ARCHITETTI ITALIANI in FRANCIA (essere architetto a Parigi)

Parigi è una città straordinaria, soprattutto per chi svolge la professione di architetto.
La realtà degli studi di architettura di Parigi offre enormi opportunità per i giovani progettisti di tutto il mondo che desiderano crescere e misurarsi in un contesto internazionale.
Il viaggio alla scoperta degli architetti italiani nel mondo torna in Europa e fa tappa in una città che da secoli attrae talenti nel mondo dell'architettura, dell'arte, della letteratura e della creatività nel senso più esteso e generale possibile.
Oggi ho avuto il piacere di incontrare Federica, architetto italiano che ha conosciuto Parigi per la prima volta lavorando nello studio di Renzo Piano e che ora è impegnata in una nuova esperienza altrettanto stimolante.
Abbiamo parlato di progettazione architettonica, di BIM, di innovazione e delle opportunità che offre la Francia, in particolare Parigi, sia come professione di architetto che come vita extra-lavorativa.
Studio Akkerhuis: studioakkerhuis.com/
Il VIDEO IN CAPITOLI:
00:00 | introduzione
02:03 | dall'Italia alla Francia
10:03 | lavorare come architetto a Parigi
16:03 | BIM in Francia
20:27 | vivere a Parigi
30:13 | stipendio da architetto
34:21 | progetti futuri
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Пікірлер: 39

  • @francesco.caselli
    @francesco.caselli3 жыл бұрын

    l'entusiasmo di Federica è piacevolmente contagioso! complimenti

  • @vincenzomassa5269
    @vincenzomassa52693 жыл бұрын

    Concordo con Francesco, l'entusiasmo di Federica nel raccontare la sua esperienza è davvero super contagioso, si nota la passione per il lavoro che fa. Complimenti !

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    Grazie per il commento Vincenzo!

  • @stefaniarollo3746
    @stefaniarollo37462 жыл бұрын

    Salve sono una donna di 54 anni, architetto con poche esperienze professionali perchè negli anni passati ho concentrato i miei interessi lavorativi in altri settori, soprattutto l'insegnamento. Ora ho deciso di dare una svolta alla mia vita e ritornare esclusivamente a fare l'architetto. Ho l'abilitazione e modello con autocad e revit. In Italia ho poche possibilità per la mia età.....colloqui conoscitivi a bizzeffe, mentre nel giro di due settimane ho ricevuto varie proposte a Parigi con una agenzia interinale. Dal 2 ottobre al 5 sarò a Parigi per un colloquio conoscitivo e sinceramente ......sono ottimista

  • @archisax

    @archisax

    2 жыл бұрын

    Fantastico Stefania! In bocca al lupo!

  • @b.2003fat.

    @b.2003fat.

    2 жыл бұрын

    Sei folle a lasciare l'insegnamento per la libera professione :)

  • @ilcrociatodikarsdorp9446

    @ilcrociatodikarsdorp9446

    Жыл бұрын

    Come è andata alla fine?????? Sono molto curioso

  • @federicalecci1450
    @federicalecci14503 жыл бұрын

    Complimenti Federica per il tuo bellissimo percorso e grazie per averlo condiviso! Grazie Luca per continuare a farci scoprire realtà nuove e di ispirazione!

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    Grazie tante Federica! avanti tutta!

  • @65dado
    @65dado2 жыл бұрын

    Federica la tua è una bella esperienza di vita complimenti per l'entusiasmo che trasmetti! e per il coraggio che hai messo per affrontare questa novità per la tua vita!

  • @achillusdelgenio1236
    @achillusdelgenio12363 жыл бұрын

    Bellissima intervista, viene voglia di trasferirsi a Parigi! Anche io ho lavorato in nord Europa e ho notato che i grandi studi hanno un approccio di più puro design, con grandissimi edifici spesso lontanissimi con cantieri che non si visitano mai, saltando a pie pari tutta la fase attuativa/realizzativa che è la più complessa.

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    Grazie del commento! Parigi è una città magnifica oltre che un luogo molto interessante in cui essere architetti. Non sono sicuro sia paragonabile ad altre realtà più a nord, come Danimarca e Olanda, anche se in entrambi i casi capita che uno studio che sviluppa un progetto in un altro paese abbia poche occasioni per visitare il cantiere e seguire i lavori da vicino. In realtà per esperienza personale posso dire che di solito questa situazione viene affrontata in due modi: o ci si affida ad un partner locale (accade nella quasi totalità dei casi) oppure si apre un piccolo distaccamento dello studio nel luogo dove sorgerà l'edificio o gli edifici. Un'ipotesi ovviamente non esclude l'altra e in particolare quella di aprire distaccamenti, anche temporanei, è un modo per seguire i lavori da vicino aprendosi anche canali lavorativi in altri luoghi. I grandi studi nord europei da molti anni a questa parte hanno fatto così soprattutto verso l'Asia . Chi ha avuto le risorse per portare a termine un investimento del genere ne ha quasi sempre trovato benefici.

  • @achillusdelgenio1236

    @achillusdelgenio1236

    3 жыл бұрын

    @@archisax vero, di solito ci si affida a partner locali, è la soluzione più funzionale, ma anche quando si apre un distaccamento sono pochi tra i progettisti che avranno un ruolo attivo sul cantiere, se in 10 o 20 hanno progettato, nei casi migliori solo una piccola percentuale di loro vedrà il processo costruttivo, questo porta secondo me ad un distaccamento dalla realtà. La mia esperienza diretta è stata in una grande realtà di Cracovia, confermata da colleghi che hanno lavorato in Olanda, Inghilterra ecc.

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    @@achillusdelgenio1236 sono d'accordo! Il distaccamento dalla realtà del progetto realizzato e del cantiere è un rischio concreto che anche io in parte ho riscontrato lavorando in studi esteri principalmente attivi nel mondo dei concorsi! Bella Cracovia! Mi piacerebbe sapere di più della professione da architetto in Polonia, non ho mai conosciuto nessuno che ha lavorato da quelle parti :)

  • @achillusdelgenio1236

    @achillusdelgenio1236

    3 жыл бұрын

    @@archisax molto bella, una minimetropoli con un centro storico che è un gioiellino, è anche l'ultima città dove c'è ancora completamente integro un famoso concept urbanistico, che lavora ancora perfettamente col tessuto della città ed è uno dei luoghi più frequentati, oltre ad essere un prototipo di buffer zone ante litteram, è il Ring Austriaco, da visitare almeno una volta per vedere con i propri occhi quella che per me è una delle più efficaci impostazioni urbanistiche di sempre, (che poi è attualissima, perché è l'evoluzione di quella che oggi chiamiamo green line). Non vorrei sbagliarmi ma credo sia l'unico nel mondo rimasto intero.

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    Fantastico!! :)

  • @achillusdelgenio1236
    @achillusdelgenio12363 жыл бұрын

    Per il discorso di Federica, sul come si facesse prima del Bim o addirittura con la carta, posso testimoniare che era decisamente meglio con il tecnigrafo. ho avuto la fortuna di lavorarci i primi anni, e da molti punti di vista, schiena, occhi, ergonomia e movimenti sul tavolo da disegno, quel lavoro di un tempo era molto meno logorante, inoltre era anche più godurioso, e produceva tanti più posti di lavoro, non creava obsolescenza (se eri bravo eri bravo a vita, non arrivava il ragazzino fresco di programmi nuovi che ti faceva diventare inutile). Tant'è che gli architetti dell'era analogica avevano uno stile di vita di qualità decisamente superiore (non solo dal punto di vista del denaro).

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    Lo spunto è interessante! Su questo tema ci sarebbe da dibattere e sono certo che emergerebbero riflessioni degne di nota. In generale tendo ad essere scettico davanti ad una frase come: "prima era decisamente meglio". Meglio in cosa? Meglio per chi? Era meglio quando si tirava una riga sbagliata sul tecnigrafo e bisognava grattarla via con una lametta o peggio buttare tutto il lavoro fatto? Di questo parlerei volentieri, magari scoprirei che era effettivamente "meglio". Sicuramente era diverso. Che tutte le innovazioni tecnologiche producano un effettivo e immediato miglioramento in termini di qualità di vita dell'uomo mi sembra un interrogativo molto valido e per questo ti ringrazio di aver sollevato la questione con il tuo commento. Potrebbe diventare argomento di un prossimo contenuto! :)

  • @achillusdelgenio1236

    @achillusdelgenio1236

    3 жыл бұрын

    @@archisax spero che sull'argomento non ci siano ormai dubbi, abbiamo tanta esperienza ormai in merito, mi dispiace che si venga ancora ipnotizzati dall'osolescenza pianificata delle grandi industrie informatiche. Alla domanda meglio per chi? Meglio per noi progettisti ovviamente. Peggio per chi? Peggio per i datori di lavoro che dovevano pagare di più. Io ho passato gli ultimi 15 anni ad analizzare il fenomeno, ed è fin troppo chiaro. (il dover passare la lametta non era un problema ma anzi una soluzione, e non si buttava via quasi mai niente) Ovviamente la progettazione analogica era meglio per noi progettisti architetti, non certo per i datori di lavoro, né per i venditori di PC o software o ingegneri informatici, ora sono queste categorie che fanno più utili, a danno di noi progettisti. Meglio per cosa? Nello specifico, la progettazione digitale ha creato e crea disoccupazione, perché appunto necessita di meno persone, meno specializzazioni, meno artigiani del progetto, di meno professionalità! la seconda conseguenza è che ha abbassato gli stipendi di noi architetti, che ora guadagnamo in proporzione quello che guadagnavano i geometri all'epoca, che facevano il lavoro "sporco". Siamo soggetti ad obsolescenza come fossimo un sowtware, il ragazzo neolaureato che arriva nello studio solo 2 anni dopo di noi è potenzialmente più utile di noi perché più fresco ed aggiornato delle ultime versioni dei sowtware, perché lui ha sperimentato mentre noi abbiamo lavorato. L'ultimo argomento è l'ergonomia, sul tecnigrafo fai movimenti e hai posizioni che in qualche modo salvaguardando la schiena, la posizione al PC ed il suo immobilismo, è deleterio sia per schiena che per occhi. Siamo nel 2021, abbiamo molta esperienza su come il mondo del lavoro sia stato saccheggiato e devastato dall'automazione. Fin dai primi robot negli stabilimenti Fiat. Oppure non vogliamo vedere che un architetto prima dell'avvento del pc godeva di considerazione professionale e risultati economici 3 volte superiori agli attuali? :)

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    @@achillusdelgenio1236 una risposta consistente e ben costruita. Su alcuni punti personalmente non sono del tutto d'accordo, più che altro perché preferisco vedere le innovazioni che stanno rivoluzionando la nostra professione come un onda da surfare più che come una catastrofe da cui farsi travolgere (ingenuità giovanile? può essere). Per il resto ti ringrazio per come hai espresso la tua opinione argomentando ogni punto con grande chiarezza. Interessante il tema ergonomico del tecnigrafo, sarebbe da approfondire (ne parla Baricco nel libro The Game nei termini del rapporto fisco uomo-schermo, l'ho trovato interessantissimo)! :)

  • @achillusdelgenio1236

    @achillusdelgenio1236

    3 жыл бұрын

    @@archisax sono molto curioso di sapere su quali punti non sei d'accordo? Comunque anzitutto bisogna fare una distinzione, ci sono due punti di vista, quello individuale, e quello collettivo/sociale. Dal punto di vista individuale fai bene a "surfare" le Novità semplicemente perché sono l'unico modo per sopravvivere felicemente. Dal punto vista collettivo/sociale è tutta un'altra storia, la visione del fenomeno diventa politico/filosofica e quindi sociale, cioè non è più cosa piace a Me cosa fa bene a Me, ma come questo incide sulla collettività, sui processi storici ecc. È soprattutto da questo secondo punto di vista che io parlo. Io ho 36 anni, sono del 1984, non sono vecchio, sono nato nel passaggio dall'età analogica a quella digitale, ma disegnavo dai 10 anni su un tecnigrafo portatile che portavo anche a scuola, poi sono passato al tavolo vero e proprio, sono figlio di geometra e ho visto nel 1990 il suo passare dal tavolo al PC e imparare Autocad, lavorare su Autocad per anni e anni e poi dover smettere per il logoramento... Ma detto questo che è solo un esempio, è dal punto di vista sociale che la tecnologia sta mettendo in crisi il mondo del lavoro tutto, e già prima lo fecero i primi robot nelle catene di montaggio, le prime crisi economiche si avvertirono nei primi anni 70, oggi siamo in crisi occupazionale da quasi 20 anni, e siamo altresi in crisi salariale da 30 anni! Ti invito a ripercorrere la storia dell'economia e del lavoro dell'ultimo secolo, trovi già li le risposte al tecnigrafo. Non vale solo per gli architetti che si sono impoveriti, si sono impoveriti quasi tutte le categorie dei professionisti, e non solo. Non c'è nessuna eccitazione tecnologica, render, "comodità" o giocattolo digitale che possa compensare un disastro professionale per centinaia di milioni di persone e per intere generazioni. Abbiamo la responsabilità di uscire dalla piccola prospettiva dei nostri occhi puntati sulla nostra scrivania e valutare le conseguenze collettive mondiali di un certo cambiamento. La vita è una sola, e almeno un periodo della vita dovremmo sperimentare un tecnigrafo così come impariamo a fare una prospettiva anche se obsoleta come metodo di rappresentazione. Ti do un consiglio che potrebbe essere molto prezioso. Comprati un tecnigrafo usato, lo troverai a poco e aumenterà il valore nel tempo (al contrario del PC), poi mettilo a 30 gradi e piazza ci sopra il tuo portatile, mettilo all'altezza giusta per stare in piedi. Dopo aver lavorato così, non tornerai più seduto, non tornerai più su un banale piano orizzontale non regolabile, se non per brevi soste. Questo è solo un esempio che ti può far capire personalmente come siamo facilmente manipolabili, e come facilmente ci hanno fatto scordare una cosa fondamentale del progettista, anche con il PC, il piano di lavoro inclinabile regolabile, di grandi dimensioni. Questo principio applicato agli altri aspetti riesce a farci scoprire il velo della manipolazione, che copre l'evidenza.

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    Parto dal fondo della tua ultima risposta e ti dico che accolgo con piacere il tuo consiglio di testare un vecchio tecnigrafo come piano di appoggio per il computer. Data la mia altezza e la mia schiena fragile potrei trovarne un grande beneficio :) Tornando all'inizio del tuo commento ti riporto in breve gli aspetti della tua risposta precedente su cui non sono d'accordo. Quando dici " la progettazione digitale ha creato e crea disoccupazione" mi sorgono alcuni dubbi. Il fatto che ci sia più disoccupazione (assunto su cui sono d'accordo in linea di principio ma che avrebbe bisogno di dati ufficiali a suo supporto, dati che comunque non è opportuno tirare fuori nel commento di video su YT, quindi lo prenderemo per buono) per come lo scrivi sembra unicamente causato dalla digitalizzazione. Credo quindi che ci sia un problema nel nesso causa-effetto che dalla tua frase sembra inequivocabile: digitalizzazione = disoccupazione. Mi sembra un pochino più complicato di così. Sulla presenza sempre maggiore della digitalizzazione nel nostro settore non ho alcun dubbio (ne sono testimone ogni giorno) e sulla disoccupazione posso essere d'accordo ma nel fatto che siano correlate come dici ho diverse perplessità. E se la disoccupazione fosse causata dalla saturazione del mercato immobiliare? Dalla sovrabbondanza degli architetti (in percentuale sul numero degli abitanti in Italia siamo i primi al mondo)?Dalla burocrazia sempre più complessa e soffocante? Dalle conseguenze della crisi finanziaria del 2008? E perché non da un mix di queste e tante altre ragioni di natura diversa? Perché se è vero che si è persa l'artigianalità allora è altrettanto vero che sono nati nuovi posti di lavoro grazie o per colpa della digitalizzazione che un tempo non esistevano e neanche si potevano immaginare. Analogo ragionamento lo farei sulle condizioni economiche di noi architetti. Ammesso e non concesso che guadagniamo di meno (sono d'accordo eh, ci mancherebbe) non mi riferirei alla digitalizzazione come unica causa di ciò ma sarei più portato a ricercarla in un processo di grandi cambiamenti del mondo, processo in cui la digitalizzazione è sicuramente presente ma non unica attrice.

  • @CartolibreriaCartusia
    @CartolibreriaCartusia3 жыл бұрын

    bello

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    Grazie!

  • @danielerigon3975
    @danielerigon39753 жыл бұрын

    Ciao Luca, sono Daniele e mi farebbe molto piacere se riuscissi a contattare un architetto che lavora in Spagna (più nel particolare a Barcellona). Sono sempre stato affascinato dalla Spagna e ora che studio architettura mi farebbe piacere sapere qualcosina in più .. Ps: i tuoi video sono molto formativi, grazie. Daniele :)

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    Ciao Daniele! Grazie tante! Nel mio viaggio sono già passato dalla Spagna, una piacevole tappa a Palma di Maiorca in cui abbiamo detto diverse cose valide per tutta la Spagna in generale. Trovi il video a questo link: kzread.info/dash/bejne/q4Z6xambl5ndY9Y.html Se avrò occasione di incontrare qualcuno di Barcellona sicuramente ne uscirà qualcosa di interessante! ;)

  • @danielerigon3975

    @danielerigon3975

    3 жыл бұрын

    @@archisax si sì, in questi giorni riguardando i video da te pubblicati ho visto che sei passato anche in Spagna. Molto bello mi riguarderò il video e cercherò di capire al meglio !! Grazie ancora. Ps: bellissima l’iniziativa che hai preso !! Continua così ..

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    @@danielerigon3975 grazie mille!! Avanti tutta! :)

  • @architects82
    @architects823 жыл бұрын

    Spumeggiante!

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    Grazie!!!

  • @Bobbinone13
    @Bobbinone133 жыл бұрын

    Sono sempre stato curioso della Germania, conosci qualcuno li?

  • @archisax

    @archisax

    3 жыл бұрын

    Ho alcuni contatti che sto sviluppando! Ancora non so in che città ma sicuramente a breve passerò dalla Germania. Mi piacerebbe molto andare a Berlino ma anche in altre città so che è possibile fare esperienze molto interessanti!

  • @user-ji1lz4hr5l
    @user-ji1lz4hr5l Жыл бұрын

    dopo 17 anni a Parigi..città soffocante

  • @archisax

    @archisax

    Жыл бұрын

    Dispiace. Come mai?

  • @user-ji1lz4hr5l

    @user-ji1lz4hr5l

    Жыл бұрын

    @@archisax Premetto che Parigi mi ha dato moltissime chances ( e parlo della professione di architetto ) ovviamente, cosa che l'Italia probabilmente non mi avrebbe dato. I primi dieci anni sono stati fantastici dopo un po' pero' la mia evoluzione professionale si é bloccata , la crisi economica ha sicuramente influito, un po' influisce un po' mi dispiace dirlo la non " nazionalità" francese. Mi sono resa conto di quanto Parigi non sia una città cosmopolita come i francesi fanno credere dopo essermi trasferita a Londra, dove nonostante la Brexit (aimé) rimane a mio avviso una città che da ancora piu opportunità rispetto a Parigi. Poi i pro e i contro ci sono ovunque vivere e lavorare all'estero non é il paradiso. Per quanto riguarda la città Parigi é una città molto bella ma come diceva la sua ospite nel video gli spazi sono talmente angusti e la densità abitativa talmente elevata da percepirla anche nei pochi spazi verdi che la città possiede.

  • @archisax

    @archisax

    Жыл бұрын

    @@user-ji1lz4hr5l capisco, grazie della testimonianza!