Non odiare tutto ciò che non comprendi: affrontalo, senza finta tolleranza e convivici, mantenendo la tua sincera differenza di identità. Come in uno specchio, il cui riflesso è solo la radice umana, sia laica, che religiosa.

Come ebbe a dire Franco Cardini durante una conferenza, ed io concordo con lui, due (o più) assoluti possono tollerarsi, forse, ma non possono dialogare. Si può forse costruire una convivenza giuridicamente paritaria (in presenza di uno stato laico!) basata sulla tolleranza, li dove ognuno decide di lasciar libero l'altro di sbagliare (secondo lui) e rinuncia al dominio sul pensiero diverso, ma non sul dialogo (se non su argomenti pratici di secondaria importanza, mai su questioni di dottrina però). Come potrebbe ad esempio un musulmano aprirsi all'idea di un Dio trino o un cattolico aprirsi alla sua negazione, rimanendo musulmani il primo e cattolico il secondo? L'individuo certo può aprirsi all'idea nuova, la dottrina religiosa no (se non per la forza di costrizione dei secoli ma è un processo lento, lentissimo, indipendente dalla volontà dei singoli e da imputare, piuttosto, allo Zeigeist). Una verità può tollerare la propria negazione, non accoglierla, proprio perché non può che considerare falsa qualunque cosa che non sia la propria verità. Per questo, secondo me, le religioni (pensiero forte, se mai ce n'è stato uno) possono convivere, anzi, possono coesistere all'interno dello stesso contesto solo tollerandosi, ma convivere come com-partecipare (ad esempio dialogando veramente), no. Opinione personale.

La tolleranza deve esserci tra religioni diverse, tra culture diverse, tra razze diverse; ma prova a mettere in discussione l'economia basata sul "libero mercato" e quella democrazia che ne è SOLO lo strumento politico, e subito vedrai tutti i limiti della "tolleranza". Tornando alla conferenza, l'ultima parte è molto debole.