Brainwriting

Il brainwriting significa letteralmente scrittura del cervello ed è una tecnica simile al brainstorming solo che in forma scritta. Infatti, contrariamente al brainstorming in cui il gruppo o i gruppi possono liberamente e pubblicamente esprimere le proprie idee o opinioni in merito ad un argomento, nel brainwriting viene chiesto ad ogni singolo componente del gruppo di scrivere individualmente le proprie idee o opinioni su un foglio. Un’idea di consegna può essere: «Avete 30 minuti di tempo per scrivere su un foglio le vostre idee o opinioni in merito a questo argomento»
Successivamente il docente o formatore può far partire la sessione di brainstorming dove viene condiviso e discusso ciò che ognuno ha scritto con tutto il gruppo oppure il docente può ritirare tutti i fogli e guardarli personalmente senza condividerli con il gruppo o facendolo in un secondo momento. Tutto dipende dal motivo per cui si fa un brainwriting perché, come potete vedere dagli insight che sono stati evidenziati sulla penna nella slide, il brainwriting può servire per diversi motivi:
Per risolvere un problema, anche interno al gruppo quindi per esempio si può usare il brainwriting per chiedere al gruppo di proporre soluzioni pratiche in merito al problema del gruppo;
Oppure il brainwriting può essere usato in un processo creativo e innovativo, penso per esempio in un dipartimento di marketing e comunicazione di un’azienda per tirare fuori idee su nuovi prodotti, servizi, progetti. Ad esempio, se io da un prodotto voglio capire come fare brand extension, come proporre dei prodotti aggiuntivi legati a quel brand o eventualmente anche prodotti alternativi, posso usare il brainwriting per mettere sul tavolo le idee di tutto il team. Oppure ancora nel contesto scolastico il processo creativo può essere stimolato attraverso un brainwriting magari per realizzare un progetto di educazione civica.
Il brainwriting è ovviamente strategico per fare in modo che tutti possano sentirsi liberi di esprimere le proprie opinioni e idee senza il rischio che qualcuno venga escluso perché è abbastanza frequente la presenza accentratrice di alcuni nel gruppo e la presenza molto silenziosa di altri. il brainwriting aiuta proprio a far esprimere tutti, nessuno escluso.
Inoltre il brainwriting è un’ottima tecnica nel caso in cui l’argomento trattato sia un argomento sensibile, delicato e dove è importante rispettare la privacy e la riservatezza di ogni singola persona. Il brainwriting infatti può essere anche fatto in modalità anonima per esempio consegnando i fogli all’interno di un box e garantendo in questo modo l’anonimato, specialmente se viene consegnato un foglio scritto a computer così da non poter nemmeno identificare la calligrafia per esempio di colleghi o amici
QUINDI, in sostanza Il brainwriting può essere utilizzato come tecnica anticipatoria del brainstorming vero e proprio oppure può addirittura sostituirlo. Vediamo insieme quando è consigliabile usare il brainwriting come tecnica anticipatoria al brainstorming e quando invece usarla al posto del brainstorming
Usare il brainwriting prima del brainstorming, anche se quest’ultimo viene fatto in un giorno diverso dal brainwriting è utile come tecnica di warm up, per scaldare i motori sull’argomento che verrà esplorato durante il brainstorming. Inoltre è utile per consentire una maggiore riflessione sulle idee che vengono filtrate visto che il mezzo scritto è sempre un mezzo più mediatore rispetto a quello orale perchè invita a pensare con maggiore attenzione e senza l’impulsività che delle volte si vede durante il brainstorming. Un altro vantaggio già accennato è che il brainwriting è una tecnica democratica perché dà libera espressione a tutti in egual misura, senza che le persone si influenzino vicendevolmente.
Talvolta, il brainwriting può essere usato come vero e proprio sostituto del brainstorming quando:
c’è una forte conflittualità all’interno del gruppo o tra team aziendali e con il brainstorming si rischierebbe di acuire le conflittualità
quando c’è un leader o ci sono persone troppo accentratrici;
quando evitare dispersione In caso di gruppi demotivato o facilmente distratti.
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A presto. Dott.ssa Laura Pirotta, psicologa clinica.
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