni caso, fingerò per il momento di essermi scordato di quel piccolo problema con l'elènchos che ancora non ha risolto: anche perchè, a ben vedere, si ripropone anche adesso. In breve: Il "circolo ermeneutico" ce l'ha eccome una fine. Solo che per comprenderla, occorre liberarsi dalla "tara" originaria della separazione ontologica- ontica, che caratterizza tutto il pensiero Occidentale da Parmenide in poi. (Certo con notevoli tonalità ma, sostanzialmente, in modo identico). Affermando che il circolo non ha fine, lei intende mantenersi in una coerenza indiscutibile, ed astrae (indebitamente) la sua affermazione da quel circolo. Ne vorrebbe prescindere, affinchè la sua affermazione non risulti (daccapo!) contraddittoria. Separare l'apoditticità del suo dire, dal circolo che dovrebbe negarla, è contraddittorio. Certo ci si può contraddire: l'importante però è ammetterlo...e soprattutto capire tante altre cose circa la contraddizione e la NON contraddizione. In questo errore prospettico, è caduto anche Heidegger, quando nel suo "Nietsche" (Severino lo illustra mirabilmente nel suo "L'anello del ritorno - "Heidegger e Nietsche") discute l'affermazione nietscheana che " la venerazione della verità, è già la conseguenza di un'illusione" (La volontà di potenza, n602;OFN, VII, fr.25 (505). Se la verità è illusione, allora anche quella di Nietsche lo è...e così via, in un "circolo ermenetutico" che sembra aver rapito anche lei. Purtroppo, Heidegger aveva preso un'abbaglio proprio circa il concetto di "verità"a cui Nietsche si riferiva. A differenza di Nietsche, lei intende l'affermazione della interminata sequenza del circolo ermeneutico, proprio come un verità che (Nietsche lo aveva capito) è ontologico-epistemica e non (appunto come in Nietsche) ,prospettica e "volontaristica". Cordiali saluti.

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Discutere con un severiniano è tempo perso. Cordialità, Alberto Bassi

  • @MrApeiron1

    @MrApeiron1

    10 жыл бұрын

    Filosofia Liberata"Severiniano" è termine singolare. la brutta figura la fa lei davanti ai suoi allievi, visto che non riesce a sostenere la dialettica. Ho messo a nudo tutte le sue mancanze, e questo la spinge a questa reazione singolare e direi vigliacchetta. lei potrà essere professore di filosofia, ma non filosofo. esce sconfitto dal confronto con me, aldilà di Severino. Una pessima figura, professore. Cordiali saluti.

  • @MrApeiron1

    @MrApeiron1

    10 жыл бұрын

    "Discutere con un severiniano è tempo perso".Filosofia Liberata Chiedo, agli allievi del "professore", se questo è atteggiamento filosofico. Liberale. Chiedo ai suoi allievi se Socrate - ad esempio - avrebbe dato una simile risposta. Risposta che palesa un "fascismo"intellettuale grave. Non riesce a dialogare (le lacune del professore sono molte e sostanziali), e allora si getta discredito su un filosofo come Severino che - me lo consentirà professor Bassi - eè anni luce da lei. Vede professore, io posso anche avere simpatia per lei, ma quella sua affermazione è talmente improvvida, deludente e stonata, che dovrebbe aprire più di un dubbio su coloro che seguono le sue lezioni.

  • @kovolo
    @kovolo5 жыл бұрын

    L essere é sostanza? Ma tanto a nessuno importa

  • @testaparlante
    @testaparlante3 жыл бұрын

    a proposito di matematica, E' = UGUALE, NON E' = DIVERSO DA

  • @ANTIMATERIALISTA
    @ANTIMATERIALISTA10 жыл бұрын

    LA VERA FILOSOFIA..... VI STUPIRA'

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Auguri, se ti piace esporre queste cose di fronte a una condanna a morte, come l'ho avuta io. A. B.

  • @ANTIMATERIALISTA

    @ANTIMATERIALISTA

    10 жыл бұрын

    Filosofia Liberata resta un fatto che il dato sensoriale sia il primo dato immediato, e analizzando la rappresentazione è possibile stabilire che essa sia uno scenario fisico. Essendo il primo elemento a nostra disposizione, sarebbe giusto analizzarlo prima degli altri. Ero giunto in modo autonomo a cogliere le contraddizioni del modello materialistico della percezione, e dopo ho notato un riscontro di tali conclusioni con le tesi di Berkeley. Nei dialoghi tra Hylas e Philonous dimostra in modo simpatico e incontrovertibile che il mondo sensibile - cioè lo scenario direttamente osservabile dinnanzi a noi, e di cui fa parte anche il proprio corpo percepito - sia una rappresentazione (cosa che dimostra anche il daltonismo e la diplopia). Ho aggiunto il principio di evidenza di Husserl, su cui risulta impossibile essere contrari, alle conclusioni a cui era giunto Berkeley. Per comodità comunicativa ho citato anche il principio di evidenza di Husserl; avrei potuto altrimenti dire questo: nel momento presente in cui abbiamo diretta esperienza della rappresentazione, essa è davvero estesa, solida e colorata per come la sperimentiamo. Se così non fosse, queste caratteristiche non si manifesterebbero. Nel momento in cui si manifestano, non possiamo dubitare che tale contenuto sia effettivamente costituito da queste qualità sensibili. E quindi non può essere un contenuto psichico impalpabile prodotto nella mente. E siccome non può coincidere con gli elettroni costituenti le interazioni di natura bioelettrica presenti nel cervello (perché i vissuti di cui abbiamo esperienza in prima persona sono colori, spazio, forme, e non onde di energia - elettroni - in movimento; quindi no al riduzionismo), allora bisogna per forza ammettere che la rappresentazione - che è il mondo sensibile - sia uno scenario fisico. Con tutto ciò che ne consegue (sincronicità inclusa). Per il discorso religioni - alieni non può esserci lo stesso rigore logico, questo è vero.

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Caro ANTIMATERIALISTA, non ti accorgi che sei figlio di Cartesio? Se la conoscenza di questo schermo non arriva a dire che questo schermo è te e tu sei questo schermo, lo schermo è altro da te, e di esso taci: non dici né che è rappresentazione, né altro. Semplicemente taci. Ciao, figlio di Cartesio, saluta i tuoi miliardi di fratelli, Alberto Bassi

  • @ANTIMATERIALISTA

    @ANTIMATERIALISTA

    10 жыл бұрын

    Filosofia Liberata lasciar parlare la realtà. Ma se la realtà fosse noi, allora a parlare saremmo sempre noi. E' vero, non è immediato il fatto che lo schermo sia la rappresentazione. Ma intanto, nella nostra esperienza in prima persona, osserviamo che sia il nostro corpo, che i pensieri, la consapevolezza, e l'ambiente circostante appaiono insieme ed unicamente nella nostra prospettiva sensoriale ed individuale (che possiamo chiamare campo esperienziale). Questa prospettiva sensoriale e di consapevolezza è il fondamento stesso della conoscenza.

  • @FilosofiaLiberata

    @FilosofiaLiberata

    10 жыл бұрын

    Caro ANTIMATERIALISTA, resti ancora figlio di Cartesio, perché scrivi di "realtà" e di "noi", come fossero "due", invece "IDEM est cognoscens in actum et cognitum in actu". "La prospettiva sensoriale e di consapevolezza" è molto posteriore logicamente all'intuizione dell'impatto sensoriale UMANO con l'oggetto sensibile con cui sei tutt'uno. Tu sei etologo (?!), e credi che il mio modo di recepire questo schermo sia simile o identico al modo recettivo della mia gatta? "quidquid recipitur ad modum recipientis recipitur" ( = il ricevuto è ricevuto dal ricevente. Un mazzo di fiori è ricevuto dalla tua ragazza e messo in un vaso. La tua vacca se lo mangia). Ti manca il realismo dell'actus cognoscendi di Aristotele - Tommaso, che hanno seppellito l'iperuranio. Medita sulle due palme di Platone e Aristotele nella Scuola di Atene di Raffaello. La tua è quella di Platone, la mia, di Aristotele. Cordialità, Alberto Bassi

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata11 жыл бұрын

    (Vedi: Ontologia, Enciclopedia Ecclesiastica, Vallardi, MI, 1962, vol. VII. Lo trovi solo in biblioteca. Non ti dico chi è l'autore, perché è stato ricoperto di merda, ma è ganzo, come te).

  • @andreaserra8869
    @andreaserra88697 жыл бұрын

    Il nulla "è" ciò che non "è". La prima "è" (affermativa) è intuitiva, la seconda "è" (negativa) è razionale. Ontologia del nulla?

  • @Alessandrocr85

    @Alessandrocr85

    6 жыл бұрын

    Andrew Serra no,puro sofismo. Essere e non essere sono intuizioni. L’ Essere è, il non essere non è. Da qui silenzio e meditare.

  • @chekkov2142
    @chekkov214210 жыл бұрын

    Per chi fosse interessato o amante di filosofia ma anche letteratura, poesia e arte stiamo aprendo questa pagina: facebook.com/Filosofando.OfficialPage